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Autore: giulietta sprint    10/08/2015    2 recensioni
Sappiamo tutti come si sono conosciuti i nostri carissimi All Hanshin Kyojin, giusto?
Bene, dimenticatevi tutto e mettete al posto della scuola, dei banchi e dei professori una nave, il mare e un'isola.
Cosa potrebbe accadere se una gigantessa alta un metro e settantadue dovesse naufragare insieme ad un nano alto un metro e cinquantasei?
Appena conosciuti su una nave, e già costretti a sopportarsi a vicenda per sopravvivere... riuscirà a sbocciare l'amore fra i due oppure ci saranno solo litigi e complessi sull'altezza?
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19: Fate l’amore, non la guerra!

Giunta a casa cominciai a frugare dentro la borsa in cerca delle chiavi per aprire la porta d’ingresso. Appena le trovai, velocemente feci scattare la serratura e, accertandomi di non essere seguita, entrai dentro.
Era passata una settimana dall’ultima volta che avevo visto Otani. Aveva cercato di contattarmi o di vedermi ma io riuscivo a sfuggirgli uscendo di casa in orari diversi o non rispondendo alle sue chiamate. So che non era la cosa migliore da fare ma se lo avessi rivisto mi sarebbe tornata quella fatidica sera in cui ero scappata in lacrime.
 
Non appena girai l’angolo quello che vidi mi sconvolse del tutto.
Otani era sdraiato sul divano con sopra la vicina di casa completamente spiaccicata a lui con solo un reggiseno a coprirle il petto. La camicia slacciata faceva intravedere il suo torace  abbronzato dove erano spalmate le piccole mani di lei.
Non era possibile... Eppure stava accadendo davvero.
Quella vipera era riuscita a prendersi Otani ed io lo avevo completamente perso!
Lo sapevo che tutto ciò che era successo tra di noi era morta e sepolta sull’isola!
Si girò mostrando un volto spaesato e completamente scioccato. Cercò di scusarsi ma io non lo ascoltai, voltandomi e correndo via da quella maledetta casa.
 
Sospirai cercando di scacciare dalla testa quel ricordo e, accennando un sorriso, urlai- Mamma? Fratellino? Papà?- ma la casa continuò a rimanere silenziosa- Giusto... Sono andati a cena fuori...- mi ricordai levandomi le scarpe e cominciando a salire le scale che portavano al piano superiore.
Da quando era successa quella cosa ero caduta in depressione rifiutando ogni tipo di uscita da parte dei miei e disperandomi al telefono con Nobu.
Giunta davanti alla porta entrai dentro la mia stanza, lasciando che la luna illuminasse l’interno. Avrei dovuto cucinarmi qualcosa ma ora che avevo ripensato a lui mi era passata la fame.
- Maledetto nano...- sussurrai mentre mi toglievo i vestiti.
Prima che potessi solo aprire le ante dell’armadio, in cerca del pigiama, due enormi mani mi afferrarono per la vita. Cacciai un urlo per la sorpresa ma, appena mi girò, mi ritrovai davanti ad un ragazzetto più basso di me.
- Chi sarebbe il nano?- chiese a denti stretti.
Quella voce... Strizzai leggermente gli occhi e intravidi il suo volto.
- Otani! Ma come... Come sei entrato?!- Esclamai scioccata.
Chiuse gli occhi accennando un sorrisetto- Tuo fratello... a quanto pare è molto facile da corrompere-
Maledissi mentalmente Takato  mentre con le braccia cercai di coprirmi il petto completamente esposto a lui- Non doveva aprirti la porta! Io non ho niente a che fare con te!-
- Ma non mi hai lasciato spiegare, Risa!- esclamò pronunciando per la seconda volta il mio nome da quando ci eravamo conosciuti. Scacciai quel brivido di piacere dando il posto alla rabbia- Cosa c’è da spigare se una ragazza mezza nuda era praticamente spalmata addosso e ti baciava?!- esclamai con le lacrime che solcavano il mio viso- Ti avevo donato tutto! La mia anima, il mio cuore... Il mio corpo!-
Otani cercò di ribadire ma abbassò lo sguardo. La poca luce non mi permetteva di vederlo per capire il suo strano silenzio. Poi, facendo un grosso respiro, rispose- Credi che non valga lo stesso anche per me?-
- Eh?- Domandai. Lentamente si alzò sulle punte combaciando i nostri visi- Anche io ti ho donato anima e corpo Koizumi...-
- Cosa!? Quindi tu eri... Vergine?- domandai completamente spiazzata. Rimase per qualche secondo in silenzio poi esclamò- Si, diamine! Non te l’ho detto perché era imbarazzante! Un ragazzo che a venti anni non aveva fatto nulla... Pensavo che mi avresti preso in giro!-
Rimasi scioccata. Io... ero stata la sua prima volta e non l’ex!- Non è successo nulla quella sera... Appena si era tolta la maglietta avevo capito tutto il suo tranello! Ma non feci in tempo a ribellarmi perché mi aveva bloccato tra le sue braccia! Aveva lasciato apposta il telefono nella tua borsa per farti venire a casa mia per assistere a quella scena! Non accettava l’idea che noi due ci fossimo spinti così... a fondo! Tu ti eri subito accorta del suo atteggiamento e ti chiedo scusa per non averti ascoltato- mi spiegò e, avvicinandosi di più al mio viso, continuò- Risa tu non puoi capire quanto ero felice in quel momento... Non hai idea dell’amore che provo per te... Mi hai afferrato il cuore!- e detto ciò unì le nostre labbra.
Completamente sconvolta dalla sua dichiarazione, risposi al bacio infilando le mie mani nei suoi capelli. Capii in quel momento di quanto fossi stata sciocca a credere a quella inutile scena... Nobu mi aveva avvertito di starci attenta ma io avevo sottovalutato la sua gelosia.
D’un tratto le sue mani, posizionate sue miei fianchi, salirono verso la schiena slacciando in un solo colpo il reggiseno che avevo indosso.
Velocemente levò quell’inutile indumento e prima che potessi rendermi conto di essere nuda davanti a lui cominciò a baciarmi il seno.
Rabbrividii nel sentire le sue labbra a contatto con la mia pelle- Anche tu... da morire- conclusi.
Scendendo mi prese per le cosce per potermi alzare e trascinare verso il mio letto- Perdonami se puoi Risa... Perdona la mia ottusità- sussurrò stendendomi sul letto e sdraiandosi sopra di me.
- Ottuso? Nooo guarda! Hai solo due grosse bistecche davanti agli occhi!- sdrammatizzai ridacchiando.
Scosse la testa portandosi una mano sulla faccia- Accidenti! Io sto cercando di farti per una buona volta... Una... Decente dichiarazione e tu me la distruggi come se nulla fosse!-
Mi alzai sui gomiti e unendo di nuovo le nostre labbra sussurrai- E’ stata bellissima... E mi scuso anche io per non averti dato l’occasione di spiegare...-
Sorrise e, sfiorando il mio naso con il suo, sussurrò- Basta parlare-
 
