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Autore: __fissata    18/07/2015    2 recensioni
Tra qualche settimana avrà un anno" Liam si voltò verso la finestra guardando il piccolo che dormiva beatamente.
"È passato un anno" sorrise Lexy.
"E sono ancora con te..." concluse Liam.
Loro si capirono perfettamente perché Lexy viveva i primi mesi nella paura di essere abbandonata da Liam. Stavano insieme da tre anni ormai e non era andata troppo male la loro relazione, solo qualche stupidaggine e le solite gelosie da adolescenti.
"Mama" il piccolo Ash si dimenò sul bordo del letto cercando Lexy.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ash will be our always.



Il piccolo Ashton bussò alla porta di quella stanza del college; si reggeva a malapena in piedi e aveva da poco cominciato a muovere dei passetti. Ashton era un bambino bellissimo con gli occhi azzurri come sua madre e i capelli di un castano chiaro come suo padre. Si voltò verso la sua mamma che era appiattita contro il muro per non farsi notare se avessero aperto la porta, e sorrideva, sorrideva al suo piccolo che la guardava con impazienza. La madre gli mimò di bussare più forte, ma dubitava che ce l'avrebbe fatta date le sue piccole mani, però lui ci riprovò ed emise un piccolo rumore. Dall'interno della stanza si sentirono dei passi che si avvicinavano alla porta e lentamente qualcuno aprì. Appena Ashton vide suo padre sorrise immensamente.
"Piccolo mio.." sussurrò suo padre vedendo il piccolo Ash in piedi, ma qualche istante ancora e lui sarebbe caduto.
"Papi.." disse tra le smorfie il bambino, nominando quella P quasi con un suono incerto.
"Amore mio.. Ti tieni in piedi" sussurrò Liam, suo padre, inginocchiandosi e prendendolo tra le braccia. Liam voltò lo sguardo a destra e poi a sinistra dove incontrò gli occhi di Lexy, la sua amatissima Lexy.
"Mi siete mancati" sorrise Liam per poi alzarsi in piedi mentre teneva il piccolo e abbracciando Lexy.
"Anche tu, Liam.. Anche tu" sussurrò Lexy una volta tra le sue braccia. Liam e Lexy non si vedevano da un mese. Erano i primi di dicembre e sarebbero mancate ancora tre settimane prima del ritorno di Liam a casa da lei.

"Ashton che muove i primi passi... Un sogno. Sembra ieri che ci rendevamo conto di aver avuto un bambino.." Liam accarezzava i capelli di Lexy mentre la teneva tra le sue braccia su una sedia fuori il balcone della sua camera. L'aria era fresca e avvisava l'imminenza dell'inverno.
"Ci riesce già da una settimana... Volevo condividere questa cosa con te" sussurrò Lexy per non svegliare il piccolo Ash che si era addormentato.
"Mi sto perdendo tutto..." sospirò Liam.
"No Liam, non ci pensare neanche. Non ti imporrei mai di lasciare il college" sentenziò Lexy.
"Ma non sei tu ad impormelo, sono io che ci sto pensando sempre di più" rispose Liam.
"Per garantire un futuro ad Ash dobbiamo farlo... Studierò per il college anche io, una volta che avrai finito tu gli studi" Lexy parlò come una mamma con esperienza.
"Sei cambiata molto" rise Liam guardandola.
"Ah, si?" si stupì lei.
"Sei proprio una mamma" le accarezzò il viso.
"La mia vita è in funzione di lui..." sorrise ancora lei.
"La nostra..." le baciò la guancia.
"Siete la mia certezza" continuò ancora Liam provocandole dei brividi.
"Siamo una famiglia" disse lei sognante.
"Un mese senza potervi toccare o abbracciare..." disse Liam stringendo Lexy.
"Non lo sopporto neanche io" disse Lexy accarezzandogli la schiena.
"Fino ad ottobre riuscivo a venire ogni fine settimana ma adesso che ci sono gli esami e tutto il resto non ce la faccio. Grazie per essere venuta, altre tre settimane senza di voi non le avrei rette" continuò Liam.
"Ti amo" lo guardò negli occhi e unì le sue labbra con quelle di lui.
"Anche io, ti amo. Amo te, amo Ash..." sorrise lui.
"Io amo il fatto che tu sia rimasto" concluse lei.
"Nove mesi e non ci siamo accorti della tua gravidanza. Dopo dei dolori ti sei ritrovata con un bambino tra le braccia. È qualcosa di inspiegabile... Doveva succedere" disse lui.

