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Autore: FiftyShades97    24/08/2015    6 recensioni
Il giorno prima del suo diciassettesimo compleanno, Anastasia scoprii Christian tradirla con una donna più grande: Elena, la quale, tenterà in tutti i modi di sedurre Christian e di allontanarlo da Anastasia.
Vincerà l'amore o la rabbia?
La rabbia è un'ottima arma che spingerà Ana a respingere Christian, e ad "odiarlo". Ma riuscirà ad essere un'arma tanto potente da spezzare l'amore tra i due?
Riuscirà Ana a perdonare Christian, per il suo IMMENSO tradimento?
E cosa farà lui, per cercare di chiarire, di farsi perdonare, e per cercare di riavere l'unica ragazza del suo cuore, nella sua vita?
Non vi resta che scoprirlo!
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CI TENGO DAVVERO TANTO A RINGRAZIARVI TUTTI, SIA PER IL SUPPORTO CHE PER TUTTI I COMMENTI E LE VISUALIZZAZIONI CHE QUESTA STORIA HA RICEVUTO!
GRAZIE DI CUORE, SENZA DI VOI NON SAREI MAI ARRIVATA QUI❤️



                                                           FINE 

-Voglio un tuo bacio.- Disse; i suoi ardenti occhi grigi nei miei.

-Ma Christian...- provai a ribattere, prima che lui mi bloccasse.

-Ti prego.- Mi supplicò.

Potevo farlo?
Lo avevo già fatto, no? Lui stava dormendo in quel caso, però. 

Mi avvicinai lentamente, e gli diedi un casto bacio sulle labbra, niente di più. O almeno, non gli avrei dato di più se lui non mi avesse afferrato con l'unico braccio libero, e non mi avesse costretto a non spostarmi. 

-Christian!- Squittì per la sorpresa. 

Non mi diede il tempo di dire altro, perché le sue labbra ritrovarono le mie. 
Erano così esperte... e il mio corpo era così bramoso del suo tocco...
Mi arresi al bacio quasi istintivamente. In fondo era inutile negarglielo, anch'io lo desideravo molto. 

Mi accarezzò il viso con il pollice, e la sua lingua entrò in esplorazione. 
Gemette di apprezzamento quando gli infilai le mani tra i capelli.

Mi era mancato troppo per poter capire ciò che stavo facendo. 

-Perfetta.- Mormorò contro le mie labbra. 

-Cosa?- Ansimai, allontanandomi leggermente. 

-Tu. Sei. Perfetta.- Ripeté. -Cazzo, dovevo immaginarlo.- 

-Oh..- 

-È stato speciale.- Commentò. -Quasi come la prima volta, nel tuo appartamento.- 

Spalancai gli occhi. 

-Tu...- mi bloccai. -Che cosa hai detto?- 

-Che baciarti è stato qualcosa di meraviglioso.- Chiarì. -Quasi come la prima volta nel tuo appartamento.- 

-Ti sei ricordato?- Chiesi con le lacrime agli occhi. 

-Nel momento in cui le tue labbra hanno toccato le mie.- Mormorò sorridendomi. 

Stavo piangendo, ma in quel momento non poteva importarmene di meno. 

-Oh, Christian!- Scoppiai, gettandogli le braccia al collo. 

-Mi dispiace.- Disse. -Mi sarei dovuto ricordare subito di te.- 

-Non è colpa tua.- Singhiozzai. -Hai ricordato tutto?-

-Si, e un po' il merito è di Elena..- ammise. 

-Elena?- Il solo nome mi fece scattare sull'attenti.

-Si. Avrei dovuto dirtelo subito che con la sua visita avevo cominciato a ricordare, ma volevo ricordare davvero tutto prima di dirtelo, non solo una parte.- Sorrise. 

-Quindi... quando lei ti ha detto che da allora avete cominciato a vedervi sempre...- dissi lentamente.

-Sapevo che stava mentendo.- Concluse per me.

-Tuo padre mi ha assicurato che farà di tutto per non farla più avvicinare a noi.-

-Cosa?- Scattò. -Perché? Gli hai raccontato qualcosa?- 

-No, certo che no!- Esclamai offesa. -Ma anche lui ha percepito qualcosa che non va in quella donna, tutto qui.- 

-Oh, grazie a Dio.- Sospirò.

Il mio amore era tornato.
Era tornato sul serio.


Quando mi sono trasferita qui a Seattle non avrei mai potuto immaginare che la mia vita sarebbe cambiata così tanto. 
L'ho già detto, lo so, ma non mi stancherò mai di ripeterlo. 
All'ora ero solo una ragazzina impaurita di sedici anni, e invece ora eccomi qui, prossima alla maggiore età. Forte e coraggiosa. 

