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Autore: YouAreMy_Dream    13/08/2015    0 recensioni
ATTENZIONE: la storia NON è mia. è stata scritta da questa ragazza: Jessica Cislaghi.
Questa è la sua pagina Facebook: One direction,singer for me. (https://www.facebook.com/pages/One-directionsinger-for-me/216589281769535)
Lei l'ha pubblicata su facebook e CON IL SUO PERMESSO io la pubblico qui.
Leggetela perchè ne vale davvero la pena c:
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*Dal primo capitolo*
-Scusa?-Mi chiamò uno di loro.
Alzai lentamente lo sguardo,incrociando due occhi azzurri incantevoli.
Sembravano due pezzi di cielo,impressionanti.
Rimasi immobile qualche secondo,fino a che il biondino d'innanzi a me mi sorrise e mi chiamò nuovamente.
-Devo pagare!-Esclamò passandosi una mano tra i suoi capelli dorati.
-Oh...si,certo.-Risposi scuotendo la testa.Ritornai alla realtà,quella triste realtà in cui io e i ragazzi non andavamo d'accordo.
E' una storia lunga da spiegare,fin troppo dura da raccontare.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE: la FF NON è mia, ma è di questa ragazza: Jessica Cislaghi. Questa è la sua pagina Facebook: One Direction,singer for me. (https://www.facebook.com/pages/One-directionsinger-for-me/216589281769535?fref=ts).
Lei l'ha pubblicata su Facebook e io CON IL SUO PERMESSO la pubblico qui.



Chapter 49.

Era da poco scattata la mezzanotte, mi trovavo in strada, diretta verso casa mia.
Alzai lo sguardo al cielo, notando subito alcuni fiocchi bianchi scendere lentamente dal cielo: Stava nevicando. 
Nonostante fosse solo il primo di novembre, nonostante non fosse ancora il momento giusto per una bufera, la neve non era tardata ad arrivare qui a Londra.
Mi strinsi nel cappotto e rallentai il passo, tenendo la testa inclinata verso l'alto per osservare il cielo. Le uniche luci che illuminavano quella strada, erano provenienti da alcuni lampioni disseminati per la via.
Improvvisamente, mentre osservavo i fiocchi candidi sfiorarmi il viso o scivolare sulla mia giacca, sentii il cellulare suonare e vibrare nella tasca dei Jeans. Lo afferrai e lo posai contro l'orecchio, mormorando un ''Pronto?''

''.....Ally.'' Una voce calda, dolce, attraversò la cornetta del telefono. Era lui.
''Niall?'' Domandai fermandomi di colpo. Il cuore accelerò i suoi battiti, le gambe iniziarono a tremare e la gola mi si seccò completamente.
''Si, sono io.'' Rispose il biondo, quasi con un bisbiglio strozzato. Ci fu silenzio per qualche istante, che in verità, mi sembrò infinito. Non era da noi non sapere che dire, non era da noi non parlare. Eravamo abituati a lunghe conversazioni che duravano delle ore, adesso invece, sembravamo due sconosciuti alle prime armi.''Volevo sapere come stavi.'' Poi lui parlò e il sangue mi si gelò nelle vene. 
''S-Sto bene.''Dissi con voce flebile. Ero sul punto di piangere, ma non volevo mi sentisse, non volevo capisse che avevo appena detto una bugia. Mi sembrava tutto così strano e surreale.
''Sono felice per te.''Ammise.
''Senti...''Iniziai.''Perché mi hai chiamata?'' Proseguii poi, in cerca di risposte.
''Beh, insomma'' Balbettò confusionale.''Hai, hai dimenticato qua la tua giacca l'ultima volta che sei venuta.''Aggrottai le sopracciglia, premetti con forza le dita sul telefono, sentendo dolorose fitte nella pancia. 
Diceva sul serio? Mi aveva chiamata solo per quello? No, impossibile. 
''Verrò a prenderla appena avrò tempo.''Risposi con freddezza.''Ora devo andare..''Continuai deglutendo. Avrei voluto parlare con lui ancora, ancora e ancora, ma non così, non in quel modo, non continuando a mentire.
''Si, ma certo.''Borbottò lui, con tono nervoso e allo stesso tempo imbarazzato.''Beh, allora buona serata.''
''Anche a te.''Riattaccai, fissando lo schermo del cellulare acceso e sentendo alcune lacrime trafiggere il mio viso. Il suo nome lampeggiava ancora sullo sfondo, mentre nella mia testa tintinnava ripetutamente la sua voce dolce. Non l'avevo più sentito dopo il nostro addio, ogni nostro rapporto era morto dopo quella sera di settembre, in cui se n'era andato senza lasciarmi tempo di spiegare come stavano realmente le cose.
Aprii la borsa e frugai dentro, estraendone un biglietto aereo, quello che probabilmente si sarebbe rivelato la mia unica salvezza.

#FLASH BACK.