Lexy e Liam non avevano mai saputo per quei nove mesi che sarebbero diventati genitori, e una volta giunta quella sorpresa assurda Lexy ha cominciato a piangere. Non era triste di aver avuto un bambino perché non l'avrebbe mai abbandonato, ma era stupita e interdetta e incazzata perché non si era presa cura del bambino che cresceva dentro di lei, mangiando in maniera sana. Aveva diciotto anni e la voglia di divertirsi come ogni ragazzo della sua età, poi è cresciuta in fretta affrontando la realtà. Quando Liam è giunto in ospedale gli tremavano le gambe, sembrava tutto irreale e senza senso, poi però un senso l'ha trovato.

"Tra qualche settimana avrà un anno" Liam si voltò verso la finestra guardando il piccolo che dormiva beatamente.
"È passato un anno" sorrise Lexy.
"E sono ancora con te..." concluse Liam.

Loro si capirono perfettamente perché Lexy viveva i primi mesi nella paura di essere abbandonata da Liam. Stavano insieme da tre anni ormai e non era andata troppo male la loro relazione, solo qualche stupidaggine e le solite gelosie da adolescenti.

"Mama" il piccolo Ash si dimenò sul bordo del letto cercando Lexy.
"Amore sono qui" alzò la voce Lexy mentre rientrava e prendeva Ash tra le braccia che era sul punto di cadere.
"Cosa c'è che non va?" rise, non facendogli notare la sua paura improvvisa, mentre lui si stropicciava gli occhi e si metteva seduto.
"Mi hai lasciato tutto solo" disse il piccolo dimenticando di nominare qualche lettera.
"No, amore. Ti guardavo dalla finestra" gliela indicò notando che Liam stava rientrando. Il piccolo Ash fece il labbruccio e mise le mani sul viso di Lexy facendola ridere, mentre le dava dei piccoli bacini.
"Mi fai il solletico" rise Lexy.
"Voglio anche io le coccole" fece il labbruccio Liam mentre si sedeva sul letto accanto ad Ash.
"Non mi vedi da un mese e fai le coccole solo alla tua mamma?" chiese fingendosi triste. Il piccolo disse qualcosa che Liam non riuscì a capire ma poi si gettò tra le sue braccia.
"Sei tutto mio" gli scompigliò i capelli mentre Lexy si beava della scena che non vedeva da un mese.
"Tutto mio" provò a ripetere Ash mentre mangiava il naso di Liam che rideva.
"Hai fame?" rise Lexy e sentendo in risposta un piccolo si. Era l'ora di pranzo quindi sembrava più che plausibile.
"Ti prendo la pappa" disse Lexy mentre prendeva la sua borsa e tirava fuori dei barattolini con una pappina di frutta e un cucchiaio. "Dici AAA" disse lei mentre Liam accarezzava la testa del bambino.
"AAA" ripeté lui mentre Lexy lo imboccava. Dopo qualche cucchiaio Ash girò il viso perché non ne voleva più.
"Ma ne hai mangiato appena metà, Ash..." sospirò la mamma. Provò a dargliene ancora ma con scarsi risultati, perché lui quasi piangeva. "Ash, ti racconto una storia" lo voltò verso di sé Liam.
"Quando ero un po' più piccolo neanche io volevo mangiare tutto quello che la mia mamma mi cucinava, così quando dovevo fare le gare di corsa con i miei amichetti mi accorsi di arrivare sempre ultimo... La mia mamma diceva che era per il fatto che non mangiassi molto, e aveva ragione perché dopo aver mangiato di più acquistai energia e... BOOM vinsi" completò la storia quando il piccolo finì di mangiare. "Liam, io devo fare delle lotte immense per farlo mangiare... E tu te ne esci con queste storie. Sei uno stronzo" quasi si arrabbiò Lexy, ma col tono ironico.
"Evviva i maschi" sentenziò Liam mentre abbracciava Ash.
"Insopportabili" disse Lexy mentre scuoteva il capo.
"Ti amiamo lo stesso, mammina. Vero Ash?" gli chiese Liam.
"Si" sorrise Ash.
"Miei..." Lexy prese la mano di Liam.

