Cumpleaños
Taglio me stesso
nel silenzio, e continua a fare male
Mi
addoloro per il dio sbagliato nel silenzio
Non pensava a nulla Shura di Capricorn, limitandosi
lasciare che il cielo si specchiasse nei suoi occhi.
Da tanto tempo preferiva non pensare.
Perchè pensare implica ricordare.
E ricordare implica soffrire.
Ecco perchè
non pensava a nulla,ora,seduto immobile come la statua
di Atena poco lontana,illuminata dalla luce bianca della luna,che le donava il
suo splendore divino.
La conosceva la luna Shura. Conosceva il suo eterno splendore. Conosceva i suoi
raggi bianchi e freddi.
Conosceva la sua bellezza
crudele,che mai si offuscava e mai cedeva,nonostante il
pianto dei suoi figli.
Ma non guardava la luna,Shura di Capricorn.
Lasciava solo che si riflettesse
nei suoi occhi.
La luna è una dea,e una dea è gelosa amante e fiera sovrana; e non sopporta
di essere ignorata.
E quando una dea vuole
vendicarsi,ti spinge a soffrire.
Per soffrire finge lacrime
che sono solo gocce di lucente splendore e falso
dolore.
Ma quando è la luna a piangere è una stella a cadere.
Ma le stelle che cadono, Shura,non si riflettono nei tuoi
occhi.
Le stelle che cadono, tu le
vedi.
E tu l’hai già vista cadere una stella.
Sei stato tu a farla cadere.
Chiudi gli occhi,per non vederla,per non ricordare,per proteggerti da quello
splendore accecante.
Già una volta hai chiuso gli
occhi davanti alla verità abbagliante. Già una volta hai chiuso gli occhi
davanti alla giustizia splendente.
Ma i tuoi occhi ne sono rimasti feriti.
Lo sono ancora ora, mentre li
tieni chiusi, intorno a te nient’altro che il silenzio che tanto ami.
Ami il silenzio e ami la
solitudine; ami poter stare da solo anche se per un semplice istante, nel
disperato tentativo di cercare nel silenzio una risposta che non puoi trovare,
una pace che non puoi
avere.
Perchè i tuoi occhi sono stati feriti, e ora non riesci più
a vedere ciò che dovresti.
Ora non riesci più a capire,a distinguere tra verità e menzogna. Non puoi più riuscirci
da quella notte, da quando la tua mano,
tu espada, è piombata su
chi credevi incarnare la giustizia più pura, la verità più sincera, la purezza
più vera.
Eppure non era così,ma come puoi credere che non lo fosse?
I tuoi occhi non riescono più
a vedere tra luce e ombra.
Se non vedi non puoi
capire. Se non capisci ti confondi. Se
ti confondi ricominci a pensare.
E non riesci più a credere.
Le rievochi una a una,le parole del Gran Sacerdote, le rievochi una a una le
parole del prescelto di Atena,
cerchi di ricordare la sua voce,il suo incanto,la sua bontà
lucente di quell’uomo che era misericordioso come un
dio.
Cerchi di ricordarla, Shura, perchè se non riuscirai a
farlo non potrai continuare a credervi.
E se non riuscirai a credervi,cos’altro ti resterà?
E se non riesci a crederci,e se non puoi distinguere e non sai giudicare,allora non
c’è nessun motivo perchè tu continui a vivere.
Non c’è più niente e nessuno per cui lottare.
Non c’è niente che spieghi perchè,proprio tu tra tutti,debba
brandire Excalibur per difendere quella giustizia che
non puoi vedere.
Solo l’oblio.
Non è la prima volta che
succede, e lo sai. Non è la prima notte che ti ricordi dell’ultima che hai
veramente vissuto.
Non è la prima notte che si
trasforma in un incubo.
Ormai non riesci più a
sognare.
Sogni,desideri,certezze,sono
cose che non ti appartengono più.
Sorridere è una cosa che non
sai più fare.
Non sei mai stato incline
alle risate; non hai mai sorriso se non in risposta. E
qui,nessuno ti sorride.
Qui la gente non sorride come
nella tua Spagna,che era così calda e vitale.
Qui i bambini non giocano per
le strade,qui le donne non sorridono salutando il
sole,qui gli uomini non ridono e non onorano un matador.
Qui non risuonano canzoni né
musiche. Perfino il sole ti è diventato nemico,qui.
Esta no es tu casa,Shura.
Soffri Shura.
I fantasmi del passatole incertezze del presente e i
cupi presagi del futuro danzano nella tua mente sulle note del dolore.
Ed è così ogni notte.
Lo sai già.
-Ehi!-
Aprì gli occhi di scatto, e
ti volti a guardare quella voce che ti è così nota e
così famigliare.
Ti sorride, i grandi occhi
limpidi, di una limpidezza che è solo una maschera, sul
volto pallido e bellissimo un sorriso dolce e incantatore ma che sa essere
crudele.
Uno sbuffo di seta grezza, argento
scuro e sfumato, l’odore acre, gli occhi di brace e il sorriso sghembo, anche
lui è qui.
-Cosa fai
qui fuori?-
Lo guardi sconcertato. Mai nessuno di loro due gli aveva
fatto una volta quella domanda, mai nessuno di loro aveva sentito il
bisogno di chiedergli il perchè di quelle sere
solitarie. Nemmeno Death Mask
aveva mai osato chiederti a cosa pensassi,cosa ti
spingesse a trascorre le sere in solitudine, a lasciare che la notte si
riflettesse nei tuoi occhi, chiuso in un malinconico silenzio.