-Tesoro, questo è per te.-Disse mia madre, accomodandosi sul letto in cui ero distesa da alcuni giorni. Era passato un mese da quando Niall mi aveva lasciata, mi sentivo uno straccio e volevo solo rimanere fuori dal mondo che mi circondava.
-Non sono in vena di regali!-Esclamai coprendomi il volto con il cuscino.
-Mi farebbe piacere tu lo aprissi, forza!-Disse scrollandomi dolcemente. Con poca voglia e contrariata, mi decisi alla fine di esaudire la sua richiesta.
Mi scoprii rapidamente ed afferrai la busta che lei stringeva tra le sue dita.
-Sono soldi?-Chiesi, mentre ero indaffarata ad aprirla. Non fece in tempo a rispondere, che mi ritrovai tra le mani un biglietto aereo per New York.
-No, non sono soldi.-Disse sorridendomi.
-Mamma, io...-
-Si, so che non è una decisione semplice da prendere.-Iniziò con il dire, posando una mano sulla mia spalla.- Ma mi piacerebbe venissi a vivere con me a New York.-Proseguì, lasciandomi in uno stato confusionale.
-Apprezzo il tuo gesto ma...-
-Cos'hai da perdere?-Mi interruppe.-Il tuo ragazzo ti ha lasciata, ti ritrovi a marcire in questa camera, non hai nulla da perdere.- Continuò osservandomi attentamente. Non sapevo se avesse ragione oppure no, ma la cosa certa, era che restare avrebbe solo fatto male, non sarei più riuscita a tornare in me.
-Ci penserò.-Sospirai.
-Promesso?-Domandò con un leggero sorriso.
-Promesso.-Annuii, infilando il biglietto dentro il comodino della mia camera.
#STOP FLASHBACK.

Forse era giusto così, forse dovevo partire. L'aereo sarebbe decollato alle due di questa notte, avevo poche ore, dovevo scegliere.
Posai lo sguardo nuovamente sul cellulare, era mezzanotte e tre minuti. Non era facile prendere una decisione simile, ma desideravo ricominciare, qui non ce l'avrei mai fatta. Troppi ricordi mi tenevano incatenata a Londra e per iniziare una nuova vita, dovevo andarmene per sempre.


#POV'S NIALL.

-Fanculo!-Esclamai lanciando il telefono sopra il divano. Chinai la testa e infilai le mani tra i capelli, in segno di disperazione. Dirle della giacca era stata una pessima idea, anzi, chiamarla lo era stata. Mi sentivo una nullità, un cretino. 
Mi alzai dalla mia postazione e mi diressi in cucina, a fatica, per prendere un bicchiere d'acqua fresca. C'era ancora tanta gente alla festa di Harry, infatti mi sentivo soffocare. Aprii il frigo ed afferrai la bottiglia, l'aprii e bevvi a canna l'ultimo goccio rimasto. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, dovevo uscire da lì e farmi un giro per Londra da solo, altrimenti mi sarei veramente sentito male. Presi la mia giacca appesa all'attaccapanni in corridoio e lasciai casa Styles.
Non avvertii nessuno, tanto ero sicuro che non si sarebbero accorti della mia assenza. Mi sentivo un fantasma ultimamente, invisibile al resto del mondo.

-Sei un cretino Niall, come hai potuto dirle della giacca? Una scusa patetica, veramente. Potevo trovarne una migliore...-Mormorai tra me e me, camminando sul manto bianco che aveva ricoperto gran parte delle strade Londinesi. 
Passai davanti casa sua senza neanche rendermene conto e mi fermai improvvisamente, osservando le finestre chiuse dalla quale non passava neanche un fascio di luce. Sospirai sonoramente, lasciando uscir una nuvola di fumo dalla mia bocca tremolante. Mi domandai dove fosse: magari era distesa che guardava un film o in cucina a bersi una cioccolata calda. Tuttavia, non avrei mai conosciuto la risposta, ero troppo codardo per suonare al citofono. Ripresi a camminare e raggiunsi il parco della città, sedendomi su un'altalena.

