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Autore: Lady Vibeke    28/01/2009    6 recensioni
Ridevo per non vomitare. Piangevo perché ridere faceva male alla mia gola che aveva urlato troppo in quel doloroso strazio muto. Odiavo l’espressione terrorizzata dei miei occhi quando qualcuno mi frustava con quelle crudeli parole.
“Sei bella.”
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io.

Un sospiro freddo.

Uno specchio.

Vuoto.

Il riflesso che gli avevo affidato si rifiutava di guardarmi mentre io mi urlavo contro chiedendo pietà.

Vuoto. E silenzio.

Non avrei dovuto usare quell’inchiostro rosso. Non avrei dovuto dipingere un addio con le mie dita. C’erano le mie impronte in ogni dove, che cercavano quel riflesso scomparso e non trovavano un volto da imbrattare con rabbia.

Vuoto. Silenzio. Forse una lacrima.

Ridevo per non vomitare. Piangevo perché ridere faceva male alla mia gola che aveva urlato troppo in quel doloroso strazio muto. Odiavo l’espressione terrorizzata dei miei occhi quando qualcuno mi frustava con quelle crudeli parole.

“Sei bella.”

Tachicardia. Ansia. Disperazione.

Annuivo ed ingoiavo angoscia, senza mai digerirla. Troppi sorrisi bugiardi.

Vuoto. Silenzio. Una lacrima. Una carezza teneramente indifferente.

Avrei rotto quello specchio, se non ci avessi vissuto dentro. Lo odiavo e lo amavo, perché era incondizionatamente me.

Vergognosamente.

“Sei bella.”

Un altro sputo in faccia.

Com’è facile uccidere un insicuro.

Vendevo menzogne in cambio di illusorie verità a mercanti di ipocrisia che mi volevano semplicemente più sana di quanto io sarei mai potuta essere. Perfetta così, dietro alla mia facciata con scarabocchiato sopra un sorriso disciolto.

Singhiozzandomi addosso, giravo la chiave e spegnevo la luce, riversa sul pozzo nero in cui mi sarei volentieri annegata.

“Sei bella.”

Ero orribile, ma nessuno lo avrebbe mai visto. Non lo avrei permesso. Mi ricucivo le labbra dopo ogni delirio, pulendomi la bocca dal troppo gridare. Nessuna acqua mi avrebbe mai lavata dallo sporco che mi incollavo sulla pelle.

Collassando su un pavimento impregnato di me, tra i frammenti di specchio colorati con l’inchiostro della tinta sbagliata, mi addormentavo sognando l’annullamento.

E se io avessi soltanto un’altra notte da vivere?

Vuoto. Silenzio. Una lacrima. Una carezza teneramente indifferente. Inarrestabile buio.

Che il sole risorga presto.

 

_____________________________________________________________________

 

A/N: niente di particolare da dire su questa nonsense febbricitante, se non che la frase “E se io avessi soltanto un’altra notte da vivere?” è tratta direttamente da The Wayfarer dei Nightwish, ed è usata a fini poetici senza alcun lucro.

 

 

   
 
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