"Mi dispiace Liam, ma adesso dobbiamo andare via" gli disse Lexy tutta triste mentre lo vedeva tenere le manine di Ash che provava a camminare.
"Sono le tre..." disse lui triste.
"Tra tre ore comincerà a fare buio e devo guidare la macchina. Credo che riuscirò ad arrivare giusto dopo il tramonto" gli spiegò lei. "Mancano solo un paio di settimane..." lo confortò lei mentre si inginocchiava accanto a lui e gli poggiava la testa sulla spalla.
"Passeranno molto presto" completò poi. Liam accompagnò Lexy fino all'auto.

"Ciao piccolo" gli sorrise Liam mentre gli baciava la guancia.
"Ciao papi" lo abbracciò Ashton.
"Ti amo tanto" rise mentre Ash gli tirava il bracciale che aveva al polso.
"Vuoi tenerlo con te?" gli chise mentre lo toglieva. Era un braccialetto di cuoio che Lexy gli aveva regalato tempo prima e sopra c'erano scritti i loro nomi. Glielo agganciò al polso ma con scarsi risultati dato che per lui era enorme. Dopo aver agganciato la cintura ad Ash chiuse la portiera della macchina.
"Ci sentiamo quando arrivi, okay?" fece il giro dell'auto per recarsi da Lexy che posava le borse in auto.
"Ovvio" gli sorrise mentre gli prendeva la mano.
"Ti amo" gli baciò le labbra mentre la stringeva a sé.
"Tantissimo" rispose lei mentre lo riempiva di altri baci.
"Già mi manchi..." Liam lasciò la sua mano.
"Anche tu" rispose lei risalendo in auto.
"Vi amo" Liam scrisse con le dita sul finestrino che era congelato vicino ad Ash. Lexy lo salutò prendendo la manina di Ash e insegnandogli lo stesso gesto, poi mise in moto la macchina e partì diretta a casa.


"Siamo arrivati" entrò in casa con in braccio Ashton.
"È stata una mattinata diversa, dai" la mamma di Lexy andò ad aiutarla con le borse mentre lei sedeva Ash sul tappeto.
"Ti sei divertito, amore di nonna?" gli si sedette accanto la mamma di Lexy.
"Si" si esaltò il cucciolino.
"E cosa hai fatto col tuo papi?" ripeté il nome con cui Ashton chiamava solitamente Liam.
"Abbiamo giocato insieme" cercò di spiegare alla bell'e meglio il piccolo.
"Io chiamo Liam" avvertì Lexy mentre si dirigeva nella camera accanto. Rispose dopo due squilli.

