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Autore: Little_Lotte    16/08/2015    7 recensioni
Hyoga e Isaac, due amici separati da un destino comune.
I pensieri del Cigno durante quell'ultima, fatale battaglia.
[ DAL TESTO: " Ti guardo negli occhi, amico mio.
In essi cerco ancora un barlume di speranza, un segno che mi illumini la via e mi illuda, anche solo per un istante, che non è ancora tutto perduto, che dentro al tuo petto batte ancora il cuore di quel fedele, leale compagno di addestramento che eri un tempo." ]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cygnus Hyoga, Kraken Isaac
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Ti guardo negli occhi, amico mio.

In essi cerco ancora un barlume di speranza, un segno che mi illumini la via e mi illuda, anche solo per un istante, che non è ancora tutto perduto, che dentro al tuo petto batte ancora il cuore di quel fedele, leale compagno di addestramento che eri un tempo.

Ti guardo senza dire niente e a niente serve il mio patetico silenzio.

Ti ho perso molto tempo fa, lo so: accadde proprio quel lontano giorno, quando a costo della tua stessa vita mi portasti in salvo dalle gelide acque e dalle implacabili correnti della Siberia; ti ho perso senza poter fare niente per riportarti indietro, senza che il destino – o tu stesso – mi deste la possibilità di porre rimedio ad ogni mio sbaglio.

E dire che per un breve periodo ero persino riuscito a dimenticarmi di te.

Che stupido... Come ho potuto pensare di mettere così duramente a tacere i ricordi, accantonare le memorie del tempo infinito che trascorremmo così piacevolmente l'uno al fianco dell'altro? Eravamo come fratelli, Isaac, fratelli di sangue diverso ed accomunati da un unico destino, quello di diventare un potente e giusto cavaliere di Athena.

Eravamo diversi come il giorno e la notte, diversi erano gli ideali dai quali eravamo mossi, eppure ciò non ci impedì di legarci l'uno all'altro come due anime affini, compagni di vita e di ambizioni sempre pronti ad accorrere in soccorso dell'altro nel momento del bisogno.

All'epoca credevo che niente potesse cambiarci, che saremmo rimasti amici per sempre persino quando uno solo di noi sarebbe stato investito del titolo di Cavaliere di Athena.

Eppure, l'armatura che adesso indossi dimostra piuttosto chiaramente quanto avessi torto.

Mi guardi rabbiosamente e con aria di sfida di avvicini a me lentamente, con fare minaccioso; il tuo occhio ormai cieco conferisce al tuo sguardo un'aria ancor più spaventosa e – se possibile – intimidatoria.

<< Per te non c'è possibilità di vittoria, Hyoga. >> mi dici, con voce carica di risentimento << Ti conviene arrenderti immediatamente, se hai ancora cara la vita. >>

Io rimango come pietrificato, ancora troppo titubante di fronte all'idea di dovermi difendere da te.

Come possiamo essere arrivati a tanto, Isaac... Perché?

Il destino di un uomo può mutare così radicalmente da trasformalo in nemico, da far cadere completamente ogni ideale in cui ha sempre creduto? L'inganno adulatore di Poseidone ti ha cambiato a tal punto da tradire persino la nostra amicizia di un tempo?

Indietreggio lentamente, sforzandomi di non guardare il mio avversario direttamente negli occhi.

Sono ancora troppo confuso, troppo frastornato per capire; sento che ci stiamo avvicinando alla battaglia ed io non so se sono davvero in grado di affrontarti come mio nemico.

E' davvero troppo tardi per tornare indietro, per ritrovare quel che abbiamo perduto?

Involontariamente sollevo nuovamente il capo ed in maniera quasi del tutto inaspettata, nel tuo sguardo, riesco a trovare la risposta alla mia domanda: Sì, è davvero troppo tardi.

E' troppo tardi, Isaac, perché il destino non ha cambiato solo te: anch'io sono una persona diversa, anch'io devo dimenticare il passato ed accettare il fatto che da questo momento in poi le nostre strade si divideranno per sempre e che soltanto uno di noi, nostro malgrado, potrà arrivare a raggiungere la propria metà.

Nonostante tutte le sofferenze, Isaac, io devo voltare pagina.

<< Che c'è, stai ancora esitando? Sei ancora così profondamente legato al tuo passato? >> domandi con aria di sfida << Tanto non riuscirai mai a darmi il colpo di grazia, non ne avrai il coraggio. >>

Io mi mordo con forza il labbro inferiore, trattenendomi dal reagire come realmente vorrei.

Sì, probabilmente hai ragione tu... Probabilmente sono ancora troppo legati ai ricordi felici del nostro passato; eppure, adesso che ti vedo qui di fronte a me, pronto ad uccidere per tradire Colei che un tempo giurasti di servire fino alla morte, mi rendo conto di quanto non si tratti altro che di ricordi.

