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Autore: Zappa    06/07/2015    9 recensioni
"Lasciate ogni speranza, voi ch'e entrate, perché, probabilmente, non ci uscirete tanto facilmente..."
Alcuni episodi di vita quotidiana con Vegeta.
ATTENZIONE: imbarazzo e demenza OVER NINETHOUSAND!
Buona lettura, più o meno.
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Missing Moments, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Akira Toriyama. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


 

Camminava per la grande cupola barcollando pericolosamente da destra a sinistra e poi da sinistra a destra, deviando sempre il suo cammino a seconda del piede con cui s'appoggiava. Probabilmente faceva addirittura fatica a vedere la strada da percorrere per raggiungere il salotto, dove sapeva, lì avrebbe trovato Bulma, la terribile Bulma.
Probabilmente questa volta aveva esagerato un po' con gli allenamenti. Ma si sa che i Saiyan amano allenarsi come disperati.
Si sa che a loro piace proprio ammazzarsi prendendo a pugni, a calci, a testate qualsiasi cosa, fino a perdere i sensi. Questa volta però, aveva un po' esagerato. Probabilmente, eh! Non passiamo a conclusioni affrettate.
Si era allenato giusto un po' da non riuscire a stare in piedi, con il risultato grottesco di una camminata che avremmo potuto definire buffa o da ubriaco, se non stessimo parlando del Principe dei Saiyan.
Ma in ogni caso sembrava proprio un ubriaco.
Però, forse, questa volta il suo comportamento era scusabile: infatti non si era ferito gravemente; aveva solo un po' di mal di testa – ok, un bel po' di mal di testa – e se non fosse stato per il fatto che gli stesse gocciolando sangue a causa di una craniata che aveva dato, si vedeva che stava bene.
Trascinando quindi i piedi e reggendosi alla bell'e meglio ad eventuali mobili e suppellettili che costeggiavano i corridoi, il nostro caro Vegeta, dopo aver sbagliato un po' di volte strada perdendosi negli anfratti di casa Briefs, raggiunse finalmente la zona giorno, dove, puntuale come sempre, Bulma stava guardando il suo programma prediletto.
Forse era il sangue che ormai, colato sugli occhi, gli stava annebbiando la vista o forse era l'effetto palla da biliardo che aveva subito la sua testa, ma quel programma in onda su quella cosa che aveva capito chiamarsi televasione o teleinvasione, di chi non si sa, faceva proprio schifo.
Spostò poi lo sguardo sulla telespettatrice che, tutta presa dal programma Come far sorridere i tuoi piedi: consigli per la pedicure, non sembrava aver notato Sua Maestà ed, entusiasta, squittiva deliziata ogni volta che la conduttrice proponeva un nuovo smalto.
Il principe, scocciato di non essere stato immediatamente, che diamine! servito e riverito, azzardò un pragmatico – Ehi donna! - ma la sua voce fuoriuscì un po' sbrodolata, come se avesse inghiottito qualcosa e gli fosse rimasto in gola a bloccargli il respiro. Gli uscì talmente male che la soprannominata donna non lo filò di striscio e continuò imperterrita a godersi il programma.
Convinto a voler attirare l'attenzione, il nostro antieroe avanzò di qualche passo e, alzando trionfalmente il braccio destro, cadde a terra come un salame.
Solo allora Bulma, sentendo un tonfo, si scollò dal suo posto e affacciandosi timidamente dal divano notò Vegeta disteso a terra, con la faccia ricoperta di sangue e un'espressione ebete in volto.
- Stai bene? -
No, decisamente il ragazzo non stava bene.
Scendendo dal divano, aiutò il difficile coinquilino ad alzarsi, lo invitò a sedersi sul divano e stupita fissò il suo volto tumefatto. No, decisamente il ragazzo non stava affatto bene.
L'espressione della sua faccia infatti la diceva lunga: gli occhi erano fissi nel vuoto mentre il naso ricoperto di sangue sembrava un tutt'uno con la bocca e un grosso taglio attraversava il piano desertico della fronte, facendole capire che probabilmente Vegeta aveva bisogno di qualche cura.
- Ah, Kami. Che diamine hai fatto? - blaterò dopo qualche minuto di contemplazione la turchina.
Dopo essere andata di malavoglia a prendere il kit medico per curare l'animale che giaceva ancora inerme sul divano (avrebbe preferito infatti godersi ancora per un po' la faccia del principe che assomigliava più a un dipinto di Picasso che ad un volto), prese il disinfettante e con cura si mise a cercare di dare una possibile forma al suo volto.
- Non dovresti esagerare, lo sai, scimmione! - disse Bulma con stizza puntando ferocemente gli occhi in quelli di Vegeta. - Mi stai facendo passare l'inferno! Sempre a obbedire ai tuoi ordini e niente ringraziamenti e … - blah blah blah giù chiacchiere indicibili e troppe lunghe da stare a scrivere.
Povera Bulma: non sono l'aveva distratta dal suo utilissimo programma, ma ogni volta doveva farle da servetta. Per non parlare del fatto che neanche un bimbo di un anno aveva bisogno di tante cure e attenzioni. Ma il Principe dei Saiyan era il Principe dei Saiyan. Ma un giorno o l'altro... un giorno o l'altro.. un giorno o l'altro...! Un giorno o l'altro.
Si sorprese poi della mancata risposta: alzando lo sguardo vide infatti il principe che aveva ancora gli occhi persi nel nulla, come in trans.
Bulma spalancò gli occhi e mancò poco che non gli mollasse un ceffone.
- Hai di nuovo una commozione cerebrale! - gridò sull'orlo di una crisi isterica – E' la seconda volta, Vegeta! Evita di distruggere a testate il controller della Gravity Room, la prossima volta! - ma il principe era in trans. O era diventato trans, ma questo lo avrebbe controllato più tardi.
Incazzata nera, Bulma si avvicinò con il muso verso la faccia di Vegeta per poi vederla contratta da una smorfia così idiota che neppure Goku era così bravo. Inizialmente stupita, Bulma sfornò subito il migliore ghigno che le potesse venire e, ridacchiando malvagiamente, si precipitò in camera al piano superiore a prendere la macchina fotografica per eternare il momento e una scatola di trucchi e smalti...

