*Prima Scena*
C’era
una volta una principessa dai capelli neri come l’ebano, le labbra rosse come
il sangue e la pelle bianca come la neve…per questo motivo i suoi genitori
decisero di chiamarla Bella Swan.
La
piccola crebbe felice e amata dai suoi genitori, il governatore Charlie Swan di
Port Royal che nel tempo libero svolgeva mansioni di ispettore di polizia nella
ridente cittadina di Forks, e la mamma Reneè il cui amore per la piccola durò
purtroppo solo i primi due giorni successivi al parto.
Voci
infatti narrano che sia fuggita a bordo di una nave pirata con uno dei più
famigerati bucanieri di tutti i tempi, il Capitano Phil Sparrow, noto anche
come giocatore di baseball della Little League.
Ma
inconvenienti a parte, tutto sembrava procedere per il meglio per la nostra
eroina…
-Yo-oh,
yo-oh a vampire’s life for me- cantava la dolce Bella durante la traversata
che la stava portando da Forks a Port Royal per le vacanze estive.
-State
zitta Missy! Orde di vampiri maledetti solcano queste acque, non vorrete
tirarcele addosso?!- la interruppe bruscamente il sig. Billy Black, un vecchio
indiano saggio che inspiegabilmente la famiglia Swan si ostinava a trascinarsi
dietro in qualsiasi viaggio compiesse.
Pure
quando erano andati a sciare sulle Alpi, e quello era stato problematico per il
povero Billy; aveva infatti scoperto molto presto che provare a scendere la
montagna con la sedia a rotelle sulla tavola da snowboard non era una delle
decisioni più sagge che avesse preso nella sua lunghissima vita da indiano
saggio.
-Signor
Black, basta così- il giovane tenente Norrington [sì lui è rimasto lo stesso,
era troppo affezionato al ruolo ù_ù] bloccò le parole dell’indiano.
-Stava
cantando canzoni sui vampiri! Porta male cantare canzoni sui vampiri mentre
siamo invischiati in questa pioggia innaturale. Si fidi di me, sono un vecchio
indiano saggio e so quello che dico.-
Lo
sguardo del tenente Norrington era lo specchio perfetto della sua perplessità
interiore.
-Beh,
considerando che siamo ancora nella baia di LaPush, non so quanto si possa
considerare innaturale la pioggia…-
Lo
sguardo di Billy saettò immediatamente dietro di sé…in effetti si potevano
considerare ancora a riva. Salutò con un gesto imbarazzato della mano le
persone che si sbracciavano sul pontile e poi prima di allontanarsi borbottò
fra sé –Porta male anche portarsi dietro la figlia di Swan. Lo sanno tutti che
quella ragazzina è una calamita per disgrazie incredibile.-
Lo
sguardo gli si posò sulla sedia a rotelle dove stava seduto, e sospirando scese
sottocoperta.
-Io
credo che sarebbe affascinante e bellissimo e emozionante e romantico conoscere
un vampiro- esclamò la piccola Bella con sguardo sognante.
-Uno
che rinneghi la sua natura per me, uno che combatta mille battaglie, uno che
vada addirittura dai Volturi…-
-Ok,
se magari non anticipiamo tutti i colpi di scena del film, può darsi qualcuno
rimanga dentro al cinema…- intervenne a quel punto Edward Cullen da dietro le
quinte.
-Ooops-
si scusò Bella, e nel farlo scivolò a terra, stracciandosi tutto il vestitino
blu cobalto che suo padre Charlie le aveva regalato per l’occasione e causando
la morte imminente di 6 o 7 marinai che si aggiravano nei paraggi, tra i quali
anche il figlio di Billy, il piccolo Jacob Black.
-Oddio
speriamo non se ne accorgano- sussurrò tra sé e sé Bella, guardando
furtivamente al di là del parapetto, la figura di Jacob che annaspava tra i
flutti.
