Vigilia del carnevale del tempo Quel ragazzo con il cappello verde... Come si chiamava? Link, ecco. Forse a lui devo tutto ció. Ora é dentro la torre dell'orologio, forse sta salvando qualcun'altro. Come ha salvato me e il mio cuore. Sperando che almeno questo diario si salvi dalla furia della maledizione che ha colpito Cronopoli, scrivo la nostra storia. Che qualcuno si ricordi di noi, e che si ricordi che l'amore é l'unico legame eterno. Tre giorni prima del carnevale del tempo. Questa mattina la locanda della pignatta é piena, qui si riuniscono Goron, Zora, Deku, in attesa del carnevale del tempo. Nel chiasso si sente la gioia dei popoli per la festa, che propizierą il raccolto. Ma questa gioia viene anche dal mio cuore: fra tre giorni mi sposo con il mio amato Kafei. Qui in camera tengo il vestito e la maschera, da scambiare il giorno del matrimonio, come vuole l'usanza, come se fossero dei monumenti. Quello peró é stato anche il preludio della fine. Esco di casa come sempre prima di pranzo per le ultime spese; É pieno giorno, ma si vede la luna, sorridente, si vede troppo bene. Anche lei si avvicina per la festa, in cui tempo e natura si riuniscono. Di lģ a poco Madame Aroma, la madre di Kafei mi urla: Kafei é scomparso. Madame Aroma piange, io non ci riesco. So che é qui. So che non mi ha lasciato. Eppure tornata alla Locanda casco piangente sul letto. So che č ancora qui, ma che potrebbe succedere tra tre giorni? Verso il pomeriggio torno a lavoro. Nascondo tutto e asciugo le lacrime, tra poco ci saranno nuovi clienti. Cerco di far mangiare mia nonna, che ormai capisce poco, confondendomi con qualcuno e proponendomi l'ennesima storia del Carnevale del Tempo. Chiudo la rabbia nel mio cuore, non posso fare altro. Continuo a pensare al dolore che potrebbe procurarmi il non ritrovamento di Kafei entro 3 giorni. Non posso ascoltarla ancora per molto, fuggo alla reception, appena sento qualcuno entrare, lei non se ne accorge, come sempre. É il postino. Il Postino é realmente affaticato e urla:"sono in tempo! ". Ha un particolare mania per la precisione il dovere sul lavoro. "Signorina questa lettera č per lei!" Sopra c'é scritto "da Kafei per Anju".. Non ci credo, non ci posso credere. "Chi te l'ha data?!" urlo. "Non posso saperlo signorina!". Il Postino se ne va, senza neanche salutare, forse aveva fretta. Leggo a fatica la sua lettera: "Cara Anju, io ti staró vicino, te lo prometto. Non ti lasceró mai, ma ora non possiamo vederci. Fai venire qualcuno alla lavanderia, gli consegneró un regalo che dimostrerą il mio affetto per te. Ti amo." Piango, ma sono felice: lui c'é e mi ama. Nel frattempo entro un ragazzino, cappello verde e maglietta verde: Aveva la maschera con le sembianze di Kafei, disegnata da lui stesso per sua madre, Madame Aroma. fine capitolo primo.