Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: The Princess of Stars    21/07/2015    1 recensioni
La storia che sto scrivendo è una di quelle che nascono sempre dalla domanda "E se...?". Come sarebbe andata l'avventura di Anna se ci fosse stata una terza sorella, più grande di Elsa e con dei poteri sul fuoco? E se Hans non avesse mai avuto cattive intenzioni?
Tre sorelle: due con poteri opposti, una senza. La maggiore se la vedrà con i suoi poteri in un modo, la seconda ne troverà un altro ma non meno doloroso. Quando Elsa avrà la sua "crisi agghiacciante" come si risolverà la situazione? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Siamo giunti all'epilogo del racconto, spero vi sia piaciuto e spero che questo epilogo non vi deluda.
Buona lettura!


Era passato un anno dal sacrificio di Crystal. Un anno in cui il regno di Arendelle era fiorito sotto la guida della Regina Elsa, che lo governava con saggezza e disciplina. La prima cosa che la regina fece fu interrompere i commerci con Whiselton e rispedire il principe Robert a casa per punirlo. L’ultima notizia di Robert ricevuta era stata data da Hans quando il principe tornò dalle Isole del Sud, dove aveva riportato il fratello; a Robert fu tolto il titolo e fu condannato ai lavori forzati.
Graham per la sua fedeltà alla corona e alla famiglia reale, ottenne una medaglia al valore e il titolo di Cavaliere. Grande novità fu la nomina che ricevette Anna, ossia quella di Consigliere Reale, se la meritava in quanto era stata più che in grado di dimostrare ottime abilità diplomatiche. Kristoff ricevette da Elsa il titolo di Mastro Consegnatore di Ghiaccio di Arendelle, con tanto di medaglia e una slitta nuova, per i suoi servigi e fedeltà alla corona. Lo stesso giorno in cui Anna glielo comunicò, Kristoff finalmente si dichiarò e (chiesto prima il permesso alla principessa) con un bacio iniziò la loro tanto attesa, da entrambe le parti, ‘prima storia seria’.
Quando il principe tornò ad Arendelle, Hans ed Elsa resero pubblica al regno la loro relazione, o ‘corteggiamento’ come lo avevano definito. Mesi dopo, durante il Gran Ballo di Primavera, Hans aveva preso Elsa da parte, sapendo quanto non sopportasse le scene plateali, e una volta giunti ai giardini del palazzo, camminarono fino alla fontana in cui da piccoli lui l’aveva buttata dentro e poi con poche parole, sincere e piene d’amore, Hans tirò fuori dalla tasca una piccola scatola di velluto blu contenente un anello, si inginocchiò davanti a lei e le chiese di sposarlo. Elsa disse di ‘sì’.
Era giunto il giorno delle nozze. Elsa era emozionatissima, ma questo volta l’agitazione era diversa dal nervoso e l’ansia che aveva provato per una vita, era un bella agitazione. Si stava per sposare con l’amore della sua vita e non poteva essere più felice. In quel momento si trovava nelle sue stanze, ancora non si era cambiata, ma si era affacciata alla finestra e guardava con nostalgia la statua rappresentante una fenice che era stata eretta da poco al centro della piazza della città. Aveva visto i volti di tutti, ma ne mancava uno in particolare.

“Ti manca, vero?” disse quella voce che ormai conosceva alla perfezione. La giovane regina si voltò verso colui che a breve sarebbe diventato suo marito con un sorriso melanconico.

“Sì…” rispose con aria mesta. Hans si avvicinò a lei e l’abbracciò da dietro appoggiando il mento alla sua spalla.

“Lo so che non ci credi, ma anche a me” disse lui baciandole la tempia “Dai, su! Una sposa non dovrebbe essere triste il giorno del suo matrimonio, a meno che tu non mi dica che hai dei ripensamenti, allora comincio a preoccuparmi” disse Hans.

“Crystal mi manca, ma non sono triste e non ho ripensamenti” disse Elsa voltandosi tra le braccia del fidanzato mettendogli le braccia intorno al collo “Sono molto felice” disse con un sorriso. Hans sorrise e chinandosi la baciò teneramente.

“E tu che ci fai qui?!” disse Anna, entrando nella stanza e rompendo l’incanto, con il suo bell’abito azzurro da Damigella D’Onore, simile a quello che aveva all’incoronazione“Lo sposo non deve vedere la sposa prima del matrimonio! Porta male! PUSSA VIA! Fuori!” disse la principessa separando la coppia e spintonando il suo a-breve-cognato.

“Okay! Okay! Me ne vado!” disse Hans facendo un attimo resistenza e baciando velocemente Elsa un’ultima volta “Ci vediamo dopo! Ti amo!” disse frettoloso.

“Ti amo anch’io!” rispose Elsa.

“Sì, sì, sì…. Tutto molto romantico… fuori!” e detto ciò Anna spinse Hans fuori dalla stanza chiudendo la porta.

“Elsa!” la rimproverò, scherzosa la sorella “Pensavo che fossi tu quella che rispetta le regole”

“E’ il Vero Amore?” disse Elsa, con un sorrisetto.

“Tra un’ora  vi sposate! Lo spero!” disse Anna ironica.

“Disse colei che lo voleva sposare dieci minuti dopo averci cominciato a parlare”

“Ahia! Colpo basso”

“E ha conosciuto Kristoff il giorno dopo” aggiunse Elsa.

“Ero piccola e ingenua!”

