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Autore: Vanilla_91    06/07/2015    4 recensioni
Dal testo:
Questo piccolo altarino di freddo e lucido marmo, con su impresso la sua foto e il suo nome, mi aiuta a ricordare che gli ultimi quattro anni non sono stati solo il frutto della mia fantasia, la memoria vivida di un incantevole incubo.
Gioia e dolore, disperazione ed euforia, vita e morte, mischiate in un mix così potente ed esplosivo da non poter esser contenuto in un arco temporale così breve.
[...]
Se volete conoscere la mia storia, mettetevi comodi e allacciate le cinture, sarà un viaggio turbolento tra emozioni intense e contrastanti.
Le vite di InuYasha e Kagome non potrebbero intrecciarsi in un momento più sbagliato.
Sullo sfondo di un ranch in rovina, il dolore e la voglia di ricominciare, accomuneranno due persone così diverse.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Molti credono nella reincarnazione, altri nella vita dopo la morte, altri ancora, beh, non so in cosa.
Far visita alla tomba di mio fratello ha sempre avuto il potere di donarmi serenità, tranquillità, quasi una dissennata felicità.
Sì, felicità..questo piccolo altarino di freddo e lucido marmo, con su impressi la sua foto e il suo nome, mi aiuta a ricordare che gli ultimi quattro anni non sono stati solo il frutto della mia fantasia, la memoria vivida di un incantevole incubo.
Gioia e dolore, disperazione ed euforia, vita e morte mischiate in un mix così potente ed esplosivo da non poter esser contenuto in un arco temporale così breve.
L'alta collina, che sovrasta la casa dove così a lungo ho vissuto, è il luogo che più mi è caro, quello che più mi mancherà.
Qui, tra quest'erba alta e fresca di rugiada, qui dove il vento soffia libero e impetuoso tra gli alberi, dove la natura regna sovrana e incontrastata, qui dove ancora riesco a sentire la voce di mio fratello, è dove tutto è cominciato e finito.
Qui l'ho conosciuto e qui gli ho detto addio.
Se volete conoscere la mia storia, mettetevi comodi e allacciate le cinture, sarà un viaggio turbolento tra emozioni intense e contrastanti.

 

Quando i turisti raggiungevano questo posto, non vedevano che un luogo di relax, un posto in cui svagarsi, quando, invece, ero io a guardarlo, non vedevo altro che la mia casa, la mia vita.
Rench Higurashi era collocato tra le praterie rigogliose e fertili dell'Hokkaido, circondato da una serie infinita di irregolari colline e posto nei pressi di un incantevole lago.
I 2700 ettari di terra sui quali si ergeva appartenevano alla mia famiglia da più generazioni.
Nei suoi tempi migliori, le grandi ed attrezzate scuderie erano arrivate ad ospitare numerosi cavalli, il nome del ranch era stato associato a quelli di importanti campioni e promettenti puledri, poi le cose erano cambiate.
La morte di mio fratello aveva gettato un'ombra nera su tutto ciò che mi circondava, una tenebra che non avrebbe più abbandonato la mia casa.
La mia famiglia si era sfasciata, incapace di reggere a un tal dolore.
Le staccionate sempre dipinte di un fresco bianco avevano cominciato a scolorirsi, ad ammuffirsi, l'erba a crescere troppo e il fieno ad essere stantio.
I dipendenti erano andati via e i fornitori avevano preteso con sempre più anticipo le proprie spettanze..
In poco meno di tre anni rench Higurashi si ritrovò non più ad essere un luogo d'élite per appassionati di cavalli, ma una meta economica per chi una vacanza non se l'era mai potuta permettere e un centro di recupero per società di alcolisti, tossico dipendenti e ladri.
Fu così che lo conobbi!
Avevo 22 anni la prima volta che lo vidi..l'amore della mia vita, Inuyasha No Taisho.
Alto e dal fisico scolpito, capelli neri e occhi magnetici. Lo sguardo tagliente e il sorriso malizioso e seducente avrebbero fatto impazzire milioni di ragazzine.
Fu amore a prima vista.
Da qui..comincia il racconto della mia vita.

 

