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Autore: alimanga    01/08/2015    0 recensioni
Perdere una persona è per sempre. E il dolore è sempre forte; anche a distanza di anni, lascia una cicatrice incurabile nel profondo di ognuno di noi. Ma c'è un giorno, in particolare, nel quale questa ferita riprende a sanguinare. Come passerà, questo doloroso anniversario, per la nuova Maestra di Kurain? Cronaca di un giorno di pioggia di colei che vinceva la morte.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maya Fey, Pearl Fey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno di Pioggia

Maestra Maya…”
Buffo come a volte le percezioni sensoriali facciano a pugni con i sentimenti. Che sia una delle tante ironie della natura umana? Forse lei avrebbe saputo risponderti.
Hai sentito la voce alle tue spalle, ma non intendi darle ascolto, non puoi. O forse non vuoi? Oh, non ha importanza. La pioggia è così bella…
Guarda, Maya, guarda questa tempesta di candide gocce. Cento, mille... Probabilmente, molte di più. Ma nessuno può credere di contarle.


Di sangue e carne, di questo siete fatti.

Una mano gentile si posa sulla tua spalla, scuotendoti come un secchio d' acqua fredda. Gelata, come questa realtà impietosa. Un sospiro appanna il vetro a pochi centimetri dal tuo volto, ma non puoi ignorare per sempre il resto del mondo. Neppure oggi.
Cosa c’ è, Pearl?”
Ecco… dovremmo cominciare l' addestramento pomeridiano, ma dato che oggi è…”
Si ferma.
Non vuole essere indelicata, la tua piccola Pearly; anche se non potrà mai comprendere cosa senti oggi, anno dopo anno, almeno ci prova.

Insomma, pensavo che forse preferiresti stare sola, potrei dire alle mie compagne apprendiste che oggi la Maestra sta poco bene…”
Un sorriso piega le tue labbra dure di dolore. Non riuscirai mai a resistere alla sua disarmante dolcezza. Ma non puoi staccare gli occhi dalla pioggia, non ancora.
Grazie Pearly, sarebbe bello… ma la Maestra di Kurain non dovrebbe ignorare i suoi compiti….”
Ma oggi è un giorno.. particolare, credo che per una volta non accadrà niente e… insomma, Maestra Maya, sei spesso stanca ultimamente. Non voglio che ti ammali.”
Hai sentito? E' il fragore del tuo muro di dolore che va in pezzi. Una scintilla di affetto si riaccende negli occhi vacui, mentre ti volti a guardare ciò che resta della tua famiglia. Le tue iridi nere si perdono nelle sue castane, e ancora una volta ti chiedi cosa hai fatto di buono per meritare quell' angelo dagli occhi da cucciola.
Non puoi credere che così piccola, così ingenua, così innocente, riesca a leggerti dentro come solo lei sapeva fare.
Per Pearl ormai sei tutto, e lei è tutto per te. Anche se non potrà mai, mai, prendere il suo posto. La abbracci, e per un meraviglioso istante siete una cosa sola.

Ti voglio bene, Maestra Maya.” “Anch'io Pearl, e sarò sempre con te, ricordalo.”
Un sussurro. Sufficiente a colmare un vuoto grande come il mare.
Così dolce, così spaventata di perderti... ma tu non la lascerai. Non permetterai che provi il tuo stesso dolore, ha già sofferto abbastanza senza meritarlo.

Di bontà ed innocenza, di questo è fatta.

Quanto miele contengono i sentimenti umani... ed i tuoi non fanno eccezione, non è vero?

La guardi negli occhi, le mani sulle sue piccole spalle per darle tutta la protezione possibile. “Pearl, non devi mai chiamarmi Maestra. Si, ora sono io la custode suprema della Tecnica Kurain, ma non per te. Tu sei l' unica a cui è permesso usare ancora l' appellativo “Mistica” nei miei confronti.”
Ma... non si può!” i suoi soffici capelli ti sfiorano il viso mentre scuote la testa, confusa. “Anche i parenti della Maestra le devono rispetto, perché lei è un gradino sopra tutte noi... Me lo hanno detto le Anziane!” Alzi un sopracciglio, immaginando le fastidiose sensitive Anziane sgridare delle terrorizzate Apprendiste.Le Anziane sono rispettabili ed esperte sensitive che guidano la nuova Maestra quando quella uscente non può farlo. Ma se le regole sono il loro terreno, le eccezioni sono il mio.”
Un occhiolino scioglie il gelo che da ore tiene prigioniero il tuo volto. Quando sei con Pearl, la tristezza sembra effimera come l' aria.

