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Autore: space_oddity    16/01/2009    0 recensioni
Una trilogia di one-shot crude e di vita vissuta.Protagoniste tre ragazze:Daphne,Hailey e Jolanda.
Genere: Drammatico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Queste sono delle one-shot su tre temi un po' crudi e dolorosi:Autolesionismo,Anoressia e Bulimia e Suicidio. Non avevo intenzione di scrivere di questo,nè di pubblicarlo,ma poi sono venute fuori delle storie e ho deciso di metterle qui.Per questo primo capitolo una mia amica mi ha ispirato il personaggio.La ragazza di questo capitolo si chiama Daphne.


'TIL THE RAIN FALLS


Perchè a volte la luce fa molta più paura del buio."

Sono appena le sette di sera,sette e ventidue per la precisione.
A lei piace la precisione.Scrive in modo ordinato,si veste controllando rigorosamente ogni abbinamento,si sistema i capelli senza lasciare neanche un filo ribelle,fuori posto o semplicemente non definito.Perchè ciò che è confuso non le piace,la spaventa.Nel bene o nel male,lei non lascia spazio alle incertezze,nè alle illusioni,nè ai sogni.Ha scoperto molto tempo fa che i sogni non si avverano,che sono speranze inutili e NON DEFINITE.Perciò,molto semplicemente,li ha lasciati da parte.
Sono solo le sette e ventidue,comunque,ma potrebbe essere anche notte inoltrata o mezzogiorno,poco importa.
Lì,nella sua stanza,c'è sempre il buio.E' seduta sul pavimento,la schiena appoggiata al letto,i piedi ripiegati sotto le gambe,che li nascondono.In mano tiene un piccolo quaderno a righe che lei,regolarmente,da tre anni,riempie di aforismi.
Riflette su quest'ultimo che ha scritto:"La luce fa più paura del buio..perchè?".Batte infastidita la penna sulla pagina e aumenta il suo disappunto vedendo la lunga linea blu che ha lasciato nel mezzo.Perchè non riesce ad arrivare al concetto?Sbuffa e prova a riordinare le idee."Ok,la luce fa più paura.Perchè?Cos'hanno di diverso?..Beh,facile.Il buio copre ciò che la luce vuole mostrare.".E annota anche questo sul quaderno."Ma perchè la luce fa più paura?"Si chiede per l'ennesima volta."Cosa mostra la luce per spaventarci,per farci desiderare il buio?".
Ovviamente questi sono pensieri personali,non universali.Non è il mondo o il genere umano,ma LEI che preferisce il buio alla luce.E,da brava studentessa di filosofia,ha un istinto incontrollabile che la porta a riassumere i suoi pensieri in formule criptiche,misteriose,di cui poi cerca l'origine e la motivazione.Neanche ai suoi pensieri è permesso il disordine.Non lo tollera.
La radio la distrae.Le prime note di Iris dei Goo Goo Dolls riempiono la stanza.Bellissima.Si ferma ad ascoltarla,rapita dalle parole."..And I don't want the world can see me,'cause I don't think that they understand..*".Ma certo.Un lampo di comprensione."La luce ci mostra agli altri.Noi siamo quello che la luce vuole mostrare.Ma gli altri sono un insieme estraneo e confuso di ciò che ci spaventa.Per questo preferiamo nasconderci nel rassicurante anonimato del buio.".
Altro appunto,l'ultimo.
Soddisfatta richiude il quadernino e con un calcio lo spedisce sotto il letto a far compagnia alle calze scompagnate e ai gatti di polvere.Si abbandona elegantemente sul copriletto."..And you can't fight the tears that incoming,or the moment of truth in your lies,when everything feels like a movie,YEAH,YOU BLEED JUST TO KNOW YOU'RE ALIVE!".**
Anche se il volume non è cambiato di una virgola,questa frase la sente esplodere nella mente,un grido impietoso,che le ricorda l'unica cosa per cui il suo ordine viene abbandonato,di cui non conosce nè le motivazioni nè le origini,ma solo le conseguenze.La fa stare bene.Non per molto,ma aiuta.E poi,improvvisamente,la sente.Quella sensazione di disgusto,quella rabbia feroce che si impradronisce di lei,quel senso di impotenza di fronte a quello che sta per accadere.Non può fermarlo.Non può fermarsi.Il suo viso teso e spaventato,reso innaturale dalla luce rossa che proviene dalla scrivania,si riempie di lacrime.Lacrime nere.E con le lacrime arrivano anche le urla.Cerca di soffocarle nel cuscino,sporcandolo.Si graffia le guance,si morde le dita,nel tentativo di soffocare quell'urlo,quel sentimento a cui non si può opporre.Ma non ce la fa.Vuole solo che finisca.E tra i singhiozzi,finalmente,una via di fuga.Il suo viso si sporca di rosso.Il suo braccio brucia sotto le maniche della maglietta.E' finito.Ma ricomincerà.E con l'angoscia nel cuore,ricomincia a piangere su quel braccio ferito,singhiozzando piano,nascondendosi nel buio per non vedere quello che si è fatta.La radio ancora accesa."..All alone he turns to stone,while holding his breath half to death,terrified of what's inside,to save his life,he crawls like a worm from the bird..***".Un altro urlo,l'ultimo.Lì,sola nella sua stanza,dove nessuno la vede e nessuno la sente,abbandonata a sè stessa come solo a sedici anni puoi essere,lotta contro un nemico invisibile.E perde ogni volta.






-Traduzioni:
*"..E io non voglio che il mondo mi veda,perchè non penso che loro capirebbero.."
**"..E tu non puoi combattere le lacrime che stanno arrivando,o il momento della verità nelle tue bugie,quando tutto sembra come in un film,sì tu sanguini solo per sapere che sei ancora vivo!"
***"Tutto solo,si gira verso la roccia,mentre trattiene il respiro quasi fino alla morte,terrorizzato per quello che c'è dentro,per salvare la sua vita,lui striscia come un verme dall'uccello.."Questa canzone è "The Bird and the worm/The Used

  
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