Libri > The Maze Runner
Ricorda la storia  |      
Autore: Dottor Cooper    14/07/2015    5 recensioni
|Newtmas|OOC per sicurezza|
Dal testo:
"Per Thomas era abbastanza chiaro che quella situazione era una cosa fin troppo assurda, ma nonostante questo, decise di stare comunque al gioco. D'altra parte, cosa poteva mai andare storto?"
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disastrose cadute in pista di pattinaggio


Per Thomas era abbastanza chiaro che quella situazione era una cosa fin troppo assurda, ma nonostante questo, decise di stare comunque al gioco. D'altra parte, cosa poteva mai andare storto?
Era tardo pomeriggio, e il cielo si stava lentamente tingendo di svariate sfumature di colore. Gli bastò alzare lo sguardo di poco in direzione della finestra per osservare l'azzurro scuro scontrarsi con l'arancione brillante del tramonto, e all'improvviso sentì i suoi muscoli rilassarsi.
Lui, Minho e Newt erano a casa di quest'ultimo a sorseggiare delle bibite rinfrescanti sul divano davanti al televisore. Intorno a loro regnava una pace insolita, ed era inutile dire che i tre ragazzi si stavano annoiando in un modo assurdo. Era infatti da più di mezz'ora ormai che Minho non faceva altro che lamentarsi rumorosamente della loro mancanza di idee.
-Che ne dite di fare una partita a fifa?- domandò quest'ultimo.
Newt scosse la testa. -Non ne ho voglia... Potremmo uscire un pò fuori.  Che dite?- propose il biondo, rivolgendosi ai due amici.
Thomas fece per rispondere, ma fu preceduto da Minho, che di colpo scattò in piedi con una strana -e preoccupante- espressione in volto.
-Ho trovato ragazzi, mi è venuta un'idea!- urlò l'asiatico. 
-Cosa?- domandarono all'unisono Thomas  e Newt, completamente incuriositi dall'atteggiamento dell'amico, che sembrava un ragazzino di cinque anni in balia di un sacchetto di caramelle.
Minho si lasciò scappare una risatina divertita. -Avete presente il nuovo centro sportivo che ha appena aperto in città?- domandò ai due. 
Thomas ci pensò un pò su e annuì, cercando di capire dove diamine volesse andare a parare l'altro. 
-Ho scoperto che dentro l'edificio c'è anche una piccola pista di pattinaggio sul ghiaccio. Insomma... potremmo andare lì. Che ne pensate?- chiese infine, allacciandosi le scarpe e guardando i due amici con un gran sorriso sulle labbra.
Thomas non sapeva cosa rispondere. Insomma, l'idea a dire la verità non lo entusiasmava così tanto. Ed i motivi erano abbastanza ovvi: chiunque lo conoscesse sapeva che aveva l'insolita abilità di mettersi nei guai ad una velocità assurda o di inciampare e cadere praticamente dappertutto. Anche stando fermo!
Non voleva di certo rendersi imbarazzante agli occhi dei due amici, cadendo e cadendo, una volta giunti in pista.
Guardò  Newt, che se ne stava in silenzio tamburellando le dita sulla stoffa del divano. Si chiese cosa passasse per la sua testa, quando il biondo parlò.
-Penso che sia un'ottima idea, Minho. Conta pure su di me!- si tirò in piedi e lanciò un'occhiata a Thomas. -Tu vieni, Tommy?-
Thomas deglutì. Adesso cosa rispondeva?
-Non credo, cioè... Non sono capace e- fece per parlare nuovamente, ma Minho lo interruppe. -Ehy amico, neanche noi siamo capaci, quindi tranquillo! Una volta arrivati la impareremo!-  smise di parlare,  per poi aprire la porta e rivolgersi di nuovo a lui. -Andiamo?- 
Thomas sospirò scoraggiato, e si convise ad uscire e andare in quel cavolo di posto "ghiacciato".
 
 
-Eccoci arrivati!- esclamò Minho, una volta terminato di allacciarsi i pattini ai piedi. Aspettò che anche Thomas e Newt furono pronti, per poi correre in direzione del cancello della pista e aprirlo.