-Avanti, Kagome, non essere così scontrosa. Questa è una delle comunità che ci paga meglio- mi ingiunse Koga, aiutandomi a sistemare l'ennesima staccionata, ormai pronta a cadere a pezzi.
- Non mi importa nulla dei soldi. Sono criminali che calpestano la mia terra, che montano i miei cavalli e che con le loro stupide sigarette inquinano l'aria che respiro.-protestai.
-Forse a te non importerà nulla dei conti, ma ti assicuro che quei soldi ci servono.-
Guardai di sbieco il ragazzo che mi stava di fronte, evitando di replicare.
Sapevo che le sue parole erano fondate, ma continuavo a non digerire quell' idea.
Amavo la mia casa, il mio ranch e i miei cavalli di un amore puro e profondo.
Vedere quel posto deperire, era per me una sofferenza e una delusione immensa.
-Dov'è Sango?-
-Credo si stia occupando della sistemazione delle camere. In fin dei conti, tre di loro dovranno trattenersi qui a lungo.-
Morsi il labbro, maggiormente innervosita.
Aver offerto un lavoro a tre di quei relitti della società era stata la peggiore tra le idee avute da mia madre.
Qualunque figura maschile non avrebbe mai potuto sostituire lui.
Sota non sarebbe più tornato.
-Puoi finire da solo qui? Vado da Sango, non voglio che resti da sola in compagnia di quella feccia.- latrai.
-Va pure.-
Mi voltai, decisa a raggiungere mia cugina.
-Kagome, aspetta.- mi richiamò.
-Sì?-
-Che ne diresti di uscire un po, stasera? Trascorriamo un po di tempo insieme, svagarti ti farà bene.- mi propose.
-Koga, sono già stata chiara, tra noi è finita.- dichiarai con tono duro, allontanandomi in fretta, senza dargli la possibilità di replicare.
Koga era stato una persona importante nella mia vita, lo era ancora.
Era stato l'unico a restare accanto a me e a ciò che restava della mia famiglia quando tutti gli altri erano andati via.
Era stata la mia prima cotta adolescenziale, il primo innamoramento.
La spensieratezza tipica di quell'età ci aveva permesso di essere felici per un po, ma da quando Sota era morto le cose erano cambiate, tutto aveva perso d'importanza.
Nonostante fossero trascorsi alcuni mesi dalla nostra separazione, Koga non mi aveva dimenticata.
Scacciai dalla mente il pensiero del mio ex ragazzo quando vidi un gruppo di uomini fermi in lontananza .
Gli passai d'innanzi, ignorando totalmente i loro sguardi.
-Infine la feccia è arrivata.- mormorai a me stessa.
Mi diressi verso gli alloggi in cerca di mia cugina e sentii la sua risata provenire dal cortiletto.
Mi affrettai a raggiungerla e rimasi scioccata per la scena che mi si parò di fronte.
Poggiata ad una delle staccionate, Sango sorrideva civettuola ad un ragazzo che la sovrastata di molti centimetri.
La tuta scura che indossava mi portò ad identificarlo come un membro del gruppo appena giunto.
-Che succede qui?- chiesi, attirando la loro attenzione.
Entrambi si voltarono a fissarmi.
Mantenni lo sguardo, corrucciato e infastidito, su mia cugina, che arrossì, colta in fragrante.
-Oh, Kagome, sei qui..- mi accolse.
-Sì, già da un po.- puntualizzai, acida.
-Lascia che ti presenti InuYasha No Taisho, da oggi lavorerà per noi.- mi disse, indicandomi il ragazzo, che ancora mi fissava.
Ricambiai il suo sguardo, studiando la sua figura.
Era giovane, ma sicuramente di qualche anno più grande rispetto a me.
Alto e sufficientemente muscoloso da farmi immaginare quanto del suo tempo avesse sprecato in una palestra a pomparsi.
I tratti del viso erano regolari, marcati, di aspetto gradevole.
La sua aria presuntuosa e saccente mi irritò subito.
Fu odio a prima vista.
- No Taisho, hai detto? I soldini di papà non sono bastati a tenerti lontano dalla galera?- esclamai, con un tono carico di biasimo e sarcasmo.
Probabilmente tutta la nazione conosceva lo scandalo che il minore dei figli aveva arrecato alla famiglia No Taisho, importanti imprenditori.
Lo scasso con furto, commesso cinque anni prima, gli era costato caro e anni di avvocati e ricorsi non erano comunque riusciti ad evitargli una punizione esemplare.
-Vedo che la mia fama mi precede.- ghignò, sebbene nei suoi occhi scuri fosse ben leggibile lo sdegno.
- Non mi importa chi sei. Sei qui per lavorare, giusto? Fallo, quindi! I cavalli devono essere strigliati e le cuccette ripulite dal letame.- ordinai.
-E dovrei farlo ora? Sono appena arrivato ed è quasi il tramonto.- protestò.
-Beh, potremmo dire ai cavalli di fare i propri bisogni quando ti è più comodo. Magari potremmo anche insegnargli a far tutto da soli per non arrecati disturbo.-
-Non sarebbe una cattiva idea. Il pensiero di spalare merda non mi eccita per nulla.-
-Beh, abituati, perché è ciò che farai per tutta questa lunga estate. I cavalli attendono..buona spalata!-
Rivolsi un'occhiata eloquente a mia cugina, prima di voltargli le spalle ed andare via.
Sentii chiaramente la parola da lui pronunciata e mi ritrovai a sorridere, tronfia.
In quello "stronza" sibilato, non c'era traccia di divertimento.
Sì, decisamente fu odio a prima vista.


NOTE DELL'AUTRICE:
Salve :D
Sì, tra le tante storie che ho in corso me ne spunto con una nuova. Posso dirvi solo che sarà breve, non più di 10 capitoli e che ormai The power of love è praticamente ultimata. L'ultimo capitolo arriverà prestissimo :D
Grazie mille a Serena per l'aiuto e a Chiara per la collaborazione :)
Spero che l'idea vi piaccia e, se vi va, fatemi conoscere il vostro parere :) 
Baci

   
 
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