"Arrivati?" chiese subito Liam.
"Si, sani e salvi" rise lei.
"Ho quasi finito il libro per l'esame. Sarà tra una settimana e mezzo" la informò lui.
"Grandioso" rispose lei.
"Mi hanno appena avvisato, conto di venire lì subito dopo l'esame" la fece illuminare.
"È perfetto Liam, ma io avrò gli ultimi giorni al ristorante" disse Lexy, ricordandogli che ormai lavorava. Subito dopo il diploma, che aveva preso quando Ash aveva qualche mese, si era decisa a trovare lavoro per poterlo crescere con le sue forze, quindi aveva detto addio al college.
"Si, lo so, ma pensavo di tenere con me Ash così lasceremo un po' in pace tua madre" propose lui.
"È un anno che ci tiene Ash" rise Lexy.
"Ringraziami per averti permesso di fare un bambino meraviglioso" se la rise Liam.
"Grazie a me" disse lei categorica.
"Certo, Lexy. Ma se è identico a me?!" la sovrastò.
"Vabe, lo ammetto... Ti assomiglia molto" sbuffò lei.
"È un male, amore?" chiese lui divertito.
"No... Solo che avverto di più la tua mancanza" ammise lei un po' in imbarazzo.
"Ti amo" disse dall'altro capo del telefono.
"Ma sono due anni che resistiamo alla distanza" gli ricordò lui.
"Ma prima, un volta finita la lezione correvo da te anche solo per mezz'ora" rise lei.
"Lo facciamo per Ashton, che è ancora troppo piccolo per gli sbalzi di temperatura enormi... E per essere sbattuto avanti e indietro" disse Liam.
"Sono felice che sia tu suo padre, Liam..." disse col fiato sospeso lei.
"Avere un bambino comporta tutto quello che viviamo da un anno ormai, però il fatto che ci sia tu che non sei mai andato via mi da conforto e..." continuò lei velocemente.
"Non posso credere che tu abbia ancora la paura che io possa allontanarmi da voi. Stiamo insieme da tre anni, Lexy. Neanche la nascita improvvisa di Ash ci ha allontanati. Sei destinata a sopportarmi" disse mezzo serio lui.
"Grazie" disse lei solamente.
"Sei tutta la mia felicità... Ora stacco, vado a farmi una doccia" spiegò lui.
"Va bene.." acconsentì lei.
"Salutami Ash" sorrise impercettibilmente.
"Ciao" chiuse la chiamata.

"Mi ha chiamato la madre di Liam: Karen" disse Lexy mentre vestiva Ash.
Dice se gli porto un po' Ash, non lo vede da una settimana" sorrisi a mia madre che lo teneva con sé ogni giorno.
"Torniamo oggi pomeriggio" la salutai.
"Grazie per quello che fai per me..." le parlai con dolcezza mentre uscivo con Ash.


"Hey, piccolo mio!" disse Karen appena lo vide.
"Sei bellissimo, si? Certo che si" lo accarezzò mentre lo prendeva in braccio.
"Nonna" sorrise il bimbo.
"Sei un ometto, amore" gli sorrise la donna.
"Come stai, Lexy?" chiese Karen.
"Bene" sorrise lei mentre lasciava sulla sedia il cambio per il bambino.
"Ma tra dieci minuti devo essere al ristorante quindi è meglio che vada" salutò per poi dare un bacio ad Ash.
"Ash fai il bravo, okay?" gli disse accarezzandolo.
"Ti voglio bene, mamma" disse lui dal nulla. Lexy si stupì.
"Anche io, amore" gli baciò la manina e poi si alzò.
"Hai sentito Liam?" chiese Karen velocemente.
"No, lo chiamerò in pausa. Ciao" andò via salutando.


Dopo aver tolto il grembiule prese il telefonino e chiamò Liam.
"Hey, sono in pausa" lo avvisò lei.
"E io non ho pause, sto studiando troppo" sospirò lui.
"Dai, due giorni ancora e poi sarai qui..." rise lei assaporando il momento.
"Già... Ash?" chiese Liam. Il centro delle loro conversazioni.
"L'ho lasciato da tua madre, voleva stare un po' con lui" sorrise alla cosa.
"Aw, mi fa piacere la cosa" disse lui.
"Anche a me, tua madre è una seconda mamma" disse lei in risposta.
"Cucina benissimo, lo so" scherzò lui.
"Non parlo solo del cibo" sorrise lei.
"Ora però vado, chiamo Karen per sapere di Ash... Ci sentiamo dopo" continuò lei e poi staccarono.


"Hey Karen" la salutò.
"Hey, Lexy. Ash ha mangiato, è tutto okay qui" rise lei sapendo della preoccupazione materna.
"Me lo passi un po'?" chiese Lexy dolcemente.
"Mamaaa" gridò Ashton dall'altro capo del telefono.
"Tesoro non gridare" gli disse Lexy.
"Lo sai che" fece un respiro e continuò. "Lo sai che nonna mi ha dato tanti puppazzi?" disse il bimbo.
"Ah, si? Stai facendo il bravo?" chiese Lexy riallacciando il grembiule.
"Si" disse lui scappando via a gattoni.
"Ash? Tesoro?" chiese Lexy vanamente.
"Ash è scappato via a gattoni" rise Karen.
"Bene... Io torno a lavorare" rise Lexy salutando poi Karen.