“E’ successo l’anno scorso”

“E non affondare il coltello nella piaga!” disse Anna lasciandosi scappare una risata, seguita da quella di Elsa. Poi le risate si placarono ed Elsa si avvicinò all’armadio da cui tirò fuori l’abito da sposa appoggiandolo dietro alla tenda. Chiacchierando del più e del meno con la sorella, facendo mente locale per accertarsi di aver preso tutto prima di andarsi a cambiare. Ci fu un momento di pausa in cui Anna guardò la sorella indaffarata a prendere le scarpe bianche e a controllare che ci fosse tutto, poi la minore si avvicinò dietro alla sorella cingendole la vita con le braccia e appoggiandole la testa sulla spalla. Elsa con un sorriso mise le mani su quelle della sorella, poggiando la testa alla sua

“Lo sai che a volte mi fa ancora strano poterti abbracciare liberamente?” disse Anna

“A me fa strano potermi fare abbracciare” rispose l’altra.

“E il fatto che a breve sarai sposata ancora di più” pausa “In senso buono, ovviamente!” si affrettò ad aggiungere. Elsa sorrise.

“Pensa a me!” disse lei ridacchiando con la sorella che la lasciò andare, Elsa si voltò un momento e presole il volto tra le mani le diede un bacio sulla fronte
“Dammi una mano a togliere il corsetto” disse sorridente voltandosi nuovamente. Anna l'aiutò e una volta tolto il corsetto, la maggiore andò a cambiarsi. Mentre la sposa si preparava, Anna si mise a curiosare in giro, come se non conoscesse la camera della sorella, in cui in quell’anno si era spesso intrufolata, quando non riusciva a dormire da sola o semplicemente voleva la sua compagnia. Poi andò alla finestra e i suoi occhi azzurri si posarono a guardare la statua nella piazza. Un leggero sorriso passò sulle labbra di Anna, che una volta giratasi verso Elsa che aveva appena finito di cambiarsi svanì per la meraviglia.
Il vestito bianco, che ricordava vagamente il suo vestito di ghiaccio per lo spacco al ginocchio e il fatto che dietro avesse un piccolo strascico, era aderente fino alla vita e più morbido sotto, il corsetto era fatto in modo tale che sembrasse una fasciatura, le maniche corte le ricadevano sulla parte superiore delle braccia, sembravano essere un tutt’uno con la scollatura che al centro presentava un piccolo brillante come punto di luce. Al collo Elsa aveva l’inseparabile catenina a fiocco di neve che anni prima le aveva regalato Crystal, i capelli, che erano perennemente o in uno chignon o in una treccia, erano sciolti con qualche piccolo cristallo di ghiaccio qua e là, cadendo in una cascata di onde sulle spalle e sulla schiena, e con sorpresa di Anna, nonostante ci fosse l’occasione, Elsa non indossò guanti e la cosa la rese molto felice.

“Che c’è?” chiese Elsa quando vide la faccia di Anna, che non riusciva a trovare le parole “Sono i capelli, vero? Ho capito, vado a farmi lo chignon”

“Elsa…sei…” la bloccò Anna “Assolutamente perfetta” disse la piccola non trovando parole migliori. Elsa le sorrise grata, ma prima che potesse proferire parola, Anna le fece cenno di attendere, andò verso un cassetto e prese una piccola scatola verde che aveva ben nascosto “Al tuo vestito manca qualcosa E… ho anche una sorpresa per te, ma prima l’accessorio mancante” disse avvicinandosi di nuovo ad Elsa e poi aprì la scatola rivelando un braccialetto in oro bianco con quattro piccoli diamanti.

“Il braccialetto che ti ho regalato per compleanno” disse Elsa riconoscendolo, poi sorrise quando Anna le prese la mano e glielo mise.

“Ecco qui! Qualcosa di prestato, con qualcosa di nuovo e qualcosa di vecchio” disse con un sorriso.

“Anna, non dovevi”

“Sì, che dovevo!”

“Grazie, ti voglio bene” disse abbracciandola.

“Anch’io” rispose la piccola ricambiando l’abbraccio. “Ora” disse seria “Abbiamo un enorme problema. Tu non hai nessuno che ti accompagni all’altare”

“Anna, non fa niente, ti ho detto che potevi accompagnarmi tu, non è un problema”

“Invece sì che è un problema! Io sono la Damigella d’Onore e non posso accompagnarti, non è nella tradizione-”

“-Scusa, ma da quando ti importa della-”

“-ZUT! Fammi finire” la zittì Anna “Dicevo, visto che nessuno ti accompagnerà, dato che io sono tanto brava e ti voglio tanto bene ho trovato qualcuno che lo farà” Elsa alzò un sopracciglio sospettosa, mentre il sorriso di Anna si allargò sempre di più.

“Chi?”

“Io, ovviamente” disse una voce alle sue spalle, Elsa si voltò di scatto sgranando gli occhi quando vide la persona dietro di lei sorriderle.

“Sorpresa!” fece Anna alle sue spalle.

“Crystal!” esclamò Elsa correndo incontro alla sorella, vestito permettendo.
 


