Due maschere
E ce ne stiamo, la solitudine ed io,
come due vecchie comari bizzose
che ruminino affascini fra i denti,
salvo poi cingere insieme la veste del lutto
e ritrovarci compagne: vedove di vite cotte al primo sole,
vanesie le nostre braccia verso fatui bagliori,
cieche vedemmo e sorde ascoltammo
greche calende e di bell'aspetto;
vicine compunte, sull'orlo del vero ora versiamo
rabbiose vangate sui sogni,
ci lanciamo sguardi taglienti,
e mesti.
Ché a dispetto e a differenza del mondo,
l'un con l'altra siamo state sempre sincere,
e l'una l'altra almeno siam sicure di avere
da adesso fino alla fine dei tempi.
Maeve