Le sue mani andavano completamente a fuoco... O forse era la mia pelle che si riscaldava?
In quel momento non me ne importava un fico secco, volevo continuarle a sentirle vagare dai seni al basso inguine per poi risalire fino al mio viso.
Con tutti i sospiri di piacere che stavo lasciando potevo tranquillamente gonfiare una mongolfiera e lo stesso valeva anche per Otani.
C’era un infinito bisogno di sentirsi dopo tutto quel tempo separati. Una settimana, ad occhi estranei, poteva sembrare pochissimo ma per noi era come se fossero passati anni.
Da i suoi gesti dolci e impazienti capii quanto gli fossi realmente mancata e quanto stava sognando di unirsi completamente a me. Perciò velocemente mi aggrappai all’elastico dei boxer intenta a levarglieli.
Impaziente, scalciò via quell’inutile indumento. Strinse forte le mie mani e, guardandomi intensamente negli occhi, si unì a me.
Un urletto quasi mi scappò nel sentirlo dentro di me e lo stesso fu per Otani che gemette dalla felicità- Oddio quanto mi sei… Mancata!- ammise con le guance che gli andavano completamente a fuoco.
Lo baciai di slancio troppo contenta nel sentire queste frasi  che mai e poi mai, mi sarei aspettata da uno come Otani.
Dopo qualche minuto completamente fermi cominciò a muoversi prima in modo impacciato per poi prendere un perfetto ritmo.
Le sue labbra intanto scorrevano prima sul mio collo e poi sui miei seni mentre io gli afferravo le ciocche dei suoi lunghi capelli arancioni.
In quel moneto lì, completamente uniti mi sentivo appagata,
Appagata di averlo tra le mie braccia,
Appagata nel vederlo così pieno di desiderio,
Appagata nel sapere che solamente me amava e non quella vicina del cavolo!
- Ti amo...- gli sussurrai aggrappandomi ancora di più a lui.
- A-anche io! Ti amo tantissimo!- rispose lui con voce roca lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte.
Ed il resto furono gemiti, sospiri e tanto, tanto piacere. In quel momento capii che nulla ci avrebbe ostacolati, che il nostro amore avrebbe vinto sopra ogni cosa.
Perché il nostro, era un amore unico e invincibile!
 
 
***spazio autrice***
Ed eccoci al penultimo capitolo! Mi scuso per il terribile ritardo ma in campeggio non c’è molta elettricità o Wi-fi... (Desideravo fare tre buchi nel terreno come nella pubblicità dell’Enel!)
Torniamo alla storia: Otani ha finalmente ammesso di non essere mai stata con nessun’altra donna... E questo ha fatto capire a Risa quanto l’amasse. (Chi di voi lo aveva sospettato? )
I due finalmente si sono chiariti e come in ogni storia anche loro hanno diritto ad un finale :)
Ci vediamo all’ultimo capitolo e vi ringrazio di avermi sempre seguito!

visitate il mio accout di Tumbrl: http://giuliettasprint.tumblr.com/
Un bacione
Giulia
   
 
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