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Autore: Ino chan    21/08/2015    4 recensioni
I ricordi hanno la fragilità dell’acqua e la loro forza.
Un momento non sono altro che un debole rigagnolo sul nero di una mente vuota e poi, all’improvviso, sono una forza inarrestabile che spazza via tutto e annega nel passato un cuore ormai abituato a vivere solo nello spazio di un colpo di fucile.

[Bucky/Darcy] [Steve/Sharon]
Genere: Angst, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Natasha Romanoff, Sharon Carter, Steve Rogers
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO DUE.

The Girl in the Red Coat




Gli esperimenti condotti sul sergente Barnes, quelli che hanno permesso la venuta al mondo di Soldato d'Inverno d'Inverno fra il ghiaccio ed il ferro, sono un delirio di dolore in cui questi si ritrova catapultato ogni volta che chiude gli occhi.
Dopo aver scacciato per anni i ricordi di quell'uomo troppo tenero per fare la vita del fantasma assassino, averli relegati in un cassetto della memoria e lasciati ad ammuffire, ora non riesce a liberarsene.
Sono una condanna, ma anche una salvezza. Sono i ricordi di una vita da persona vera, esperienze di prima mano e non spiate da lontano, dove i sentimenti non sono degli sconosciuti e paurosi compagni, così come la sensazione di esser vivo.
-Perchè mi fai questo?- grida allo specchio, al sé stesso che ricambia il suo sguardo e che non riesce più a riconoscere.

Perchè è giunto il momento che il burattino di legno diventi un bambino vero.




New York City.
_Libreria “Il frutto proibito.”_




Nonostante la libreria sia in fermento per via della prossima riapertura, Darcy è certa che Luisa stia facendo il datore di lavoro stronzo, non per il desiderio che sia tutto perfetto per la clientela di assatanati che prenderà d'assalto la libreria non appena aperta, ma per ammirare i muscoli del nuovo magazziniere tendersi sotto il maglione ogni volta che lo costringe a sollevare e a spostare di pochi metri il busto di marmo che la riproduce a venti anni.
-È marmo italiano questo, sai? Devono poterlo vedere tutti!-
Soldato d'Inverno sposta per cinque centimetri che gli sono stati indicati, è certo che non sia di più, il busto e la collonnina su cui è montato e si volta a guardare la donna con un sopracciglio sollevato. Non ha mai provato attrazione per la sessualità sfacciata delle donne di questo secolo, e il busto in questione, ritrae la Cassetti a seno nudo, intenta a raccogliere i capelli in una lunga treccia, però, a giudicare da come questa lo sta guardando, ha la sensazione che si aspetti un complimento.

-Eravate molto bella.-
Luisa sembra illuminarsi e Darcy, al suo fianco, sorride mentre si appoggia al bracciolo della sedia a rotelle con un gomito; Soldato d'Inverno ha la sensazione che lo trovi in qualche modo buffo. Infatti, non c'è mai una volta in cui incroci il suo sguardo in cui non sembri divertita da qualcosa che lui ha fatto o detto. Come l'altro giorno, ad esempio, quando ha riso fino a lacrimare mentre lo guardava scorrere con aria confusa i titoli dello scaffale dedicato all'amore fra uomo e uomo.


-James!-
-James!-

-EHI CHIAPPE D'ORO VUOI GIRARTI?-

Presentarsi con il nome di James non è servito quasi a nulla, Soldato d'Inverno continua ancora a considerare il sergente Barnes come un estraneo e non come sé stesso.
-Sicuro che sia James il tuo nome?-
Soldato d'Inverno annuisce e Darcy incrocia le braccia al petto - Allora come mai non ti giri quando ti chiamo? Ti sto antipatica?-
-Affatto, ti trovo molto gradevole, Darcy.-
Darcy storce la bocca mentre guarda James tornare a lavoro, strano, lei avrebbe detto il contrario visto che, in una settimana, le avrà parlato due volte e solo per chiederle informazioni su dove mettere i libri o le scatole dei sex toys arrivati dalla Cina.
-Problemi?- chiede Luisa alle sue spalle.
Darcy si volta con un sospiro -No, è che... OH MIO DIO!-

