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Autore: Ghost Writer TNCS    11/07/2015    0 recensioni
ATTENZIONE! REVISIONE IN CORSO
Credi di essere una persona qualunque. La tua vita è piatta e monotona, non c’è niente che ti distingua dalla massa e ogni giorno sembra uguale al precedente. Ma all’improvviso tutto cambia. Un misterioso individuo ti dice che sei il membro di un’organizzazione spaziale e che hai perso la memoria. Ti mostra magie sorprendenti e tecnologie incredibili, quindi ti chiede di seguirlo. Lasceresti tutto quanto per andare con lui?
Domande? Dai un'occhiata a http://tncs.altervista.org/faq/
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '2° arco narrativo'
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9. Spietata realtà

I tre Boia Tagliagole erano ancora interdetti per la repentina contromossa del loro nemico e per questo non risposero immediatamente alla provocazione di Trickster.

«Sembravate tanto forti prima, però adesso che ci penso non siete poi granché.» borbottò il semidio con fare annoiato «Speriamo che almeno le vostre taglie non si rivelino delle fregature…»

«Tu parli troppo!» ruggì l’aracnoide «Stasia!»

Il figlio di Loki vide comparire una sorta di spirito dai tratti informi e due occhi lo attraversarono. Avrebbe voluto rispondere in tono ironico, fare una battuta di scherno, ma il suo corpo era bloccato. Riusciva a stento a respirare e perfino la musica delle sue cuffie sembrava essere andata in pausa da sola. Cosa diavolo stava succedendo?!

«Flamma!» gridò il Boia, e l’energia arcana divampò dal suo palmo con ferocia ardente.

Il tornado di fuoco si riversò su Trickster come un’onda anomala e il calore tremendo bruciò il terreno, lasciando dietro di sé solo una scia nerastra che sapeva di cenere. Del semidio nessuna traccia.

«Dove è finito quel maledetto?!» imprecò l’insetto.

Lui e il ragazzino mascherato si guardavano intorno come forsennati per capire dove si fosse nascosto il guardiano, ma quello che individuò il semidio fu l’elfo.

«È lassù!» gridò indicando il cielo.

Gli altri due sollevarono lo sguardo e anche loro poterono vedere la sagoma del ragazzo stagliarsi come un’ombra nera sul cielo terso.

Trickster simulò per alcuni istanti di suonare una chitarra per celebrare il ritorno della sua musica, quindi tornò a concentrarsi sullo scontro. Era riuscito a liberarsi dall’immobilità causatagli da Stasia, tuttavia non voleva ripetere l’errore di farsi colpire dalla sua temibile abilità.

«È mio!» esclamò il ragazzino mascherato, e senza attendere risposta scattò verso l’alto creando una scia di nebbia diafana.

Il semidio se lo vide arrivare contro a tutta velocità e rispose all’offensiva con un destro. Il Boia Tagliagole passò attraverso al finto guardiano e l’illusione scomparve, a quel punto una scarica elettrica lo centrò in pieno e Trickster osservò con un sorriso compiaciuto il suo nemico che precipitava.

Una palla di fuoco sfrigolò a meno di mezzo metro dalla sua testa e questo gli fece capire che per vincere doveva impegnarsi ancora di più. Senza perdere tempo si lanciò in picchiata verso gli altri due nemici, deviò un’altra palla di fuoco e non si fece ingannare dall’illusione di una pioggia di frecce, quindi si schiantò accanto ai nemici e sfruttò l’energia cinetica per scatenare un’onda d’urto tutto intorno a sé. I due fuorilegge vennero spinti con violenza all’indietro e solo l’aracnoide riuscì a rimanere dov’era grazie alla barriera fornita dall’energia arcana Scuta.

«Avanti!» esclamò Trickster allagando le braccia «Se non vi impegnate un po’, non mi diverto…»

I tre Boia risposero in maniera più o meno colorita alla sua provocazione e tutti insieme si lanciarono all’offensiva. L’insetto e il ragazzino mascherato apportavano gli attacchi, il loro compagno con gli Occhi Benedetti invece aveva il compito di complicare la vita del semidio creando un buon numero di illusioni che sarebbero riuscite a confondere chiunque. Ma non una divinità del caos. Il guardiano sembrava in grado di far fronte ad ogni assalto e nessuna tecnica dei fuorilegge era sufficiente per ferirlo.

«Questi trucchetti non servono a nulla contro di me! Io sono il figlio del grande e potente Loki! Mettetevelo in testa!»

«Chi, il dio delle malefatte?» grugnì l’aracnoide «Quel buono a nulla che semina zizzania senza mai combinare nulla?»

