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Autore: IsaMor    24/08/2015    10 recensioni
(Sterek omegaverse.)
... Il medico si sedette alla scrivania e guardando i due: "Sceriffo il suo ragazzo sta bene, deve solo riposare e prepararsi."
"Prepararmi a cosa?", chiese Stiles piuttosto confuso.
Aveva risposto ad un po' di domande durante la visita, anche se il medico sembrava aver avuto la diagnosi non appena controllato i dati di nascita del paziente sulla cartella clinica in suo possesso.
"Stiles, al calore. Sei un omega ed è arrivato il momento di andare in calore per la prima volta. Accade sempre in primavera, non per niente è considerata la stagione degli amori."...
...Scott scoppiò a ridere: "Aspetta qualche giorno e vedrai tanti di quei alpha alla porta di casa tua che tuo padre dovrà distribuire i numerini per conoscerti."
"Non essere ridicolo..."
"Stiles, meglio se te lo dico io. Odori di buono." ...
... "Vedi di stare attento. E soprattutto stammi lontano, puzzi!", ringhiò.
Lo lasciò, mentre riprendeva a camminare.
"Cosa? Io non puzzo! Mi è stato detto che odoro di buono."
"La tua giacca puzza."...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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CAPITOLO VIII

 

Fu un pomeriggio, nella nuova casa di Scott che rincontrò Derek.

Stiles stava portando su per le scale l'ennesimo scatolone di Allison, e Derek apparve all'improvviso per togliergli il peso di mano.

Non ci furono parole, solo delle fugaci occhiate.

Era dal "ti amo" a casa di Derek che il licantropo si teneva alla larga dal branco e da lui.

Era passato un po' da quando aveva baciato l'ultima volta Bobby, quindi Stiles sospettó che Derek avesse aspettato che l'odore del coach svanisse dal suo corpo prima di rifarsi vivo. In più di un'occasione l'odore di un altro alpha su Stiles aveva infastidito il licantropo.

Avevano tutti aiutato Scott e Allison con il trasloco della loro roba. Derek si era occupato anche di Peter, Lydia, Erica e Boyd, ma non aveva mai incontrato Stiles, impegnato sul fronte trasloco di Danny e Isaac che avevano anche dovuto tinteggiare la nuova casa comprata dopo che Isaac aveva venduto la vecchia casa ereditata dal padre e mai più usata per ovvie ragioni.

Isaac, con quel denaro si era assicurato una bella casetta, qualche soldo da parte e un anello con diamantino per Danny che l'avrebbe ricevuto durante la firma del legame in municipio.

Tutti gli omega avevano un anello con diamante che li aspettava, tranne Stiles. Doveva essere felice per loro, ma non ci riusciva sempre. Non c'era riuscito neanche quando Isaac gli aveva fatto vedere l'anello e chiesto consiglio.

Era chiaro a tutti che soffrisse per l'idea di essere solo ad affrontare il calore, ma nessuno se la sentiva di escluderlo dai preparativi.

E Derek era il capo branco, quindi impossibile da escludere, soprattutto perché era l'unica protezione che avrebberò avuto in quel periodo. Jackson sarebbe partito per un luogo piu isolato, visto che stava subendo l'odore degli omega in modo incontrollato per via della sua nuova natura di licantropo. Intando, si stava rendendo utile, ma la presenza di Stiles era chiaramente un problema per lui.

Jackson, non aveva problemi con gli omega coperti dall'odore dei loro alpha, ma con Stiles era diverso. Non puzzava piu di Bobby Finstock, quindi in piu di un'occasione si era avvicinato con l'intento di sedurlo. 

"Jackson, mi passi quella scatola."

"Scott, siamo in tanti, mi spieghi perche pretendi che faccia tutto io?"

Scott aspettò che Stiles raggiungesse Lydia in bagno per aiutarla con la nuova tendina della doccia: "Perché devi smetterla di girare intorno a Stiles.", sussurrò furioso per non farsi sentire dall'amico umano.

"Cosa t'importa? Stiles è solo e tu dovresti essere contento che gli giri intorno. Sono pur sempre uno del branco, meglio io che non un altro esterno."

"Sì, sei uno del branco, ma non quello giusto per Stiles.", spiegò.

"Se Derek non si dà una mossa, rischia che qualcun altro faccia la festa a Stiles durante il calore. Basta che metta piede fuori di casa nel momento sbagliato e gli saranno addosso in tanti."

"A te non riguarda. Derek lo terrà d'occhi. Quindi gira a largo!"

"È questo il piano? Derek aspetta il momento giusto per infilarsi in camera sua e dentro di lui? Patetico."