Luisa è strizzata in un corsetto di pelle nera che le ha spinto i seni quasi sotto al mento, e in uno strap-on* dello stesso colore che lascia poco, molto poco, all'immaginazione. Darcy grida coprendosi il viso con le mani mentre Soldato d'Inverno, poco più in là, arrossisce fino alla radice dei capelli.
-Cos'avete da guardarmi? Dovrò pur provare la merce prima di metterla in vendita, no?-
Soldato d'Inverno deglutisce a vuoto, il ragionamento non fa una grinza, però...
-Che ne dite? Come mi sta?-
-NON GIRARTI, PERDIO!- grida Darcy paonazza in volto.




-Sei un amish?-
Soldato d'Inverno si volta perplesso verso la ragazza che l'ha raggiunto all'esterno della libreria; Darcy poggia i gomiti sulle ginocchia e si piega in avanti in modo da mettersi al suo stesso piano e questo, non sa dire per quale ragione, si scansa immediatamente, spostandosi di lato e insaccando la testa nelle spalle.
-Come sei timido.-
-Non sono timido.-
Sei tu ad essere troppo espansiva! si ritrova a pensarlo con un pizzico di rabbia mentre scarta il panino acquistato nel piccolo bar di fronte alla libreria . Non è abituato alla vicinanza, guardare il mondo attraverso il mirino di un fucile ti fa dimenticare che le persone hanno un odore.
Mio Dio, avevo dimenticato anche questo!
Soldato d'Inverno non aveva la minima idea di aver scordato molto di più del sergente Barnes in tutti questi anni. Vivendo per le missioni, avvitando tutta la vita in quell'unico colpo sparato dopo uno studio maniacale dell'obbiettivo, ha perso di vista così tante cose da non riuscire a quantificarne. La vita di una bambola assassina, per quanto avventurosa, non è paragonabile a quella di una persona in carne ed ossa.
-Sei un amish?- ripete la ragazza appoggiando il mento fra le mani e tamburellando le guancie tonde con le dita - Questo spiegherebbe come mai sei così timido e ...-
-Non sono un amish.- taglia corto Soldato d'Inverno improvvisamente di cattivo umore.
Darcy sporge il labbro inferiore mentre lo osserva -Peccato, mi piacerebbe conoscere un hamish, li trovo affascinanti.-


Amish: Gli Amish sono una comunità religiosa nata in Svizzera nel Cinquecento e stabilitasi negli Stati Uniti d'America dal Settecento. Attualmente la più grande comunità Amish si trova in Ohio.[1]


Soldato d'Inverno alza un sopracciglio perplesso alla vista della donna vestita con un funereo abito nero e con i capelli raccolti in una cuffietta bianca e dell'uomo al suo fianco, monacale almeno quanto la sua compagna nel vestire. Ha imparato da poco ad usare gli smartphone e per un momento, ha paura di aver digitato male la parola sul motore di ricerca, o di aver combinato chissà quale pasticcio. Scorre la pagina di Wikipedia, facendo attenzione a calibrare la forza dei servomotori del braccio per non spaccare lo schermo del telefono, con le sopracciglia che vanno sempre di più aggrottandosi.
-Sembro uno di questi?- si chiede stupito.


Lincoln_Nebraska
__
The Lost Woods Resort__ [2]


-Mi fa ridere che lo chiamino resort.-[3]
Sam Wilson ridacchia divertito, ma subito torna serio alla vista dell'espressione cupa sul viso di Steve. Dopo tre mesi di ricerche incessanti e di pericoli sono arrivati ad un nulla di fatto; il Lost Woods Resort è una pista fredda da settimane ed è impossibile che ci siano degli indizi in una camera che è stata usata e ripulita più volte.
-Si è firmato George Barnes stavolta.-
-Ha usato il nome di suo padre.-
Steve fa scorre un dito sulla firma sghemba che gli è stata indicata dal padrone del motel; un uomo inquietante, secco come un chiodo e con una calvizia incipiente che, a prima vista, lo rende molto più vecchio di quanto non sia.
-Significa che sta ricordando?-
Steve non sa che dire, potrebbe essere un ricordo passeggero, un viso fra i tanti oppure un segno che Bucky sta tornando e che sta iniziando a ricordare sé stesso attraverso i genitori.
-Siete poliziotti?-
Steve e Sam sollevano lo sguardo all'unisono verso il padrone del motel dall'altra parte del bancone della reception - Sì.- risponde Sam, coprendo l'incertezza di Steve e la sua fisiologica incapacità a mentire.
-Quel tizio era davvero inquietante e dire che qua, ne passano di tipi strani, ma lui li batteva tutti.-

