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Autore: Isy_264    19/01/2009    4 recensioni
-Madre..voi sapete…come si riconosce l’amore?
-Me lo chiedi perché ti piace una bambina??
-No!!! E' che così se lo incontro lo riconosco e…
-..e…
-Posso starne lontano!

Inuyasha da cucciolo ha una strana conversazione con la madre ma non sa che quello che gli succederà in futuro è solo l'anticipo di quello che il destino ha deciso per lui...Kagome..
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fate – Nei miei sogni

-

Era tardi, davvero molto tardi, ma proprio non riusciva a dormire, la sua mente, la mente dei bambini, quella mente che si riempiva assurdamente di domande senza risposta stava lavorando incessantemente e così velocemente che non riusciva proprio a lasciarsi andare tra morbide braccia di Morfeo e non lasciava che nemmeno la madre potesse abbandonarvisi…

Izayoi sapeva che quando il figlio si trovava in quella fase niente l’avrebbe fatto desistere, testardo come si trovava, doveva sentire vicino a lui la presenza di qualcuno che potesse rassicurarlo con le sue risposte, così lo assecondò e sedendosi vicino gli sorrise:

- Madre…
- Dimmi..

Una smorfia indecisa si dipinse su quel visino chiaro, incorniciato dai bei capelli argentei, trattenne il fiato come se dovesse buttarsi a capofitto in un baratro e pronunciò velocemente la sua domanda, un po’ imbarazzato:

- Voi, voi sapete…come si riconosce l’amore…?

- Me lo chiedi perché ti piace una bambina?? - gli domandò con un sorriso nella voce.
- No!!! A me non piacciono le bambine, e io non piaccio a loro!!!

Una risata divertita riempì la stanza e limitandosi a scuotere la testa gli disse dolcemente:

- Allora perché me lo chiedi?
- Beh così se lo incontro lo riconosco e…
- ..e...
- Posso starne lontano!

Lo guardò un po', attenta, poi sospirò:

- Beh, - disse - l’amore non si può descrivere, è qualcosa che ti prende e che riesci subito a riconoscere…
- Ma questa non è una spiegazione..
- Non si può spiegare, credimi, quando lo incontrerai sarà lui a riconoscerti…

Un’espressione piena di dubbi, accigliata si fece largo sul suo viso, tanto da fargli chiedere, con la consueta innocenza, giusto per chiarire…:

- Ma…e voi… come avete capito che eravate innamorata di mio padre?

Un alto sospiro e...e com’è facile a volte perdersi nei ricordi…

- Quando ero con lui ero sempre imbarazzata…incerta…e non capivo o volevo capire perché…poi, poi una notte lo sognai e da quel momento non pensai ad altro che a lui…

Rimasero un po’ in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, poi la donna sospirò alzando gli occhi verso il frutto del suo amore e con una carezza sussurrò:

-Ci vuole forza per innamorarsi, bisogna lottare, ma se lei ti ama e tu la ami ne vale sempre la pena…non ti preoccupare troverai una donna che ti accetterà per quello che sei e ti troverà speciale, e tu dovrai solo cercare di non perderla…. E ora forza! A nanna, - continuò con voce più allegra - è ora di dormire!

Sorrise mentre il piccolo si rannicchiava sotto le coperte e sfiorandogli le piccole orecchiette pelose si preparò a lasciarlo:

- Buona notte tesoro
- Buona notte…mamma..

Chiuse gli occhi e finalmente si addormentò..:


[ A volte ti accorgi di sognare ]
[ Ti trovi in un posto strano, sconosciuto…e ti senti a casa… ]
Le pareti della capanna erano alte e strane, di un colore pastello chiaro…diverse da tutte quelle che lui aveva finora visto..

Una ‘cosa’ alta, soffice, simile a un futon, si trovava vicino a queste ed emanava calore…benessere…

[ Dalla finestra piccole luci, come di tante fiammelle accese… ]

La stanza era in penombra e dei leggeri rumori provenivano dall’esterno…improvvisamente la porta si aprì e una donna alta, [ gentile ], vestita con uno strano kimono, entrò nella stanza, a passi leggeri…

Si affacciò al lettino per vedere chi ancora non era stato notato..

Una ragazzina, non molto grande, dormiva serena sotto le sue copertine colorate.

Come se si sentisse osservata si mosse nel sonno, voltandosi verso la sua parte, [ vanitosa ], mostrò il suo volto per farsi veder meglio…

Aveva gli occhi chiusi e le labbra dischiuse, i soffici capelli neri erano legati in una lunga e morbida treccia mentre alcuni ciuffi le ricadevano sul viso.

Le braccia erano posate sul cuscino azzurro sopra la testa dandole un’aria riposata e riposante…

Voltandosi verso la finestra notò il sorgere del sole, presto la bimba si sarebbe svegliata e avrebbe visto i suoi occhi [ specchi dell’anima ]…avrebbe sentito la sua voce e avrebbe capito chi era…e per la prima volta in vita sua invece di fuggire da qualcuno,[ quel desiderio ], fare la sua conoscenza, conoscere un’altra persona, era tutto ciò che desiderava.


