Avevo promesso, "Sei bastato tu che sei ogni parola impressa in questa mente accartocciata che forse non ti ama nel modo giusto, ma che vorrà sempre il tuo bene e ti dedicherà ogni respiro di carta che riuscirà ad esalare" e così sarà.
Fino alla fine.
Buon compleanno all'uomo che sei diventato.
Buon compleanno all'uomo che sei diventato.
Lo guardi mentre i flash lo accecano e gli fanno socchiudere quegli occhi d'inverno.
Lo vedi così infinitamente bello.
Ha quel naso aquilino e labbra troppo sottili, proporzioni del viso sbagliate e capelli spettinati.
Non è bello, affatto.
Risponde a qualche domanda, tutti ridono. Lo sai che quella battuta non la hanno capita, ma quando John parla si dà per scontato che sia divertente.
E John lo è.
John è un sacco di cose.
Gli altri tendono a semplificarlo.
E forse non è sbagliato, forse stereotipare il maledetto, complicato John è l'unico modo che hai per non impazzire, Paul.
Ma tu sei già pazzo.
Di lui, e con lui.
Smettono di ridere, e guardi John come si guarda un miracolo.
Non è bello, torni ad ammettere, davvero.
Poi ti guarda, Paul, e guarda proprio te.
Mimi con le labbra un "Ti amo".
Troppo poco.
Lui però sorride.
Sorridi anche tu.
Ora sì.
Ora ti ricordi perché lo trovi così bello.