1 anno prima…

Non riuscivano a crederci… eppure l’evidenza era sotto i loro occhi, tra le braccia di Elsa. Crystal era morta e il marchio che rappresentava il vincolo era sparito quando esalò il suo ultimo respiro. Nessuno sapeva chi stava provando il dolore più grande, se le due sorelle, o Graham o Kristoff, e a nessuno importava saperlo. Chi guardava la scena intorno a loro, non osò proferire parola, rispettando il dolore di quelle due persone che in quel momento non erano né una regina né una principessa, erano due ragazze che avevano appena perso per sempre la loro amata sorella maggiore.
Improvvisamente il corpo di Crystal cominciò a brillare di una leggera luce fiamma, che aumentava da intensità. Il bagliore attirò l’attenzione di tutti che sorpresi videro il corpo della ragazza illuminarsi sempre di più. Elsa allentò la presa dal corpo della sorella per vedere cosa stesse succedendo. L’aura di luce aumentava sempre di più, finché con flash il corpo di Crystal fu avvolto da delle fiamme che non ferirono, ma fasciarono il corpo. Improvvisamente dal corpo cinto dal fuoco si levò un alta fiammata che levatasi nel cielo prese la forma di una lucente fenice di fuoco con le ali spiegate per prendere il volo. Le fiamme mantennero quella forma per pochi secondi poi la fenice chiuse le ali come se stesse andando in picchiata e piombò sul corpo di Crystal da cui si sprigionò un bagliore color fiamma che, costringendo gli altri a voltare lo sguardo altrove, in un flash svanì. Spentasi la luce, tutti si guardarono un momento e poi puntarono gli occhi sul corpo della ragazza, i cui capelli erano tornati neri, la pelle riprese il colorito, il taglio sulla mano rimarginato e la ferita dovuta alla stalattite scomparsa. Tutti restarono col fiato sospeso e il cuore che batteva, poi Crystal lentamente aprì gli occhi. Le sue iridi azzurre erano confuse per un momento, ma poi posò il suo sguardo sulle sorelle.


“Elsa?... Anna?...” disse con un filo di voce.

“Crystal?” fece Anna speranzosa. Crystal sorrise.

“Temo sarete ancora inchiodate con me” disse sorridente e tirandosi sui gomiti. Lo sguardo degli altri si riempì di gioia, ma Elsa batté tutti sul tempo.

“TI PERDONO!” fu la prima cosa che disse buttandosi addosso alla sorella maggiore gettandole le bracci al collo, stringendola in quel tanto atteso abbraccio. Crystal, tenendosi su con un braccio, con l’altro l’acchiappò al volo, non stringendola subito per la sorpresa e incredula alle parole sentite. Dopo un momento di esitazione, la maggiore si riprese dallo stupore e anche lei la strinse a sé più forte che poteva, entrambe lasciandosi scappare una lacrima di gioia. Dopo 17 anni quello fu il loro primo abbraccio. Un abbraccio atteso, bramato che sembrava non voler arrivare mai, ma che era finalmente giunto. Gli mancava. Gli mancava ad entrambe quella stretta, quel calore che dava la famiglia, l’abbraccio della propria sorella. Entrambe erano incredule di avere finalmente l’altra tra le braccia. Quando si staccarono dall’abbraccio, Crystal si sedette dritta, ma Elsa non le si tolse da dosso, le prese il viso tra le mani come per accertarsi che davvero fosse viva. Sorridendo, appoggiò per un momento la fronte alla sua, lasciandosi scappare quel sospiro di sollievo che ancora tratteneva.

“Anch’io ti voglio bene” disse Elsa prima di baciarle la guancia e abbracciarla di nuovo. Crystal sorrise e ricambiò il gesto, mettendole una mano sulla testa.

“Io di più” rispose la maggiore, poi il su sguardo si posò su Anna che la guardava. Sorrise anche alla piccola “Anche a te, Annina” disse allungando un braccio. Anna non se lo fece ripetere, le si gettò addosso stringendola forte facendole cadere quasi entrambe. La famiglia si era riunita e loro non potevano essere più felici. Quando le tre sorelle si staccarono dall’abbraccio, Crystal le guardò tutte e due con orgoglio, fece una carezza sul volto di Anna e poi Elsa togliendosi da dosso a lei, l’aiutò a rialzarsi. Crystal si guardò le mani ancora incredula, non riuscendo a spiegarsi come potesse essere ancora viva, ma i suoi pensieri vennero bruscamente interrotti quando Kristoff le mollò un cazzotto ben piazzato sul braccio.

“Ahia!” protestò lei guardandolo male.

“Non farmi mai più una cosa del genere!” disse Kristoff con gli occhi ancora lucidi.

“No, fammi capire. Io ritorno dal mondo dei morti e tu mi picchi?” fece Crystal sarcastica.

“Sì… e adesso ti abbraccio” disse il ragazzo che portandole una mano dietro la nuca se la strinse al petto stringendola forte. Crystal ricambiò subito il gesto stringendolo forte. Kristoff poi la lasciò, accarezzandole il volto.

“Ma cosa è successo?” chiese ancora incredula

“Non importa” disse Hans avvicinandosi a lei sorridente “Ben tornata, Fenice” disse abbracciandola, Crystal ricambiò il gesto, ma le scattò qualcosa in mente.

“Fenice…” ripeté poi si guardò le mani e allora capì “Ma certo… la fenice!” Crystal incrociò lo sguardo delle sorelle che come lei si erano illuminate “A quanto pare non sapevo tutto dei miei poteri” disse sorridendo alle sorelle, poi quando si voltò nuovamente, sentì qualcuno stringerle forte le gambe, abbassò lo sguardo e vide Olaf che l’abbracciava.

“CRYSTAL! SEI VIVA! CHE BELLO! PENSAVO DI NON VEDERTI PIU’! COME SONO CONTENTO!” disse il pupazzo di neve stringendole forte le gambe. Crystal si liberò della presa e si inginocchiò per abbracciare Olaf.

“Anch’io sono felice di vederti, Olaf” disse la ragazza.