"Patetico a chi?", tuonò il capo branco alle sue spalle: "Mi credi davvero così subdolo da fare una cosa del genere?"

"Derek, hai capito male.", cercò di difendersi. 

"È ora che tu vada via dalla città. Non sei piu in grado di mantenere il controllo.", ciò suonò come un ordine e non come una considerazione. 

Gli altri si erano fatti attorno.

"Ok, ok...", sbuffò. 

Era chiaro anche a lui che l'odore di tutti quei giovani omega che in quel periodo stava riempiendo la città era un problema per le sue narici da licantropo. Con il calore vero e proprio sarebbe stato fuori controllo. 

Salutò tutti, chiedendo scusa per alcuni atteggiamenti a Stiles e andò via. 

Alle otto di sera avevano finito di sistemare anche l'appartamento di Scott e Allison, e tutto il branco era sfinito. Avevano mangiato una pizza in modo scomposto attorno al tavolino basso davanti ai divani e dopo un po', Peter aveva tirato fuori birra e liquori dall'auto per festeggiare la fine della parte faticosa dei preparativi al calore. Ora era tutto in discesa.

Era la settimana pre-calore e li aspettava una cerimonia in municipio molto veloce, per garantire alcuni diritti fondamentali agli omega e una festa nella villa della famiglia di Lydia, poi sarebberò entrati nelle nuove case per iniziare la loro vita di coppia.

"Un brindisi.", suggerì Peter con il bicchiere in mano.

"A cosa?", domandò Lydia.

"Al calore.", disse Derek alzandosi in piedi e puntando i suoi occhi in quelli di Stiles: "Che possa essere per tutti l'inizio di una nuova vita. Da ora non siamo più un branco, ma una famiglia. Il calore ci ha avvicinato e ci terrà uniti con legami più profondi della semplice amicizia o dell'istinto di sopravvivenza. Ci fidiamo uno dell'altro e sarà così per sempre. I nostri cuccioli avranno sempre l'amore di questa grande famiglia a proteggerli, perché è ciò di cui è fatto questo branco, d'amore."

"Wow, nipote. Non ti facevo così ispirato!"

Riserò tutti, compreso Derek.

Visto che i licantropi, pur bevendo tanto, non potevano ubriacarsi lo feceró gli umani e Stiles più di tutti. Nessuno glielo impedì. Aveva bisogno di fare qualcosa di stupido prima del calore.

Solo quando fu chiaro che non si reggesse più in piedi, Scott e Derek gli levaronò la bottiglia di mano.

"Lascia, ti fa male."

"Stiles molla la bottiglia!"

"Che noiosi che siete! Tu sei il solito lupone acido e tu sembri mio padre!", sostenne lucidamente da ubriaco, puntando un dito in direzione prima dell'uno e poi dell'altro e quasi cavando un occhio a Scott.

L'amico lo sollevò dal divano in cui era inciampato: "Ti porto a casa."

Venne portato di peso dai due nella sua jeep.

E mentre Scott e Derek discutevano di qualcosa, Stiles si raggomitolò sul sedile del passeggero guardando fuori la strada ferma.

"Andiamo.", disse la voce a suo fianco.

"Quel lupone è insopportabile. Sarà pure tutto muscoli e sex appeal, ma sempre insopportabile resta."

La persona di fianco annuì.

"Certo, lo so che per te è un esempio, ma resta un musone!"

L'altro continuò ad annuire con versi, senza parlare. No che Stiles gli desse tempo di ribattere.

"Un musone sexy. Se non fosse così dominante, un pensierino ce l'avrei pure fatto Scott. Io non lo voglio uno che mi dice cosa posso e cosa non posso fare. È da una vita che bado a me stesso da solo. Lui non deve dirmi come vivere."

L'altro non lo interruppe, in fondo era ubriaco e poco cosciente di cosa stesse dicendo. Non seguiva un filo logico, ma aveva bisogno di parlare.

"Mi ha detto che mi ama. Bobby non me l'ha detto durante tutto il periodo che siamo stati insieme. Scott da quand'è che hai preso a ringhiare come quel sourwolf? Io voglio stare con qualcuno che non mi tratti come un disastro ambulante. Lui mi guarda sempre con quell'aria di sufficienza e poi mi spieghi che hanno le sue sopracciglia? Non sono normali come si alzano.", lo disse mentre disegnava sul vetro umido del suo respiro due sopracciglia che poi unì trasformandole in un cuore.