Aveva appena finito di lavorare quando, stanchissima si diresse a casa dei genitori di Liam.
"Mi dispiace per averlo lasciato qui un'ora in più senza avvisare. Mi hanno chiesto di restare un po' di più e senza accorgermene è passata un'ora" disse lei quando Karen aprì la porta.
"Ma scherzi? Non dire stupidaggini" disse Karen mentre lei entrava.
"Dov'è Ash?" chiese poi, una volta in cucina.
"Col nonno" rise Karen.
"Sono usciti da un'oretta. A breve torneranno" disse ancora mentre preparava del thè.
"Stanca?" chiese vedendola sovrapensiero.
"Si, un po'. Ma è okay. Con Ash intorno ho le forze di un uragano" rise lei.
"È un birbante, si... State facendo degli sforzi enormi. Vi credevo più infantili" le disse Karen, riferendosi a lei e Liam.
"Sai, quando Liam ci ha chiamati per farci correre in ospedale è stata dura accettare la cosa... Ma un angelo come Ashton ha cambiato molte cose..." le sorrise.
"Una volta a casa ho chiesto a Liam se tenere quel bambino era la cosa che voleva... Era una responsabilità e non volevo che facesse cose che non voleva per il suo futuro... Pensavo vi sareste lasciati... Mi dispiace dirti questo, perché ti credevo l'ultima a cui dirlo ma ti ritengo una figlia..." continuò. "E Liam ha detto che dopo due anni con te si era accorto di aver desiderato a volte un bambino..." quelle parole lasciarono Lexy stupita. A volte lei e Liam si erano trovati a parlare di un futuro con un bambino di nome Ashton, o una bambina di nome Alice. Quando avevano saputo di aver avuto un bambino si erano guardati negli occhi, sorridendo e decidendo insieme "Ashton"... Era stato magico. Ma Lexy non aveva immaginato che Liam desiderasse un bambino per davvero. Mentre si perdeva nei pensieri provocati dalle parole di Karen la porta si aprì ed entrarono Geoff (il papà di Liam) e Ashton.
"Piccolino" disse Lexy sorridente.
"Non sei sporco, di più" rise per poi prenderlo in braccio.
"Eravamo al parco" si scusò poi Geoff per aver lasciato che si sporcasse.
"Adesso ci vuole un bagnetto" disse Lexy mentre gli accarezzava i capelli.
"Puoi farglielo qui" disse Karen in proposta.
"Va bene, allora andiamo di sopra Ashton" prese la borsa e salì di sopra con Karen.
"Sei obeso, eh?" gli disse Lexy mentre gli toglieva il body.
"Ma che stupidaggini dice la tua mamma? Tu sei bellissimo così!" sentenziò Karen mentre riempiva la vasca.
"Una volta che comincerà a camminare diventerà più slanciato" gli disse ancora con esperienza.
"Liam fece lo stesso" concluse. Immersero il piccolo nella vasca e lo sciacquarono.
"Hai i piedoni di Liam!" gli disse Karen.
"Piedoni?" ripeté Ashton.
"Si" disse Lexy ridendo alla sua parola detta con stranezza.
"Vado a prendere il talco, che è nel bagno di sotto" disse Karen uscendo mentre Lexy asciugava il piccoletto.
"Ciccione" rise Lexy mentre lo riempiva di bacini sulle guance paffutelle.
"Ciccione" provò a dire anche il piccolo.
"Si, sei proprio morbido, vero?" gli pizzicò le guanciotte.
"No" fece il labbruccio triste il piccolo.
"Ma sei bellissimo" gli rispose la mamma.
"Tu sei cicciona" disse il piccolo.
"Davvero?" fece il labbruccio Lexy.
"Si" disse Ashton notando la faccia triste della mamma. Le mise le mani sul viso e le baciò le labbra sporgenti.
"No, era uno scherzetto" disse il bimbo.
"Scherzetto? Chi te l'ha detta questa parola?" si sorprese Lexy.
"Bho" fece spallucce il piccolo.
"Ecco il borotalco" entrò Karen e vestirono poi il bambino.
"Dormiamo qua?" chiese Ashton a Lexy.
"No, amore. Nonna Jenny non dorme se non sa che sei nel lettino a casa" rise Lexy.
"Ha una preoccupazione in più, adesso?" disse Karen ridendo.
"Sta sempre con lui, credo sia il minimo lasciarle questa scelta" disse Lexy.
"Mi sembra giusto" acconsentì anche Geoff. La porta dell'entrata si stava aprendo quando Lexy si voltò e vide Liam irrompere in casa con un "Sono tornato per le vacanze" Lexy lo guardò come se avesse visto un fantasma.
"Lexy..." la vide Liam.
"Stronzo, il tuo esame non era tra due giorni?" prese parola lei.
"...Oggi" rise lui poggiando una mano sulla testa per il principale imbarazzo.
"Ma vaffanculo, va" le disse lei abbracciandolo.
"Troppo dolce" la strinse lui.
"Mancavi..." sussurrò per non farsi sentire.
"Anche tu. Sarei passato a breve a casa tua" le baciò la guancia per poi sciogliere l'abbraccio e salutare i suoi genitori.
"Ma Ash?" si voltò a cercarlo.
"Era sul tappeto" disse Lexy impaurita.
"ASH!" gridò Lexy uscendo dalla stanza.
"BUU" sentì dolcemente e si voltò verso destra per poi vedere il piccolo.
"Scherzetto..." ripeté Ashton sorridendo.
"Io ti uccido" disse Lexy a denti stretti.
"NOOO!" gattonò in cucina mentre lei si teneva una mano sulla fronte per lo spavento.
"Papi" inclinò la testa il piccolo.
"Ashton, non devi far spaventare così la mamma..." disse Liam prendendolo in braccio.
"Devi fare peggio" gli fece l'occhiolino.
"Liam" lo ammonì Karen. In risposta lui rise.
"Peggio" disse il bimbo dimenticando una G.
"Oggi siamo stati al parco" Geoff spiegò a Liam.
"È un pazzo, peggio di te" ammise al figlio.
"È colpa di Lexy" scosse le spalle mentre giocava con Ash.
"Ma zitto" sentenziò lei di tutta risposta.
"Meglio che andiamo a casa" sciolse la magia Lexy.
"Già, sono le nove" guardò l'orologio al suo polso Liam.
"Bene" roteò gli occhi Lexy, sapendo di doversi aspettare una ramanzina dalla madre ansiosa.
"Dai, vengo con te" disse Liam afferrando le chiavi dell'auto di Lexy.
"Ciao" Lexy salutò i genitori di Liam per poi prendere la borsa e uscire. Intanto i genitori di Liam abbracciavano Ashton.