Momenti felici, certo, ma ormai passati.

Non posso più restare ancorato al mio passato, Isaac, né a tutto ciò che la nostra amicizia ha significato per me. Ricordo ancora com'era quando eravamo piccoli, sai? Guardavo a te con stima ed ammirazione, forse persino con un po' di invidia; eri infaticabile, forte e tenace come io stesso avrei tanto voluto essere, ed anche il Maestro era solito rivolgersi a te con orgoglio e dedizione.

Quante volte ho creduto di non essere alla tua altezza, quanto spesso ho pensato di non meritare neppure un briciolo della tua amicizia! Talvolta erano le tue stesse azioni e le parole di superiorità con le quali ti rivolgevi a me a farmelo credere, ma poi tu mi sorridevi e dimostravi di credere in me, molto più di quanto non facessi io stesso.

E allora, tutto andava bene.

Non importava se ero solo, stanco ed affamato in mezzo alla neve, perché al mio fianco c'eri tu, il solo vero amico che avessi mai avuto in tutta la mia vita, anche se il più delle volte non riuscivamo ad andare d'accordo su niente. All'epoca le divergenze non importavano, bastava essere l'uno al fianco dell'altro; ma adesso che mi trovo di fronte a te, mosso da un ideale di giustizia al quale tu hai scelto di sottrarti, i nostri contrasti diventano ragione di rabbia, frustrazione, persino di risentimento.

Ed io non posso più permettermi di fare il sentimentale.

Mi fiondo contro di te senza pietà, come una marionetta i cui fili vengono abilmente maneggiati da un burattinaio in cerca di giustizia, e dimentico ogni singolo valore in cui ho creduto fino ad ora: la nostra vecchia amicizia, il mio legame con il passato, il senso di colpa per averti fatto del male.

Un cavaliere al servizio di Athena non può cedere ai propri sentimenti, non quando il prezzo da pagare è la vista della sua stessa dea.

Ti colpisco senza alcuna pietà e lentamente ti osservo cadere a terra, vinto dal mio ultimo attacco decisivo; rimango qui a fissarti, in silenzio, per diversi minuti, ancora avvolto dal mio stato di torpore.

Il mio nemico, colui che ha tradito non solo me ma anche tutto ciò al quale avevamo giurato eterna devozione, adesso giace a terra indifeso; io ti ho sconfitto, Isaac, ancora una volta la giustizia ha trionfato sul male e sull'oscurità.

So che dovrei esserne fiero, eppure per qualche ragione non riesco a gioirne.

Forse perché, sotto quella pesante armatura, riesco ancora a vedere il mio vecchio amico di un tempo.

<< H-Hyoga. >> farfugli tu, ormai all'estremo delle proprie forze << M-mi hai sconfitto. Sei diventato un bravo guerriero, io... Sono molto felice. >>

Le tue parole mi colpiscono più di quanto dovrebbero e in quel momento tutta la rabbia ed il rancore che hanno nutrito la mia vittoria svaniscono nel nulla, lasciando nuovamente il posto ai ricordi. Ti sconfitto, sì... Ho sconfitto il nemico e compiuto il mio dovere di Cavaliere, ma non ho saputo proteggerti da questo tragico fato.

Ho trionfato da eroe e fallito da amico.

<< I-Isaac. >> balbetto.

Mi chino su di te e ti stringo fra le braccia, voglio esserti accanto negli ultimi istanti della tua vita. Tu mi guardi di sottecchi, troppo debole per dire o fare qualsiasi cosa, e con appena un filo di voce sussurri: << Mi dispiace. >>

Io non so cosa dire e in silenzio ascolto le tue ultime parole, le ultime scioccanti confessioni che ti riportano – appena per pochi istanti – dalla mia parte, proprio come un tempo.

Anche se adesso è troppo tardi.

Adesso non resta più niente da fare, Isaac, se non arrendersi al fatto che le nostre strade si separeranno nuovamente, stavolta per sempre; non resta che accettare di essere stati divisi e mettere da parte i ricordi felici per non mischiarli a quelli più dolorosi.

Non c'è più tempo per i rimorsi, ormai ti ho perso per sempre, amico mio.

E non riesco a smetterla di pensare che sia solamente colpa mia.







N.d.A: Confesso che questa storia nasce da una mia personalissima riflessione sull'amicizia... Diciamo, in un certo senso, che Hyoga ha dato voce a molti dei miei pensieri. Del resto era da un po' che volevo scrivere questa one shot... Rigraziamo chi mi ha aiutato con l'ispirazione. :D
  
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