Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Troki_98    11/08/2015    1 recensioni
Ho fatto un sogno (il titolo ha a che fare più con questo che con la storia), mi sono svegliata alle 4 di notte e sono stata sveglia fino alle 7 pensando alla fanfiction che ne sarebbe venuta fuori e questo è il risultato.
Ci troviamo in un mondo medievale in cui Levi vive alla corte di re Erwin (lui sarà il cattivo, sorry) e poi succederanno cose che scoprirete leggendo. Ci sarà un nuovo personaggio Yvonne (amatela come la amo io) e un po' di Ereri alla fine :3
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Irvin, Smith, Nuovo, personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo contiene un po' di nonsense ma, d'altronde, per introdurre Hanji un capitolo del genere è perfetto. Volevo solo dire che Hanji non era nel sogno a cui si ispira la fanfiction ma ho dovuto aggiungerla\o perchè... è Hanji. Siccome non è molto chiaro se Hanji sia un uomo o una donna ne parlerò al femminile perchè a me (e a Levi) viene più facile considerarla\o una donna. Approfondirò meglio i motivi per cui ho voluto aggiungere Hanji anche se non era nel mio sogno nell'introduione del prossimo capitolo. 



Levi entrò nella sala del trono, era vuota tranne per la presenza di re Erwin seduto sul grande trono d'oro e velluto rosso. Levi si fermò ai piedi della scalinata che conduceva al trono guardando Erwin da un punto ancora più basso del solito. 
Il re era seduto con gli occhi chiusi, un gomito sul bracciolo del trono e una mano tra i capelli. Levi rimase in silezio ad aspettare di sapere perchè era stato convocato.
-Levi,- iniziò Erwin con un sospiro rassegnato -non puoi organizzare una squadra di servi per pulire l'ala sotterranea del castello senza il mio permesso.- disse sempre con gli occhi chiusi.
-Perchè?- domandò Levi con aria innocente.
-Perchè...- re Erwin si alzò con un altro sospiro scese i pochi scalini che lo separavano da Levi -Perchè questo è il mio castello e io sono il re. Se metà della mia servitù scompare all'improvviso i nobili si aspettano che io sappia dove si trovi. Dovrei sapere tutto quello che accade qui dentro.-
-Non mi hai permesso di far pulire le celle quindi ho pensato che non mi avresti neanche permesso di pulire l'ala sotterranea. Allora...-
-Allora hai pensato di disobbedirmi e fare di testa tua? Per l'amor del cielo, Levi, controllati. Non avrei avuto niente in contrario nel far pulire l'ala sotterranea, se solo me l'avessi chiesto.-
Levi rimase in silenzio per un attimo, poi fece come aveva detto il re:
-D'accordo, allora ti chiedo il permesso di rimandare la servitù nei sotterranei a finire il lavoro, quando li hai chiamati erano solo a metà delle pulizie.-
-Non posso credere di essermi imbarcato questa conversazione...-
Levi alzò un sopracciglio.
-Come vuoi, hai il mio permesso di finire il lavoro.-
-Posso andare? Avranno bisogno di aiut...-
-Non ho finito.- lo interruppe Erwin e stavolta sembrava un po' più arrabbiato, sintomo che la faccenda si faceva più seria.
-Perchè hai picchiato il mio carceriere?-
-Perchè non mi è venuto in mente un modo per lavarlo mentre dormiva.-
-Avresti potuto gettargli addosso un secchio di acqua insaponata.-
-È vero, avrei potuto... peccato non averci pensato ieri sera.
Re Erwin sospirò di nuovo.
-Levi, il fatto che io non riesca ad arrabbiarmi con te non significa che tu possa...-
-Vostra maestà!- esclamò allegramente una voce contemporaneamente allo spalancarsi del portone.

-Hanji, quante volte devo dirti che devi bussare prima di...- Erwin venne di nuovo interrotto.
-Se vi foste trovato nelle vostre stanze con Levi, vostra maestà, forse avrei bussato ma siete nella sala del trono quindi non potevate certo... sì, ci siamo capiti.- concluse Hanji con un gesto noncurante della mano.
Levi considerò se poteva picchiare Hanji così come aveva fatto col carceriere ma era una preda troppo difficile. Hanji era la strega di corte, o lo stregone, Levi l'aveva sempre considerata una donna ma non ne era mai stato totalmente sicuro. Si sarebbe sentito stupido a domandarlo a qualcuno dunque aveva accettato volentieri di convivere con questo dubbio.
-Smettila con queste storie ridicole.- le ordinò il re che aveva però un'aria ancora più rassegnata di quando parlava con Levi di pulizie.
-Vostrà maestà, vi porto buone notizie!- trillò Hanji come se niente fosse -I miei apprendisti hanno finalmente concluso il loro tirocinio e sono pronti a essere eletti stregone e strega di corte proprio come me.- e si esibì in un inchino.
-Puoi affermare con certezza che siano pronti per questo compito?- chiese Erwin preoccupato.
-Assolutamente, ormai sono dei professionisti. Ho insegnato loro tutto quello che so.-
-Allora organizzeremo una piccola cerimonia domani e avranno l'onore di una cena intima con me.-
-Vado a organizzare tutto, maestà! Levi, perchè non vieni anche tu alla cena e ci leggi qualche nuova storia? Oh, non preoccuparti i miei allievi sono addestrati a lodarti in qualsiasi situazione per non finire in cella come il povero Frank.-
-Si chiama Charlie.- la corresse Erwin.
-Non è importante. Allora? Ci vieni? Non credo che il nostro re abbia qualcosa in contrario.- Hanji passò un braccio attorno alle spalle di Levi e cominciò a scuoterlo per spronarlo a rispondere.
Da parte sua Levi stava supplicando Erwin con lo sguardo affinchè dicesse che la sua presenza a quella cena non era gradita. Re Erwin recepì il messaggio.
-Hanji, la cerimonia sarà dedicata ai tuoi ragazzi, potrebbero non sentirsi a loro agio se con noi ci fosse anche Levi.-

-Ah, capisco.- disse Hanji maliziosa -Vuoi concentrarti sui tuoi nuovi stregoni e non vuoi piacevoli distrazioni... Sì, mi sembra logico. Levi, non ti offendi se Erwin passerà una serata senza dedicarti le sue solite attenzion...?- Levi si liberò di lei piantandogli una gomitata nello stomaco.
-Hanji, vai a organizzare la cerimonia.- ordinò il re.
-Agli ordini, vostra maestà!- rispose pizzicando una guancia a Levi e saltellando fuori dalla sala.
-Levi, vorrei che scrivessi una poesia per la cerimonia di domani da dedicare ai due giovani apprendisti.-
Levi emise un gemito.
-Qualche problema?-
-Non ho molta ispirazione ultimamente.-
-La storia che hai letto ieri era molto bella.-
-Quella che ha spedito Frank in cella?-
-Charlie.-
-L'avevo scritta tempo fa e conservata per la giusta occasione.-
-Se ti sforzi riuscirai a scrivere qualcosa per quei due ragazzi.-
-Ah sì?-
-Troverai l'ispirazione, tranquillo.-
-Sono dieci fottutissimi giorni che non scrivo un cazzo, Erwin. Piantala.-
Levi uscì dalla sala del trono, andò dritto nelle sue stanze e si lasciò cadere sul letto. Lo aspettava una lunga notte insonne per cercare di scrivere una poesia quanto meno decente per due tizi di cui non si ricordava nemmeno il volto.
  
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