Una volta ho letto in un libro una frase che mi ha colpita molto, ovvero: "Se sei stata scelta per questa vita è perché sei abbastanza forte da viverla." 
Mi venne da ridere quel giorno. Era esattamente il giorno dopo il mio quattordicesimo compleanno. 
La mia vita era ancora in subbuglio, ma ripensandoci ora... so che quella frase è dannatamente vera. 

Ne ho attraversate di tutti i colori, ma grazie a Christian sono sempre riuscita a distruggere tutti gli ostacoli che mi si ponevano davanti. 

"Non sono stato io a salvarti, Ana. Sei tu che hai salvato me." Mi ripeteva costantemente.

La realtà è che ci siamo salvati a vicenda.
Insieme ci siamo completati, e non potremmo mai stare meglio di così.


10 SETTEMBRE 2008: DICIOTTESIMO COMPLEANNO 

-Annie... sei bellissima!- Commentò papà, non appena entrai nella sala da pranzo.

-Grazie.- Risposi arrossendo leggermente. 

Indossavo un semplice abitino senza spalline.
La parte superiore era bianca, decorata da molte perle. La fascia che mi circondava la vita, invece, era nera, e infine c'era la parte finale del vestito che era turchese. 
La gonna mi arrivava a metà coscia. Di sicuro Christian avrebbe avuto da ridire. 

-La mia piccola...- sussurrò con le lacrime agli occhi. "Oh, papà!" 

-Sembra ieri la prima volta che ti ho incontrata... e invece ora sei già una donna!- Esclamò.

-Papà!- Gli feci un sorriso annacquato. -Non mi sto mica sposando!- 

-Lo so! È solo che vederti così... grande e sicura di te, mi scalda il cuore.- Ammise. 

-Sarò sempre la tua bambina però, giusto?- Chiesi. 

-Certo!- Rispose velocemente come se avessi appena detto una pazzia. 


Kate aveva passato l'intera mattinata con me, acconciandomi e truccandomi come meglio le sembrava. 

"Ti prego, non truccarmi molto! Non voglio sembrare un pagliaccio!" La supplicavo ogni minuto, facendola ridere.

"Ti sto truccando quant'è giusto!" Mi rispondeva. "Sarai bellissima. Devi solo fidarti di me."

Alla fine in effetti, dovetti ammettere che il risultato era molto bello e raffinato. Non sembravo neanche io la ragazza raffigurata allo specchio.
Kate continuò ad insistere a farmi mettere dei tacchi vertiginosamente alti, e mi vietò di mettere i gioielli. 

"Vuoi farmi fare una brutta figura anche il giorno del mio compleanno?" Avevo piagnucolato. "Ti prego Kate! Mi ucciderò su questi tacchi!"

"Se dovessi cadere ci sarà Christian a salvarti."

"D'accordo." Mi ero arresa sbuffando. "Ma fammi almeno mettere i gioielli!"

"No, non se ne parla!" Mi aveva sgridato. "Questo vestito è già perfetto così. Non c'è bisogno che tu aggiunga gli accessori."

Come tocco finale, Kate aveva acconciato i miei capelli in morbidi boccoli che lasciò sciolti. 

"Mi raccomando, non scordarti di mettere il rossetto, e non baciare più nessuno dopo!" Mi aveva detto prima di andarsene.

"Si, ho capito!" Avevo risposto alzando gli occhi al cielo. 

"Sarai bellissima questa sera!"

E ora invece, ero davanti lo specchio, indecisa se seguire il consiglio di Kate e non mettere nessun accessorio.

-Wow, Ana!- Esclamò Christian, facendomi spaventare.

-Non si usa più bussare alla porta? Sai, potevo benissimo non essere vestita.- Lo presi in giro. 

-Volevo correre il rischio, in realtà. Anzi, forse dovrei dire che sono un tantino deluso dal non averti trovata nuda.-

Scoppiai a ridere.
-Sei un pervertito.- Mi rigirai verso lo specchio.

-Una delle mie tante qualità.- Si vantò, e mi raggiunse, abbracciandomi. 

-Ti ammiri allo specchio, eh?- Alzò un sopracciglio.

-Che cosa? No!- Sbottai arrossendo. -Stavo solo decidendo se ascoltare Kate o meno. Non vuole che mette nessun gioiello.- Mi imbronciai. 

-Mh..- si grattò il mento. -Lascia che ti aiuti io, allora.-

-E come vorresti aiutarmi?- Sorrisi, girandomi verso di lui. 

-Chi lo sa...- fece il vago. Poi estrasse tre scatoline e me le porse. 

-Sono per me?- Mi morsi il labbro.

-Può darsi.- Sorrise. 

Prima di aprirle lo fissai. 
Era attento e anche nervoso. 