-No, Miss Swan. Vili e dissolute creature, soprattutto i Cullen.-
intervenne a quel punto il tenente Norrington, dando voce finalmente al suo
logorio interiore. Aveva sempre voluto per sé la piccola Swan, ma invece sul
copione c’era scritto che avrebbe sposato uno dei Cullen, e da quel momento
aveva giurato odio eterno verso quella famiglia.
-I
Cullen?- chiese la piccola Bella.
-I
Cullen sì, i vostri futuri vicini di casa- continuò Norrington.
-Delle
persone davvero odiose, non prestano mai lo zucchero ed hanno l’abitudine di
conservare sangue nelle celle frigorifere del loro scantinato. Un’abitudine
alquanto malsana, a mio avviso. Per quanto mi riguarda, li brucerei tutti-
-Suvvia
Tenente Norrington, sono preoccupato dell’effetto che tali argomenti possano
avere su mia figlia- disse a quel punto il Governatore Charlie.
-Ha
appena finito di farsela con tutti i delinquenti che riempiono le carceri di
Forks, adesso ci mancano pure i vampiri-
-Mi
scusi, Governatore. Non avevo considerato quel lato della questione-
Charlie
Swan alzò gli occhi al cielo, a volte era davvero difficile andare avanti
quando si era attorniati da gente del genere.
-Ma
io li trovo affascinanti!- Bella aveva gli occhi che brillavano. –Vivere solo
di notte…ah che vita pà! Sai quante discoteche mi farei?-
-Sì
è proprio questo che mi preoccupa…- Charlie scosse la testa, voltandosi verso
il mare aperto. Gli sembrava di aver scorto qualcosa…
-Hey,
un ragazzo! C’è un ragazzo nell’acqua!- esclamò a quel punto Bella, tentando di
distogliere l’attenzione di Charlie da ciò che aveva scorto.
Tirò
un sospiro di sollievo quando tutti quanti nella nave si misero in fermento per
recuperare il povero Jacob, che nel frattempo aveva scovato un pezzo di legno
galleggiante e tentava miracolosamente di reggersi a galla.
Infatti,
se Charlie si fosse accorto che anche il suo adorato parasole giallo canarino
era finito fra le onde del mare, sarebbero stati cazzi amari per tutti.
Finalmente
issarono su il povero Jacob e lo adagiarono sul pontile.
-Respira
ancora- sentenziò Carlisle Cullen, poggiando lo stetoscopio sul petto del
giovane Black.
-Mi
scusi, lei dovrebbe comparire nell’atto secondo, se non mi sbaglio O.o-
Norrington fissò sconcertato per un attimo il copione, alzando gli occhi sul
signor Cullen.
Dopo
10 minuti di silenzio…
-Ah.
Non c’è un dottore in questa scena?- esclamò Carlisle, quasi sull’orlo di una
crisi di nervi.
-Ehm,
veramente no…-
-Ok,
vado a suicidarmi-
-Signor
Cullen..?-
-Cosa
c’è ancora?!- una vocetta isterica uscì dalle labbra marmoree del vampiro.
-Lei
è già morto.-
Il
vampiro non battè ciglio.
-Signor
Cullen?-
-Lascialo
stare Charlie…fagli digerire la notizia- consigliò il saggio Billy dall’alto
della sua saggezza da indiano.
-Maria,
Madre di Dio- esclamò poi, in una delle sue più colorite espressioni.
-Cosa
diamine è successo a mio figlio!?-
-Non
è colpa mia, io non c’entro niente- si difese subito Bella, indietreggiando
terrorizzata.
Lo
sapevano tutti che quando il vecchio Billy si arrabbiava erano guai.
-Hey
guardate!- esclamò, indicando qualcosa non lontana da loro, felice di aver
trovato un altro diversivo.
-Un
asino che vola!-
Tutta
la ciurma si voltò, compreso il capitano, non accorgendosi perciò di un’altra
nave che si avvicinava alla loro.