-Chi arriva per ultimo è un mucchio di sploff!-  e detto questo, l'asiatico piombò a tutta velocità nella distesa bianca e ghiacciata.
Thomas tentennò e cercò di imitare l'amico. Si appoggiò al muretto dello spogliatoio, e un passo dopo l'altro riuscì finalmente a raggiungere l'ambita pista. Si tirò dentro, e prima che potesse anche solo esultare per essere arrivato alla meta ed aver sorpassato Newt, cadde goffamente nel ghiaccio, sbattendo la faccia.
Subito arrivarono le risate da parte di Minho, il quale aveva già assunto una certa padronanza con i pattini e adesso sfrecciava come un campione sul campo gelato. Thomas borbottò qualcosa di incomprensibile, e cercò di tirarsi in piedi, ma il ghiaccio era scivoloso, e in men che non si dica si ritrovò ancora una volta con la faccia sul pavimento.
-Serve una mano?-  la voce che gli parlò era più bassa e calma rispetto a quella dell'asiatico. Il castano girò la testa e vide Newt sorridergli e porgergli una mano per aiutarlo a tirarsi su.
-G-grazie- disse imbarazzato, stringendo le dita dell'amico e rivolgendogli un sorriso colmo di gratitudine. 
Newt abbassò lo sguardo, e Thomas fu certo di aver visto le sue guancie tingersi di un lieve rossore mentre lo guardava.
Proprio quando la tensione si stava facendo insopportabile, Minho sfrecciò veloce tra i due, con a fianco due ragazze che non facevano altro che produrre risolini e ridacchiare eccitate.
-Ehy ragazzi, queste sono Brenda e Teresa. Le ho conosciute giusto un minuto fa mentre voi eravate qua a fare figure di sploff. Anzi, mentre Thomas cadeva e faceva figuracce, mi correggo!- le due ragazze ridacchiarono e misero le braccia intorno alle spalle di Minho. -Umh... Si sono trasferite da poco in città, e bè... Ho pensato di fargli fare un bel giro turistico e di dargli un pò di informazioni utili sulla nostra zona, e- Newt alzò entrambe le mani e guardò l'asiatico con un ghigno stampato sulle labbra. -Abbiamo capito Minho, vuoi stare da solo con loro, tranquillo. Vai a divertirti, io starò con Tommy- 
"Io starò con Tommy". Per qualche ragione sconosciuta, quelle parole fecero rabbrividire Thomas, il quale ormai non ascoltava più la conversazione tra i suoi due amici.
Quando tornò in se, Minho se n'era già andato e Newt guardava curioso la sua espressione incantata.
-Ehy, terra chiama Thomas. Thomas, ci sei?- lo prese in giro l'altro, incominciando a girare per la pista di pattinaggio per cercare di abituarsi a tutto quel ghiaccio.
Thomas fece una smorfia, ed osservò l'amico pattinare elegantemente sulla superficie scivolosa al ritmo della musica dell'impianto. D'altronde, se sia Minho che Newt erano stati capaci di non cadere su quei "cosi" chiamati pattini, poteva riuscirci anche lui.
Così fece un tentativo. Si diede una grossa spinta con i piedi e sfrecciò a tutta birra sul ghiaccio. Sembrava andare così bene... Ma purtroppo Thomas non sapeva come frenare, così sbattè forte il corpo al cancello, e per la terza volta nel giro di mezz'ora, si ritrovò per terra, con le braccia e le gambe distese come se volesse fare un angelo di neve.
-Ahi ahi...- si lamentò rumorosamente, imprecando in tutte le lingue che conosceva.
-Sempre il solito imbranato, Tommy!- Newt. La sua risata alle spalle lo fece rabbrividire. E improvvisamente si sentì uno stupido a scivolare e inciampare in continuazione. 
-Come caspio fai a non cadere?- gli domandò spazientito.
-Semplice, non sono un imbranato come te!- gli disse l'altro, tirandolo su e prendendogli una mano. Thomas sentì un brivido percorrergli la schiena e sperò con tutto se stesso di non essere arrossito. -Sei un pericolo ambulante, lo sai Tommy? Forse è meglio se ti guido io, e lo faccio per l'incolumità di queste persone!- il biondino rise, e senza aggiungere altro incominciò a pattinare, portandosi dietro un Thomas alquanto impacciato.