Forse per questo ti è tanto necessaria.

In fondo, la vera guida del Villaggio ora sono io. Chiamami come vorrai, e se le Anziane oseranno intromettersi ancora... Beh, mandale da me.” Il tuo tono è quasi minaccioso, un' espressione esagerata deforma comicamente le tue labbra. Un istante, poi scoppiate a ridere insieme. La malinconia di poco prima sembra un lontano ricordo, non è vero? La risata argentina di Pearl è come un balsamo per il tuo cuore incrinato. Forse, se rimanesse con te, il resto di oggi non sarebbe così male....
Ma basta un momento per rompere un incanto.

Pearl! Pearl! Dove sei? E dov’ è la Maestra?”
Il portale di quercia della tua stanza non ferma del tutto la voce stridula dell' Anziana nel salone adiacente. Un sospiro, e la coltre di tristezza torna sulle tue spalle. Tanto pesante, che prima o poi ti schiaccerà.

Ed allora sarò pronta ad accoglierti.

Pare che la Mistica Aoki ci stia cercando… d’ accordo, Pearly, rimarrò qui. Dì pure alle apprendiste che possono fare ciò che preferiscono, oggi. Non desidero vedere nessuno.” Pearl si stacca da te, sorridendo sollevata. Le mani ricadono in grembo, quasi a sottolineare l' isolamento in cui stai per tornare.

Forse è destino che questa giornata passi in solitudine, non credi?

Bene, Mistica Maya, ma se avessi bisogno di qualcosa, chiamami subito! Riposati, e vedrai che domani tutto sarà tornato come al solito. A domani!” Annuisci, guardandola uscire spensierata come sempre. Sorridi al vuoto per qualche secondo, ma il tuo sguardo viene presto nuovamente ipnotizzato dalla danza di gocce al di là della vetrata.
Pearl ha ragione, non è un giorno come gli altri, lo sai bene. Oggi è il giorno in cui non riesci mai a fare nulla con convinzione, anche se lo vorresti così tanto. Il giorno in cui la tua indole giocosa e allegra viene annientata da un' apatia grigia come il cielo che la sovrasta.
L’ unico momento in cui non riesci, non puoi e in fondo non vuoi essere la ragazza sempre sorridente e spensierata che tutti conoscono. Sorrisi, bizzarrie, allegria... ma oggi no.
Solitudine, tristezza, ricordi di un tempo che non tornerà. In fondo, glielo devi.

Capisci adesso, Maya? Quando hai messo le mani sulle spalle di Pearl, non è lei che volevi proteggere. Sei tu. Sei tu ad aver bisogno di qualcuno a cui aggrapparti, per non cadere sotto il peso della sofferenza. Ma questo è un fardello che devi portare. Devi farlo per lei.
Buffo, vero? Tu, la Maestra di Kurain, colei che può vincere la Morte e insegnare a farlo, soffri così tanto proprio a causa sua… come i comuni umani
Ma in fondo, c’è così tanta differenza tra te e loro?
No. Puoi aggirare quanto vuoi questo maleficio, ma sarà sempre un passo avanti a te.

Di carne e sangue, di questo sei fatta.

**********

Com’è bella, com’è bella la pioggia. Non è vero, Maya? L' hai sempre amata, sin da quando eri una bambina. Attendevi tutta l' estate questi giorni d' autunno in cui non esisteva nulla all' infuori di voi. Solo tu e questa meravigliosa gimcana di gocce d' acqua, nata nell' unico luogo che nessun essere umano potrà mai macchiare.
…….
Ma….No.
Non è così.
Un tempo c’ era qualcos’ altro lì con te , qualcosa che ora hai perso. Pensavi non se ne sarebbe andato mai… com’ eri ingenua.

La colpa è mia: io te l' ho portato via e non tornerà.
Ascolta.

Plic… Plic…plic… plic…Plic….Plic…

Le senti, vero?
Sono loro, le gocce di pioggia... così belle… così pure… così simili alle vite umane… nascono, vivono così poco, e quando se ne vanno è come non ci fossero mai state, ma un occhio attento coglierà le tracce del loro passaggio.
Alberi e vita, per la pioggia;
vuoti nel cuore delle persone care, per gli uomini.

.............
Ricordi?
Anche a lei piaceva tanto….