"Ash sei davvero un pazzo" sbuffò Lexy una volta in auto. Aveva tirato fuori diverse salviettine.
"Mio figlio è un genio" scosse le sopracciglia Liam per lasciar intendere quanto fosse bravo a rompere le scatole a Lexy. Una volta a casa Lexy entrò sentendo la madre gridare di già.
"Mamma, sono con Liam! Tranquilla" le gridò in risposta Lexy.
"Liam!" l'abbracciò lei per poi prendere Ash e coccolarlo.
"Mi sei mancato, piccolo" disse la madre di Lexy al piccolo.
"Andiamo a fare la nanna, amore?" chiese Lexy al bambino. Il piccolo fece di si con la testa, cosi prese il piccolo e lo portò in camera sua per mettergli il pigiamino.

"Questo è di papà" disse Ashton nominando quel termine che poche volte aveva già detto. Mostrò il bracciale di cuoio a Lexy che gli sorrise.
"Ci sono scritti i nomi di mamma e papà" gli disse Lexy mentre gli infilava il pigiama morbido.
"Come si chiama mamma?" le chiese Lexy.
"Lexy" provò a dire Ashton ma con scarsi risultati, facendola ridere.
"E papà?" provò ancora. "Lliam" disse con due L.
"Ma che bravo" gli disse lei poggiandolo sotto le coperte.
"Me la canti una canzoncina?" si fece capire Ashton.
"Certo" sussurrò Lexy dopo aver spento la luce e coccolandolo mentre gli cantava una ninna nanna.