-Dove?
Dove?- chiedevano tutti, in preda all’euforia.
Ognuno
lasciò la propria mansione, chi si arrampicava sul sartiame, chi sull’albero
maestro, chi sul boma, chi andò a prendere i cannocchiali dallo studio del
nostromo per scorgere quel miracolo che stava avvenendo sotto i loro occhi.
La
nave lasciata nella più totale balia di se stessa, andò a sbattere contro
quell’altra ed immediatamente un pericolosissimo incendio divampò tutto
intorno.
-Sono
stati i vampiri senza dubbio. Io non ho paura di dirlo- commentò Billy, saggio
come sempre.
-Ma
suvvia, non ci sono prove- fece Charlie, ridendo imbarazzato e tappando le
orecchie a sua figlia.
-Sarà
stato un incidente-
La
piccola Bella però aveva capito cosa stava accadendo e nei suoi occhi di
giovane bimba innamorata delle avventure, si era riaccesa la scintilla della
felicità.
-Vampiri-
sussurrò, come in trance.
-Bella,
ti va di giocare al dottor con Jake come facevate da piccoli? Non ti ricordi
tutte le volte che io e suo padre andavamo a pescare, quello era il vostro
gioco preferito- fece subito Charlie, indicando alla figlia il povero Jacob,
ancora disteso sul pontile.
Bella
annuì felice. In fondo era sempre stato un suo sogno quello di diventare una
dotteressa affermata come suo suocero, il Dottor Carlisle Cullen.
-Oh,
ma che sbadata. La devo smettere di anticipare gli eventi, altrimenti Edward
non mi sposerà più-
-Ecco
sarà meglio- ringhiò quest’ultimo dal backstage.
-Va
tutto bene, io sono Isabella Swan, ma chiamami Bella altrimenti ti ributto in
mare seduta stante- fece rivolta verso il suo amico Jacob.
-J –J-Jacob Black-
-Ci
penso io a te adesso, Jake!-
A
quella notizia, il povero Jacob roteò gli occhi e cadde in uno stato di morte
apparente.
Fu
in quel momento che ritornò a galla la natura ladruncola della nostra eroina.
Si
guardò intorno furtivamente per vedere se aveva via libera, e quando se ne fu
accertata cominciò a frugare nelle tasche di Jacob.
Dopo
essersi intascata 358 dollari, due collane d’oro, sette anelli di diamanti e un
pettine di osso, trovò un ciondolo di legno a forma di lupo.
La
giovane Bella rimase scandalizzata –Sei un l..l…l…l…l…licantropo?-
Purtroppo
fu costretta a nascondere il frutto delle sue scoperte, quando si accorse
dell’avvicinarsi di Norrington. Sapeva benissimo della sua avversione per le
figure leggendarie come vampiri, licantropi, pirati, chitarristi famosi, elfi,
e fate dei denti.
-Ti
ha detto niente?- le chiese.
-Si
chiama Jacob Black. E’ tutto quello che ho scoperto.-
-Ommioddio
è il figlio del vecchio Billy?-
Bella
annuì.
-Non
sapevo che avessi un figlio, Bill!- e si precipitò a dare una pacca sulla
schiena del vecchio indiano, che dal canto suo già soffriva di scoliosi.
La
nostra principessina, rimasta sola con il suo nuovo ciondolo, lo indossò
felice, chiuse gli occhi e cominciò a sognare una battaglia epica dove
licantropi e vampiri lottavano solo per lei.
Note dell’autrice:
Con
questo mio scritto non intendo offendere nessuno. Ci tengo a precisare che amo
Twilight, i Pirati dei Caraibi è il mio film preferito, e Biancaneve è la mia
fiaba del cuore :D Quello che mi è uscito qui sopra è solo il frutto delle
troppe ore spese davanti al pc senza avere un emerito cavolo da fare :D
Spero
di aver strappato almeno un paio di sorrisi.
Alla
prossima!