CAPITOLO DUE.
The Girl in the Red Coat
Gli
esperimenti condotti sul sergente Barnes, quelli che hanno permesso
la venuta al mondo di Soldato d'Inverno d'Inverno fra il ghiaccio ed
il ferro, sono un delirio di dolore in cui questi si ritrova
catapultato ogni volta che chiude gli occhi.
Dopo aver scacciato
per anni i ricordi di quell'uomo troppo tenero per fare la vita del
fantasma assassino, averli relegati in un cassetto della memoria e
lasciati ad ammuffire, ora non riesce a liberarsene.
Sono una
condanna, ma anche una salvezza. Sono i ricordi di una vita da
persona vera, esperienze di prima mano e non spiate da lontano, dove
i sentimenti non sono degli sconosciuti e paurosi compagni, così
come la sensazione di esser vivo.
-Perchè mi fai questo?-
grida allo specchio, al sé stesso che ricambia il suo sguardo
e che non riesce più a riconoscere.
Perchè è giunto il momento che il burattino di legno diventi un bambino vero.
New
York City.
_Libreria
“Il frutto proibito.”_
Nonostante
la libreria sia in fermento per via della prossima riapertura, Darcy
è certa che Luisa stia facendo il datore di lavoro stronzo,
non per il desiderio che sia tutto perfetto per la clientela di
assatanati che prenderà d'assalto la libreria non appena
aperta, ma per ammirare i muscoli del nuovo magazziniere tendersi
sotto il maglione ogni volta che lo costringe a sollevare e a
spostare di pochi metri il busto di marmo che la riproduce a venti
anni.
-È marmo italiano questo, sai? Devono poterlo vedere
tutti!-
Soldato d'Inverno sposta per cinque centimetri che gli
sono stati indicati, è certo che non sia di più, il
busto e la collonnina su cui è montato e si volta a guardare
la donna con un sopracciglio sollevato. Non ha mai provato attrazione
per la sessualità sfacciata delle donne di questo secolo, e il
busto in questione, ritrae la Cassetti a seno nudo, intenta a
raccogliere i capelli in una lunga treccia, però, a giudicare
da come questa lo sta guardando, ha la sensazione che si aspetti un
complimento.
-Eravate
molto bella.-
Luisa sembra illuminarsi e Darcy, al suo fianco,
sorride mentre si appoggia al bracciolo della sedia a rotelle con un
gomito; Soldato d'Inverno ha la sensazione che lo trovi in qualche
modo buffo. Infatti, non c'è mai una volta in cui incroci il
suo sguardo in cui non sembri divertita da qualcosa che lui ha fatto
o detto. Come l'altro giorno, ad esempio, quando ha riso fino a
lacrimare mentre lo guardava scorrere con aria confusa i titoli dello
scaffale dedicato all'amore fra uomo e uomo.
-James!-
-James!-
-EHI CHIAPPE D'ORO VUOI GIRARTI?-
Presentarsi
con il nome di James non è servito quasi a nulla, Soldato
d'Inverno continua ancora a considerare il sergente Barnes come un
estraneo e non come sé stesso.
-Sicuro che sia James il
tuo nome?-
Soldato d'Inverno annuisce e Darcy incrocia le braccia
al petto - Allora come mai non ti giri quando ti chiamo? Ti sto
antipatica?-
-Affatto, ti trovo molto gradevole, Darcy.-
Darcy
storce la bocca mentre guarda James tornare a lavoro, strano, lei
avrebbe detto il contrario visto che, in una settimana, le avrà
parlato due volte e solo per chiederle informazioni su dove mettere i
libri o le scatole dei sex toys arrivati dalla Cina.
-Problemi?-
chiede Luisa alle sue spalle.
Darcy si volta con un sospiro -No, è
che... OH MIO DIO!-
Luisa
è strizzata in un corsetto di pelle nera che le ha spinto i
seni quasi sotto al mento, e in uno strap-on* dello stesso colore che
lascia poco, molto poco, all'immaginazione. Darcy grida coprendosi il
viso con le mani mentre Soldato d'Inverno, poco più in là,
arrossisce fino alla radice dei capelli.
