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Autore: Tactolien    21/07/2015    0 recensioni
Questa storia è ambientata dopo L'Ultimo Guardiano. Inizia con un matrimonio particolare e spero di portarla avanti fino in fondo. Dopo Una pagina di Diario e Il Sigillo di Scilla ecco questa nuova storia, magari un po' assurda, che spero possa piacervi
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un mese dopo.


 

"Prendi il volo di stasera? Con così poco preavviso poi" parlò Leale, standosene sullo stipite della porta a guardare Juliet che faceva frettolosamente i bagagli.

"Sì, è vero. Ma per me non è un problema. Sono contenta comunque".

Non trascurò niente: vestiti, scarpe, spazzola, spazzolino, dentifricio e naturalmente la scatola dei cosmetici. Ma più di tutti si soffermò sul vestitino in attesa sopra il letto, con tanto di mascherina. Quello verde. Quello della Principessa di Giada.

Quella giornata era cominciata come tante altre: la tata era in ferie e come al solito Juliet era stata chiamata a sostituirla. Era strano come badare a due bambini potesse essere così divertente e snervante allo stesso tempo.

Poi la svolta. Il cellulare della ragazza aveva cominciato a suonare.

Il cuore di lei aveva quasi perso un battito quando si era resta conto che dall’altra parte stava il manager della sua vecchia compagnia di wresling.

Una sola domanda le aveva fatto: "Saresti ancora disponibile a tornare sul ring come la Principessa di Giada?".

Juliet aveva assentito senza esitazione.

Ora che i danni dell’Armageddon erano stati risolti, la gente d’Irlanda e del mondo poteva finalmente tornare a permettersi di dedicare parte della loro vita agli interessi più svariati, dal wresling alla semplice collezione di francobolli. E Juliet non faceva eccezione.

Naturalmente suo fratello Domovoi era molto felice per lei, ma era anche un po’ rattristato: gli piaceva avere la sorellina intorno, e la sua improvvisa partenza avrebbe lasciato un gran vuoto nel suo cuore.

"Non sarai un po’ frettolosa?" provò a dire.

L’altra lo guardò sorridendo: "Frettolosa? Non speravo altro! I miei amici sono stati tutti richiamati dal manager che sta rimettendo in moto gli affari, finalmente tornerò a fare ciò che mi piace. In fondo… non potrò sempre stare qui a badare a Myles e Beckett, ti pare?".

Leale sospirò. A volte dimenticava che sua sorella non era più una bambina.

 

I saluti si tennero nell’atrio principale. Solo Juliet, Leale e Artemis. I signori Fowl erano fuori per una cena romantica tra adulti.

"Mi raccomando, chiama appena arrivi" s’abbracciarono fratello e sorella.

"Non ti preoccupare, andrà tutto bene".

Artemis si limitò a stringerle la mano dicendo incerto…

"Allora… come si dice in questi casi? Stendili tutti".

Non era certo il tipo di linguaggio che era abituato a usare, ma in quel caso seppe che era il più appropriato.

"Arrivederci a tutti voi, e salutatemi i bambini".

Senza esitare oltre… la giovane Leale si precipitò fuori dal portone, ma non appena discese gli scalini… andò a sbattere contro qualcosa. Qualcosa d’invisibile.

"Ohu!" esclamò il qualcosa, accompagnato dal tonfo di un corpo che cadeva a terra.

Perplessa, Juliet si guardò intorno. Non c’era nessuno.

A meno che…

"Leale! Artemis! Venite, portate gli Occhiali!".

I due accorsero immediatamente; la guardia del corpo con gli Occhiali speciali già sul naso e la mitraglietta Sig. Sauer in mano.

Da tempo i membri del Popolo erano i benvenuti a Casa Fowl, perciò se qualcuno si aggirava schermato senza permesso difficilmente poteva avere buone intenzioni. Ma appena Artemis e Leale arrivarono… trovarono seduta a terra una figura femminile. Un agente Ricog nella sua uniforme con tanto di ali sulla schiena.

Gli umani si rilassarono: sapevano di chi si trattava. Il volto era nascosto dall’elmetto, certo, ma c’era una sola femmina a far parte della Ricog.

