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Autore: kira_92    22/08/2015    1 recensioni
"Non lo so, amico. A volte sento il bisogno di fare sesso con una donna." Eccola. Quella era stata la frase che Dean aveva pronunciato dopo non si sa quante bottiglie di birra e Sam giurava di aver sentito l'esatto momento in cui il suo cuore si era fermato, per poi lentamente formarsi una crepa e finire in mille pezzi. Wincest. Riferimenti Destiel e Sam/Lucifer.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Settima stagione
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Here I am con un’altra wincest! Non pensavo di ritornare a scrivere e pubblicare così presto. Ma evidentemente tutto è possibile purchè questo tutto mi impedisca di studiare le millemila slides di informatica. Penso che all’esame invece di parlare dell’HTML mi metterò a parlare di Wincest, spaventando il mio professore. Magari mi mette trenta pur di non sentirmi parlare di scene hot muahah.
Film mentali a parte. Questa wincest è nata da un sogno. Il sogno era un po’ diverso, ma tutto si concentrava sulla frase iniziale della fanfiction e poi si è trasformata in questo modo. Rispetto all’altra, questa è solo e soltanto fluff.
Piccolo avvertimento, essendo ambientata all’inizio della settima stagione, Dean e Sam pensano che Cas sia morto. Ma in realtà noi sappiamo che NON è morto. E’ vivo e vegeto pronto a tornare dai suoi Winchesters. Quindi, ricapitolando, in questa fanfiction wincest abbiamo riferimenti Destiel e Sam/Lucifer.
Per il resto spero di averli mantenuti IC, soprattutto Dean. Well, enjoy!
 
 
"Non lo so, amico. A volte sento il bisogno di fare sesso con una donna." Eccola. Quella era stata la frase che Dean aveva pronunciato dopo non si sa quante bottiglie di birra e Sam giurava di aver sentito l'esatto momento in cui il suo cuore si era fermato, per poi lentamente formarsi una crepa e finire in mille pezzi.
Erano mesi che avevano scoperto di essere attratti l'uno all'altro. Cas era morto dopo il disastro del Purgatorio e tutti i Leviatani che aveva avuto dentro di sè e che non era riuscito a trattenere. Era sparito nel lago e non c'erano piú tracce di lui, se non il suo cappotto che Dean aveva segretamente ed accuratamente conservato nel retro dell'Impala.  Inutile negare che Dean ne era uscito distrutto da quella storia tra  Il tradimento di Cas con Crowley e il suo innocente egocentrismo che lo aveva portato a pretendere di essere il nuovo Dio. Non era riuscito a perdonarlo nemmeno quando Cas si era pentito. Gli aveva chinato la testa, aveva detto si, ma sia lui che l'angelo non ci avevano creduto minimamente a quelle parole. E sia Sam che Bobby lo sapevano bene. E poi accadde tutto fin troppo velocmente. Un Levitiano si era impossessato di Cas e Cas era sparito e nel momento in cui vide il suo cappotto nel lago, Dean sapeva che lo aveva perdonato dal momento in cui quei grandi occhi blu lo avevano pregato di farlo. Ma Cas non arrivò mai a scoprirlo e questo si aggiunse alla lista dei rimorsi e dei sensi di colpa del cacciatore.
Ed adesso Dean si ritrovava con il suo angelo morto e Sam in preda a delle allucinazioni. Ed il cacciatore più alto e si sentiva in colpa.  La verità era che da tempo desiderava che Dean lo guardasse con gli stessi occhi con cui lui aveva guardato sempre  Cas. Aveva iniziato a desiderare Dean da molto prima che se ne rendesse conto e Lucifero, nella sua testa,  aveva anche iniziato a giocare con questa parte di lui, torturandolo con visioni. Dean che lo baciava e poi si metteva a ridere prendendolo in giro. Dean con altre donne. Dean con Cas. Dean morto. Dean, Dean ed ancora Dean. Tutti i mostri del pianeta sapevano che loro due erano l'uno il punto debole dell'altro, ma la sorta di inferno che stava attraversando con le visioni di Lucifero era del tutto diverso. 
