Justin Bieber, 'Inseguendo il sole' di xbensonloveyoux su EFP Fanfiction

Inseguendo il sole.

Written by Sunshine.

A nessuno, in quel tipo di periodo, piaceva avere a che fare con una persona che avrebbe così sposato e aver vissuto insieme e lo sapevo; Il matrimonio dei miei genitori non era andato abbastanza bene, anzi era finito dove neanche un mese dalla nascita di me e la mia gemella, Claudine. Avevamo avuto dei nomi abbastanza bizzarri; A mia madre piace la Francia, le è sempre piaciuta la Francia come i loro costumi, le loro tradizioni, il loro modo di essere, la città stessa e ha voluto donare il nome ‘Claudine’ perché era quella che preferiva e, come tutte le sorelle gemelle, non era lei la più buona.
Per quanto riguardava mio padre, lui era agente di polizia e non distingueva il lavoro con la famiglia, se avevi combinato un qualcosa di davvero grave, la legge era quella, diceva, e non si discute.
A quattordici anni, mio padre e mia madre smisero di parlarsi e cercarono di comunicare solo per quello che serviva a noi e questo non faceva male ne a me ne a mia sorella.
Mia sorella cominciò a frequentare Justin a diciott’anni, dove cercò di essere la persona più malvagia di questo intero universo e Justin ne era a conoscenza ma era molto probabile che scopasse così tanto bene da lasciarla andare.
Justin era tipo che cercava sempre di fare occhiolino a tutte e farle cadere ai suoi piedi ma non ci riuscì con la sottoscritta; Non era a conoscenza che era la sorella di Claudine e lo stesso giorno che ci provò con me, il pomeriggio si presentò a casa mia per mia sorella e boom, m’incontrò e rimase di stucco e spaventato ma gli feci solo un sorriso innocente.
Da quel momento scomparve, i miei non si parlavano più, mia sorella era andata ad abitare in Italia e io, vivevo con mio padre e facevo università di medicina.

Avevo incontrato Justin alla centrale di mio padre, ero passata per prendere le chiavi di casa da lui essendo uscita prima da scuola ed era comodo su una sedia che attendeva sicuramente qualcuno, ma feci finta di nulla e chiesi alla segreteria di mio padre che puntualmente andò a chiamare.
“Raggio di sole.”Mi sentì nominare e mi girai, cercando di guardare chi fosse stato ma avevo capito perfettamente chi era. Roteai gli occhi al cielo e cercai di non rispondere, aspettando solo la segretaria. Giuro con tutta me stessa che non l’odiavo, era solo che non riuscivo a vedere lui che mi parlava come se stesse chiacchierando con una persona qualunque.
Mi chiamo Sunshine, e ho quasi vent’anni e ho scoperto realmente cosa è l’amore all’età di almeno sedici anni.
In quel periodo ogni volta i ragazzi scoprono le loro prime cotte, i loro primi amori e alcuni durano anche in eterno, ma altri , come me, non riescono a trovare il ragazzo adatto.
Non che non sappia vivere senza un ragazzo, per carità, senza ragazzi nei paraggi è meglio, solo che a volte..c’è bisogno di sentirsi dire che sei bella non solamente da tua padre/madre che sono in dovere a dirtelo perché potresti non arrivare al giorno dopo non ricevendo questo amore, solo che serve qualcuno che scopra cosa c’è in te e se va bene questo.
Realmente non avendo mai avuto un ragazzo non so che significa AMARE;
Ho tutta una mia idea dell’amore; Che sia una cosa arcimegasuper meravigliosa ma che anche le cose più belle finiscono.
Le uniche storie che avuto erano alla scuola materna dove ti bastava un piccolo bigliettino e scegliere tra due opzioni e anche se era negativa non era certo la fine del mondo, anzi era più possibilità di piacere qualche altro.
E da ragazzi?perchè non è così?Perchè non si può semplicemente dire che non vuoi amare e basta invece di prendere in giro la gente?