-Posso?-Domandò un ragazzo, indicando il dondolo accanto al mio. Annuii lievemente, stringendo la catena della mia altalena.-Che ci fai qui, tutto solo?-Chiese il giovane, senza farsi troppi problemi.
-Potrei farti la stessa domanda.-Ribattei sgarbato. Non avevo voglia di parlare, ero uscito per restare solo e tale volevo rimanere.
-Domani mi sposo.- Sospirò, grattandosi il capo. Compresi a metà la sua risposta, ma non fu ciò che mi sarei aspettato di sentire.
-Oh, auguri!-Esclamai sorridendogli. 
-Si, sai...la mia ragazza ha partorito recentemente, ed abbiamo voluto fare le cose velocemente. Voleva diventare mia moglie nell'immediato.- 
-E' positivo o negativo?-Domandai curioso, notando nervosismo nella sue parole.
-Cosa?-
-Il fatto che domandi andrai all'altare!- Bisbigliai iniziando a dondolarmi più velocemente. Sentivo l'aria gelida entrarmi nei polmoni, faceva troppo freddo.
-Credo sia positivo, si.- Annuì, sicuro di s'è.-Comunque io sono Max!-Ammiccò tendendo la sua mano verso di me. Stavo per stringerla cortesemente, quando mi bloccai subito e osservai intensamente il ragazzo. Quegli occhi, quel volto scavato, quel fisico robusto...era lui? Era il Max di Ally? Ricordavo di averlo visto in qualche foto, ed ora che ci pensavo, mi sembrava proprio lui.
-Posso farti una domanda?- Chiesi, con tono freddo e distaccato.
-Certamente.- Rispose.
-Sei fidanzato con una certa Ally Stons?-Domandai tutto d'un fiato. Max scoppiò in una fragorosa risata e intrecciò le braccia attorno allo stomaco per cercar di contenersi. Effettivamente, ora che ci pensavo bene, come poteva stare con lei? Che io sapessi, non era incinta, quindi era banale la mia idea.
-Ma ti pare? Io e quella ci siamo lasciati tempo fa!-Esclamò riprendendosi. Proprio nel momento in cui stavo abbandonando la mia stupida convinzione, lui mi diede una risposta inaspettata-Lei circa un mesetto fa fa è venuta a parlarmi, chiudere una relazione già archiviata. Ha detto di essersi innamorata, di stare con un bravo ragazzo e cazzate varie...sono contento che abbia trovato qualcuno d'amare, io non potevo soddisfarla. Ancora sono perplesso sulla nostra conversazione, ma se l'ha fatta sentire meglio essersi liberata di me completamente, allora immagino che sia stato giusto questo chiarimento.- Lo vidi frugare nelle tasche dei Jeans ed afferrare un pacchetto di sigarette.-...Vuoi una?-Domandò poi, con estrema tranquillità. Io scossi la testa leggermente frastornato, quasi come se mi avessero appena risvegliato da un brutto incubo, e scesi dall'altalena. 
Tutte le certezze avute nelle ultime settimane, si stavano sgretolando come un castello di sabbia. La verità era che io, Niall Horan, ero un fottuto coglione. Avrei dovuto ascoltarla, sentire ciò che aveva da dirmi, invece mi ero fermato alle apparenze e l'avevo ferita. Ally non mi aveva rimpiazzato, non l'avrebbe mai fatto.
-Oddio.-Borbottai, non appena capii il mio errore.-Sono un cretino, sono un dannato cretino!-Esclamai infilandomi le mani tra i capelli.
-Amico, tutto okay?-Chiese Max, aspirando del fumo.
-Taci demente!-Gli gridai contro isterico.-Noi non siamo amici.-Sputai.-Tu sei un fottuto maschilista, dovresti solo vergognarti della persona orribile che sei.-Proseguii senza freni. Il ragazzo non rispose, mi fissava con la bocca e gli occhi leggermente spalancatati. Sicuramente mi credeva pazzo, ma non lo ero affatto, semplicemente ero a conoscenza di tutto ciò che aveva fatto passare a Ally.
-Se non ero di fretta, a quest'ora ti avrei preso a pugni..-Ringhiai amaro.
-Ma che roba fumi amico?-
-Vedi di trattarla bene la tua ragazza, altrimenti ti spacco la faccia!-Esclamai puntandogli il dito contro.-Non meriteresti amore, ma solo calci nel culo.- Fatto il mio rapido discorso, dette quelle poche parole che sperai gli entrassero nel cervello, iniziai a correre verso casa di Ally, senza fermarmi neanche un istante. 
La neve sotto i miei piedi mi rallentava, ma la mia forza di volontà superava qualsiasi cosa intralciasse il mio percorso.
Ero pronto a ricominciare da capo, pronto a inginocchiarmi davanti la porta e pregarla di restare con me, se fosse stato necessario. Avevo bisogno di lei, e lei, ne ero sicuro, di me. 

#POV'S ALLY.

Raggiunsi l'aeroporto, trascinando rapida il mio bagaglio sulla pavimentazione.
Non c'era niente e nessuno che potesse fermarmi, non più. Rallentai il passo una volta vicina alla meta, quasi insicura di ciò che stessi per fare.
Mostrai il biglietto alla hostess e proseguii passando per un lungo e stretto corridoio, fino ad entrare, stremata, dentro il mio aereo.
Presi posto accanto al finestrino e chiusi gli occhi una volta posata la testa sul sedile. Sentivo un senso di vuoto nella pancia, una tensione salire minuto dopo minuto. Jade, sicuramente, sarebbe andata tutte le furie una volta saputo della partenza, ma dovevo andarmene, per il mio bene.
Ero sicura, che nonostante tutto, non mi sarei mai dimenticata di Niall. 
Lui mi aveva insegnato ad amare, mi aveva insegnato ad essere forte nei momenti peggiori, mi aveva insegnato a sconfiggere i demoni del mio passato e le paure più grandi, mi aveva afferrata quando stavo per cadere e mi aveva teso la sua mano quando tutti se n'erano andati. Lui mi aveva insegnato a vivere.

Niall James Horan, per quanto mi costasse ammetterlo, per quanto mi mancasse, per quanto odiassi il suo avermi lasciata e i ricordi che ci legavano costantemente, mi aveva salvata, ed io, Ally Stons, non l'avrei mai scordato.
  
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