La mattina dopo un urlo fece crollare una parete alla Capsule Corporation. Vegeta svegliatosi dal suo coma autoindotto, bestemmiando tutti gli dei e i santi del cielo, sfasciò tutti i mobili di casa Briefs sotto le grasse e grosse risate dell'ereditiera più ricca del mondo.
(Tanto, chissenefrega, era ricca!)
Mentre Vegeta tornò più in bestia di prima nella sua adorata Gravity Room a sfasciarsi nuovamente, Bulma si disse che non esisteva migliore divertimento del fotografare la faccia di Vegeta mentre dormiva: tutto truccato e imbellettato era anche accettabile. Chissà se era gay.
Bulma scoppiò ancora a ridere tenendo in mano la fotografia.
In fondo c'era un buon risvolto dai suoi allenamenti da Terminator: poteva prendersi la sua vendetta quando voleva. Anzi, la prossima volta gli avrebbe messo anche lo smalto rosso che aveva consigliato il suo adorato programma.

 

Note dell'autore:

Questo è il primo capitolo pazzo che ho scritto. Ne usciranno di molto peggio, non vi preoccupate.
Io adoro Vegeta ma mi piace prenderlo in giro. Andiamo, non è divertente?
Le storie usciranno quando avrò l'ispirazione, voglio deriderlo al meglio e mi piace curare bene i testi!
Grazie a tutti quelli che sono passati a leggere e se mi lasciate un commentino per sapere se devo bruciare il pc o andare avanti, mi farebbe piacere :)
Prima o poi imparerò ad inserire le immagini. Ci starebbe bene una bella immagine. Già. Già.

*Se ne va canticchiando*

 
   
 
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