“Che bello! I tuoi abbracci sono davvero caldi! Li adoro!” disse il pupazzo facendo sorridere gli altri. Quando Crystal si alzò, una volta lasciato il pupazzo di neve, Graham si era fatto avanti. La ragazza si ricordava fin troppo bene, la bomba che aveva lanciato rivelandogli i suoi sentimenti prima di morire, ma era esattamente quello il punto, glielo aveva detto perché stava per morire… e adesso era viva e lui era davanti a lei. Anna, Elsa e gli altri capirono che era il momento di fare un paio di passi indietro, dandogli ‘privacy’ per quanto possibile, ma tutti guardandoli sorridenti.

“L’hai detto” disse Graham con un mezzo sorriso. Crystal abbassò lo sguardo arrossendo.

“Sì, l’ho detto…” disse lei leggermente imbarazzata.

“Prima di me” Crystal non rispose, ma si sentì comunque imbarazzata “Ti offendi se ti bacio per primo?” disse Graham riottenendo lo sguardo della ragazza. Gli occhi azzurri di Crystal si incontrarono con quelli viola di Graham.

“Mi offendo se non lo fai” rispose sorridente. Graham sorrise e cingendole la vita con le braccia, la baciò mentre lei gli prese il volto tra le mani,  finalmente felice.

 

Oggi…

Elsa corse incontro alla sorella gettandole le braccia al collo in un abbraccio, appena l’altra posò la borsa che portava. Era un anno che non si vedevano. Quando sistemarono la situazione ad Arendelle, Crystal era ancora incerta se tornare nelle montagne o se restare a palazzo. L’unica cosa di cui era certa era che avrebbe ufficialmente lasciato la corona ad Elsa. Si era fermata giusto il tempo per firmare le carte e rendere gli atti pubblici, ma poi partì e Graham insieme a lei, dopo aver ricevuto la nomina. Aveva bisogno di quel viaggio, non solo perché un sogno che aveva nel cassetto era quello di vedere il mondo, ma anche perché doveva capire cosa volesse davvero. Le sue sorelle non obbiettarono la sua scelta di partire, Crystal era uno spirito libero, ribelle, lo sapevano bene, ma tuttavia era responsabile e loro capirono quale fosse il pensiero che l’affliggeva tanto: tornare a palazzo come principessa e adempiere ai propri doveri? Oppure tornare nelle montagne ed essere libera? Alla fine, tuttavia, Crystal capì che la risposta era chiara. Quel viaggio non le era servito per decidersi, ma per fare una cosa che non avrebbe fatto più così spesso: volare.

“Pensavo fossi ancora in viaggio!” disse Elsa abbracciandola.

“E perdermi il matrimonio della mia sorellina? Non ci penso nemmeno!” disse lei allentando la presa.

“Ma quando sei arrivata? Ho visto Graham ieri e mi ha detto che avevate deciso di prendere strade separate- insomma- mi ha fatto capire che vi foste lasciati” disse Elsa confusa.

“No, Graham faceva parte della congiura” disse Crystal.

“Infatti. Ma poi- davvero pensi che lui e Crystal possano lasciarsi?” disse Anna sarcastica.

“In effetti, quando me lo ha fatto pensare è stato un po’ uno shock” aggiunse Elsa “Ma tu come hai saputo della cerimonia? Ti ho mandato una lettere e degli scout a cercarti, ma non ti hanno trovata” Anna si schiarì la voce alzando la mano, Elsa la guardò sorpresa “Come?”

“Primo, perché sono fantastica” disse Anna “Secondo, perché sono la Principessa Anna, Consigliera Reale della Corona di Arendelle, ho i miei metodi” disse sorridendo. Le altre due ridacchiarono. Crystal poi notò la collanina d’argento che Anna portava al collo, il regalo di compleanno che le aveva mandato mentre era in viaggio. Elsa invece notò l’abbigliamento di Crystal.

“Ma hai un vestito!” disse la sposa.

Questo è la prova di quanto ti voglio bene” disse la maggiore fallendo miseramente a nascondere il suo sorriso. Era un vestito rosso molto semplice, le spalline erano come quello di Anna, alla vita era fatto in modo che sembrasse avere un cinturino nero a V, le scarpe nere e al collo anche lei aveva una catenina d’argento, regalo di Graham. Un dettaglio delle scarpe colpì particolarmente Elsa che, un po’ prendendola in giro, glielo fece notare: i tacchi… Crystal non aveva mai messo un paio di tacchi in vita sua.

“Ieri mi ci sono esercitata tutto il giorno come una scema per camminarci, quindi apprezza lo sforzo” disse Crystal sorridendo.

“Apprezzo, apprezzo” disse Elsa sorridendole, però poi il suo sorriso svanì un momento “Partirai di nuovo?”

“In un anno ho conosciuto molte persone e visitato posti meravigliosi… ma Arendelle è casa mia e in quanto principessa ho dei doveri nei confronti del mio popolo, ma non è solo per questo… Kristoff e i troll sono stati come una famiglia per me…” fece una pausa e prese la mano a entrambe le sorelle “… ma non è la stessa cosa… Mi siete mancate, ragazze, e voglio recuperare il tempo perduto, qui, perché il mio posto è ad Arendelle” le sorelle le sorrisero l’abbracciarono.

“Bentornata a casa” disse Anna dando voce anche ai pensieri di Elsa.

“E poi, ammettiamolo” disse Crystal staccandosi dall’abbraccio “Noi tre non siamo persone comuni. Con tutte le avventure che ci aspettano, non resistereste un secondo senza di me” aggiunse la maggiore con un sorrisetto.