"Spinella, stavolta te la sei proprio andata a cercare" sospirò Leale, rinfoderando la Sig. Sauer.

Artemis si fece avanti, improvvisamente di buon umore: finalmente la sua amica si faceva rivedere.

L’ultima volta che l’aveva vista era stato per il matrimonio di Grana e Lili, e da allora era passato un mese. Quando poi nell’ultima settimana aveva cercato di ricontattarla… la trasmittente la dava per irraggiungibile come fosse costantemente senza segnale.

La figuretta si rialzò scrollandosi via la terra di dosso.

"Finalmente, Spinella, cominciavo a preoccuparmi -disse il ragazzo- Sei stata impegnata col lavoro?".

Fu a quel punto che la figura parlò.

"Mi dispiace, ma mi state scambiando per qualcun altro" e si tolse l’elmetto.

Artemis, Leale e Juliet s’irrigidirono.

Vero. Quella non era Spinella Tappo, ma un’elfa sconosciuta che non avevano mai visto. Snella, lineamenti delicati, occhi dorati e capelli violacei decisamente insoliti perfino per un membro del Popolo.

Tra la sorpresa e la curiosità… Artemis provò anche delusione.

"Mi chiamo Agata Rosaspina , sono un nuovo capitano della Lep. Vengo da parte del Demone Stregone N°1".

Facendo sfoggio di emozioni… Artemis inarcò un sopracciglio: "N°1? Sta tornando dalla Luna?".

"Sì, esatto. Circa domani pomeriggio. Vorrebbe vedervi tutti per salutarvi"

"A me piacerebbe tantissimo -sorrise Juliet- Ma purtroppo non posso, sto partendo".

"Io e Leale invece ci saremo senz’altro. E’ una bella sorpresa sapere che rivedremo il nostro amico con un anno di anticipo"

"Infatti -gli rispose l’elfa- A causa dei danni provocati dall’Armageddon la stazione lunare è diventata instabile, perciò il Consiglio ha pagato di tasca propria una grande navetta per l’evacuazione"

"Immagino siano rimasti solo gli addetti più preziosi per renderla nuovamente operativa, prima che i nostri satelliti si accorgano della sua presenza".

Agata Rosaspina annuì. Quel giovane Fangoso era davvero intuitivo come dicevano. Era la prima volta che lo vedeva di persona; aveva dovuto sforzarsi per tenere un atteggiamento calmo e professionale perfino davanti alla gigantesca guardia del corpo.

Che montagna! Era perfino più grosso di quanto apparisse nell’immagine del file dell’elmetto. Meglio non farlo arrabbiare.

"Sei nuova della Ricog?" cambiò improvvisamente argomento Artemis, squadrando la fatina da capo a piedi.

Quell’ultima alzò il mento piena d’orgoglio: "Sì, sono entrata nel reparto due settimane fa"

"Immagino che l’operato di Spinella Tappo abbia aperto nuovi orizzonti per le femmine nella LEP" intervenne Leale.

"E’ vero, ci sono altre tre candidate per questo reparto. Spinella Tappo è stata un’ispirazione per tutte noi"

"Sarà felice di avere altre colleghe femmine, finalmente"

"Io? Certamente?".

Artemis scosse la testa: "No, non tu. Spinella".

Storcendo gli occhi… l’elfa lo guardò perplessa: "Sicuramente lo sarebbe stata, non saprei"

"Come sarebbe -parlò Juliet- non è una tua collega?"

"Oh, no. Spinella Tappo ha lasciato la LEP e Cantuccio da un pezzo. Strano non lo sappiate, nel sottosuolo non si parla d’altro".

Concentrandosi solo sulla prima parte del discorso, Artemis si scoprì scioccato.

Non sorpreso. Scioccato. Il che non capitava molto spesso.

Spinella Tappo aveva lasciato la LEP.

Quella Spinella Tappo aveva lasciato la LEP. Gli parve inconcepibile.

Lasciato Cantuccio dal un pezzo. Aveva detto Agata.

Sobbalzando… la sua mano corse nel taschino interiore della sua giacca nera Armani.

Ne estrasse la trasmittente.

Questo significa che…

 





 

  
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