-Cos'avete da guardarmi?
Dovrò pur provare la merce prima di metterla in vendita,
no?-
Soldato d'Inverno deglutisce a vuoto, il ragionamento non fa
una grinza, però...
-Che ne dite? Come mi sta?-
-NON
GIRARTI, PERDIO!- grida Darcy paonazza in volto.
-Sei
un amish?-
Soldato d'Inverno si volta perplesso verso la ragazza
che l'ha raggiunto all'esterno della libreria; Darcy poggia i gomiti
sulle ginocchia e si piega in avanti in modo da mettersi al suo
stesso piano e questo, non sa dire per quale ragione, si scansa
immediatamente, spostandosi di lato e insaccando la testa nelle
spalle.
-Come sei timido.-
-Non sono timido.-
Sei
tu ad essere troppo espansiva! si
ritrova a pensarlo con un pizzico di rabbia mentre scarta il panino
acquistato nel piccolo bar di fronte alla libreria . Non è
abituato alla vicinanza, guardare il mondo attraverso il mirino di un
fucile ti fa dimenticare che le persone hanno un odore.
Mio Dio, avevo dimenticato anche questo!
Soldato
d'Inverno non aveva la minima idea di aver scordato molto di più
del sergente Barnes in tutti questi anni. Vivendo per le missioni,
avvitando tutta la vita in quell'unico colpo sparato dopo uno studio
maniacale dell'obbiettivo, ha perso di vista così tante cose
da non riuscire a quantificarne. La vita di una bambola assassina,
per quanto avventurosa, non è paragonabile a quella di una
persona in carne ed ossa.
-Sei un amish?- ripete la ragazza
appoggiando il mento fra le mani e tamburellando le guancie tonde con
le dita - Questo spiegherebbe come mai sei così timido e
...-
-Non sono un amish.- taglia corto Soldato d'Inverno
improvvisamente di cattivo umore.
Darcy sporge il labbro inferiore
mentre lo osserva -Peccato, mi piacerebbe conoscere un hamish, li
trovo affascinanti.-
Amish: Gli Amish sono una comunità religiosa nata in Svizzera nel Cinquecento e stabilitasi negli Stati Uniti d'America dal Settecento. Attualmente la più grande comunità Amish si trova in Ohio.[1]
Soldato
d'Inverno alza un sopracciglio perplesso alla vista della donna
vestita con un funereo abito nero e con i capelli raccolti in una
cuffietta bianca e dell'uomo al suo fianco, monacale almeno quanto la
sua compagna nel vestire. Ha imparato da poco ad usare gli smartphone
e per un momento, ha paura di aver digitato male la parola sul motore
di ricerca, o di aver combinato chissà quale pasticcio. Scorre
la pagina di Wikipedia, facendo attenzione a calibrare la forza dei
servomotori del braccio per non spaccare lo schermo del telefono, con
le sopracciglia che vanno sempre di più aggrottandosi.
-Sembro uno di questi?- si chiede stupito.
Lincoln_Nebraska
__The
Lost Woods Resort__ [2]
-Mi
fa ridere che lo chiamino resort.-[3]
Sam
Wilson ridacchia divertito, ma subito torna serio alla vista
dell'espressione cupa sul viso di Steve. Dopo tre mesi di ricerche
incessanti e di pericoli sono arrivati ad un nulla di fatto; il Lost
Woods Resort è una pista fredda da settimane ed è
impossibile che ci siano degli indizi in una camera che è
stata usata e ripulita più volte.
-Si è firmato
George Barnes stavolta.-
-Ha usato il nome di suo padre.-
Steve
fa scorre un dito sulla firma sghemba che gli è stata indicata
dal padrone del motel; un uomo inquietante, secco come un chiodo e
con una calvizia incipiente che, a prima vista, lo rende molto più
vecchio di quanto non sia.
-Significa che sta ricordando?-
Steve
non sa che dire, potrebbe essere un ricordo passeggero, un viso fra i
tanti oppure un segno che Bucky sta tornando e che sta iniziando a
ricordare sé stesso attraverso i genitori.