«Preferisco dio del caos.» ci tenne a precisare Trickster «Dio delle malefatte sa di un tipo un po’ stronzo ma allegro, un bontempone scassaballe ma inoffensivo per intenderci… Dio del caos fa molto più figo!» Finita la frase, il corpo del guardiano si dissolse e il vero semidio comparve alle spalle del Boia Tagliagole. «E comunque buono a nulla sarai tu.»

L’insetto non ebbe il tempo di ribattere che una folgore lo investì in pieno, strappandogli un lungo grido vagamente sibilante. Il fuorilegge cadde a terra e dalla sua bocca uscì quello che aveva tutta l’aria di essere un alito di fumo.

«Questa me la paghi!» gridò il ragazzino, e con un tremendo calcio scaraventò via il semidio del caos.

Trickster si rialzò con un gemito, ma il fuorilegge gli era già addosso e con un pugno lo schiacciò a terra. Creò una lama di nebbia solida e la abbatté sul guardiano, questi però la schivò per un pelo e rispose con un getto d’acqua. Il ragazzino mascherato venne attraversato da parte a parte, ma non si mosse e senza pietà colpì in pieno volto il suo nemico. Trickster cadde all’indietro e una morsa di metallo si abbatté su di lui per impedirgli di rialzarsi. Questa volta ci mise alcuni secondi per capire che si trattava di un’illusione e tanto bastò perché Stasia lo raggiungesse e lo imprigionasse di nuovo nella sua prigione di immobilità.

Il semidio voltò il capo e incrociò lo sguardo arcigno dall’aracnoide. Sembrava un po’ malconcio, però Flamma ardeva con forza sulla sua mano destra, pronta a bruciare tutto ciò che si parava sulla sua strada. «Mi spiace, ma non è così facile sconfiggermi.»

Trickster non parve eccessivamente preoccupato dall’implicita minaccia, ma l’immobilità gli impedì di rispondere ironicamente.

«E adesso muori!» gridò l’insetto. Si diede lo slancio e con rabbia scagliò Flamma, che senza mezze misure scatenò tutta la sua potenza: l’energia arcana ruggì e divampò, incendiando e consumando tutto ciò che le capitava a tiro come uno tsunami che travolge ogni cosa. Il fuoco imperversò per un tempo che parve interminabile, poi finalmente il tremendo calore cominciò a placarsi e anche l’ardente furore scemò, lasciando il posto ad una landa di cenere e nulla.

L’aracnoide si guardò intorno con i suoi sei occhi e digrignò i denti aguzzi. «Dov’è finito…?»

***

Trickster, al sicuro dietro una roccia, si concesse un sospiro di sollievo. Se l’era proprio vista brutta, menomale che il Boia Tagliagole era stato così precipitoso da non accorgersi nemmeno che con quell’attacco così plateale gli avrebbe fornito un perfetto diversivo per mettersi al sicuro.

Ma anche ora che si era messo in salvo, i suoi problemi non erano certo finiti: i tre fuorilegge non ci avrebbero messo molto a trovarlo e non era sicuro che sarebbe riuscito a tenere testa a tutti e tre ancora per molto. Chissà, magari se restava nascosto ancora per un po’ Prometheus sarebbe riuscito a sconfiggere i suoi due nemici e sarebbe arrivato in suo aiuto… No! Doveva farcela da solo! Si vantava tanto di essere il figlio di Loki, di essere un semidio del caos, non poteva aspettare che gli altri lo salvassero ogni volta! E poi quei fuorilegge non erano nemmeno così forti, molti dei suoi fratelli e sorelle sarebbero stati tranquillamente in grado di spazzarli via senza la minima difficoltà.

I suoi sensi lo avvertirono della minaccia imminente e con un balzo riuscì a schivare la lama di nebbia solida che aveva appena affettato la roccia alle sue spalle. Si voltò e sparò un’onda d’urto per allontanare il ragazzino mascherato, quindi evocò una torre d’acqua per schermarsi dal raggio di fiamme dell’aracnoide. Sparò una folgore contro l’elfo – con ogni probabilità era stato proprio lui ad individuarlo – ma il suo attacco si perse nel vuoto e dovette faticare non poco per schivare il successivo assalto del Boia mascherato, i cui movimenti erano lesti e precisi come se la battaglia fosse appena cominciata. Con un colpo di fortuna riuscì ad eludere la presa immobilizzatrice di Stasia e arretrò di qualche passo. Avrebbe voluto contrattaccare, ma più lo faceva e più capiva di peggiore soltanto la sua situazione. Finché si difendeva non correva troppi rischi, almeno per il momento, però se non rispondeva la sua fine era segnata. Doveva fare qualcosa!