“Il tuo ego è veramente spropositato” disse Anna scherzosa.

“Che c’è? E’ vero!”

“Purtroppo ha ragione” disse Elsa cercando di nascondere un sorriso.

"Chi delle due?" chiese Anna

"Entrambe" rispose la platinata.

“Comunque, avrei una sorpresa per te” disse Crystal alla sorella.

“Un’altra?” fece Elsa “Ragazze, davvero, non dovevate!”

“Sì che dovevamo!” disse Anna prendendola per mano mentre Crystal prese dalla borsa un cofanetto in legno, lucidissima, che riempiva tutta la borsa. La maggiore la prese con cura e si avvicinò ad Elsa, porgendogliela.

“Da’ un’occhiata” disse sorridente. Elsa esitò un momento, ma poi aprì il cofanetti e con sua grande meraviglia vide all’interno una splendente corona di diamanti che riconobbe subito, sottile, elegante, ma visibile. Elsa rimase senza parole.

“Quella è…”

“La corona del matrimonio della mamma. Sì” disse Crystal sorridente.

“L’hai trovata…”

Io l’ho trovata! -Ahio!” brontolò Anna non appena Crystal le sbruciacchiò appena il braccio, lanciando un piccolo raggio di fuoco dal dito, guardandola male “…L’idea era di Crystal” si corresse.

“No, ragazze, non posso accettarlo” disse Elsa “Crystal, tu sei la primogenita, questa corona dovevi indossarla tu”

“Veramente la tradizione dice che tutte le donne della famiglia che si sposano la devono indossare il giorno delle nozze, erede al trono o no. Questa corona era della mamma, della nonna, della bisnonna, ma è stata anche della zia della mamma, e così via” Elsa non trovò le parole per rispondere, guardò Anna che sorridente annuiva, stringendole affettuosamente il braccio. Crystal non aspettò che dicesse niente, poggiò il cofanetto, prese la corona e la posò sulla testa di Elsa.

“Mi sono sbagliata prima” disse Anna “Ora sei assolutamente perfetta”

“Concordo, collega” aggiunse Crystal, mettendo la mano in modo che Anna le desse il cinque, come se fossero dei capibanda..

“Che sceme…” borbottò Elsa sorridente andandosi a vedere allo specchio. Quando si guardò ammise, che le sorelle avevano ragione, era perfetta per un giorno perfetto. Elsa si voltò nuovamente verso le sorelle che non avevano perso il loro sorriso.

“Ragazze, io non… non so che dire… sono… veramente felice” disse, le due non risposero e fu allora che Elsa si avvicinò e le abbracciò entrambe. Poi tutte e tre sentirono un odore e si lasciarono dall’abbraccio ma tenendo comunque un braccio intorno alle altre.

“Lo sentite anche voi?” chiese Crystal

“Cos’è questo profumino invitante?” disse Anna, e le tre annusarono l’aria. I loro volti si illuminarono.

“CIOCCOLATO!” dissero in coro, poi scoppiarono in una risata. Quando smisero di ridere, Crystal guardò l’orologio nella stanza, poi si voltò verso Elsa con un mezzo sorriso.

“Sei pronta?” le chiese. Elsa prese un respiro col cuore che le batteva forte.

“Pronta” confermò. Crystal le diede la mano, Anna le passò il bouquet e la prese a braccetto. Le tre sorelle, così, uscirono dalla stanza dirigendosi all’uscita del palazzo dove le aspettava una carrozza che le portasse nella cattedrale dove Elsa era stata incoronata e ora stava per sposarsi. Giunte fuori dalla porta, Anna con un bacetto sulla guancia salutò Elsa e andò a prendere il suo posto nella prima fila in quanto Damigella d’Onore. Quando partì la musica, preso il braccio di Crystal, Elsa camminò verso l’altare dove l’aspettava il suo principe, seguite da Olaf che aveva il compito di portare le fedi, in quanto paggetto. Hans si era cambiato dalla sua visita ad Elsa, indossava degli stivali neri e pantaloni bianchi, sopra la camicia bianca aveva una giacca nera con gli alamari in argento e le spalline bianche, su cui sopra aveva una cintura bianca dalla fibbia d’argento, l’unico punto di colore diverso era il cravattino rosso che si intravedeva sotto la giacca.
Quando la vide, Hans smise di respirare, per un momento il suo cuore saltò un battito. Pensarlo era un conto, ma essere lì era diverso. Non riusciva a credere che quell’angelo che stava camminando verso l’altare stava per diventare sua moglie. Elsa ci mise poco ad arrivare all’altare, con il cuore che le batteva sempre più forte e il sorriso che sembrava non avesse alcuna intenzione di lasciarle il volto. Giunte all’altare, Crystal le diede un bacio sulla fronte e mise la sua mano in quella di Hans, per poi andarsi a mettere in piedi accanto ad Anna, a cui Elsa aveva appena dato il bouquet.
Per l’intera cerimonia, Hans non tolse gli occhi di dosso a Elsa e lo stesso valse per lei. Sembravano impazienti entrambi, volevano che la cerimonia finisse il prima possibile ed essere finalmente sposati. Poi, dopo quello che sembrava un’eternità, il vescovo finalmente dopo avergli fatto dire i loro giuramenti, disse la tanto attesa frase.

“Vuoi tu, Principe Hans Aksel Erelend Christer Westerguard delle Isole del Sud, prendere costei come tua legittima sposa e promettere di amarla e rispettarla finché morte non vi separi?” disse il vescovo. Hans sorrise ancor di più.

“Lo voglio” disse con orgoglio.