"Lexy" sussurrò Liam entrando in camera.
"Shh" disse lei intimandogli di parlare con voce ancora più bassa.
"Dai, dorme già da mezz'ora secondo me" si sedette accanto a lei che era stesa sul letto vicino ad Ashton.
"Che ore sono?" chiese lei.
"Le dieci e mezza" disse lui mentre si alzava dal letto per permetterle di fare lo stesso. Liam prese il piccolo e lo poggiò nella culla lì accanto, facendo piano.
"Sono stato in cucina a parlare con tua madre" gli disse Liam una volta in cucina.
"E cosa vi siete detti?" si interessò lei.
"Nulla, parlavamo un po' del college" disse lui vago.
"E che ti mancano tipo 15 esami" agigiunse Lexy.
"Veramente 10" scrollò le spalle lui.
"Sei un coglione... Davvero. Mi dici tutte palle" sbuffò lei.
"Perché poi le notizie così ti rendono felice" la abbracciò da dietro mentre preparava il latte per Ashton.
"Si... Ma queste cose non mi piacciono. Voglio saperle prima" si voltò abbracciandolo.
"Va bene, prometto che ti dirò prima queste cose" rise.
"Bene" disse lei sciogliendo l'abbraccio e prendendo il latte per portarlo ad Ash. Una volta in camera Lexy diede il latte ad un Ash addormentato.
"Tra una settimana sarà il compleanno di Ash" disse Liam sovrapensiero.
"Già, organizzeremo qualcosa in grande perché è il suo primo compleanno" spiegò Lexy.
"Perfetto" sorrise Liam.
"Credo sia ora di andare a dormire. Alle sette devo alzarmi" disse Lexy poggiando la bottiglietta sul ripiano. Liam annuì e prese il suo pigiama dall'armadio di Lexy, mentre lei andava in bagno a mettere il suo.
"Domani porto in giro Ash, voglio passare un po' di tempo con lui" Liam accarezzò i capelli di Lexy una volta stesi nel letto.
"Va bene" disse lei con la testa sul suo petto.
"Sei così seria ultimamente" diede voce ai suoi pensieri Liam, che notava la cosa da una settimana.
"Sono solo stanca" spiegò lei.
"Non è vero" disse solamente lui. Lexy cominciò a singhiozzare e poi a piangere.
"Hey.." disse lui alzandosi leggermente dal letto per guardarla meglio nel buio.
"Lexy..." la strinse a sé baciandole la tempia.
"È tutto okay" disse asciugandosi le lacrime.
"Era solo che mi mancavi, tutto qui" ammise lei stringendosi al suo petto.
"Amore mio..." disse Liam anche se non sapeva bene come confortarla.
"Davvero Liam, sto bene" sospirò lei risistemandosi sul suo petto.
"Se arrivi a piangere vorrà dire che c'è qualcosa che ti turba... Puoi dirmelo" le accarezzò la spalla Liam.
"Lo sai" disse a mezza voce.
"È perché hai paura che lasci soli te e Ash? Non lo pensare più, ti prego" chiese lui.
"No, non è questo" disse lei.
"E allora non lo so..." affermò tristemente Liam.
"E se Ash non fosse felice?" cominciò lei. Liam aprì gli occhi, anche se lei non poteva vederlo. Il suo silenzio la invitò a continuare.
"Se Ashton un giorno ammettesse di aver avuto un'infanzia pessima, con dei genitori troppo impegnati e a volte poco presenti..." si bloccò.
"Lexy tu sei una mamma perfetta. Dai ad Ash tutto l'amore che hai dentro e lo riempi di coccole... E lui ti ama, diavolo se ti ama. Sarà orgoglioso di te al cento per cento" la rassicurò.
"Ho paura..." gli confidò.
"Di cosa?" s'incuriosì Liam.
"Del fatto che lo abbiamo avuto troppo giovani e poco esperti... Magari si sentirà triste per non essere stato sempre desiderato" si fece delle paranoie.
"Ma cosa dici? Noi lo abbiamo desiderato dal primo momento in cui l'abbiamo visto, e l'abbiamo amato" rinforzò la frase Liam. Lexy sospirò.
"Sto impazzendo..." sentenziò.
"No, sei solo preoccupata" concluse Liam.
"Perché non mi hai mai detto di aver già pensato a come sarebbe stato avere un figlio?" s'incuriosì Lexy.
"Mia madre ha la bocca larga" sbuffò Liam facendo ridere Lexy.
"È perché ho sempre pensato di voler passare la vita con te" fece spallucce.
"Ah, si?" fece illuminare Lexy che alzò un po' la voce. Ashton cominciò a lamentarsi nella culla.
"Ops, l'ho svegliato" si rattristò Lexy.
"Portalo qui" batté una mano sul letto mentre lei prendeva in braccio Ash.
"Amore non piangere" lo dondolò lei. Lui mugolò mentre lo dava in braccio a Liam per poi sistemarsi accanto a lui. Liam appoggiò Ash sul suo addome mentre canticchiava qualche sciocchezza per farlo addormentare. Dopo la canzoncina Lexy si era assopita insieme ad Ash, poi Liam le prese la mano.
"Non pensare più queste brutte cose" le sussurrò accostandosi a lei che aveva aperto gli occhi.
"Ti amo" sorrise nel buio per poi unire le sue labbra con quelle di lui e addormentarsi poco dopo.