Ad ogni modo la segretaria arrivò e mi avvisò che era impegnato, come sempre, e quindi sarei stata costretta ad aspettarlo fino all'ora di pranzo uguale a noia mortale. Ringraziai solo lei che aveva fatto il suo lavoro e uscì dalla centrale cercando un qualcosa da poter fare.
"Sunshine."
Sentì il mio nome pronunciato stranamente strano e stranamente dalla persona meno indicata in quel periodo ma mi girai comunque, non volevo essere maleducata.
"Tuo padre lavora lì?"
Ecco, bene, siamo a punto e capo, odiavo queste cose; Conoscere persone deliquenti, sapere poi che mi padre lavorava in centrale e fare favori a loro. Questa volta sarebbe stato diverso.
Annuì solamente, senza dire nulla.
"Non lo faresti vero?"
Oh no, Bieber. Sono fottutamente stanca di voi e sti favori del cazzo.
lo farai, mia cara Miller
Smettila, no.
Si, fidati.
"No, non voglio farlo."
Dissi secca e fredda, senza dire nient'altro. Avevo aiutato tutti però e non fare questo per lei, era un po' una condanna.
Lo sapevo, Sun.
Sono troppo buona vero?
Userei il termine cogliona.
"Però..non sembra giusto nei tuoi confronti perchè è successo con tutti, quindi..che hai combinato?"
E mi guardò semplicemente con un sorrisetto stampato in faccia e misi le braccia intrecciate sotto il mio petto e lo ascoltai con tranquillità.
Aveva combinato alcune cose; Aveva quasi ucciso un'uomo perchè stava difendendo sua madre, faceva parte di un vicolo dove viveva di spaccio e carico per tutti. Insomma il Bieber di una volta non lo era più, era solo il ragazzo cattivo che amava ancora la mia gemella diabolica.
Erano passate ben due ore da quando Justin era seduto davanti a me sulla panchina e raccontava le sue disavventure e le sue avventure, nel vero senso della parola.
"E di cosa ti accusano?"
Domandai, per esserne certa su cosa avrei dovuto aiutarlo. Si, lo so; Non dovevo aiutarlo ma ormai è andata.
Fanculo, Sun.
"Di quasi omicidio..e non voglio che scoprino altro."
Facciamo un riepilogo ti va?Si. Allora il ragazzo che diceva che non avresti mai voluto dei rapporti con lui a letto ma adesso lo stai aiutando?Wow, good job.
Insomma aiutare non ha mai ucciso nessuno e quindi voglio farlo per una mia decisione, non devi decidere tu, coscienza mia.
"Vedrò cosa posso fare, Justin."
Vedrò cosa posso fare, Justin gne gne.Smettila.
Oh andiamo, tu non aiuteresti qualcuno mh?
Si ma non per la quarantesima volta.

JUSTIN'S PDV.

Ritrovare Sunshine in quella centrale di polizia mi aveva fatto giocare le carte con tranquillità e anche se non aveva fatto nulla, ero già fuori prigione, lo sapevo.
Ricordavo Sunshine più piccola e tutta timida, adesso è una donna e mi sento davvero con le braccia al muro che qualsiasi mossa potrebbe darmi un calcio nei miei testicoli quindi avrò solo un rapporto di 'Aiuto' tra me e lei, e quando sarò fuori, non ci vedremo più.
"Tua sorella..come sta?"
Ero perso per sua sorella; Era davvero divina come ragazza.
Con la chioma di capelli biondi, biondi splendente, i suoi occhi color mare che sanno catturare i tuoi e farti venire la voglia di toccare quella donna e baciarla, e farla sentire desiderata.
Ma sapeva benissimo che i suoi poteri erano negli occhi, sapeva che incantava tutti con i suoi occhi e faceva di tutto pur di avere l'attenzione su di lei, perfino mentire. Era una ragazza che incatava e ci era riuscita anche con me.
"Lei è in Italia con mia madre, non la vedo da tanto."
Buchi nell'acqua 1
Bieber 0
Abbassa l'entusiasmo adesso.
"Ah, e tornerà?"
Ti piacerebbe.
Voglio solo passare del tempo con Claudine, non con Sunshine. Sunshine è diversa da Claudine, non mi piacevano persone come lei.
Dai tempi del liceo si nascondeva del tutto, era sempre quella che ti osservava da lontano e non diceva niente, era la solita sfigatella. Ora mi sta facendo un favore.
Te la scoperai, fidati.
"No, non credo. Ha una casa tutta sua lì."
Buchi nell'acqua 2
Bieber 0
Stiamo per aspettare un GAME OVER.
"Potremmo andare da lei, ti va?"
C'è ancora una speranza, aspettiamo coscienza, aspettiamo.
"Ehm, no."
GAME OVER!
Cazzo, porca puttana. Ma che c'è di male ad andare a trovare la propria sorella?Ci andrei se fosse mia sorella, e anche subito.
Lei è una ragazza ed è sua sorella, tu sei solo uno che vuole scopare nuovamente con sua sorella.