All'interno della prima scatola, c'era una bellissima collana a forma di cuore, d'oro bianco, con le nostre iniziali al centro, e un diamantino di lato.
"Sei il mio tutto. Il mio per sempre." C'era scritto di dietro. 

-Christian..- sussurrai con le lacrime agli occhi.

-Ti piace?- Chiese ansioso. 

-Certo! Lo adoro.- Esclamai. 

-Apri le altre, allora.- 

Nella seconda scatolina c'erano un paio d'orecchini a pendente a forma di cuore, anch'essi d'oro bianco, abbinati ovviamente alla collana.
Nella terza ed ultima scatolina infine, c'era un finissimo bracciale d'oro bianco, con diversi diamanti incastonati dentro. 

-Caspita.- Sorrisi. -Ti sarai impoverito dopo questi.- 

-Non è nulla di ché..- disse nervoso.

-È molto per me, invece.- Risposi. -Christian, sono meravigliosi. Specialmente questa.- Dissi alzandogli la collana.

-Quindi ti piacciono?-

-Certo! È per questo che eri così nervoso? Perché temevi che non mi piacessero?- Scoppiai a ridere. 

-Non prendermi in giro.- Borbottò imbronciandosi.

-Non lo farei mai.- Dissi cercando di mantenere un'aria seria. 

-Vieni qui.- Esclamò, prima di ritrovarmi le sue labbra sulle mie.

-Ti amo, Anastasia. Sempre.- Mormorò. 

-E io amo te, Christian. Anche più di sempre.- Sorrisi. 
Ed era vero. Non avrei mai più potuto amare nessun altro uomo nella mia vita, tranne forse se si sarebbe trattato di mio figlio. 

:-:-:-:-:-:-:

-Ana!- Strillò Kate, non appena entrai nel locale.

-Wow...- Esclamai.

-L'abbiamo addobbata bene, vero?- Si vantò.

-Si. È bellissima- dissi ammirando la sala in cui avrei festeggiato. 

-Anastasia!- Harry mi raggiunse. -Buon compleanno!-

-Harry, grazie! Anche per tutto questo.- Esclamai abbracciandolo velocemente. 

-Oh, figurati!- Esclamò. -In realtà è questa piccola arredatrice qui, che ha fatto la maggior parte del lavoro.- Sorrise, e dopo averla avvicinata a se' la baciò. 

(Un mese dopo l'incidente di Christian, era tutto quasi dimenticato.
Christian si era completamente ristabilito, sia mentalmente che fisicamente, e poté addirittura ritornare a scuola, dove ad attenderci c'era una nuova coppia. 

Kate ed Harry avevano iniziato a frequentarsi, e dopo il loro magnifico (così come lei me lo aveva descritto) primo bacio, avevano deciso di fare coppia fissa.)

Ed ora eccoli qui a baciarsi teneramente. 

-Siete così carini che mi fate quasi vomitare.- Scherzai, sapendo che lo avrebbe detto Kate se fosse stato tra me e Christian.

-Chiudi il becco, Steele.- Mi rimbeccò sorridendo. 

La sala si affollò ben presto. 

Non mi piacevano molto questo genere di feste, specialmente se si trattava del mio compleanno, ma papà aveva insistito a volermela organizzare.

-Ecco qui la mia festeggiata preferita.- Sussurrò Christian, baciandomi il collo. 

-Ciao!- Sorrisi. -Mi sei mancato.-

-Davvero?- Chiese sorpreso. 

-Mi manchi sempre.- Sorrisi. 

-Oh, miss. Steele. Mi duole averla fatta aspettare, ma dovevo finire di confezionare il suo regalo.- Sorrise soddisfatto. 

-Regalo?- Squittii. -Vuol dire che ce n'è un altro?- 

-Altri due, in realtà.- Mi corresse. -Ma questi qui.- Disse indicandomi gli orecchini, la collana e il bracciale. -Erano solo un pre-regalo.- 

-Tu sei pazzo.- Risi.

-Si. Pazzo di te.- Mi bisbigliò all'orecchio. 

Le luci diventarono soffuse, e man mano la musica cominciò a rallentare.

-Bene, Miss.- Disse Christian, mettendo un braccio dietro la schiena, e uno difronte a lui, in attesa. 

-Che cosa stai facendo?- 

-Può concedermi l'onore di questo ballo?- Chiese.
Come diavolo faceva a mantenere quell'espressione seria? 

-Con molto piacere, Mr...Grey.- Balbettai, afferrandogli decisa la sua mano.

Di sicuro Christian aveva tanti talenti, e uno di questo era il ballo.
Si muoveva benissimo. 