Steve e Sam si avvicinano assieme all'uomo, poggiando le mani sul registro degli ospiti del resort e spostando il busto in avanti -Cos'ha fatto di tanto strano?-

-Credo che avesse degli incubi, lo si sentiva gridare la notte di una donna di un capotto rosso... E di New York.-



New York City.
_ Quartiere di Bensonhurst _



Ogni ricordo di Barnes è accompagnato da un fitta di dolore.
Soldato d'Inverno è arricciato sul tavolo della sua piccola cucina con una mano nei capelli e l'altra contro la bocca per soffocare le grida.
Capitan America? No. Steve.
Nei ricordi di Barnes c'è tutto il percorso che ha compiuto da Steve Rogers per diventare l'Eroe Americano; da come bambino debole è malato è diventato l'uomo sul ponte che gli ha tenuto testa nonostante la forza del suo braccio.
Batte la fronte sul tavolo, ricordare fa male, ma non il dolore la causa delle lacrime sul suo viso, ma la nostalgia per quel sorriso scanzonato che una volta, per lui, era casa.

-Steve.- mormora.


Mi manchi...


New York City.
_Libreria “Il frutto proibito.”_


-Ciao!-
Darcy sventola una mano dietro al bancone per segnalare la sua presenza e Soldato d'Inverno va ad affacciarsi lì, appoggiando i gomiti e la pancia - Sei caduta?- le chiede.
La ragazza ridacchia imbarazzata. Stava cercando di arrivare alla riserva di merendine di Luisa, ma le gambe non l'hanno retta come pensava ed è caduta all'indietro mancando clamorosamente la sedia a rotelle.

-Ti sei fatta molto male?-
-Secondo te?-

-Capisco.-
Darcy riderebbe fino alle lacrime se non fosse lei una dei protagonisti della scena.
-Vuoi continuare a fissarmi come un pesce lesso o vuoi venire qui a darmi una mano?-
Soldato d'Inverno inclina lentamente la testa verso una spalla e Darcy deve lottare contro la voglia di squittire; per quanto, a volte, James le sembri dannatamente tardo, è indubbio che sia mortalmente adorabile. Sopratutto quando non sembra capire cosa succede.
-Hai bisogno di aiuto?-
-Secondo te genio incompreso?-
Soldato d'Inverno fa il giro del bancone e con delicatezza passa un braccio sotto alle gambe della ragazza, l'altro attorno alla sua schiena e la solleva con facilità. Darcy strabuzza gli occhi mentre viene di nuovo messa sulla sedia a rotelle; non essendo una silfide, si aspettava , se non commento sui suoi chili di troppo, almeno uno sbuffo di fatica.
-Certo che ne hai di forza.- esclama.
Soldato d'Inverno accenna ad un sorriso -È che mangio molta verdura.-
Darcy però non può fare a meno di notare la mano destra che sfiora il braccio sinistro, e stringe il gomito con forza.

-Sei un tipo strano.-
-Tu non hai idea quanto.-








FINE CAPITOLO:


Nella speranza che vi ricordiate ancora di questa storia, un saluto dalla vostra devotissima Ino chan.
NOTA BENE: Inutile dire che mi scuso per avervi fatto attendere più di un anno per un aggiornamento, sono stata irrispettosa nei vostri riguardi e sono davvero mortificata per come mi sono comportata.


NOTE E DISCLAMERS:


  • 1° FONTE © WIKIPEDIA

  • 2° The Lost Woods Resort è un motel situato da qualche parte fuori Rosewood © Pretty Little Liars

  • 3° Mi fa ridere che lo chiamino resort © Pretty Little Liars

  • *strap-on: Uno strap-on è un dildo disegnato per essere indossato come uno slip.

   
 
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