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Autore: EdoCotta    03/08/2015    0 recensioni
un vecchio fa i conti con l'idea della morte in modo particolare e surreale...dopo avere speso la vita a lavorare e a seguire le regole del gioco dovrebbe morire?
bah...
Genere: Dark, Drammatico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA MALEDIZIONE INDIANA

 

Il caffè stava bollendo già da un pezzo,il vecchio si diede una bella scrollata e tirò lo sciacquone,bevve quello che rimaneva di quella brodaglia,prese la sua vecchia valigetta da lavoro,il bastone e uscì.

Era notte fonda,una luna bastarda illuminava spietatamente tutto,tutto ciò che cercava di nascondersi nel buio. Il vecchio passò davanti al solito barbone che rovistava nella spazzatura

“sera” “buona sera” si salutarono complici,entrambi persi,entrambi inutili.

Arrivò all’inizio del solito cantiere,cercò il varco nelle recinzioni per un pezzo,s’accorse che stava cercando dalla parte sbagliata ,andò nella direzione giusta e la trovò:la memoria non era più quella di un tempo,si piegò a fatica e passò oltre entrando nel cantiere,si accese un sigarol la luna era sempre li.

“bon,cominciamo!” si avvicinò alla betoniera,scancherò un attimo e fece uscire tutto il cemento “merda”ne fini un po’ sulla scarpa,si diresse verso le impalcature che circondavano il condominio in costruzione,poggiò per terra la cassetta,tirò fuori un qualche arnese e si lavorò le sbarre dell'impalcatura. Dopo qualche minuto ne riuscì a smontare una porzione,gettò quelle che aveva tolto fuori dal cantiere,rimise a posto gli attrezzi e si spostò un po' più in la “ouch,mannaggia a quel...”si afferrò il piede che aveva sbattuto contro la trave “ieri non era li”il dolore era forte per lui,vecchio com'era,bestemmiando e zoppicando si incamminò verso casa,non poteva continuare il lavoro lì.

Salutò il barbone,arrivò sulla porta,prese la chiave,era quella sbagliata,prese quella giusta,entrò,andò in cucina,i piatti erano ancora nel lavandino,si stappò una birra,guardò l'orologio:mancavano tre ore e mezza “bah,tanto non riesco a dormire...”si accese la radio,era li ad ascoltare,bere,fumare.

Era un uomo vecchio,aveva vissuto una vita lunga,piena…ormai era tempo di andare…No fanculo non voleva morire,aveva vissuto tutto a modo suo,non s’era mai adattato,non aveva mai accettato le regole degli altri,del mondo,aveva sempre fatto quello che voleva e ora non voleva morire,no voleva ancora respirare,ancora mangiare,ancora bere,ancora vivere! Quella notte mandò a cagare la morte  

Si fecero circa le sei meno un quarto di mattina,il vecchio si alzò,mangiò qualcosa,si rivestì e tornò fuori. Fece la stessa strada, passò davanti al solito barbone,non si salutarono,arrivò alla panchina davanti al cantiere,i suoi amici erano già lì

“oh eccoti, sei in ritardo,pensavamo avessi tirato le cuoia!”

“no no te l'ho detto,io vivrò fino a che non avranno finito di costruire sto palazzo!”

“si,si al diavolo,vieni lo spettacolo è già cominciato!”

“hanno ancora dei problemi eh?”

“già”

“Ehi voialtri!”urlò “ai miei tempi non avevamo tutti sti casini di continuo!”

“oddio cominci?Ma non facevi il muratore anche te?Non hai pena di noi?”

“si che facevo il muratore,perciò ci godo ancora di più!” “sapete” continuò “forse avete tutti sti problemi e tutti sti eventi misteriosi per colpa della maledizione!” “

“ma va a cagher!”

“sai qui c'era un cimitero indiano”

“siamo a Modena”

“ah bè come ti pare...”.

 

Si fece sera,ilo vecchio tornò a casa, passò davanti al solito barbone,non si salutarono,si sedette in cucina,era incazzato:nonostante tutti i suoi sforzi la costruzione del palazzo proseguiva,lenta ma inesorabile “merda! Non voglio morire! Non voglio morire cazzo! Se lo finiscono morirò!Non voglio morire!Non voglio morire! Pianse ,in silenzio “qui ci vuole un azione definitiva...”non riucì a dormire.

Arrivarono le due di notte uscì di casa ,c'era sempre quella luna che lo guardava,lo giudicava,percorse la strada,passò davanti al solito barbone”sera” “buonasera” si salutarono,arrivò al cantiere,passò per la breccia nella recinzione,entrò,andò di fronte alle impalcature,prese fuori i suoi attrezzi,sapeva cosa fare:da muratore aveva imparato qualche trucchetto;allentò tutte le giunzioni in modo che le impalcature non riuscissero a reggere troppo peso poi si allontanò e restò a fissare la sua opera.

Tornò indietro,passò davanti al solito barbone “sera” “buona sera” si salutarono,entrò in casa,riuscì finalmente a dormire.

Il mattino dopo si alzò tardi,cercò di raggiungere la panchina,ma l'intera area era circondata dalla polizia

“che è successo?”chiese all'amico

“è crollato tutto! Tre morti e qualche ferito”

“ah”

“chiuderanno il cantiere mi sa...”

“uhm”

“Bé dai almeno così vivrai per sempre no? Ahah”

“già”

Il vecchio tornò a casa con un sorriso che aveva molto del ghigno.

Il cantiere chiuse:insicurezza sul lavoro.

Colpa delle impalcature montate male;colpa della maledizione indiana...

Bah...

E il vecchio?

Ancora non è morto

   
 
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