Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Silver Shadow    22/08/2015    3 recensioni
Questa è la semplice descrizione di un tranquillo pomeriggio fra amici. Se avete mai giocato a 358/2 days, capirete tutto quello che ho scritto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axel, Roxas, Xion
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
• Crepuscopoli, Torre dell'Orologio •
Roxas sedeva sul cornicione sospeso appena sopra l'orologio, nella parte più alta dell'edificio, con le gambe penzoloni nel vuoto, e scrutava l'orizzonte, immerso nei suoi pensieri e nel gelato salmastro, che era deciso a non mangiare fino all'arrivo dei suoi compagni, sebbene di tanto in tanto fosse costretto a recuperare coi polpastrelli alcune gocce sciolte che minacciavano di depositarsi sul suo mantello.
Qualche minuto (e molte gocce colate dal gelato) dopo, una figura alta e snella comparve alle spalle di Roxas e, senza pronunciare una sola sillaba, si sedette al suo fianco, con una gamba penzoloni a imitare l'amico e l'altra piegata in modo che il piede avesse un appoggio nel cornicione. Sul ginocchio della gamba flessa, Axel lasciò cadere il braccio rilassato, addentando il suo gelato salmastro.
«Sei in ritardo, come al solito!» sbottò Roxas, voltandosi verso di lui e sorridendogli sinceramente.
«Lo sai, non siamo tutti pelandroni nullafacenti come te.. Ho il mio lavoro da svolgere, io!» replicò Axel, sottolineando l'ultima parola indicandosi col pollice. Roxas scosse la testa e rise, rivolgendo lo sguardo verso le nuvole di ovatta, attraversate dall'arcobaleno, assaporando il gelato caratteristico del trio - del quale il terzo ancora doveva giungere.
«Ehi, Axel» cominciò Roxas, fissando quel semicerchio di accesi colori del quale, a fissarlo attentamente e concentrandovisi, non si riusciva a distinguere dove finisse uno e dove cominciasse l'altro, sebbene nell'insieme si cogliessero le 7 differenti sfumature «Scommetto che non sai perché si forma l'arcobaleno.» sentenziò, con aria furba.
«E' l'effetto della dispersione ottica della luce del sole che attraversa le gocce di pioggia. Riflettendosi sulla superficie di una goccia, sul retro e poi uscendo da essa, crea degli angoli che danno vita al fenomeno.» spiegò Roxas, dettagliatamente, per poi spostare lo sguardo dall'arcobaleno ad Axel, che sorrideva da un angolo delle labbra. Lo stesso sorriso si disegnò sul viso di Roxas, che aveva avuto la conferma che l'amico aveva capito a cosa si riferisse. Diverso tempo prima, infatti, Axel gli aveva spiegato perché il tramonto è rosso, e così Roxas aveva voluto fare lo stesso per una piccola rivincita personale. A volte, si trovava spazio anche per questioni futili come questa, nell'Organizzazione, quando non si doveva partire per missioni e combattere battaglie di cui, almeno Roxas, sapeva ben poco. Proprio quando Axel aveva aperto bocca per rispondergli per le rime, un'altra minuta figura spuntò alle spalle dei due, costringendoli a voltarsi.
«Scusatemi.. E' molto.. Molto tempo che aspettate?» domandò Xion, visibilmente trafelata, tenendosi piegata con le mani sulle ginocchia e ansimando per riprendersi dallo sforzo della corsa che aveva evidentemente dovuto affrontare per raggiungere gli amici. Roxas le rivolse un sorriso rassicurante.
«Sei arrivata giusto in tempo per testimoniare la mia prima vittoria contro Axel!» esclamò poi, entusiasta, e Xion li guardò uno alla volta con aria interrogativa, mentre prendeva posto alla sinistra di Roxas: finalmente, erano tutti e tre insieme, coi loro gelati salmastri e le loro semplici chiacchiere da amici. Niente membri esterni, niente missioni, niente corse, niente heartless, niente Kingdom Hearts, il quale, in gran parte, restava ancora un mistero irrisolto.
«E comunque» si affrettò subito Axel a precisare «non hai vinto proprio nessuno.» decretò, con tono serio e quasi solenne, il quale scatenò una flebile risata in Xion.
«Sei incapace di accettare la sconfitta!» continuò Roxas, che era, invece, incapace di arrendersi. Axel sembrava sul punto di ribattere, ma Xion portò una mano davanti a loro, che assolvette un po' alla funzione di un segnale di stop.
«Ehi, ehi.. Combattete tutto il giorno tutti i giorni, avete intenzione di farlo anche qui?» domandò, divertita, mentre gli altri due si guardarono fino ad esplodere in una fragorosa e cristallina risata, che coinvolse anche la ragazza.
I successivi minuti trascorsero tranquilli, mentre i tre amici guardavano di fronte a loro Crepuscopoli che si estendeva oltre l'orizzonte, assaporando ancora il gelato.
«Sapete» interruppe il silenzio Xion «ultimamente ho avuto modo di riflettere, e ho realizzato che i nomi di tutti i membri dell'organizzazione contengono almeno una "x", compresi i nostri. Scandendoli bene nella mia mente, però, ho notato che i nostri tre presentano una particolarità: il mio nome ha la "x" come prima lettera, quello di Axel come seconda lettera e quello di Roxas come terza. Siamo un trio di "x" consecutive!» dichiarò, infine, sollevando il pugno in aria, entusiasta. Axel parve doverci riflettere un po', tenendo lo sguardo basso e carezzandosi il mento col pollice, mentre Roxas le rivolse un sorriso a fior di labbra, prima di stringere le braccia attorno al collo degli amici, al punto di destabilizzarli, tanto fu
improvviso quel contatto.
«Allora saremo il trio delle "X"! Magari, un giorno, riusciremo anche a fare una fusione e in battaglia potremo..» cominciò Roxas, ma fu bruscamente interrotto nel bel mezzo della frase.
«Si, ma non correre troppo con la fantasia, Roxas.» lo ammonì Axel, alzando gli occhi al cielo.
«Allora, avremo bisogno di un saluto o di un gesto particolare.. Come tutti i gruppi che si rispettino!» propose alla fine Xion, eccitata.
«Uhm..» Axel cominciò a riflettere, rivolgendo lo sguardo verso il cielo, fino a che non ebbe l'illuminazione e stese il braccio davanti a sé, invitando gli amici a fare lo stesso, in modo da incrociare le loro braccia. Roxas posizionò il suo braccio su quello di Axel fino a che i due non formarono una X, e Xion lo appoggiò sopra quelli di entrambi, in modo da tagliare la X in una linea orizzontale.
«Certo, non è una "X", ma ogni due braccia ne formano una: il mio e quello di Roxas, il mio e quello di Xion, e quello di Roxas e quello di Xion. Siamo tutti legati all'altro» Rimasero entrambi affascinati dall'intuizione di Axel, e stabilirono che quello era il loro "buona fortuna" ufficiale prima di ogni battaglia, ed era effettivamente un gesto simbolico; quel saluto testimoniava il loro legame, e proprio il loro legame avrebbe portato loro fortuna in battaglia, oltre a fornire a tutti e tre una valida motivazione per tornare da ogni missione.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Silver Shadow