Un raggio caldo lo colpì in pieno volto e dei rumori annunciavano che una nuova giornata stava per iniziare, la nottata era stata breve ed aveva più sonno di quel che volesse ammettere ma sapeva che non avrebbe più potuto dormire, sapeva che era ora di svegliarsi…di separarsi dalla tranquillità che lo aveva ospitato, dimenticarsi di tutto per sopravvivere…


= CIRCA 200 ANNI DOPO= *


- Inuyasha! Inuyasha! Inuyasha è tardi, vuoi fermarti??

…mmm, quella voce stridula…

- Non è neanche tramontato il sole, stai zitta e cammini??!
- Inuyasha! Siamo in marcia da stamani, non ce la faccio più…dai, fa il bravo, fermiamoci per dormire..
- Dannata…smettila di lamentarti! Mi spacchi i timpani!!!

La ragazza del futuro lo guardò attenta e arrabbiata, con quell’espressione di sfida che non presagiva niente di buono:

- Inuyasha, mi sono stufata, o ci fermiamo o vai a CUCCIA! – urlò.

E torreggiando fiera su di lui gli diede le spalle altezzosa ma soddisfatta mentre tirava fuori quel che a Inuyasha, dalla sua posizione sdraiata (spiaccicata) a terra, sembrava uno strano futon, e con un'occhiata truce si sdraiò a terra.

- Maledetta – sussurrò col viso ancora vicino al terreno.

Con fatica riuscì ad alzarsi, era effettivamente stanco, ma di certo non l’avrebbe mai ammesso!
Poi quella ningen era così lenta, prima distruggeva la sfera in mille pezzi poi si lamentava così, con quella voce…
Si avvicinò a lei, indeciso se svegliarla per darle fastidio o farla dormire per non sentire le sue lamentele…sbuffò scocciato…meglio lasciarla dormire…
Andò a sedersi con la schiena comodamente posata al tronco di un albero vicino e si mise ad osservarla, gli dava la schiena ma sicuramente dormiva.
Di già, che resistenza!
Sbuffò ancora continuarlo a fissarla.
Ad un tratto, nel sonno, la vide voltarsi e trovò il suo volto davanti agli occhi.
Aveva le palpebre abbassate e le labbra dischiuse, i soffici capelli neri erano liberi e le ricadevano leggermente sul viso.
Le braccia erano vicine al volto, a coppa, in una posizione rilassata.
Si ritrovò ad osservarla più attentamente di quanto volesse e una sensazione strana rischiò di colpirlo…come uno stato di apatia, il momento prima di una certezza, qualcosa che si ricorda ma che ci sfugge…fugace…
Socchiuse gli occhi…
Sapeva che c’era qualcosa che lo toccava, qualcosa che doveva ricordare, qualcosa che quella ragazza stava evocando…
Eppure mancava qualcosa, una sensazione, un ricordo indefinito, sfocato, sfuggente, che non riusciva a cogliere ma che piano piano sentiva più presente, più vicino…eppure ancora così, così…

Il freddo della sera lo scosse improvvisamente, cancellando ogni consapevolezza potesse mai coglierlo…scosse la testa scorbutico, infastidito, mormorando qualcosa di indefinito sicuramente conto di lei e spostando la testa di lato, altezzoso, chiuse gli occhi, senza accorgersi del senso di sicurezza, senza impedire al senso di tranquillità di coglierlo…
Un anticipo di qualcosa di eterno, che ancora neonato aspettava di crescere e diventare inarrestabile.

.

Fine

-

-

Note: *Ho trovato in un sito l’informazione che Inuyasha avrebbe circa duecento anni e che questo era stato calcolato approssimatamente secondo alcune informazioni di uno dei film…purtroppo però non ho mai visto il film in questione, anzi non ne ho mai visto neanche uno! Se dovessi sbagliarmi, scusate e prendete l’informazione ai fini della fanfic!!!

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**Salve! Come va?? Ennesima shottina, scritta non proprio nella mia forma migliore ma fatta almeno per non pensare all’esame che sto per dare (un altro!)!!!^^
Come credo avrete capito è ambientata all’inizio del loro rapporto, prima ancora dell’incontro con Miroku o Sango o Shippo…ho voluto un po’ giocare con questa cosa del destino, come se fossero predestinati l’uno all’altra da sempre…e l’ho voluta concludere così, senza cambiare nulla visto a che punto del loro rapporto siamo…spero vi piaccia comunque e vorrete commentare!
Ah già, la conversazione prende spunto da una conversazione realmente accaduta tra una bimba e una mamma, molto dolce no?!*.* Per me si!^^ Innocente sicuramente!!
Presto, visto che l’università toglie tempo ma ispira (!!!), arriverà una shottina spero divertente tra Sango e Miroku sposati, un’AU…giusto per informarvi…e visto che siamo dalle parti della pubblicità occulta grazie a chi ha commentato l’ultimo capitolo e a chi ancora legge o leggerà la mia long fic tra Rin e Sesshomaru
(“In un dipinto…un bacio” ), ovviamente, se vorrete, nuovi commenti e letture sono sempre ben accetti! Detto questo vi lascio, grazie semplicemente a tutti!


Isyxx

   
 
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