Strinse i pugni e dopo pochi istanti avvertì un fremito negli avambracci, come di un potere incontenibile pronto ad esplodere. Aveva bisogno di più energia! Molta più energia!

Il cielo cominciò a cambiare colore, tingendosi del rosso del tramonto e riempiendosi di nubi nere dalle ombre vermiglie. Il suo corpo venne avvolto da un’aura blu e dei crepitii si susseguirono in una singolare melodia ritmata dal brano che usciva dalle cuffie.

La musica poteva risvegliare il suo potere, doveva solo lasciarsi andare e sprigionare appieno tutta la sua forza.

Il ragazzino mascherato piombò su di lui con la rapidità di un proiettile, ma il suo destro si infranse su una barriera invisibile che circondava il corpo di Trickster. Il semidio lo guardò e le sue iridi blu e luminose attraversarono gli occhi del nemico, insinuandosi nella sua mente e facendogli vedere una creatura mostruosa, fatta da una moltitudine infinita di vermi che si stagliavano sempre più in alto sullo sfondo del cielo rosso sangue. Il giovane Boia urlò, cadde all’indietro e arrancò, cercando disperatamente un rifugio da quell’essere abominevole che solo lui poteva vedere. Una sensazione sgradevole si insinuò sul suo volto e l’orrore nello scoprire la propria faccia ricoperta dai vermi lo gettò nel panico. Si strappò via la maschera e la gettò a terra, gridando disperato e tenendosi le mani sul viso. Prima di accorgersene, una folgore lo colpì in pieno e mise fine alla sua sofferenza.

L’aracnoide osservò la scena con occhi increduli e poi si voltò verso Trickster. «Maledetto!»

Gli scatenò contro Flamma e Gea alla massima potenza, ma il doppio attacco delle energie arcane non sortì alcun effetto e riuscì appena a dissolvere la copia illusoria del semidio. Il fuorilegge avvertì la presenza del nemico al suo fianco ed evocò Scuta per proteggersi, ma anche la terza entità venne neutralizzata facilmente. La barriera si infranse sotto la raffica di scaglie di ghiaccio e le punte acuminate si conficcarono subito dopo nel petto dell’insetto, ferendogli le braccia e le otto zampe da ragno. Il Boia emise un rantolo e si accasciò a terra in una pozza di sangue.

L’elfo, ultimo rimasto, capì subito di non poter fare nulla per vendicare i suoi compagni. Si voltò, cercando di fuggire, ma Trickster era troppo veloce. In un attimo comparve al suo fianco al seguito di una scia blu elettrico e con un pugno alla bocca dello stomaco gli mozzò il respiro. Il Boia Tagliagole rimase per un attimo sospeso a mezz’aria, come se il tempo si fosse fermato, poi il semidio colpì nuovamente e il devastante colpo lo schiacciò al suolo con violenza tale che il terreno si spaccò e un boato assordante si ripercosse sulla vicina parete rocciosa.

L’aura di Trickster crepitò nel silenzio.

Aveva vinto. Aveva sconfitto i tre cacciatori di taglie e sentiva di avere ancora abbastanza potere da spazzare via un esercito intero. Non ricordava di essere così potente, e questo gli fece sorgere spontaneo un sorrisetto compiaciuto. Avrebbe voluto mettere ulteriormente alla prova le sue capacità, ma una percezione lo mise in allerta: non era solo.

Si voltò e subito riconobbe la sagoma umanoide di un’elaborata armatura che atterrava a pochi metri dalla parete rocciosa. Aveva una tinta mimetica che pareva in grado di adattarsi al marrone bruciato dell’ambiente circostante, tuttavia la cosa che più colpì Trickster fu l’ala stilizzata disegnata sul casco in corrispondenza dell’occhio sinistro. Ma adesso non aveva tempo di pensare a queste sciocchezze, quello era sicuramente un nemico, quindi doveva sconfiggerlo per poi raggiungere Prometheus!

Senza pensarci due volte scattò all’attacco e la sua scia di energia blu descrisse una linea diretta contro l’uomo in armatura. Caricò il pugno e questo crepitò di energia fino a quando non colpì. Un’esplosione scosse l’aria e la parete rocciosa si crepò fino alla sommità, il terreno venne investito da un’onda di vento gelido che ne raschiò la superficie annerita e una tempesta di fulmini tracciò profondi solchi su tutto ciò che si trovava nel suo raggio d’azione.

Trickster sbarrò gli occhi. Come aveva fatto?! Come aveva fatto quel tizio in armatura a bloccare il suo attacco con una mano sola?! Non si era nemmeno mosso! Era assurdo! Assurdo!

Il casco dell’armatura si aprì e venne immediatamente integrato nel busto. «Sta’ calmo Trickster, sono io.» affermò Prometheus in tono vagamente seccato.