Il tuo sguardo segue una stilla d' acqua scivolare lungo la superficie della finestra; pochi secondi e sono diventate due, poi quattro, e così via. Una diramazione infinita che traccia sul vetro un disegno sconosciuto.
Esattamente come le lacrime che tanti percorsi hanno tracciato lungo le tue gote in questi anni, in questo giorno.

Plic

Abbassi lo sguardo. Il tuo Magatama è bagnato.

Oh, piccola Maya, ancora non hai imparato a trattenerti?
Di nuovo, in questo orribile e meraviglioso giorno, lasci che stille salate sgorgano indisturbate dai tuoi occhi.
Oh, deve essere doloroso... perdere qualcuno per non vederlo mai più.. povera piccola umana...

Ti sfili il ciondolo.

Il gioiello di giada che portavi un tempo ormai appartiene al passato. Ad adornare il petto della Maestra di Kurain c'è ora un amuleto rosso e oro, cavo all' interno. Così che tu – come chi prima di te lo ha indossato – possa tenere perennemente sul cuore ciò che ne consideri un pezzo stesso.

Aprilo, Maya, oramai indugiare non ha senso.

Esiti un momento, sognando il giorno in cui non avrai più bisogno di questi oggetti terreni. Tuttavia, riportandoli alla luce ancora una volta, capisci che quel momento è ancora lontano. Un tempo in questa piccola soffitta della tua vita passata, tua madre custodiva una foto, che è ancora lì.
Ma tra le piccole pareti di porcellana rossa ora c'è anche un altro oggetto di cui hai bisogno in ogni istante. Qualcosa che estrai tremante e metti sul cuore: un lucido ciondolo di giada blu. Piccolo, eppure così potente, puro e importante.
Come….
Come una goccia di pioggia.
Come una delle lacrime che ti cadono ai piedi.

Piangi, bambina. Il tempo della crescita è per te ancora lontano.

Ti maledici per la tua debolezza, le labbra contratte a trattenere un urlo di dolore. Gli occhi umidi guardano il cielo in una muta preghiera. Il suo grigio ti riempie le iridi, quasi ad uccidere sul nascere il tuo impossibile desiderio. Maledici questo giorno che beffa aggiunge al danno; ogni anno, senza eccezione, in questa data una pioggia amata ed odiata cade impietosa, da quella notte di tanto tempo fa.
Sembra che ci sia un destino, per questo giorno.

Di pioggia e di lacrime, di questo è fatto.

**********

Chini il capo, sconfitta. Ma nonostante le tue mani tremino per un attimo intorno al Magatama, riesci ad alzarti ferma sulle gambe.
Lo sguardo sale di nuovo, stavolta determinato e compiaciuto. “Hai vinto ancora, nera signora. Ma stavolta non ti sfiderò, non evocherò un' anima oramai tua. Non avrai la soddisfazione di vedermi a pezzi; questa piccola rivincita sono io a prenderla.”

E va bene, ammetto di essere delusa. Mai avrei creduto che foste così forti, insignificanti umani... Forse, giovane medium, ti lascerò vivere ancora a lungo; c'è molto che potrei imparare osservando un soggetto tanto interessante.

Di tenacia e di forza, di questo sei fatta.

Annuisci serena. Hai resistito alla tentazione di risvegliarla ancora una volta dal suo sonno eterno, e adesso sai che, prima o poi, potrai superarlo.
Forse, il prossimo anno splenderà il sole. Un’ ultima lacrima ti riga la guancia e cade sulla veste già bagnata.
Ma guarda, non questa. Catturi l' ultima goccia della tua pioggia con l’ oggetto nella tua mano; forse, ora lei saprà che l' hai pianta, questo Magatama in fondo era suo.
Un debole sorriso. Ora hai gli occhi asciutti. C’ è un’ ultima cosa che devi fare, prima che il giorno finisca…

Lo sguardo si innalza ancora, ma stavolta non è me che stai cercando.

Buon Compleanno, Mia.”

Poi, il suo Magatama torna nel tuo. Almeno, fino all' anno prossimo.

**********

I capelli sparsi sul cuscino, le palpebre lentamente si chiudono. Ma fai in tempo ad accorgerti che qualcosa, là fuori, è cambiato.
Sollevi il busto e strizzi gli occhi. Poi capisci.
Un sorriso triste ti accompagna nel mondo dei sogni, mentre una frase di tanti anni fa riecheggia nella tua testa con voce lontana.

...Hai visto, Maya? “
Cosa, sorellina?”
Ha smesso di piovere.”
Si, Mia, ha smesso.” un sussurro morente si dissolve nella notte.

Almeno, fino all' anno prossimo.

  
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