La serata finii ancora prima che me ne rendessi conto. 
Avevamo mangiato, bevuto, cantato, ballato, e ora, dopo aver scartato tutti i regali (tra cui un intimo spaventosamente sexy, come lo aveva definito Christian) ne mancava solo uno da aprire.

-Questo regalo non è esattamente qualcosa che tu possa usare.- Mi disse Christian nervoso. -E non sono sicuro che il secondo ti piaccia, perché in realtà non avevo idea di cosa regalarti, così...-

-Christian!- Lo bloccai, ridendo. -Li adorerò, qualsiasi cosa siano.- 

Detto questo, anche se ancora un po' titubante, mi porse il regalo. 

Dopo averlo scartato ansiosamente, mi ritrovai tra le mani un bellissimo album, con una mia foto insieme a Christian.
Christian era sorridente, bellissimo come sempre, io invece ero accoccolata al suo fianco e mi stavo sicuramente sbellicando dalle risate. 
Lo adorai già dalla sola copertina. 

"La prima volta che ci siamo scontrati, sapevo che ti avrei rivista. 
Me lo sentivo. 
Volevo rivederti, e così successe." Diceva la prima frase. 

"Eri così timida, ma dannatamente bella, quando ti ho conosciuta!
Mai al mondo mi sarei immaginato che una tale bellezza potesse essere mia, e invece è successo, ed io non potrei mai essere più felice." Diceva la seconda.

"Oh, Christian!" Mi vennero le lacrime agli occhi, e girando la pagina trovai un'altra nostra foto.
Sembravamo così felici e spensierati! 

In tutte le pagine seguenti c'erano un sacco di foto, con tantissime frasi allegate.
Era un album meditato, ed io lo amavo.
Come poteva pensare che non mi sarebbe piaciuto?

A fine album c'era un'ultima scritta e due biglietti aerei. 

"Grazie per avermi salvato. 
Grazie per essere entrata a far parte della mia vita. 
Grazie per essere te stessa. 
Ti amo, molto più della mia stessa vita. 
~C.❤️"

-Christian!- Gridai, avvinghiandomi a lui.

Mi afferrò saldamente e mi baciò la testa.

-Quindi...- iniziò.

-Se mi chiedi se mi è piaciuto giuro che mi metto a strillare.- Sorrisi. 

-Allora è meglio che non dica niente.- 

Ci fu un applauso generale in sala, che mi fece diventare rossa come un peperone. 

-Le cose che hai scritto...- singhiozzai. -Sono così meditate e belle! Ti amo anch'io più della mia stessa vita, Christian. E sarà per sempre così.- 

-Me lo prometti?- Chiese.

-Si.- Sorrisi. -Te lo prometto.-

Non mi importava se la stanza era piena di gente. In quel momento volevo solo baciare il mio ragazzo, e così feci.

Cogliendolo di sorpresa mi alzai in punta di piedi, e dopo avergli accarezzato il viso, le mi labbra si scontrarono con le sue. 

Ci furono oltre ad altri applausi, anche dei fischi generali.
Gli occhi di tutti erano su di noi, ma non mi importava, io avevo occhi solo per Christian. 

-Grazie.- Mormorò contro le mie labbra. -Grazie per aver cambiato la mia vita.-

-No.- Lo corressi. -Grazie a te per aver cambiato la mia.- 


Io e Christian ci sposammo molto presto. Eravamo troppo ansiosi per potere aspettare di più. 
Io avevo 20 anni, mentre lui stava per compierne 22 quando salimmo sull'altare.

Si era davvero impegnato nel lavoro, perché uno dei suoi più grandi sogni, oltre a quello di essere ricco, per non essere mai più povero, era quello di sfamare tutti i bambini meno fortunati. 

Christian Grey divenne un'importante uomo d'affari. 
Passammo una bellissima vita insieme, ricca di alti e bassi. 

All'età di 25 anni, rimasi incinta del nostro primo figlio, Theodore Grey. 
Christian andò nel panico non appena gli annunciai che ero in dolce attesa, ma io sapevo che sarebbe stato un ottimo padre. 

All'età di 26 anni, rimasi incinta della nostra seconda ed ultima figlia, Alyson Grey: la principessa di papà. 

I miei figli mi chiedevano sempre il perché della mia cicatrice sul polso, e guardandola riaffioravano tantissimi ricordi della mia giovinezza. 
Tutto quello che era successo con Christian, sia le cose belle, che quelle brutte... beh, non le avrei mai cambiate.

La nostra è stata un vita degna di essere stata vissuta, ed io ringrazio davvero tantissimo la sacrosanta provvidenza per aver fatto si che incontrassi il miglior uomo presente sulla terra. 

Ti amo Christian Grey, e ti amerò per sempre.


                                                              ~FINE~
   
 
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