Passò all'incirca un'oretta, e nonostante gli estenuanti tentativi da parte di Newt per non far inciampare l'altro, i due si ritrovarono per  terra sul ghiaccio almeno cinque o sei volte.
Le persone intorno a loro ormai non facevano altro che ridacchiare e indicarli, e Thomas ebbe un'improvvisa voglia di sparire e nascondersi da quella situazione. 
Più in la invece, il loro amico Minho se la stava spassando con quelle due ragazze, infischiandosene beatamente di cosa i due ragazzi stessero combinando.
-Un altro tentativo?- la voce di Newt scosse il castano dai suoi pensieri, e Thomas annuì. Si tirò in piedi difronte all'altro, acquistando una certa stabilità.
-Devi cercare di lasciarti andare, non devi essere così rigido, Tommy! Pensa... che tu stia volando, delicato come un uccello, nel cielo...-  il biondino gli mise una mano sulle spalle, e Thomas chiuse gli occhi.
Immaginò veramente di essere un agile pennuto. Magari un'aquila, che vola leggiadra nel suo regno in cerca della sua preda.
Il castano aprì gli occhi, e vide Newt sorridergli fiducioso. Ora era pronto. Sapeva ciò che doveva fare.
Rilassò i muscoli, fece un bel respiro, e si diede una potente, ma delicata spinta. Tutto il mondo accanto a lui corse velocemente, roteando e sfumando in un turbine di ghiaccio. Fece due giri di pista impeccabili, senza nessuna caduta o esitazione. La tecnica di Newt sembrava davvero funzionare, e Thomas fu davvero contento. Pattinare era una cosa bellissima, ed era felice che il biondino potesse vederlo. Aveva sempre voluto sorprenderlo, e adesso finalmente poteva farlo.
L'unica pecca del suo piano, era decisamente la concentrazione. Da quanto era immerso nei suoi pensieri su Newt, non si accorse di andare a sbattere proprio su quest'ultimo.
-Ahi che botta!- esclamò l'altro, massaggiandosi un preciso punto sulla fronte che si stava pian piano scurendo e ingrossando.
Thomas gli era letteralmente piombato addosso, stendendolo e schiacciandolo sotto il suo peso.
-Emh... S-Scusami, io...- il castano non sapeva proprio che dire. Era imbarazzato, e il volto di Newt a poca distanza di certo non aiutava. Thomas aveva sempre provato emozioni confuse nei suoi confronti e adesso era come pietrificato. 
La voce di Minho in lontanza lo riportò alla realtà, e velocemente fece per alzarsi dal petto dell'altro dandosi dell'idiota per aver pensato simili sciocchezze. Si diede una spinta per tirarsi su, ma il ghiaccio era scivoloso e Thomas alquanto imbranato, così scivolo e ricadde un'altra volta sul povero corpo del ragazzo, il quale non faceva altro che osservare il sopracitato. 
-Scusami Newt! Adesso mi alzo, è che è molto scivoloso qui e-Waah!- il castano provò ancora a tirarsi su, ma fece la stessa fine di prima. E così altre due, tre, e persino quattro volte.
Alla fine, quando la vergogna e la tensione stavano diventando insopportabili, Newt scoppiò in una fragorosa risata, spostandosi di lato e prendendo per un braccio Thomas per farlo rialzare. 
-Certo che sei impacciato, eh Tommy?- lo prese di nuovo in giro, avvicinandosi di più a lui. -Non penso di aver riso così tanto in tutta la mia vita e...- Newt si bloccò e assunse una strana espressione in volto. -Conosci questa canzone? E' bellissima- 
Thomas sentì le note della musica. Un lento motivetto molto ballabile e piacevole da ascoltare.
Guardò le altre persone, e si accorse troppo tardi di trovarsi in una situazione alquanto imbarazzante. Intorno a lui coppiette di ragazzi e ragazze innamorati avevano preso a pattinare insieme, mano nella mano, oppure ballavano vicini e in modo intimo. Lanciò un'occhiata a Newt, e si sentì avvampare.
