Era fiero, non bello, ma affascinante. C’era qualcosa di lui che ti attirava incredibilmente. Qualcosa che ancora oggi non hai capito cosa fosse.
Vi conosceste, iniziando a parlare del più e del meno.
Diventare amici fu fin troppo facile. L’affinità tra voi era fin troppo evidente.
C’era una cosa in particolare che vi legava: la passione per la scrittura. Entrambi amavate e amate scrivere su penna o su tastiera le vostre sensazioni, le vostre emozioni e le vostre pulsioni.
Vi metteste insieme: ricordo ancora il giorno in cui me l’hai detto. Eri felice, contenta di aver superato finalmente un vecchio amore impossibile grazie a lui. Sembrava tutto un sogno.
Gia, ma questo non è un sogno. Questa è la fottuta, stramaledetta realtà. Che spesso non è affatto come vorremmo che fosse.
Lui ti lasciò dopo poco con una scusa ridicola. Voleva usarti, è evidente. E tu li, che ci rimani male, e soffri per l’ennesima storia finita, e ti chiedi cosa hai di male, quando di male tu non hai nulla. A parte, forse, la tua troppa bontà.
In un giorno di pioggia tu rifletti, ma ricorda, amica mia, che dopo la pioggia c’è sempre il sole.