Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: Graffitisuimuri    08/07/2015    8 recensioni
Inuyasha e Kagome si conoscono da sempre e nella vita hanno condiviso proprio tutto. Perfino l' appartamento.
Ma cosa succede, se una sera, un evento inaspettato stravolge il loro delicato equilibrio?.
tratto dalla storia:
La bacio, di nuovo, questa volta con più dolcezza.
<< Lo giuri? >>.
<< Cosa? >>.
<< Di amarmi >>.
<< Lo giuro >>.
 
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Coinquilini.
 
<< Inuyasha! >>.

L'urlo soave di Kagome risuona nel nostro piccolo appartamento da universitari squattrinati. Io, dal canto mio, ho appena messo piede in casa, distrutto da un ennesima giornata da specializzando. Non so cosa posso aver fatto, qualcosa di grave per farla urlare così. La sopraccitata fanciulla sbuca dalla cucina reggendo un mestolo in una mano - grave, molto grave, nelle sue mani può diventare un arma di distruzione di massa- e nell'altra un pezzo di stoffa non ben identificato.
<< Kagome ma che ...>> non mi lascia nenache il tempo di replicare che l'oggetto nella sua mano si abbatte con forza cotro il mio petto. Questa ragazza sarà anche gracile ma è forte. << La prossima volta di a quelle sciaquette che ti porti a casa di prendere tutta la loro roba quando se ne vanno! >>.

Eh?.

<< Guarda! Guarda che cosa ho trovato nella nostra camera da letto stamattina brutto maiale! >>. Obbedisco, un secondo dopo sono pallido come uno di quei cadaveri su cui noi specializzandi ci esercitiamo. Il pezzo di stoffa, che Kagome ha scaraventato con così tanta "grazia" sul mio petto, non è altro che un paio di mutandine troppo osè per essere di sua proprietà. Non che io abbia controllato eh.

<< Oh Kami ... >>.

<< Fai bene ad invocare gli dei! Torno da casa di Koga e guarda cosa trovo! Un tanga sul mio letto! IL MIO LETTO! Ti sei fatto una tipa sul mio letto! >>. Per un attimo mi sembra di vedere del fumo uscire dalle sue orecchie. Okay, forse ieri sera, approfittando della'assenza della mia adorabile coinquilina, mi sono portato una mia collega a casa e, ancora forse, siamo finiti accidentalmente - ci tengo a specificarlo eh!- sul letto di Kagome. Una svista. Un piccolo errore di calcolo. << Kagome, avanti, che ti arrabbi a fare? Ti verranno le rughe così >>. L'occhiata che mi lancia mi impedisce di continuare a dire stronzate. Sono convinto che potrebbe anche ammazzarmi.
Alzo le mani in segno di resa e sospiro.
 << Ok, mi hai scoperto, ho portato una ragazza qui ieri. Kikyo non so se te la ricordi ...la mia compagna di corso >>. Il suo viso è deformato dall'orrore. Credo che tra due minuti vomiterà sul pavimento. E poi me lo far ripulire. Con la lingua.
<< Oh fantastico!E proprio nel mio letto te la dovevi fare quella specie di bambola imbalsamata!? >> mi colpisce la spalla con il mestolo << dimmi, era necessario!? >> mi colpisce una seconda volta. << Fattelo dire, sei propro uno stronzo! >> una terza radellata.
Le afferro il polso così da bloccarle la mano armata, vorrei evitare di dientare pesto di mezzo demone data la forza con la quale mi sta colpendo.
<< Hey, Kagome, calamti. Ho capito, ho sbagliato. Ora basta >> con un gesto fluido della mano le tolgo il mestolo e guardo, sconcertato, i suoi occhi riempirsi di lucciconi. Ritrae il polso liberandosi dalla mia presa. << Io ... >> una lacrima scende lungo la sua guancia, rotola lungo il mento e poi cade. << Mi spiace ... vado a preparare la cena >> e si dilegua lasciandomi solo, basito e con un mestolo da cucina tra le mani.

E ora perchè mai starà piangendo quella stupida?.

Non è mica colpa mia no?.

O si?.
 
