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Autore: Albascura_    26/01/2009    10 recensioni
I capelli erano troppo corti e appariscenti, le ciglia troppo sottili, il seno troppo piccolo, la vita troppo stretta, i fianchi troppo esili, le gambe troppo scarne.
Sakura si sentiva troppo, troppo tutto.
Naruto le stava di fronte, in tutta la sua abbondante inadeguatezza.
[Squadra Canon - Naru/Saku]
***Ha partecipato al contest Canon vs. Crack indetto da V@le***
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Indossava e toglieva abiti, dal costo improponibile, da almeno un’ora, e Sakura cominciava ad essere visibilmente stanca e ner

Alle mie compagne di squadra Princess e Jess.

Complimenti donne!

 

 

Too Much

 

 

 

 

Indossava e toglieva abiti, dal costo improponibile, da almeno un’ora, e Sakura cominciava ad essere visibilmente stanca e nervosa.

 

Il giorno seguente ci sarebbe stato il Ballo e non solo le mancava il vestito giusto, ma anche l’accompagnatore!

 

Fissò il proprio riflesso nello specchio del lussuoso camerino, esasperata.

 

I capelli erano troppo corti e appariscenti, le ciglia troppo sottili, il seno troppo piccolo, la vita troppo stretta, i fianchi troppo esili, le gambe troppo scarne.

 

Sakura si sentiva troppo, troppo tutto per essere non carina, ma solo vagamente guardabile.

 

E quel damerino dell’Uchiha, che non faceva altro che ignorarla da mattino a sera, non aiutava certo nella lotta contro la sua scarsa autostima.

 

Avrebbe tanto voluto essere come Ino. Lei non era mai troppo, era solo, sempre perfetta. E aveva la fila, di ragazzi che volevano uscire con lei: Itachi, Kiba, Kankuro, Shikamaru

 

Sbuffò, un nodo alla gola che pesava nel petto e un’incredibile voglia di piangere.

 

Sfilò l’abito dorato reggendosi in piedi a fatica, troppo vicina ad una crisi di nervi.

 

”Al diavolo!” gridò verso la pila di stoffe preziose accatastate sullo sgabello. Poteva anche non andarci, pensò, a quello stupido ballo. E così si tagliava la testa al toro.

 

Un singhiozzo le sfuggì dalle labbra, mentre continuava, imperterrita, a paragonarsi alle altre, troppo ostinata per apprezzare la propria personalità, per capire che la vera bellezza sta nell’essere diversi.

 

Quelle parole così sagge gliele aveva dette qualcuno per consolarla, pensò mentre usciva dal negozio - senza aver ovviamente comprato nulla - ma proprio non riusciva a ricordare chi.

 

Sakura-chaaaan!” una voce allegra la riscosse da suoi sconsolati pensieri.

 

Naruto le stava di fronte, in tutta la sua abbondante inadeguatezza.

 

I capelli erano troppo biondi e disordinati, gli occhi troppo limpidi per non essere sinceri, le labbra troppo carnose per essere di un ragazzo, le spalle troppo poco possenti, le braccia troppo magre, l’abbigliamento troppo informale e soprattutto arancione. 

 

Cosa vuoi, Naruto? Ti avverto che oggi non è giornata” proferì scontrosa, incrociando le braccia la petto.

 

“Ehm, io… Insomma…” tentennò, “Argh,tebayo! Vuoi venire con me al ballo, Sakura-chan?” sputò. “So che è tardi e che probabilmente avrai già qualcuno e mi manderai a quel paese a suon di pugni, ma io te lo volevo chiedere lo stesso!” Aggiunse senza neanche prendere fiato per respirare.

 

Sakura alzò un sopracciglio, scrutandolo scettica. “E me lo dici adesso perché sono la tua ultima spiaggia, vero baka?”

 

Ma no! Non dirmi che non ti sei accorta che mi piaci da una vita, Sakura-chan! Ho anche rifiutato Hinata-chan perché io voglio te!” sbrodolò sincero, accompagnando le parole con ampi gesti delle braccia e buffi saltelli.

 

Sakura lo guardò stralunata, “Davvero?”

 

“Certo! Sakura-chan, tu mi piaci troppo,tebayo!” rispose senza la minima esitazione. 

 

Sakura si portò una mano al mento, fingendo di pensarci su, “Basta che ti vesti di nero” concesse con un sorriso genuino. 

 

Yattaaaa!!!” esplose, abbracciandola di slancio tanto da sollevarla da terra. “E tu cosa ti metterai, Sakura-chan?”

 

“Non lo so” rispose cupa, osservando imbarazza i jeans slavati e la maglietta sdrucita che indossava.

 

“Non importa.” Assicurò, “Così sei bellissima.”

 

Ed era vero. Sakura non si era mai sentita così bella come riflessa nell’azzurro dei suoi occhi.

   
 
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