C'incamminammo verso casa di Sunshine dove conoscevo la destinazione a memoria e non parlavamo tanto anzi, era silenzio; Enorme e gigantesco silenzio.
Con Sunshine direi che fosse normale quel silenzio ma lei è la gemella di Claudine e altre volte se la guardi negli occhi, guardi Claudine ma i suoi occhi sono più riflessi di sole, come il suo.
Sono gli stessi occhi, ma quelli di Sunshine sono speciali; Non hanno male al sole, non strizzano l'occhio per un raggio di sole entrato in esso, anzi, risplendono.

"Beh, sono arrivata. Quindi ci vediamo giovedì per l'udienza e non mancare, altrimenti il culo non te lo salva nessuno."
Una cosa positiva in lei, oltre agli occhi, era il dover essere aiutato da lei. Finalmente ne sarei stato fuori da tutti questi casini grazie a lei, e non l'avrei toccata nemmeno un po', l'avrei solo ringraziata e se ci fosse stato bisogno, solo con una stretta di mano.
No contact.
"Non mancherò, davvero."
Scossi la testa, per poi voltarmi e andare verso la mia strada mentre lei si sedette su uno scalino e non capì perchè, e decisi di fermarmi e vederla da lontano grattandomi la nuca e lei mi vide ma scosse la testa.
"Mio padre aveva una riunione e non mi ha dato le chiavi e le mie sono dentro."
Fai una delle tue mosse da supereroe, Bieber. Sfonda la porta...LA PORTA, BIEBER.
Oh, smettila eh.
"Oh, sperando che ritorni prima per te."
Wow, sai dire solo questo Bieber?Mettici più impegno insomma.
Sentì il mio cervello a quanto pare e mi sedetti con lei, guardandomi attorno e annoiarmi a morte ma spero che avrei trovato qualcosa da fare al più presto.
"Perchè ti sei seduto?"
Perchè sei un gentleman, diglielo.
Non ci crede nessuno coscienza figurati lei.
Ho scordato, colpa mia.
"Perchè aspetto con te tuo padre."
Annuì e nervosamente annuì anche lei non potendoci credere a quello che avevo detto. Beh manco io sinceramente.

Aspettando lì per ore, ma alla fine il padre di Sunshine arrivò e mi scambiò uno sguardo diabolico e mi sentì in soggezione, tanto in soggezione ma avevo deciso così di non fare nulla e andare via da loro due. Dovevo solo tornare a casa di Chris, che mi aspettava per cominciare già a lavorare.

Sunshine's PDV

"Così ora sei fidanzata con il deliquente dell'intera polizia?"
Tecnicamente ci sta per scopare.
Non è vero.
Si come no.
Ad ogni modo, non risposi, mentre lui mise la chiave nella serratura di casa e aprì la porta e entrò dentro, poggiando le chiavi sempre nello stesso piattino dell'ingresso, dove poi incontrai Loretta che gli dava il buongiorno ma la ignorò completamente andando in cucina.
"L'educazione non è di tuo padre."
Infatti c'aveva ragione, sempre. Era una donna che puliva, lavava e cucinava tutto quello che diceva mio padre oppure lo faceva anche da se. Era una donna meravigliosa ma lui non lo accettava, non accettava mai nulla se per questo. Mi limitai a ridere per poi abbracciare Loretta e darle un bacio sulla guancia.
"Buongiorno Loretta. Accetta il mio di buongiorno."
Le feci il broncio, come una bambina per poi fare un giro su me stessa afferrando la sua mano e arrivare fino alle scale, guardando lei ridendo, ed era come una seconda mamma per me, la mamma Loretta.
"Sole mio, perchè sei contenta oggi?"
Non era per Justin, ovviamente ma solo ero contenta, ma mi limitai a fare le spallucce e non dire nulla perchè non potevo dirle nulla di nuovo.
"Boh, sono solo felice."
Le diedi un sorriso sulle mie labbra, enorme mentre cercavo di non darle mai preoccupazioni.Ero sempre stata una ragazza calma perciò era impossibile averle.