Il semidio era talmente scioccato che la sua aura blu si dissolse all’improvviso e anche le ombre inquietanti prodotte dalle nubi in cielo svanirono nel nulla.

Prometheus si guardò intorno e i suoi occhi giallo ocra non tradirono nessuna emozione nel vedere i corpi dei tre fuorilegge stesi a terra. «Frida, poi tornare normale.»

La risposta telepatica risuonò nella mente di entrambi i guardiani: «Agl’ordini.»

L’armatura si tramutò in un ammasso di luce metallica e si posizionò di fianco al carcarodon prima di assumere le fattezze di una donna dai capelli scuri a caschetto con indosso quella che aveva tutta l’aria di essere una divisa militare. L’ala stilizzata adesso era un tatuaggio che le decorava l’occhio sinistro, accentuando il suo sguardo d’acciaio.

Trickster era sempre più confuso e si limitò a togliersi le cuffie mentre osservava i due indicandoli a turno.

La donna si inclinò un poco verso Prometheus. «Me lo ricordavo più sveglio.»

«Ha perso la memoria, non si ricorda di te e degli altri.» le rammentò il guardiano. «Trickster, lei è Frida Fierté, una delle mie armi spirituali nonché un ex generale della FANTOM.»

Il semidio cercò di ricordare cosa indicassero quei termini. La FANTOM era un importante esercito formato dalle forze armate di svariati pianeti e sistemi, di questo era abbastanza sicuro, tuttavia l’altra definizione gli sfuggiva…

«Un’arma spirituale è un fantasma in grado di tramutarsi in un oggetto che può essere utilizzato da uno sciamano o da qualcuno che possiede delle abilità simili.» gli spiegò il carcarodon intuendo la sua confusione.

Trickster si tirò una pacca sulla fronte. «Cavolo, è vero!» Prometheus era uno sciamano, ecco perché gli aveva detto che per quelli come lui le dimensioni non erano importanti! «Me l’ero proprio dimenticato!»

«Prometheus, se non hai bisogno di me, abbandonerei questa forma.» disse Frida «Temo di non essermi ancora ripresa del tutto dallo scontro con i lupi di Midnight…»

«Sì, certo. Grazie per l’aiuto.»

«È stato un piacere, avevo bisogno di muovermi un po’.» rispose lei con un sorriso, quindi si dissolse.

Trickster rimase ancora un attimo in silenzio, poi scacciò definitivamente lo stupore e tornò alla sua consueta loquacità. «Mica male l’amica! Ti ha dato una mano a sistemare gli altri due tizi, giusto? E io che mi ero preoccupato! Ah, la tua idea di usare la musica mi è tornata utile, quando torniamo alla base ti offro da bere. A proposito, dove si va per riscattare le taglie di questi qua?»

«Alla Banca delle Taglie, ovviamente.» rispose Prometheus lasciandosi un po’ trasportare dall’entusiasmo del suo compagno. Tirò fuori la capsula in cui aveva sigillato gli altri Boia e cominciò a radunare gli ultimi tre per completare il gruppo. «Sono sicuro che guadagneremo abbastanza soldi da riparare sia l’astronave che Bit, e ci avanzerà ancora un bel gruzzolo.»

«Come? Hanno rotto Bit?! Povero, mi dispiace! Ecco perché non è qui…»

«Non ti disperare, le memorie non dovrebbero essere danneggiate: con qualche ricambio tornerà più in forma di prima.»

«Meglio così.» annuì Trickster «In compenso sono ancora invidioso del tizio che se n’è andato con Claire…»

«Ancora con questa storia? E poi probabilmente quel ragazzo si dimenticherà di lei non appena sarà al sicuro, spesso succede così quando un angelo interviene ad aiutare qualcuno.»

«Che seccatura! Perché?»

Prometheus scrollò le spalle e sigillò i nove fuorilegge. «Non ne ho la più pallida idea.»

«Va be’, resterò col mio interrogativo. Adesso quindi riscuotiamo le taglie, ripariamo Bit e l’astronave e poi andiamo a prendere un altro smemorato, giusto?»

Silenzio.

«Ohi, Pro? Mi ascolti?»

Il carcarodon si riscosse. «Scusa, ero sovrappensiero. Sì, esatto, faremo così.»

«Ottimo!» esclamò Trickster avanzando di qualche passo «Conoscerò un altro dei nostri!»

Un’ombra di preoccupazione tornò ad offuscare il viso dell’altro guardiano, che subito la scacciò. «Coraggio, abbiamo ancora molte cose da fare.»

Il semidio annuì e grazie al teletrasporto in un attimo lasciarono il pianeta.

   
 
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