Dean aveva scoperto delle visioni. Di nuovo, non grazie a lui, ma grazie a qualcun altro. Ed ovviamente si era arrabbiato. Soprattutto quando gli aveva detto che vedeva Lucifero. Ma il fratello maggiore era stato paziente, l'aveva sempre portato alla realtà letteralmente parlando. Anche se Lucifero si ribellava nella sua testa e si comportava anche da ragazzo ferito e geloso, manifestando visioni di loro due a letto insieme o loro due con Dean sempre in un letto insieme e poi Dean pieno di sangue in quel medesimo letto. Ma, di nuovo, Dean riusciva a riportarlo alla realtà. "Piccoli passi Sam" continuava a ripetergli. "Piccoli passi Sammy" e Sam ci credeva, ci aveva creduto, almeno fino aquando non aveva pronunciato quella frase.  Era vera? O era stata un'altra allucinazione di Lucifero? 
Sam ricordava di quando Dean lo aveva baciato per la prima volta. Era sotto un'altra allucinazione e - stando a quello che aveva raccontato il fratello maggiore - si era messo a urlare verso di lui: "Vai via da lui! Non puoi averlo! Lui é mio! Va via da Dean!" In tono molto, molto arrabbiato. E Dean, incapace di riportarlo alla realtà in alcun modo e dopo essersi ripreso da quella confessione a sorpresa, si era avvicinato e lo aveva baciato. E gli aveva sussurrato all'orecchio: "Questo é reale, Sammy" ed aveva continuato a baciarlo, rendendosi conto che non riusciva piú a staccarsi da lui. E Sam aveva passato la notte piú bella della sua vita, raggiungendo vette di piacere che pensava di non aver mai potuto provare.
E la mattina successiva Sam aveva raccontato tutto e Dean ribolliva di rabbia. "Se solo potessi ucciderlo! Dannazione!" Aveva urlato. E aveva cercato di rassicurarlo in tutti i modi possibili. E Sam non aveva piú visto Lucifero. Ok, magari qualche volta, che gli faceva la linguaccia, fongendosi offeso mentre si baciava con suo fratello. 
La vita era andata avanti in questa maniera per diverse settimane e poi Dean se ne era uscito fuori con quella frase dopo essersi bevuto non si sa quante birre. E Sam si era congelato, aveva mostrato un sorriso di circostanza - era il suo marchio abituale da tutta una vita - ed aveva aiutato Dean a mettersi a letto. Mentre Dean continuava a blaterare cose come "sai, un paio di tette morbide. Ci affonderei la faccia e mhh, assaggerei anche...."
"OK! ok! Ho capito. Non c'é bisogno di scendere nei dettagli. Amico...ma quanto hai bevuto?" Lo aveva interrotto quasi urlando e mostrando disinvoltura. Sul serio, Sam aggrottò la fronte, quante bottiglie di birra aveva bevuto per ridursi cosí ubriaco? Dean reggeva fin troppo bene l'alcool. Scosse la testa con disapprovazione mentre lo copriva con il lenzuolo del letto del motel di turno. Cosa doveva fare? Come accettarsi che quella fosse la realtà? Si guardò attorno, ma non c'era traccia del'angelo ribelle. Sospirò, quello non significava nulla. L'unica cosa che riuscì a fare fu quella di coricarsi e fissare il soffitto per tutta la notte restante. 
I giorni passarono ma Sam non aveva tirato fuori l'argomento. Tuttavia si rifiutò di avere contatti di quel tipo, oltre ai baci. Lucifero era tornato a prendersi gioco di lui, manifestando visioni piú crudeli. Solo che questa volta Sam tenne tutto per sé, non disse una singola parola a Dean. Sam aveva il timore che il fratello maggiore si fosse pentito di quella scelta. Di quel primo bacio, di quella prima notte. Il cacciatore temeva che il fratello avesse fatto tutto quello sottoforma di un altro sacrificio per salvare il suo fratellino. Dopotutto aveva fatto un patto con un demone anni prima, cos'era andare a letto con lui in confronto?  
"É così Sammy." Lucifero dava corda a quei pensieri che Sam non riusciva a cancellare, dandogli maggiro significato. "Noi dovremmo stare insieme. Ti legherei, diventeresti il mio piccolo animaletto domestico. Ti torturerei e ti scoperei." Gli sussurrava l'angelo all'orecchio. "Oh, vero. Già ti torturo." E si mise a ridere. 
