Ero impazzito, era chiaro. Ma anche essendo impazzito volevo proteggere i miei amici. Io e altri Spaccati eravamo entrati a Denver.
-Hey Newt, sono io, Thomas. Ti ricordi di me, vero?-
Lo guardai, e gli dissi chiaramente che lo ricordavo fin troppo bene, aveva ignorato la mia lettera... doveva uccidermi, ORA.
-Allora perché sei qui con...loro?-mi chiese Tommy indicando gli spaccati.
-Va e viene amico mio.-gli risposi io
-Vieni con me Newt, posso legarti, se vuoi!-
-Chiudi il becco traditore del caspio!! Non puoi fare un ultima cosa schifosa per me? Oh no, tu devi fare l'eroe! Ti odio, ti Ho empre odiato!!-ma cosa dicevo? Io non lo pensavo davvero... la malattia mi stava divorando il cervello... 
-Newt...- mi disse lui quasi sussurrando.
​-No! Potevi fermarli! Ti importa solo di te, ammettilo!! Avremmo dovuto buttarti nel buco della Scatola!!!-
Un uomo uscì dal furgone dove c'era Tommy e minacciò di uccidermi, ma Thomas lo ammutolí.
-Newt, so che nel profondoso stai bene...-
-sta zitto! Ti odio!!-
cosa accadeva... perché lo dicevo? Io gli volevo bene...
-Ti odio ti odio ti odio! Dopo tutto quello che ho fatto per te non puoi nemmeno fare l'unica cosa che ti abbia mai chiesto?-quello lo pensavo davvero, perché non mi uccideva?? Perché farmi soffrire?
-Newt calma...- 
gli presi la pistola e gliela feci cadere, atterrandolo.
-Sai perché zoppico? Perché ho provato ad uccidermi! Ho odiato ogni singolo giorno nella radura e tutto... per colpa.. tua!-di colpo presi la pistola e la poggiai sulla mia fronte. Avevo paura.
-ora uccidimi prima che diventi uno spaccato! Fallo!-
-Non posso Newt, non posso..-disse Tommy. Ma perché non voleva? Doveva... per me...
-Devi rimediare! Pentiti di quello che hai fatto!-la mia voce si abbassò.-metti fine alle mie sofferenze...-
-Newt, forse possiamo..-
-No!-lo bloccai.-Adesso fallo!!!-la pazzia mi divorava la testa.
-Non posso...-
-Fallo!-
-Non posso!-quasi lo gridó, Thomas.
-Uccidimi o io ucciderò te! Fallo! Uccidimi!-
-Newt...-
-Fallo prima che diventi uno di loro!-
-Io...-
E poi ebbi, quell'ultimo, decisivo, atto di lucidità, e le parole mi uscirono dalla bocca dolcemente.-Per favore Tommy, per favore.-avevo le lacrime agli occhi e ricordo bene cosa vidi prima della mia fine. Tommy aveva gli occhi chiusi e un espressione cupa in volto, e con molta cautela premette il grilletto. Fu tutto veloce, prima caddi a terra con un tonfo, e poi sentii i suoi passi mentre correva verso il furgone. Poi vidi tutto bianco e mi ritrovai a vedere tutta la mia vita, i miei genitori, gli anni alla C.A.T.T.I.V.O., il Labirinto, i giorni passati con Minho, l'arrivo di Teresa, la morte di Chuck e Alby, la Zona Bruciata e poi questo, la mia morte. Non sentivo più le gambe, il cuore nel petto. Ero morto, finalmente ero morto e non avrei potuto fare del male ai miei amici. Mai più.