E mai te l’aveva chiesto Aphrodite
delle rose.
Lo stesso Aphrodite
che ora si siede accanto a te,con quella fluida
eleganza,e risponde a quella domanda
inespressa che poni con gli occhi.
-Oggi è il 12 gennaio,no?- dice,sorridendo.
Non rispondi,le labbra ti si socchiudono appena per lo stupore.
-Y..?-
chiedi,mentre spontaneamente ti affiora alle labbra il tipico intercalare della
tua lingua madre.
-Staminchia- sbotta Death Mask con la sua voce roca –Più invecchi e più diventi scemo-
Si è seduto accanto alla tua
destra,accomodandosi malamente sui gradini di pietra
della nona casa,e sai che è solo questo a salvarlo dal colpo di tacco di Aphrodite,
che si limita a
lanciargli un’occhiataccia velenosa.
-Be’ cazzo dovevo rispondergli?-
commenta Death Mask con
un’altro sbuffo di fumo –Buon compleanno,Shura-
L’augurio,che
sia nella sua lingua che nella tua si assomigliano così tanto,sembrano
paralizzarti.
-Sì- dice Aphrodite,sorridendoti –Buon Compleanno!-
Taci,come
stranito,e non rispondi,le labbra ancora socchiuse ,perchè
non hai parole per dire quello che non sai nemmeno di pensare.
Inconsapevolmente il tuo
sguardo si abbassa,e allora vedi le tue mani,quelle
tue mani abbronzate che al sole troppo forte ti sembrano sempre sporche di
sangue.
Quel sangue il cui pensiero
di tormenta e ti rode,spingendoti a fuggire nel
silenzio della notte e costringendoti sempre agli stessi ragionamenti,che per
quanto ti ripeti
non ti danno pace ma sembrano togliertela ogni volta che
ricordi,ricordi il rifulgere di Aiolos,la vita che
hai spezzato e nemmeno tu comprendi più il perchè,ormai.
‘Atto di giustizia’ dicono le parole di
Saga e dice la tua mente,ma è peccato che grida il tuo cuore.
Il tuo peccato, che ti ha
spinto in quel vortice di malinconia e indifferenza,che
ti ha spinto ad allontanarti e a chiuderti nel tuo umore già cupo e imbronciato
e che ha ostacolato ogni tuo altro pensiero che non ruotasse sul sangue nelle
tue mani,mentre l’indifferenza cominciò a circondarti,dannosa barriera.
Eppure…
Rialzi lo sguardo e li vedi,quei sorrisi,quella gioia,quell’affetto
che sembra trasparire anche dal ghigno di Death Mask,quei sorrisi che sono lì per te,per te e per nessun’altro.
Proprio per te.
Sono come il sole,Shura.Sono come il sole della tua
Spagna,quello che sempre rimpiangi nei tuoi ricordi.
Quello che illumina e riscalda,quello che splende in cielo e che la tua gente porta nel
cuore. Quello che illumina ogni cosa, facendola brillare come
preziosa.
Non sei mai stato incline
alle risate; non hai mai sorriso se non in risposta. E nessuno più ti sorride.
Tranne loro. Sono qui e sorridono.Stanno
sorridendo per te.
Muoiono ancora le parole
sulle tue labbra,perchè ora
le hai serrate e non possono più uscire.
Le curvi lentamente.
I fantasmi del passato,le
incertezze del presente e i cupi presagi del futuro danzano nella tua mente
sulle note del dolore.
Ma questa notte riesci a sorridere.
In un
ritardo che non posso perdonarmi ma spero possiate capire.
Shura
non è uno che io possa liquidare in poche parole.È per questo che lo amo.
È per
questo che ho deciso di scrivere per il suo compleanno,e
ho cercato di fargli un regalo. Ho cercato di farlo sorridere,per
una volta.
Shura
passa le notti in silenzio,a rievocare la notte in cui
uccise Aiolos,cercando sempre di convincersi di
essere nel giusto,perchè dentro di sé sente che c’è
qualcosa di sbagliato nell’averlo ucciso.
E questi
dubbi lo confondono,perchè
se non riesce più a distinguere tra bene e male non può più essere un Saint di
Atena,e allora non ha più uno scopo.
E allora
tutto quello che ha fatto finora,non ha senso. Perchè nonostante appartenga al ‘malefico
trio’ ha fatto suoi gli insegnamenti di Aiolos.
Ecco perchè,rimane colpito dal fatto
che i due amici vengono a fargli gli auguri.
Perchè
secondo Shura,non c’è motivo
per festeggiare il giorno in cui è nato in una vita che non ha scopo.Però loro sono lì.E gli sorridono.
Questo,per Shura è tutto.
Nella
speranza di aver fatto un buon lavoro,ringrazio in
anticipo tutti coloro che leggeranno e,a coloro che eventualmente commenteranno
prometto di tenere conto di tutti i consigli che vorranno darmi.
Nb:le prime due righe sono la
citazione modificata di una canzone de Moi Dix Mois,Gloria In The Silente. Shura non è autolesionista.
Si intende
‘tagliare’ in senso spirituale,in quanto continua a
ferirsi con i suoi pensieri,anche se lo fa nel tentativo di convincersi e
trovare pace.