“E vuoi tu, Regina Elsa Sylvia Jannike Astrid Lindström di Arendelle, prendere costui come tuo legittimo sposo e promettere di amarlo e rispettarlo finché morte non vi separi?” chiese il vescovo ad Elsa.

“Lo voglio” rispose lei non staccando gli occhi cerulei dal suo Hans. Fu il momento dello scambio degli anelli, per primo andò Kristoff, in quanto testimone dello sposo, diede l’anello di Elsa al prete, che lo benedì e lo diede ad Hans invitandolo a metterlo al dito di Elsa, lui fece come richiesto riuscendo per un pelo a non farlo cadere per quanto fosse emozionato. Poi fu il turno di Anna che in quanto Damigella D’Onore portò l’anello di Hans che, quando Elsa glielo mise al dito, aveva intorno un sottilissimo strato di brina, Hans ridacchiò appena e anche Elsa.

“Con i poteri a me conferitomi dalla Santa Chiesa, io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa”  Hans non se lo fece ripetere due volte. Prese il volto di Elsa tra le mani e la baciò. Tutta la folla esplose in un gioioso applauso, Anna saltellò su e giù per l’emozione abbracciando Crystal, Kristoff e Graham, invece applaudivano, fischiando alla coppia, la servitù lanciò in aria petali di fiori per celebrare gli sposi. Quando Elsa e Hans si separarono, Crystal, in quanto anche principessa, fece l’annuncio finale.

“La Regina Elsa I di Arendelle e il Principe Consorte Hans delle Isole del Sud” disse Crystal annunciandoli per la prima volta al popolo. Principe Consorte, Crystal non si era sbagliata. Elsa voleva condividere la corona con Hans, ma fu lui a rifiutare per proteggerla, in quanto non volsse che la sua famiglia si facesse strane idee avendo un figlio sul trono di Arendelle. Spiegò ad Elsa che quello era il suo modo per dire che non avrebbe più avuto niente a che fare con le Isole del Sud se non come ambasciatore per conto della sua regina.
Quando la coppia uscì, entrambi furono investiti dal boato di gioia dal resto del popolo, oltre che dal riso. Se prima avevano dei dubbi, ora era chiaro che fossero amati dal popolo. Gli sposi passarono sotto il tunnel di spade incrociate fatto dalle guardie reali, fino ad arrivare alla carrozza che li avrebbe portati a palazzo per il rinfresco, tuttavia, prima di avviarsi ci fu il lancio del bouquet, che finì direttamente tra le mani di Graham. Il ragazzo diventò rosso come un pomodoro, guardò Elsa che gli sorrise e gli fece l’occhiolino, mentre accanto a lei Hans gesticolò sorridendo, ma si bloccò subito quando incrociò lo sguardo di Crystal che guardò il suo ragazzo arrossendo. Durante il rinfresco, Elsa e Hans furono ovviamente i primi ad aprire le danze, con il loro primo ballo come coppia sposata, e furono ovviamente bombardati di domande, principalmente riguardanti l’argomento ‘bambini’. Durante i festeggiamenti, tuttavia, alla fine riuscirono a trovare un po’ di pace, Hans a chiacchierare con Graham, che sembrava essere un po’ irrequieto, e Kristoff, prima che venisse rapito da Anna per ballare, ed Elsa a scambiare due parole con Crystal. Le due sorelle chiacchierarono del più e del meno, più che altro Elsa le chiese del viaggio, mentre si gustavano lo spumante; finché lo sguardo di Crystal si fermò su Graham. Il suo sorriso per un momento sembrò svanire, Elsa se ne accorse.

“C’è qualcosa che non va tra te e Graham?” chiese Elsa nel modo più delicato possibile. Crystal distolse lo sguardo da lui.

“No, no. Va tutto bene. Bisticciamo ogni tanto, ma niente di che. Lo vedo agitato, stasera” disse Crystal

“Probabilmente perché è il primo ricevimento a cui partecipa in cui non deve servire nessuno, ma è tra gli invitati. Vedrai che gli passerà” disse Elsa

“Sicuramente, può essere. Ne abbiamo parlato. Lo so che per lui come per Kristoff, questo è un grosso cambiamento e che gli vorrà un po’ per abituarsi, ma per Kristoff è diverso. Lui è diventato Mastro Consegnatore di ghiaccio e i cambiamenti sono minimi, ma per lui è più facile adeguarsi non essendo mai stato in un palazzo. Graham ha sempre vissuto qui ma come servitore e diventando Cavaliere… non è facile vedere le persone con cui hai lavorato insieme per una vita che ad un certo punto cominciano a servirti, perché comunque sono anche tuoi amici” disse Crystal.

“E lui che ha detto?” chiese Elsa.

“Niente di che… che si adeguerà” rispose Crystal guardando in basso. Elsa riconobbe subito quello sguardo.

“Avanti, qual è la frase romantica?” disse lei sorridendo. Lo sguardo della maggiore subito tornò su di lei.

“No, niente!” disse lei imbarazzata.

“Dai, su! Conosco quello sguardo e il fatto che tu sia diventata rossa è un’ulteriore conferma. Qual è stato il modo romantico in cui ti ha detto che si sarebbe adeguato?”

“Non ti riporto la frase esatta perché tu poi mi prendi in giro, ma più o meno ha detto che ci avrebbe fatto l’abitudine perché il suo posto è dove ci sono io” disse Crystal arrossendo.

“Aww… Che cosa romantica!” disse Elsa, con tono a metà tra lo sfottò e l’intenerito.