Sam guardò Dean dormire e disperato si mise le mani tra i capelli. Era seduto su una sedia incapace di dormire. "Vai via, vai via" sussurrò per non svegliare il fratello. Ma Lucifero non smetteva di ridere. Disperato, Sam, prese un coltello ed iniziò a tagliarsi il braccio. Vide il sangue scivolare dall'avambraccio e chiuse gli occhi, concentrandosi su quel dolore fisico e  l'immagine dell'angelo caduto sparì. 
Erano le cinque del mattino. Sam aveva bisogno di parlare con qualcuno, di ragionare, di capire cosa fosse reale e cosa no. Voleva chiamare Bobby e confessargli tutto. Ma come avrebbe preso la notizia di lui e Dean che avevano una sorta di relazione? Eppure, la disperazione e il bisogno lo spinsero a prendere il telefono per chiedere aiuto e si chiuse in bagno.  
"Sam? Perché mi chiami a quest'ora? Stai bene? Dean sta bene?" 
"Si, si, Bobby. Stiamo entrambi bene" rispose il ragazzo, portando la mano destra dietro il collo per cercare di calmarsi un po'.
"Cazzate. Si sente dalla voce che non stai bene." 
"Uh, sto avendo difficoltà a riconoscere ciò che é vero e ciò che non lo é" confessò. 
"E perché hai chiamato me? Dov'é Dean?" 
"Uh" e qui Sam si trovava in difficoltà. "Non posso chiedere aiuto a lui. Ascolta Bobby..." il ragazzo adottò il suo metodo che Dean odiava tanto. Meglio andare subito al sodo quando si tratta di sentimenti. "Io e Dean...ci siamo uh..avvicinati fisicamente. Molto fisicamente nelle ultime settimane..." 
"Oddio. Risparmiami i dettagli ragazzo... cazzo mi sorprende che non lo eravate già."
Sam sbatté le palpebre confuso. "Cosa?"
"Oh, non comportarti da ragazzino innocente. É da quando vi conosco che vi comportate come una vecchia coppia sposata. Se poi Dean si é innamorato di Cas é un altro discorso." 
Ci fu un momento di silenzio in cui Sam non seppe che dire. 
"Quindi? Cosa é successo con Dean?" 
"Uh...ah già, si. Beh ...giorni fa se ne é uscito con la frase 'a volte sento il bisogno di fare sesso con le donne' mentre era ubriaco e non so se sia un allucinazione o no"
"Perché hai dubbi?" Chiese l'uomo curioso. 
Sam arrossì. "Perché, nella maggior parte di queste allucinazioni Lucifero mi mostra Dean..." 
"Ok, ok! Ho afferrato. Niente dettagli ragazzo. Beh, che stai aspettando? Non é con me che devi parlare idiota! Vai a svegliare il tuo ragazzo o tuo fratello o beh, comunque, hai capito." Detto questo Bobby riattaccò il telefono. 
Uh, beh, pensò Sam, quello sembrava piuttosto reale. Sospirò, passandosi una mano tra i capelli e aprí la porta trovandosi un Dean Winchester a petto nudo con solo i pantaloni e con una mano alzata pronto a bussare.    
"Oh, Dean..." disse leggermente imbarazzato. "Ok, quanto hai sentito?" Chiese, prendendosi di coraggio.  
"Abbastanza." E Sam intuì che quell' 'abbastanza' significava 'tutto'. "Di nuovo allucinazioni Sam? Quante volte dobbiamo passare dalla frase 'niente più bugie' prima di riuscire nell'impresa?"  
Sam, nonostante il fratello maggiore avesse ragione, si sentí invadere dalla rabbia. "Magari una prossima volta me lo dici in faccia che preferiresti fare sesso con delle ragazze!"  
Dean si ritrovò un attimo confuso. "Cosa? Quando lo avrei detto?"
"Mh, non so, tipo giorni fa quando ti sei ubriacato?" Chiese con sarcasmo. 