Ho ammesso di aver sbagliato, dovrebbe essere felice, dovrebbe ringraziarmi o almeno apprezzare lo sforzo. Se c'è una cosa che odio è proprio ammettere di aver commesso un errore.
La raggiungo in cucina, che poi chiamarla cucina è davvero un eufemismo; è un semplice angolo cottura nel quale solo due delle cinque fiamme funzionano, la lavastoviglie è un catorcio pronto per essere spedito in un qualche museo e il frigo produce uno strano ronzio, fastidioso tra l'altro, che fa comprendere che è quasi pronto a tirare le cuoia. Per non parlare delle mensole, completamente mangiate dai tarli. Lei, troppo presa a tagliare le carote con quella che - Che i Kami mi salvino - sembra una mannaia, non si accorge nemmeno della mia presenza.
Sta piangendo, a singhiozzi. Le lacrime le invadono il viso niveo, scendono veloci lungo le guance, il mento, il collo e lei - quasi come se non le sentisse- non fa nulla per fermarle. Continua a tagliare le carote, con un gesto lento e ritmico. Come se stese affettando una persona. Come se stesse affettando me. Deglutisco al pensiero.
<< Hgurashi? >>. La chiamo, ma lei non risponde. Continua ad affettare carote e a piangere. Dio, odio vedere le ragazze piangere. Soprattutto se la ragazza in questione è la mia coinquilina e migliore amica.
<< Kagome >> riprovo, questa volta con più dolcezza. Nulla, continua ad ignorarmi - e a piangere, ovviamente.
Questa situazione mi sta decisamente seccando: io che volevo solo tornare a casa farmi una doccia e dormire, me la devo vedere con una ragazzina in piena crisi ormonale. Che abbia il ciclo?. << Hai per caso le tue cose? >> errore, tragico errore. Lo sguardo che mi lancia potrebbe tranquillamente uccidermi e io sono terrorizzato. Abbandona la mannaia sul tavolo poco distante da lei - ciò mi fa tirare un sospiro di sollievo - e si volta completamente verso di me. Sono sicuro che mi prenderà a calci. << Tu >> comincia con una voce talmente macabra da far rizzare i capelli persino a Lord Voldemort << tu, sei un perfetto idiota! Baka! Non ho il ciclo coglione, il problema sei tu!>>.
Io?.
Ok, va bene, qui si esagera.

<< E, di grazia, perchè sarei io il problema? >>.

<< E' ovvio Inuyasha, perchè tu non capisci mai nulla! >> .

Aggrotto le sopracciglia. 

<< Cosa? Ed èper questo che stai piangendo come una fontana? >>. D'istinto Kagome si porta le mani al viso e si asciuga maldestramente le lacrime << io non sto piangendo, ti sbagli! >>.

Questa ragazza è pazza.

<< Certo come no, ed è per questo che ti sei asciugata le lacrime due secondi fa? >>.

<< E' colpa delle cipolle >>.

<< Ma se stavi tagliando le carote! >>.

<< Non osare contraddirmi! >>.

La conversazione sta sfociando nel ridicolo.

Con uno scatto in avanti la blocco tra me e l'angolo cottura. << Allora Kagome, sentimi bene, sono stanco. Molto, molto stanco. Non ho nessuna voglia di ascoltare le tue scenate isteriche, per favore adesso puoi dirmi che cosa ti prende? >>.

<< Inu >> balbetta lei poggiando una mano sul mio petto come per scostarmi.

<< No. Spiegati >> .

Sospira << Io ... >> si morde il labbro << io sono innamorata di te Inuyasha >>.

Per un attimo mi manca l'aria.

Che cosa!?. 

<< Sono innamorata di te da sempre, credo. Ed è colpa tua, cazzo, perchè sei così, così maledettamente rude, ottuso e borioso. Quando fai così, mi dico che Koga è quello giusto, che lui mi ama, mi rispetta e ha tutte quelle premure da bravo fidanzato. Poi però, quando sono malata tu compri il gelato alla vaniglia, mi dai la tua felpa rossa* e rimaniamo a casa a rimpinzarci e a vedere un film che piace a me. E li, li mi rendo conto di amarti, che non potrei amare nessun'altro come amo te. E so che per te non è lo stesso, ma quando ho visto quelle cose ... >> arriccia il naso contrariata, probabilmente si riferisce al regalino che Kikyo le ha accidentalmente lasciato. << Non ho saputo trattenere la gelosia. Mi spiace >>.

La guardo scioccato, incapace di emettere qualsiasi suono conosciuto all'uomo. Kagome innamorata di me. Non ci credo.

<< Dio Inuyasha, smettila di fissarmi così. E Cristo togliti da dosso che la situazione è già abbastanza imbarazzante di suo se ti ci metti pure tu che ... >>. Non la lascio finire di parlare che mi chino su di lei per baciarla. Un lungo bacio.
Le nostre lingue si incontrano, vorticano, giocano. Le mordo leggermente il labbro inferiore, poi quello superiore. Mi scosto solo per un attimo, per prendere fiato, e la guardo: sguardo sconcertato, labbra schiuse, guance rosse. Ghigno, proprio l'effetto che volevo ottenere.
<< Tu ... >> si porta una mano alle labbra << ... mi hai baciata >> sbotta incredula. La zittisco con un secondo bacio << zitta, stai zitta >>. La isso sul piano della cucina, e affondo di nuovo nelle sue labbra. Sono morbide, calde, rosse.
Una mia mano si intrufola sotto l'orlo della sua gonna, l'altra scende lungo tutto il suo collo. Le sue di mani artigliano la mia maglietta, risalgono lungo la linea degli addominali, mi fanno ansimare.
Lascio una scia di baci lungo tutto il suo petto - dopo averlo liberato dal maglioncino azzurro polvere. Bacio, mordo, lecco ogni superficie di pelle libera.
Armeggio col gancetto del suo reggiseno e, alla fine, riesco a libere i seni. Mi ci fiondo. La sento ansimare, supplicarmi di continuare. E io continuo, continuo finché non ci ritroviamo sul vecchio divano sgangherato, comprato con i pochi soldi che Kagome racimolava facendo la cameriera nel bar di Koga.

