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Autore: Lady_Pendragon    18/08/2015    2 recensioni
Uther sapeva, che i due amanti altro non erano che fratello e sorella, e se ciò fosse mai venuto alla luce, magari generando un bambino deforme, il Reame ne avrebbe risentito, e la sua stirpe considerata qualcosa di immorale.
Così, aveva cercato di separare i due nel momento più delicato del loro rapporto, spedendo Arthur in una missione di guerra, mentre Morgana fu confinata nelle proprie stanze, in attesa di partorire a giorni.
Il Principe aveva protestato, urlato e combattuto per poter disubbidire agli ordini di suo padre, ma egli non gli permise di prendere alcuna scelta, doveva partire il giorno stesso.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morgana, Principe Artù | Coppie: Morgana/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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━I n e e d him; please.
https://www.youtube.com/watch?v=SPoI-jytOT0


Nove mesi eran passati da quando il corpo di Morgana era iniziato a cambiare, da quando in lei si era generata una vita, quella del figlio di Arthur che portava in grembo.
Per lei era una lieta notizia, aveva sempre sperato di essere una madre, nonostante lei non ne avesse avuta una voleva colmare proprio quella mancanza essendolo per suo figlio.
Ma non tutti era lieti quanto lei di quella notizia, soprattutto chi conosceva la /verità/ ; Uther.
Il Re di Camelot si era finto contento del nuovo arrivo, ma aveva cercato di tenere la faccenda il più segreta possibile, e non la fece dileguare oltre i confini del suo Regno.
Uther sapeva, che i due amanti altro non erano che fratello e sorella, e se ciò fosse mai venuto alla luce, magari generando un bambino deforme, il Reame ne avrebbe risentito, e la sua stirpe considerata qualcosa di immorale.
Così, aveva cercato di separare i due nel momento più delicato del loro rapporto, spedendo Arthur in una missione di guerra, mentre Morgana fu confinata nelle proprie stanze, in attesa di partorire a giorni.
Il Principe aveva protestato, urlato e combattuto per poter disubbidire agli ordini di suo padre, ma egli non gli permise di prendere alcuna scelta, doveva partire il giorno stesso.
Il biondo a quel punto, fu costretto ad abbandonare il castello che ospitava la sua amata e il suo bambino, cavalcando verso la meta stabilita da Uther, abbastanza lontano da fargli perdere in ogni eventualità il parto della dama..
Morgana, dal canto suo, era una donna forte e tenace, e cercò di non far notare quanto ne risentisse della mancanza di lui, ma quando il dolore si fece più acuto e le doglie sempre più forti, a quel punto si mostrò per la donna fragile che internamente era.

Successe in un giorno freddo, quando fuori si estendeva un manto di soffice neve bianca.
Morgana riposava nelle proprie stanze, accanto al fuoco, quando qualcosa turbò il suo sonno.
Un altra orribile visione, un altro incubo a cui questa volta non vi era rimedio, dato che le braccia di Arthur non potevano stringerla e calmarla facendola sentire al sicuro.
La donna si alzò di colpo, in preda al panico, sentendosi quasi soffocare.

« Arthur; A r t h u r ! »

Urlò la mora, dopo aver visto l'ennesima visione dove entrambi perdevano la vita a vicenda e di cui i colpevoli potevan esser solo loro stessi.
Gwen si precipitò nelle sue stanze dopo aver sentito quell'urlo e si apprestò a controllare la donna, agitata più di qualsiasi altra volta.

« Mia Signora, dovete calmarvi. Vi si sono rotte le acque, è giunto il momento... Vado a chiamare il medico di Corte. »

Le disse la serva, riservandole una carezza sul capo per poi chiamare aiuto nel corridoio.
Morgana giaceva ancora seduta, in preda al panico, mormorando un unico nome, quello del suo amato.
Quando Gaius giunse accanto a lei cercò di calmarla, facendola distendere, mentre Gwen si occupava di bagnarle la fronte con un panno bagnato.

« Arthur; ho b i s o g n o di lui, vi prego. Arthur . . . »

Mormorò ancora una volta Morgana, guardando con gli occhi colmi di lacrime chi la circondava.
Era pieno di gente intorno a lei, ma la donna si sentiva comunque sola perché la sola presenza che desiderava non c'era.
Le diedero qualcosa per calmarsi, e poi il dolore divenne più forte di qualsiasi cosa, perfino della mancanza di Arthur stessa.
Il travaglio durò ore, portandola allo sfinimento e a perdere i sensi.
Gaius per primo si preoccupò, quando il bambino fu nato e tutti gioirono, senza notare che lei pareva una statua di cera con le lacrime agli occhi.
Nulla fu in grado di farla rinvenire, neanche il pianto del proprio bambino che disperatamente cercava le braccia della madre, e non della serva che ora cercava di cullarlo.
Le speranze iniziarono a vacillare, quando i giorni passarono e Morgana non era altro che un corpo privo di sensi in un letto.
Le conseguenze del parto l'avevano segnata, perché la sua forza non era stata lì con lei, quando più ella ne aveva bisogno.
Questo, Morgana non l'avrebbe mai perdonato ad Uther.

   
 
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