-Tommy- la voce dell'amico era più calda e bassa del solito, e ciò non prometteva niente di buono. Thomas stava lentamente impazzendo.
-Cosa c'è?- chiese in modo innocuo, guardando la punta dei suoi pattini.
-Balliamo?- il biondo sorrise e spostò lo sguardo nel ghiaccio sulla pista. Thomas pensò che anche l'amico fosse imbarazzato quanto lui, ma non voleva darlo a vedere. Anche se il suo volto rosso aveva deciso diversamente.
-C-cosa? Ballare, dici?- il castano balbettò. -Emh... N-non sono capace...-
Newt sorrise. -Ti insegno io, guarda...- e detto ciò, Newt prese le mani di Thomas e delicatamente, le mise a cingere i suoi fianchi, per poi posizionare le sue intorno al collo dell'altro, avvicinando anche la testa in quel punto.
Una scarica di adrenalina investì il corpo del castano, il quale adesso si ritrovò intrappolato in quello strano abbraccio. Per la testa gli vagavano pensieri contrastanti, così tanti, che non si accorse neanche della voce dell'amico.
-Tommy- gli sussurrò l'altro a pochi centimetri dal suo orecchio. 
Il cuore di Thomas batteva forte, così tanto, che temeva che gli potesse esplodere da un momento all'altro. Fece un bel respiro e alzò lo sguardo sul volto del compagno. Aveva sempre sognato di guardarlo così da vicino, e adesso che aveva la possibilità, la colse all'istante.
Gli osservò i lineamenti infantili, il naso all'insu che gli aveva sempre dato un'aria vispa e furba, e infine si concentrò sulle imperfezioni. Sui piccoli nei e le lentiggini che aveva sulla pelle. 
Si mise a fantasticare sui suoi capelli biondi un pò lunghini, e infine fece il colossale errore di guardarlo negli occhi, neri e profondi come voragini. Ci si sentì cadere dentro, inerme, e un attimo prima che potesse riacquistare la ragione, Newt poggiò le sue labbra sulle sue. 
Fu un bacio molto strano. Qualcosa che probabilmente entrambi aspettavano da tanto tempo ma nessuno dei due aveva mai trovato il coraggio di fare. Thomas si sentì ribollire mentre dischiudeva leggermente le labbra per lasciare posto alla lingua di Newt, la quale veloce, si intrecciò alla sua. Si baciarono sulle note di quella canzone, e infine si abbracciarono per pochi istanti, per poi allontanarsi e guardarsi entrambi negli occhi.
Il primo a parlare fu Newt.
-Ti voglio bene, Tommy- la sua voce era più bassa e più dolce rispetto a prima. Thomas si sentì pervadere dall'imbarazzo, e sorrise impacciato, sicuro di essere arrossito.
 
 
-Allora ragazzi, vi siete divertiti?- disse Minho, camminando sull'asfalto della strada in direzione della propria casa. Quella serata era stata fantastica, certo, ma adesso l'asiatico aveva proprio bisogno di riposare.
-Mi dispiace di avervi abbandonato da soli, ma... Ehy! Le avete viste quelle due ragazze?! Ho ottenuto i loro numeri di telefono e ben due appuntamenti! Ma ci credete? Caspio!- continuò il ragazzo, esaltandosi in modo esagerato per la sua "vittoria".
-Caspita, sono contento per te! Mi immagino che fortuna abbiano avuto quelle ragazze a cadere ai tuoi piedi!- lo prese in giro Newt, ridendo e dando una piccola botta sulla spalla dell'amico.
-Si si, ridete quanto vi pare, ma si dal caso che io ho rimorchiato alla grande! Invece voi? Cosa avete fatto?- domandò ai due, mettendosi le braccia dietro la testa.
Thomas guardò Newt, che gli rispose con un sorriso furbo. 
-Oh... niente di che, Minho. A noi non è successo proprio niente...- e detto questo, il biondo intrecciò le sue dita a quelle di Thomas, continuando a camminare in silenzio. L'asiatico scrollò le spalle e si vantò per tutto il tempo delle sue conquiste, senza accorgersi però degli sguardi che i suoi due amici si lanciavano, e delle loro mani, ancora unite in una promessa.


   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: Dottor Cooper