Koga.

Il mio stomaco si contorce dalla gelosia. Mi stacco da lei << Koga >> sussurro. Mi guarda stranita << Koga? >>. Risalgo lungo il suo corpo - e che corpo! - fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo viso << non ho intenzione di condividerti con lui, sappilo >> dico quasi ringhiando. Scoppia a ridere.La guardo accigliato, puntellandomi suoi gomiti per guardarla meglio negli occhi << faccio sul serio >>. Ride ancora più forte << Oh Kami, sul serio Inuyasha? Sono qui, mezza nuda sotto di te, ho appena confessato di amati da praticamente sempre, credi davvero che io possa volere Koga? >>.
La bacio, di nuovo, questa volta con più dolcezza.

<< Lo giuri? >>.

<< Cosa? >>.

<< Di amarmi >>.

<< Lo giuro >>.



 
***

 

A svegliarmi la vibrazione dell Iphone, un messaggio, di Miroku probabilmente.

Rotolo su un fianco stando attento a non svegliare Kagome che dorme placidamente al mio fianco. Sblocco lo schermo del telefono, come previsto è Miroku che vuole sapere che fine ho fatto. Gli rispondo velocemente, facendogli capire non così tanto velatamente che ero stato "impegnato".
Spengo il telefono e mi volto a guardare Kagome  stesa al mio fianco, avvolta nel mio piumone, nel mio letto stavolta. I lunghi capelli corvini sparpagliati ovunque, il viso premuto contro il cuscino.

Percorro delicatamente con le dita quel viso tanto familiare e mi ritrovo istintivamente a sorridere.  Kagome è morbida, delicata come uno di quei fiori del ciliegio che mia mamma curava nel giardino di casa nostra quando ero solo un bambino. Stesso albero su cui c’eravamo arrampicati molteplici volte durante i nostri giochi di infanzia.
Averla così vicina mi fa scoprire una nuova sensazione, a cui non saprei nemmeno dare un nome.
Le parole di Kagome hanno fatto scattare dentro di me un qualcosa che aspettava solo di essere liberato, come un animale in gabbia. Un sentimento che scalpitava dentro di me sempre, che trovava libero sfogo nelle scenate di gelosia e nei nostri litigi.  Mi ero sempre giustificato – o forse avevo anche cercato di autoconvincermi – che quello fosse solo il mio personale modo di proteggerla. E chi avrebbe potuto adempiere questo compito meglio di me? Nessuno la conosceva come la conoscevo io. L’ uomo al fianco di Kagome doveva avere determinati requisiti, e io dovevo essere certo al cento per cento che fosse in grado di prendersi cura di lei. Per questo mi ero quasi dannato quando cominciò a frequentarsi con Koga. Non approvavo quella relazione, non mi piaceva l’ idea che a lui fosse data la possibilità anche solo di toccarla.
 
E  forse, dentro di me, speravo che un giorno fosse proprio lei a scegliermi.
 
Le sue palpebre fibrillano, ritiro velocemente la mano, imbarazzato come non mai.

Sto diventando sdolcinato. Dio che orrore.

Quando apre gli occhi sorridendomi dolcemente sento qualcosa di caldo invadermi il torace.
 
 << Buongiorno >> mi sussurra.

Vorrei chinarmi a baciarla ma mi trattengo. Non so esattamente come muovermi in questa situazione, con le altre di solito è diverso. La passione dura una sera, poi la mattina ognuno a casa propria, senza rimpianti. Senza sentimento.
Ma con lei è diverso, lei non è le altre.  È Kagome, la mia migliore amica, la mia coinquilina, la persona con la quale ho condiviso momenti belli e momenti brutti della mia vita.
Una nuova consapevolezza si fa strada nella mia mente: nulla, dopo ieri sera, sarà mai più come prima. E questo mi fa venire in mente un'altra domanda:  e se lei si fosse pentita?. La sola idea mi fa tremare.
 
Kagome pare intuire le i miei timori  << ieri sono stata proprio bene >> dice accoccolandosi ancora di più contro il mio corpo. << Non sei pentita? >>sussurro timoroso della risposta. Mi guarda sgomenta << perché tu si? >>  nulla sua voce scorgo una nota di ansia, come se lei avesse paura.  
<< No, assolutamente >>. Rilascia un sospiro, come se per qualche secondo avesse smesso di respirare << nemmeno io >>.
Ci guardiamo negli occhi, e non c’è bisogno di dire altro. Nel nostro rapporto non ci sono mai volute tante parole, adesso meno che mai.
La attiro a me, baciandola delicatamente sulla fronte e poi sulle labbra.
 
Potrebbe essere l’inizio di qualcosa di fantastico.  






one - shot scritta: 08/07/ 2015.
revisionata e modificata il 5/10/ 2016.
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Graffitisuimuri