Prologo
Canada,2015.
Un’immagine, un odore, un suono ci portano indietro nel tempo, facendoci ricordare ogni momento da quello più bello e significativo a quello più doloroso che abbiamo sempre cercato di dimenticare. Perché? Perché qualcosa che vogliamo seppellire, dimenticare, rinasce attraverso i sensi e torna vivo come sempre?
Si dice che dentro ogni ricordo ci sia un cuore che batte; più batte il cuore, più il ricordo è intenso e vale la pena di essere ricordato, quei ricordi istantanei sono segnali che fungono da giuda. Tutti parlano di colori che esprimono emozioni, che ci ricordano momenti belli o brutti. Io parlo del rosso, sempre e solo del rosso perché mi ricorda tanto una strana ragazza conosciuta al liceo. Il rosso me la ricorda per due motivi: il primo perché i suoi capelli erano rossi e poi perché lei era rossa e viveva del rosso.
Lei era bellissima, aveva degli occhi stupendi di un verde brillante e un sorriso da far invidia, e anche se era semplice era allo stesso tempo molto complessa. Non esistono parole per descrivere il suo strano modo di pensare e agire, nemmeno la sua foto più bella può sottolineare i suoi bellissimi particolari del volto, lei era perfetta da ogni punto di vista. Forse molti di voi penseranno che io stia esagerando, ma la verità e che io ero e sono innamorato di lei e quindi ai miei oggi non poteva avere nessun difetto, per me lei era il perfetto universo: infinita, insostituibile e soprattutto misteriosa. Conoscerla è stata la cosa migliore che mi sia mai capitata e non smetterò mai di pensare a quel magnifico giorno.