La Burrobirra è la soluzione per tutto.

Per fortuna, la Burrobirra non è una bibita forte, perché è almeno la quarta che John la beve. O forse di più.

Perché è San Valentino. È San Valentino, lui lo sa, e dà importanza a certe cose. Sherlock no.

Sherlock il giorno prima gli ha detto di uscire per San Valentino, in un appuntamento-non-appuntamento. È stato un invito innocente, di quelli tra amici, ma è San Valentino, che cavolo!

E adesso sono ai Tre Manici di Scopa, con dei fiorellini un po' ovunque.

Sherlock lo guarda e porta alle sue labbra screpolate il boccale pieno di Burrobirra.

"Stai bevendo un po' troppo, John" afferma e John vorrebbe dargli un calcio da sotto il piccolo tavolino, ma riesce a non farlo.

Se si guardasse intorno, troverebbe coppie che parlano tra loro e persone che li guardano furtivamente.

"Sherlock" mugugna, stringendo le dita intorno al boccale e fissandolo dritto negli occhi. "Sai che giorno è? " chiede e lo vede arricciare le labbra.

"Quattordici febbraio" risponde, per poi bere.

"San Valentino" chiarisce John e Sherlock aggrotta la fronte. Vede la confusione nei suoi occhi e gli piacciono, quegli occhi. Scuote la testa lentamente.

Poi torna come sempre.

"E quindi?" chiede e John beve, sentendo la Burrobirra scendergli in gola.

"È il giorno degli innamorati" dice e pensa seriamente che Sherlock non possa fare così, finta di niente. Perché lui lo aveva assillato con quel giorno. Gli aveva detto che voleva uscire con qualcuno, si vede che Sherlock non lo ha ascoltato.

Ora c'è silenzio, Sherlock lo guarda e lui guarda Sherlock e il tavolino ora sembra davvero troppo piccolo.

Ha detto troppo e, soddisfatto, porta il boccale alle labbra, mentre Sherlock lo guarda, ancora confuso. Poi lo dice.

"Per esattezza, è anche il giorno dell'amicizia" dice e adesso lui ha l'espressione soddisfatta in volto.

"Sì, ma solo le coppie escono e vanno in posti addobbati... così!" dice, indicando un mini cupido che spruzza cuoricini dalla bocca.

"John" Sherlock appoggia il boccale vuoto al tavolino con eleganza. "Dove vorresti andare a parare?"

Tipico.

Sherlock può capire ogni cosa con un solo sguardo, raccontare la tua carriera guardando solo il modo in cui cammini e non riesce a capire una cosa così semplice.

Non riesce a capire di piacere a John.

"Ehm...." John si gratta una guancia e sbuffa.

Vorrebbe dirglielo, ma questo Sherlock è lo stesso Sherlock che stava usando Janine per scopi investigativi.
Eppure, chissà dove, trova il coraggio di dirglielo.

"Mi piaci, Sherlock"

Sherlock non sembra sorpreso, lo guarda e annuisce.

"Lo so" risponde.

"Cosa?!"

"Me lo ha detto Mary" ammette e John è rosso come una fragola.

"M-Mary?" balbetta e Sherlock annuisce.

"Poi mi ha detto di invitarti" spiega.

"Così mi avresti detto che siamo solo amici? "

Sherlock alza gli occhi al cielo.

"Così ti avrei detto che la nostra è più di un'amicizia" lo dice velocemente, come a non voler perdere la sua freddezza esterna -ma non interna.

E John sente perdere un battito.

"Quindi questo è un appuntamento" dice e Sherlock non risponde, si alza e se ne va. John lo segue.

Appena fuori dai Tre Manici di Scopa, John afferra la mano di Sherlock e sorride, mentre Sherlock continua a camminare, imperterrito.

Note di Dragon

AhAhahahahahahahahah. Johnlock è Canon. Lo so, non è poi chissà che cosa ma avevo tanta voglia di scrivere una Johnlock. Poi, l'ho scritta in Potterlock... .-.

La cosa di Mary, comunque, mi pare giusto spiegarla, perché, non lo so, io la vedo più come una shipper che come rivale in amore. E ho visto questa cosa nel primo e nel secondo episodio della terza stagione. Perché Mary è fantastica. Per non parlare del modo in cui inganna entrambi per farli uscire...

Diciamocelo, lei è una shipper nata.
XD