“Che ‘cosa romantica’?” disse Anna unendosi alle sorelle, dopo aver lasciato andare Kristoff.

“Il fatto che Graham ha detto a Crystal che si sarebbe adeguato a questi cambiamenti perché il suo posto è con Crystal” disse Elsa.

“Aww… ma che dolce!” disse Anna intenerita “Perché Kristoff queste cose a me non le dice mai?” borbottò.

“Perché, Annina, lui è un attrezzo! Ha l’elasticità mentale di una sequoia. Prima di conoscere te, lui neanche sapeva cosa fossero le ragazze! E io non conto”  disse Crystal. Anna la guardò male, mentre ridacchiando Elsa roteò gli occhi bevendo un sorso dello spumante.

“Ma quanto sei… lasciamo perdere” disse la platinata.

“Elsa, stavi per dire una parolaccia?” la provocò Crystal

“Sì, ma io possiedo autocontrollo. Se vuoi ti insegno”

“Uuuh… brucia!” disse Anna, sfottendo la maggiore per la frecciatina di Elsa. Crystal si girò verso la piccola con uno sguardo, aiutato dalla differenza d’altezza, che mise Anna in soggezione e la fece tacere.

“Comunque” riprese la maggiore “Parlando seriamente, Kristoff non sembra, ma è molto timido e non è il tipo che se ne esce spesso con queste cose”

“Beh, al suo compleanno le ha detto ‘ti amo’…” disse Elsa con nonchalance. Crystal guardò Elsa come se avesse appena confessato di essere colpevole di un omicidio di massa, poi si voltò ancora verso Anna.

“Davvero?”

“Beh… sì” disse Anna timidamente.

“E allora di che ti lamenti?! Hai un fidanzato, innamorato, e lui te lo dice, che altro vuoi di più!” Anna rise alla reazione della maggiore.

“Allora brindisi ai nostri ragazzi, già che ci siamo?” disse Elsa alzando appena il calice, Crystal fece lo stesso, mentre Anna riempiva il suo calice

“Ai fidanzati e ai mariti innamorati” disse Crystal e sfiorando l’una il bicchiere dell’altra fecero il brindisi, tuttavia Crystal appena bevve un piccolo sorso dello spumante, notò cosa si era messa Anna nel calice “Tu hai il succo di frutta” disse prendendole il bicchiere prima che la sorellina bevesse lo spumante.

“Ma-ma- uffa! E’ il mio primo bicchiere! Ho 19 anni un sorso lo posso prendere!” protestò la piccola.

“Sì, se reggessi l’alcool” disse Elsa.

“E’ successo una volta sola!”

“Sì, con un bicchiere. E ho fatto bene a dirlo a Crystal”

“Ma-”

“Anna, bevi il succo e non rompere i…” Crystal si bloccò, fulminata dallo sguardo di Elsa “…le scatole” si corresse “Hai ragione, scusa”

“Solo perché sono la più piccola…” brontolò bevendo il suo succo di frutta.

“Ovvio” risposero le altre due. Anna scosse la testa. Fu in quel momento che si avvicinarono Hans e Kristoff, andando ognuno dalla rispettiva ragazza. Chiacchierarono anche loro per un po’, poi iniziata un’altra canzone, poco dopo si fece avanti anche Graham. Su iniziativa di Anna, lei e Kristoff, insieme agli sposini, ma quando Graham invitò Crystal a ballare, ci fu un enorme problema, in quanto lei disse di no. Elsa e Anna provarono a convincerla, ma lei tenendo lo sguardo basso ed evitando di guardare Graham, continuò a rifiutare dicendo di non essere in grado.

“Ragazzi, non lo dice per modestia… è veramente impedita” disse Kristoff per tagliare corto, e prenderla in giro “Una volta abbiamo ballato insieme durante un matrimonio dei troll… avrei preferito colpirmi i piedi con un piccone”

“Ha parlato l’étoile” rispose Crystal.

“Avanti Crystal” disse Elsa “Fallo per me. La tua sorellina che oggi si è sposata” disse facendo gli occhioni da cucciolo.

“No, ti prego non guardarmi così… Annina-” si bloccò quando vide che anche Anna le stava facendo gli occhioni da cucciolo. Guardò Elsa, poi Anna, poi Elsa, poi Anna “Eh no… così non vale!” brontolò, ma poi prese la mano di Graham e tutti e tre andarono a ballare. Kristoff, diceva la verità. Crystal aveva molto il senso del ritmo, ma era sciolta come un manico di scopa, ma questo non fermò Graham dall’aiutarla, alla fine si divertirono e Crystal non risultò neanche così tanto impacciata. Tuttavia, la sua attenzione fu distolta da Graham e dai passi, quando vide che mentre ballavano sia Elsa e Anna che Hans e Kristoff li guardavano in modo strano, con una sorta di sorriso che non volevano mostrare.

“Perché ci guardano in quel modo?” chiese Crystal al ragazzo, Graham guardò i quattro e poi ripose lo sguardo su di lei.

“Non lo so, andiamo a farci una passeggiata?” disse lui, Crystal annuì e i due si allontanarono dalla cerimonia. La loro passeggiata li portò sul balcone della torre est, dove si poteva vedere tutta Arendelle. Era una serata splendida, le stelle brillavano nel cielo e non si vedeva una nuvola. Un leggero e fresco venticello estivo accarezzava il viso di entrambi e si potevano vedere giù nel cortile le luci dei festeggiamenti del popolo. Era una delle parti preferite del castello di Graham e quando era piccola anche di Crystal. La principessa si avvicinò alla balaustra, abbassandosi leggermente e appoggiandosi sugli avambracci incrociati. Graham le fu subito accanto mettendole intorno un braccio. Parlarono un po’, del più e del meno, ogni tanto scambiandosi un piccolo bacio, ma poi rimasero in un confortevole silenzio, ascoltando i suoni di Arendelle. Fu Graham a rompere il silenzio.

