Mio padre è andato via esattamente quando io avevo 4 anni; lui era la mia esatta metà, la parte migliore di me, il mio eroe, il mio grande amore.
Frequento l'ultimo anno di un college quì vicino, e sono abbastanza brava in tutte le discipline, anche se il mio tasto dolente è la matematica.
Nel pomeriggio faccio qualche lavoretto extra in un piccolo bar sotto casa mia, giusto per raccimolare qualche soldo per me.
Mia madre è un'insegnante di lettere, invece mio fratello lavora in una società di alcuni amici di famiglia.
Sin da piccola il mio sogno è il ballo; l'unica cosa che riusciva a farmi sentire libera quando il mondo sembrava crollarmi addosso da un momento all'altro.
Il mio eroe rimarrà sempre il mio caro papà, ma da tre anni a questa parte la mia unica ancora di salvezza è Justin Bieber.
Si, sembrerà strano per una ragazza di 18 anni, e soprattutto forse sembrerò io troppo idiota nel parlare di una mia passione, ma i gusti son gusti no?
J:" Soledad, vorresti alzarti?!"
S:" Oh, por dios! No molestarme porfavor, quiero dormir todavìa!"
J:"Smettila e datti una mossa, e poi siamo a Brooklyn, non a Valencia!"
La sua voce echeggiava per tutta la csa, disturbando i miei pochi minuti da potermi concedere prima di affrontare una nuova giornata.
Di malavoglia mi alzo, passandomi una mano fra i capelli e sbadigliando, dopo di che mi avvicino all'armadio di legno scuro posizionato accanto la mia scrivania e prendo dell'intimo nuovo, una maglietta e un bel paio di nuovi jeans strappati.
Siamo ormai alla fine della scuola, mancano soltanto 20 giorni e addio prigione!
Corro in bagno e mi tolgo i vestiti, liberando la mia pelle, lasciando cadere gli abiti ai miei piedi; mi avvicino alla doccia e inserisco il getto d'acqua cald, dopo di che mi ci catapulto e mi lascio cullare dalle gocce d'acqua che scendendo lungo il mio corpo con molta leggerezza.
Esco, avvoolgendo il mio corpo in un'enorme asciugamano e asciugo con cura i miei capelli.
Torno in camera vestendomi con molta fretta e indossando un paio di vans rosse, corro in cucina dove prendo al volo il mio solito bicchiere di latte.
S:"Mamma, vado con la mia auto o..
M:" No no no signorina, questa mattina ti accompagno io! -con una piccola risatina.
S:" E perchè dovresti accompagnarmi tu? Ci vado sempre da sola! -incrocio le braccia, mettendo un piccolo broncio.
M:" Ho delle commissioni da fare, e già che mi trovo sulla strada ti ci accompagno io a scuola, no?
Dai, sbrigati altrimenti arriverai in ritardo per la tua prima lezione.
S:" Signor sì!" -ridacchio facendo un segno con la mano, per poi afferrare il mio cellulare e il mio zaino precipitandomi verso il vialetto.
*After 5 minutes*
Message
For: Caitlin
Caitlin, mi aspetti all'ingresso per la nostra solita colazione?
Message
To: Soledad
Hey Sol! Perchè proprio all'ingresso?
Message
For: Caitlin
Mi accompagna mia madre, ecco perchè!
Message
To: Soledad
Oh cielo.. Va bene, ti aspetto quì. A dopo! xx
Message
For: Caitlin
A dopo.. xx
Lascio scivolare il cellulare nella mia tasca destra.
M:" Eccoci arrivati, oh ed ecco.. Oggi non sarò di ritorno, ho da fare un paio di cose e mi fermerò dalla zia Natalia stanotte, mi raccomando comportati bene!
S:" Sarà fatto, a domani! -le sorrido per poi scendere dalla macchina e facendole un cenno di saluto con la mano.
C:" La mia piccola Sol! -corre verso di me abbracciandomi da dietro e ridacchiando.
S:" Caitlin Beadles, c'è qualcosa che devi dirmi e che non so? -la guardo ridendo
C:" No... Perchè me lo chiedi?"
S:" Beh, oggi sei strana, e poi stai arrossendo!
C:" Io..arrossendo..? Pff, ma va Sol! -ridacchia cercando di nascondere l'evidenza.
S:" Dai, di chi si tratta? -la prendo sotto braccio e insieme avvicinandoci al solito bar di fronte la scuola.
C:" John, John Tyson! -ridacchia.
S:" Che cosa?!"
SOLEDAD:
CAITLIN:
JUAN E JOHN:
OUTFIT!
Maglia:
Jeans:
Vans: