Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: FrancyC_01    24/08/2015    3 recensioni
Skipper, Soldato, Rico e Kowalski sono quattro ragazzi diversissimi tra loro. Sono pronti per iniziare la loro carriera da liceali alla High School Central Park, prestigioso istituto privato di New York. Nonostante le loro differenze diventeranno migliori amici e assieme alle loro amiche Doris e Marlene supereranno brillantemente il loro primo anno di liceo, durante il quale dovranno affrontare le difficoltà adolescenziali, i problemi con le rispettive famiglie, i primi amori, gli scontri con Julien (il ragazzo più popolare della scuola) e con l'eterna rivale della HSCP, la High School Hoboken
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Skipper era riuscito a sopravvivere alle lezioni di chimica e inglese. Durante la lezione di chimica un ragazzo dal nome strano, forse polacco, aveva mischiato qualche sostanza creando un intruglio che poi era scoppiato. Per fortuna il professore aveva deciso di chiudere un occhio sull'accaduto, essendo solo il primo giorno.
Certo che quel tipo era strano: portava degli occhiali tondi che durante l'esplosione si erano appannati oscurandogli la vista, la cravatta allentata e spostata verso sinistra e il suo zaino era decorato da formule chimiche che Skipper non conosceva. L'aveva perso di vista al suono della campana ma ripensando al suo incidente non poteva fare a meno di ridere.
Durante inglese non aveva notato nessuno di particolare e adesso si stava dirigendo  verso l'aula di storia. Appena entrato vide che Soldato era seduto al secondo banco e, contento di averlo trovato, andò a sedersi vicino a lui. Quando l'altro lo vide si illuminò -"Skipper! Meno male che ti ho trovato! Siediti vicino a me!"-  Skipper notò che un paio di ragazze stavano guardando il suo amico con vivo interesse -"Hey! Ti sei accorto di aver già fatto colpo?"- con un gesto gli indicò le due ammiratrici che si affrettarono ad abbassare lo sguardo, imbarazzate. Soldato arrossì  -"Non è vero, non sono così appariscente"- -"Se lo dici tu. Comunque, che lezioni hai seguito stamattina?"- -"Inglese e..... educazione fisica"- disse, con uno sguardo terrorizzato -"Come mai fai quella faccia?"- -"Odio educazione fisica, sono una schiappa"- -"Capito. No io invece chimica e inglese. A chimica c'era un tipo strano, ha creato una sostanza chimica che poi è scoppiata"- -"Parlando di tipi strani, ad educazione fisica c'era un ragazzo grande e grosso che però faceva fatica a parlare. Mi sa che ha qualche handicap, però sembrava simpatico. Mi sarebbe piaciuto scambiare due parole ma è andato via subito. Peccato. Dov'è il tuo armadietto?"- -"Ala est, armadietto 14C"- -"Il mio è il 16C!"- in cuor suo Skipper era contento. Almeno avrebbe avuto qualcuno con cui parlare durante i cambi d'ora. Non proseguirono la conversazione perché la professoressa era entrata e aveva già rimproverato la classe. Storia passò in fretta e in men che non si dica Soldato e Skipper stavano dirigendosi verso l'ala est. Mentre camminavano notarono due ragazze che chiacchieravano. Erano una strana coppia: una era alta, bionda e da ogni fibra del suo corpo traspariva eleganza. Aveva un neo sotto l'occhio sinistro e questo non faceva che aumentare la sua sofisticatezza, mentre l'altra era più bassa, mora e dall'aria sbarazzina. Erano molto carine entrambe, ognuna a modo suo. Avevano gli armadietti vicini ai loro, probabilmente dall'altra parte del corridoio. Skipper fu il primo a fare commenti -"Sembrano simpatiche"- -"Già, anche a me. Dai, andiamo a parlare con loro!"- Skipper era stupito dalla spontaneità dell'amico e prima di riuscire a fermarlo si stava già fiondando nella loro direzione. -"Ciao! Siete di prima anche voi?"- le due si girarono, stupite da quell'approccio così spontaneo. Rispose la mora -"Sì! Come ti chiami?"- -"Soldato, e lui è il mio amico Skipper"- Skipper era paonazzo. Era il suo primo giorno e stava già facendo una figuraccia con due tipe che manco conosceva -"Io sono Marlene e lei è la mia amica Doris, piacere di conoscervi"- si scambiarono delle strette di mano e Skipper non poté fare a meno di notare gli occhi di Marlene. Erano molto particolari, quasi gialli. Distolse subito lo sguardo. Finalmente riuscì a parlare -"Il piacere è tutto nostro. Come va?"- -"Bene grazie. Andrebbe meglio se Doris non continuasse a lagnarsi"- Doris la fulminò con lo sguardo -"Non permetterti! È un problema serio il fatto che i miei mi abbiano proibito di fare shopping dopo la scuola. A Manhattan ci sono un sacco di negozi e io volevo andare da Tiffany!"- Marlene alzò gli occhi al cielo -"Vedete, Doris è dipendente dallo shopping. Non fateci caso"- la conversazione fu interrotta dal ragazzo strano che Skipper aveva incontrato a chimica che sbraitava perché non riusciva ad aprire il suo armadietto, il 13C. Il gruppetto si diresse verso di lui -"Serve aiuto?"- -"Sì! È da mezz'ora che provo ad aprirlo e 'sto coso non si apre!"- Skipper osservò la serratura -"Dammi la combinazione"- -"7580"- Skipper provò. In effetti non si apriva -"Dammi il foglietto"- il ragazzo glielo diede. Skipper lo lesse: c'era scritto 8075. Provò la sequenza di numeri e finalmente si aprì -"Come hai fatto!?"- -"La combinazione era 8075"- il ragazzo era stupito. Lesse il biglietto e in effetti dovette dargli ragione. -"Ma allora perché ero convinto fosse 7580?"- -"Se non lo sai tu!"- ci fu un attimo di silenzio e poi tutti scoppiarono a ridere. -"Io sono Skipper e loro sono Soldato, Marlene e Doris. Tu sei quello che a chimica a fatto scoppiare la provetta vero?"- il ragazzo abbassò gli occhi imbarazzato -"Sì, sono io. Kowalski, piacere"- -"Russo?"- chiese Doris incuriosita. Quando Kowalski la guardò arrossì ancora di più. Rimase con la bocca aperta e poi, finalmente, rispose -"No, polacco. Mia madre era un'immigrata di Varsavia. Mio padre e lei si sono conosciuti qui a New York"- -"Perché era? Hanno divorziato?"- -"No, è morta quando avevo cinque anni"- l'atmosfera si fece pesante. Adesso era Doris quella imbarazzata -"Oddio scusami! Non volevo essere inopportuna"- Kowalski in quel momento capì che a quella ragazza avrebbe perdonato qualunque cosa -"Tranquilla, non potevi saperlo"- Marlene, per alleggerire la tensione, propose al gruppo di pranzare insieme. Tutti accettarono di buon grado. Le due ragazze si diressero verso il bagno e i tre rimasero da soli. Fu Soldato a rompere il ghiaccio -"Non vi sembra anche a voi di trovarvi in un film americano? Manca solo il trio di cheerleader perfide e il ricco e spocchioso e siamo a posto"- tutti scoppiarono a ridere. Skipper rispose -"Forse lo spocchioso c'è già"- stava indicando un ragazzo alto, biondo con i denti perfetti che veniva nella loro direzione. Era attraente e somigliava a Big Jim. Camminavano di fianco a lui due tizi più bassi: uno era grassottello e insignificante dall'aria annoiata mentre l'altro era mingherlino e rivolgeva al biondo uno sguardo adorante. Erano ridicoli e Soldato e Kowalski dovettero mettersi la mano sulla bocca per cercare di soffocare una risata  Big Jim passò davanti a loro e, accorgendosi delle facce divertite, rivolse uno sguardo sprezzante nella loro direzione. Questo però servì solo ad aumentare la loro ilarità. Soldato riuscì finalmente a parlare -"È nel mio corso di educazione fisica, si chiama Julien. Quello grassottello si chiama Maurice mentre il mingherlino Mortino. Mortino fa paura, è praticamente ossessionato da Julien"- -"Wow, le stranezze sono di casa alla High School Central Park!"- -"Già!"- Kowalski sembrava un po' triste dopo l'ultima battuta -"Sentite ragazzi, io ho un amico che si chiama Rico. È grande e grosso ma ha un handicap: non riesce a parlare molto bene ed è per questo che fa fatica a farsi degli amici. Ci conosciamo da una vita e anche se all'inizio incute un po' di timore, è un bravissimo ragazzo. Vi dispiace se pranza anche lui con noi?"- -"Niente affatto Kowalski. È sempre bello conoscere persone nuove"- rispose Soldato sorridendo. La campanella suonò e i ragazzi si dovettero separare per seguire corsi diversi. Skipper era sorpreso da se stesso: in una mattina aveva parlato con più persone che in tutta la sua vita. Certo, lui era un animo solitario, ma dovette riconoscere che era bello poter parlare e scherzare con qualcuno. Per la prima volta nella sua vita sapeva di potersi fidare di qualcuno, sapeva di avere degli amici.

Nota dell'autrice:
Ciao a tutti! Come vedete in questo capitolo leggermente più lungo ho introdotto quasi tutti i personaggi principali nella loro versione liceale. Grazie a tutti quelli che hanno recensito il primo capitolo e spero continuerete a farlo anche con i prossimi! Baci :-*
   
 
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