Erano ormai finite le vacanze natalizie e Lexy e Liam erano destinati a lasciarsi ancora una volta. Si erano visti l'ultima volta alla stazione: Liam era pronto a ripartire per il college. Non si sarebbero visti per settimane e questo faceva male. Liam aveva tenuto per tutto il tragitto Ash tra le braccia.
"Piccolo, già mi manchi" lo strinse a sé Liam.
"Papi io ti voglio bene" lo rincuorò il piccolo.
"Anche io campione" lo salutò mentre Lexy lo prendeva in braccio.
"Allora ciao" lasciò la sua mano Lexy.
"Ti amo" l'abbracciò Liam.
"Anche io amore mio. Ci vediamo presto" concluse lei. Liam la baciò intensamente e poi si diresse nella sua carrozza.
"Papà non te ne andare" gridò il piccolo. "Resta con me" continuò lacrimando.
Liam era fermo vicino alla carrozza con le lacrime agli occhi.
No piccolo, papà torna presto" lo rassicurò la mamma con la voce roca per la tristezza. Le persone lì intorno li guardavano commossi. Liam si voltò sorridendo loro mentre le lacrime rigavano il suo viso e li salutò con la mano.



Lexy si riprese dal suo sguardo assente e si accorse di aver immaginato tutto mentre guardava alla finestra. Si era persa tra i suoi pensieri. Ash era lì accanto a lei e stava dormendo beatamente; non aveva mai conosciuto suo padre. Liam non era mai tornato dal college quando Lexy aveva dato alla luce quel bambino, e non ne voleva sapere proprio niente né di lei né del loro bambino. Tutto quello era stato solo un sogno ad occhi aperti e sapeva che quell'amore che aveva immaginato, Liam non lo avrebbe mai donato a suo figlio. Ash era un bambino speciale e Lexy lo vedeva crescere, ma man mano assomigliava sempre di più a Liam...
Faceva male.
Faceva male vederlo crescere ed assomigliare sempre di più a Liam.
Faceva male non averlo accanto.
Ce l'avrebbe fatta.
Ce l'avrebbe fatta a crescere da sola Ash, che infondo sarebbe stato il loro per sempre.





Angolo autrice.
*Questa storia un senso non ce l'haaaaaaaa*
ahahhaa ciao a todos!
Spero che questa OS scritta in alcuni pomeriggi di nullafacenza sia di vostro gradimento :')
Che ne dite di lasciarmi una recensione dicendo quello che ne pensate?
Spero che ci siano degli esiti positivi.

Baci,
Rose <3


 
  
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