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Autore: Old_Memories_of_us    10/07/2015    3 recensioni
- Sai, mi manca. – ammisi per la prima volta ad alta voce, passandomi velocemente una mano sul viso, cercando di nascondere le lacrime.
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- Beh Tommy, ancora per poco ma sì, sono reale. –
[ Newtmas ]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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THE LAST FIVE MINUTES
 
 
- Sai, mi manca. – ammisi per la prima volta ad alta voce, passandomi velocemente una mano sul viso, cercando di nascondere le lacrime.

Ma a quanto pare inutilmente, visto che Minho se ne accorse comunque. Si sedette cautamente sul masso accanto al mio, continuando a fissare il fiume scorrere verso una meta imprecisata.

- Lo so. – sospirò – Manca anche a me. –

Non avevamo ancora affrontato l’argomento, fino ad oggi. Sapevo quanto Newt fosse stato una parte importante nella vita di Minho, anche se dalla sua morte, tutti cercavano di non nominarlo, magari fingendo addirittura che niente sia successo e che lui invece di entrare nel portale per raggiungere il cosiddetto “paradiso”, abbia cambiato direzione verso un posto addirittura migliore di questo.

Ma nessuno sapeva la verità.

Nessuno, ad eccezione di me e Brenda, sapeva il vero motivo per cui Newt non era qui con noi.

- Magari non è morto.. – sussurrò Minho, forse credendo di non essere sentito, ma io lo sentii, forte e chiaro – magari qualcuno è riuscito a trovare una cura, e magari adesso non esiste più nessuno spaccato, sono tutti guariti e.. – continuò, aumentando il tono di voce.

Scattai in piedi. Non sarei riuscito a trattenermi ancora per molto, così corsi, corsi il più lontano possibile da quel posto. Non voltandomi neanche quando lo sentì urlare il mio nome, non cercando però di raggiungermi.

Mi rifugiai nel bosco, dietro la quercia di uno degli alberi più alti. Ci venivo spesso qui. Tutti sapevano dell’ esistenza di un bosco da queste parti, ma evitavano di venirci la sera, anche se il pericolo era del tutto passato. Ma si sa, i ricordi rimangono, restando vividi nella mente di ogni singola persona.

Mi accasciai a terra, poggiando la schiena contro il tronco e portandomi le ginocchia al petto, per poi poggiarci la testa, sentendo ancora le lacrime attraversarmi le guance.

Qualcuno iniziò ad accarezzarmi con dolcezza i capelli. Alzai lentamente il capo.

Se era uno scherzo non era divertente. Spalancai gli occhi alzandomi velocemente in piedi, spingendomi sempre di più contro la corteccia. Davanti a me, c’era la causa delle mie lacrime. Davanti a me c’era Newt.

Mi mise una mano sulla bocca, appena prima che iniziassi a gridare, impedendomi così di farlo. Puntò i suoi occhi scuri nei miei.

- Prometti di non urlare? – chiese a bassa voce.

Feci un leggero segno d’assenso col capo, e lui tolse lentamente la mano. Gli chiesi la prima cosa che mi venne in mente non appena lo vidi.

- Sei reale? –

Fece uno dei suoi soliti sorrisetti, incastonando la lingua tra i denti.

- Beh Tommy, ancora per poco ma sì, sono reale. –

Aveva gli stessi abiti di quando eravamo partiti per Denver, solo, completamente puliti, al contrario dei miei, pieni di terra e sudore dovuti alla corsa.

- Ora devi ascoltarmi, e cerca di non interrompermi, va bene? – disse, afferrandomi con il pollice e l’indice il mento, facendo scontrare definitivamente i nostri sguardi. Annuii nuovamente, ancora sconvolto da ciò che avevo davanti.

- Bene. Sai che non sono un tipo di molte parole, a queste preferisco i fatti. – iniziò.

- Eccome se lo sapevo.. – pensai, continuando a mantenere però, un contatto visivo.

- Qualcuno lassù – lanciò uno sguardo veloce al cielo, che stava iniziando a scurirsi – ha deciso gentilmente di concedermi un ultimo desiderio, sai, come fanno in quegli strani film con i cowboy di cui ora non ricordo nemmeno un titolo. – continuò con il suo tono serio, ma con un pizzico di ironia.

Come promesso, non fiatai, continuando a bearmi della sua voce.

- Ed io ho deciso di trascorrere i miei ultimi 5 minuti di vita con te. – mi asciugò con i pollici le lacrime ormai secche, inutilmente, visto che ricominciarono a scorrere copiose sulle mie guance dopo quelle parole. Non resistetti più, e lo strinsi forte a me, sentendolo ricambiare immediatamente.

- Perdonami, ti prego. –

- Ehi ehi, perdonarti di cosa? – sentii Newt chiedermi confuso.

- Insomma, io ti ho.. – non riuscii nemmeno a continuare. Iniziò ad accarezzarmi la schiena, cercando di calmarmi.

- Non hai fatto niente, hai soltanto posto fine al mio dolore. Come io ti ho chiesto. E fidati, non potevo fare scelta migliore. – finì, allontanandosi leggermente per potermi guardare negli occhi.

- Per.. perché? – non riuscivo a distogliere gli occhi da lui.

- Perché ho messo la mia vita in mano alla persona che amavo, e non può esserci assolutamente niente di sbagliato in questo. –

Senza neanche accorgermene, unì le nostre labbra in un bacio desiderato, urgente. Un bacio che aspettavo da sempre, da quando lo vidi per la prima volta nella Radura. Un bacio che sognavo da praticamente sempre.

Dopo qualche secondo, un tuono fece un rumore assordante nel cielo, facendoci allontanare, ma rimanendo sempre l’uno nelle braccia dell’ altro.

- Il mio tempo è scaduto – sussurrò, abbassando lo sguardo per poi rialzarlo quasi immediatamente – promettimi di essere felice. –

- Newt, io non so se.. –

- Per favore, Tommy. Perfavore. –

E detto questo, lentamente iniziò a scomparire, divenendo sempre più simile ad un’ ombra.

- Te lo prometto, Newt. Te lo prometto. – e mi sembrò di vederlo sorridere un’ ultima volta, prima di sparire totalmente. 
  
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