“Che ore sono?” chiese sollevandosi dalla balaustra.

“Sarà mezzanotte, mezzanotte e un quarto”

“Perfetto, allora non è più il giorno del matrimonio di Elsa” disse Graham con un sorrisetto.

“Beh… no. Perché?” chiese sollevandosi anche lei dalla balaustra, incuriosita dal comportamento. Con quel ‘perché’ il cuore di Graham cominciò a battere più forte.

“Perché… ti volevo parlare un attimo” disse Graham, che si decise a fare questa cosa in modo perfetto “Quanto tempo è che stiamo insieme, ufficialmente?”

“Un anno” disse Crystal, sempre più incuriosita dal suo atteggiamento.

“E quanto tempo è che ci conosciamo?”

“Praticamente 25 anni, da quando sono nata, ma, scusa- non capisco dove-”

“Ti devo fare una domanda” disse Graham interrompendola, il suo sguardo senza mai lasciare i suoi occhi. Crystal annuì aspettando che parlasse “Tu mi ami?” chiese. Crystal sorrise accarezzandogli il viso.

“Sì”

“Vorresti fare una cosa per me?” chiese lui, portando lentamente una mano in tasca per non farsi vedere.

“Qualunque” rispose Crystal con un sorriso. Graham in quel momento si inginocchiò e tirò fuori una scatola di velluto con dentro un anello.

“Vuoi sposarmi?” chiese col cuore che batteva forte. Il volto di Crystal era illeggibile. Il suo sorriso era scomparso, incredula alle parole sentite, ma poi sorrise come non aveva mai fatto prima.

“Sì…” rispose con il cuore che le batteva fortissimo. Graham le sorrise rilasciando il respiro che non si era accorto di trattenere. Prese l’anello e lo mise al dito dell’amore della sua vita, si alzò in piedi e non fece in tempo a baciarla che Crystal già era salita sulle punte mettendogli una mano sulla nuca per tirarlo a sé e baciarlo, mentre lui la strinse tra le braccia. Fu in quel momento che dal cortile del palazzo vennero sparati i fuochi d’artificio in onore della regina e del suo consorte. Graham e Crystal li ignorarono, ma non fu quello che li fece separare temporaneamente dal bacio.

“Ecco perché Hans stava gesticolando così quando ti è arrivato il bouquet…” commentò Crystal.

“Chi prende il bouquet entro un anno si sposa, la tradizione funziona” ripose Graham per poi baciarla di nuovo. Quando si separarono, non dissero niente, ma rimasero lì sul balcone a guardare i fuochi, l’uno tra le braccia dell’altra.
Quando comunicarono la notizia agli amici, un paio di giorni dopo, fu il caos più totale, come lo era stato per Elsa e Hans. Era questo quello che volevano le tre sorelle e finalmente avevano avuto il loro finale felice. Chiunque potrebbe dire che anche la loro storia finiva che le tre reali avevano trovato il loro per sempre felici e contente in un uomo, ma quella persona si sbaglierebbe.
Anna stava con Kristoff, ma non era lui il suo lieto fine. Il suo lieto fine era riavere la sua famiglia unita e Kristoff faceva parte di quel finale.
Elsa aveva sposato Hans, ma non era lui il suo lieto fine. Il suo lieto fine era vivere in pace con sé stessa nel mondo accettandosi per quello che era e Hans faceva parte di quel finale.
Crystal stava per sposarsi con Graham, ma non era lui il suo lieto fine. Il suo lieto fine era trovare il suo posto nel mondo accettando il ruolo che sua madre già da tempo aveva capito che avrebbe ricoperto, quello di guida per le sue sorelle. Graham faceva solo parte di quel mondo.
Adesso che la loro famiglia si era riunita, le tre sorelle non avevano più ostacolo davanti a loro, perché se vogliamo essere sinceri, Crystal si era sbagliata. Loro tre non erano ragazze ordinarie, questo era vero, ma in quanto reali, con tutte le avventure che la vita di palazzo gli avrebbe tenuto in serbo, non avrebbero resistito un secondo se mancava una qualunque di loro. Il loro legame era speciale, più forte di qualunque altra cosa, perché l’amore incondizionato di una famiglia è la magia più forte che esista.

FINE!

Siamo giunti alla fine del remake di FROZEN! Spero che vi sia piaciuto e di non aver rovinato tutto con questo epilogo. Ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno seguito questa storia e messa tra le preferite e chi ha recensito, ringrazio moltissimo anche tutti coloro a cui ho rotto le scatole chiedendo consiglio con un commento su alcune cose (Sapete chi siete ;-) )
Come vi dicevo, sto scrivendo "una" (tre) fanfiction in inglese sulla coppia HELSA e ho deciso che premiarvi per il vostro sostegno e soprattutto pazienza, posterò su questa storia un pezzo del racconto. Quando lo pubblicherè ve lo farò sapere in una nota d'autore in questa storia, mettendovi il link, così potrete andarla a leggere, se volete.
E con ciò, come al solito, fatemi sapere cosa ne pensate di questo racconto, (recensioni costruttive sono ben accette) e ci vediamo alla prossima storia! :-D
Un bacione ;-)
Stella




 
  
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