-Siete
poliziotti?-
Steve e Sam sollevano lo sguardo all'unisono verso
il padrone del motel dall'altra parte del bancone della reception -
Sì.- risponde Sam, coprendo l'incertezza di Steve e la sua
fisiologica incapacità a mentire.
-Quel tizio era davvero
inquietante e dire che qua, ne passano di tipi strani, ma lui li
batteva tutti.-
Steve e Sam si avvicinano assieme all'uomo, poggiando le mani sul registro degli ospiti del resort e spostando il busto in avanti -Cos'ha fatto di tanto strano?-
-Credo che avesse degli incubi, lo si sentiva gridare la notte di una donna di un capotto rosso... E di New York.-
New
York City.
_
Quartiere di Bensonhurst _
Ogni
ricordo di Barnes è accompagnato da un fitta di dolore.
Soldato d'Inverno è arricciato sul tavolo della sua
piccola cucina con una mano nei capelli e l'altra contro la bocca per
soffocare le grida.
Capitan
America? No. Steve.
Nei
ricordi di Barnes c'è tutto il percorso che ha compiuto da
Steve Rogers per diventare l'Eroe Americano; da come bambino debole è
malato è diventato l'uomo sul ponte che gli ha tenuto testa
nonostante la forza del suo braccio.
Batte la fronte sul tavolo,
ricordare fa male, ma non il dolore la causa delle lacrime sul suo
viso, ma la nostalgia per quel sorriso scanzonato che una volta, per
lui, era casa.
-Steve.- mormora.
Mi manchi...
New
York City.
_Libreria
“Il frutto proibito.”_
-Ciao!-
Darcy
sventola una mano dietro al bancone per segnalare la sua presenza e
Soldato d'Inverno va ad affacciarsi lì, appoggiando i gomiti e
la pancia - Sei caduta?- le chiede.
La ragazza ridacchia
imbarazzata. Stava cercando di arrivare alla riserva di merendine di
Luisa, ma le gambe non l'hanno retta come pensava ed è caduta
all'indietro mancando clamorosamente la sedia a rotelle.
-Ti
sei fatta molto male?-
-Secondo te?-
-Capisco.-
Darcy
riderebbe fino alle lacrime se non fosse lei una dei protagonisti
della scena.
-Vuoi continuare a fissarmi come un pesce lesso o
vuoi venire qui a darmi una mano?-
Soldato d'Inverno inclina
lentamente la testa verso una spalla e Darcy deve lottare contro la
voglia di squittire; per quanto, a volte, James le sembri
dannatamente tardo, è indubbio che sia mortalmente adorabile.
Sopratutto quando non sembra capire cosa succede.
-Hai bisogno di
aiuto?-
-Secondo te genio incompreso?-
Soldato d'Inverno fa il
giro del bancone e con delicatezza passa un braccio sotto alle gambe
della ragazza, l'altro attorno alla sua schiena e la solleva con
facilità. Darcy strabuzza gli occhi mentre viene di nuovo
messa sulla sedia a rotelle; non essendo una silfide, si aspettava ,
se non commento sui suoi chili di troppo, almeno uno sbuffo di
fatica.
-Certo che ne hai di forza.- esclama.
Soldato d'Inverno
accenna ad un sorriso -È che mangio molta verdura.-
Darcy
però non può fare a meno di notare la mano destra che
sfiora il braccio sinistro, e stringe il gomito con forza.
-Sei
un tipo strano.-
-Tu non hai idea quanto.-
FINE CAPITOLO:
Nella
speranza che vi ricordiate ancora di questa storia, un saluto dalla
vostra devotissima Ino chan.
NOTA BENE: Inutile dire che mi scuso per avervi fatto attendere più di un anno per un aggiornamento, sono stata irrispettosa nei vostri riguardi e sono davvero mortificata per come mi sono comportata.
NOTE E DISCLAMERS:
1° FONTE © WIKIPEDIA
2° The Lost Woods Resort è un motel situato da qualche parte fuori Rosewood © Pretty Little Liars
3° Mi fa ridere che lo chiamino resort © Pretty Little Liars
*strap-on: Uno strap-on è un dildo disegnato per essere indossato come uno slip.