"Amico... io non ho mai toccato una ragazza da quando..beh, tu sai cosa. Cazzo, non tocco una ragazza da anni. Forse dalle prime volte che ho conosciuto Cas, prima di..." ci fu un momento di silenzio in cui Sam non seppe cosa dire, pentendosi dell'argomento che aveva tirato fuori se questo significava aver rievocato i ricordi di Castiel.  
"Ascolta Dean. Mi dispiace. É che Lucifero mi sta facendo impazzire e mi sento confuso per la maggior parte del tempo e poi tu te ne esci con una frase simile e non so piú cosa pensare. Non so piú se dar retta a lui o non lo so..."  
Dean sgranò gli occhi. "Quindi lo vedi ancora" ed era gelosia quella che Sam scorse in quegli occhi verdi? Il cacciatore si sentí spingere al muro con forza. E poi percepí le labbra del fratello sulle sue, reclamandole con possessività. "Puoi dire al tuo angelo caduto che tu sei di mia proprietà, hai capito?"
Sam sorrise sulle sue labbra, compiaciuto da quelle parole. " E tutte le altre ragazze che desideri?"
Dean gemette per la frustrazione.  "Cazzo Sam. Non desidero nessuna ragazza! Non badare a quello che ho detto. Ero ubriaco ed ho passato tra quarti della mia vita a scoparmi solo ragazze, ma Io...io desidero solo te."
Sam continuò a guardarlo senza dir nulla ed avvertí lo sguardo verde del ragazzo farsi piú perso prima di lasciarsi andare in una confessione che non aveva mai nemmeno accennato prima. "Io...sono sempre stato geloso. Ho sempre scherzato sulla tua vita sessuale non molto presente. Ma la verità era che dentro di me ero felice. Ti ho visto crescere, Sammy. Il mio fratellino diventare un vero uomo e cazzo...quanto avrei voluto baciarti e toccarti già anni prima. 'Prenditi cura di Sammy'. Le parole di papà mi sono sempre risuonate per la testa, ma non mi ero mai accorto fino a qualche settimana fa di cosa comprendessero davvero. Ho realizzato solo da poco che in realtà sarei voluto stare da sempre e solo con te. Ok, c'é stata Cassie e Lisa ma non sono mai significate nulla in realtà. Era solo un tentativo di sopprimere quello che in realtà ho sempre provato per te e per...Cas. Per non parlare di quanto sono stato geloso di ogni ragazza che si é sempre avvicinata a te. Meg, Ruby...cazzo, anche Jess! E adesso Lucifero. Tu sei mio Sammy. Lo sei sempre stato in un modo o nell'altro e solo qualche settimana fa ti ho reclamato fisicamente come mio. E lo sei e non ci sono angeli caduti che ti porteranno via da me di nuovo. Nemmeno Cas c'è più. Per quanto io..." Dean deglutí, incapace di andare avanti.  
Ma Sam sapeva senza aver bisogno che Dean continuasse a parlare. Cas era l'unico essere ad aver mai conquistato l'anima di Dean. Ed il suo cuore. Avevano condiviso un legame che andava oltre la comprensione di chiunque,  di tutti gli angeli e demoni e Bobby, e lui stesso. E Dean e Castiel stessi non avevano mai saputo spiegarlo. Lo avvertivano e basta. Ma Sam non si era mai sentito messo da parte o non era mai stato geloso. Diamine, anche quando Cas era presente nelle loro vite, Dean aveva mostrato di amarlo incondizionatamente. Perché Dean era fatto cosí. Dean amava ancor prima di realizzare che stesse amando per davvero qualcuno. 
Perciò, Sam, ancora imprigionato tra il muro ed il fratello maggiore, prese il viso di Dean tra le mani ed affondò il suo sguardo in quello verde dell'altro. "Shh, lo so." Sussurrò. Si avvicinò alle sue labbra e mormorò, "So che questo è reale."
Dean sorrise con gli occhi lucidi, rispecchiandosi in quelli altrettanto lucidi del fratello minore e lo baciò, come se non ci fosse nulla di piú importante al mondo del suo piccolo fratellino.  E Sam, Sam non ebbe piú dubbi che quella fosse la realtà. Almeno fino alle prossime allucinazioni, ma Dean sapeva come riportarlo nel mondo reale.
  
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