"Non ho paura di stare da solo per tutto il calore. Credo che penserò a lui tutto il tempo. Penserò alle sue spalle, al suo petto, alle sue gambe e al suo... Beh non serve che ti spieghi. Però voglio vedere quei occhi verdi su di me. Voglio vederli socchiudersi dal piacere."

L'altro deglutì e fece dei respiri profondi.

"Scott, ho sbagliato tutto. Dovevo andare da lui subito dopo quella luna piena in cui è cambiato. Solo che ho fatto tutti quei pasticci e lui era arrabbiato e io stanco di discutere. Poi, ho incontrato Bobby quella sera e mi sono convinto che con lui sarebbe stato tutto facile. Niente discussioni continue e niente pretese di essere il dominante solo perché è un licantropo."

Continuò a parlare, osservando la strada che scorreva a suo fianco.

"Credo che mi piaccia ancora, solo che l'ho combinata grossa con Bobby. Non dovevo dirgli in quel modo che l'avevo baciato. La cosa strana è che mi è sembrato simile al bacio di Derek solo la prima volta, poi non era nulla di paragonabile. Aveva ragione Danny sul fatto che ci si abitui al bacio dell'alpha. Chi sa quando tempo ci avrei messo ad abituarmi ai baci di Derek."

L'auto si fermò e il suo autista fece il giro per farlo scendere.

Quando la portiera gli venne aperta, Stiles si trovò davanti Derek.

"Tu che ci fai qui? Dov'è Scott?", chiese confuso.

Notò di essere a casa.

"Vieni, ti accompagno dentro."

"Nooo... Non ho bisogno di te per stare in piedi!"

"Lo so, ma io ci sono lo stesso."

Stiles si avviò verso l'entrata, inciampando naturalmente nel gradino apparso dal nulla. Venne afferrato da Derek che lo strinse a sè e l'accompagnò su per i tre gradini fino alla porta.

Lo sceriffo sentendo movimento davanti casa era andato ad aprire il portone, ritrovandosi il figlio praticamente ubriaco fradicio avinghiato a Derek.

"Stiles, cos'hai fatto?"

"Niente papà.", mentì, poco convincente cercando di stare dritto.

"Aveva bisogno di sfogarsi un po'.", cercò di giustificarlo Derek: "Colpa di Peter se è ubriaco. Lo porto di sopra."

Quando arrivarono in camera Derek lo mise sul suo letto e gli sfilò le scarpe, lo coprì e lo costrinse a girarsi sul fianco.

"Devi dormire di lato o soffochi se ti viene da vomitare. Buonanotte Stiles.", gli disse guardandolo raggomitolarsi come un gatto.

Lo sceriffo aveva seguito i due con calma e aveva assistito a parte della scena.

Quando Derek si voltò e incontrò gli occhi chiari dell'uomo, capì che dovevano parlare.

 

 

La mattina dopo Stiles dovette sopportare suo padre che usava un tono più alto di voce per peggiorargli l'emicrania post sbornia.

Solo dopo colazione la punizione o tortura finì.

"Stiles, c'è una persona che vuole parlarti.", disse con un tono di voce normale, mentre scostava le tendine della cucina per guardare l'uomo che si era seduto in giardino in attesa di qualcuno.

Stiles andò a guardare: "Derek."

Uscì con passo calmo e si avvicinò all'uomo: "Ehi, lupone."

"Ciao.", lo guardò e sorrise in risposta ad un sorriso nascente di Stiles.

"Allora?"

"Stiles, non ce la faccio a stare senza di te. Ho bisogno di averti accanto non solo come omega, ma soprattutto come persona. Legati a me e ti prometto che anche se litigheremo e non saremo d'accordo su nulla, non dovrai mai pentirti della scelta che farai adesso. Sarò il tuo sourwolf per tutta la vita e ti amerò per tutta la vita."

"Mi avevi già convinto al non ce la faccio a stare senza di te!" 

Sorriserò felici entrambi e dopo qualche secondo Derek lo strinse a sè. Stavano cercando i loro visi per un bacio quando vennerò interrotti dai singhiozzi di qualcuno.

"Cazzo, ma voi da quand'è che siete là!", urlò Derek trasalendo, quando notò l'intero branco sulla porta della cucina di casa Stilinski.

Lydia stava singhiozzando dall'emozione per la dichiarazione di Derek e non era l'unica con le lacrime agli occhi. Erica si nascondeva e Allison e Scott fingevano di guardarsi negli occhi per non far notare gli occhi lucidi.

"Sei stato tu a chiamarci!", replicò Peter.

Stiles guardò Derek: "Perché li hai chiamati?"

Sorrise furbo: "Diciamo che ero sicuro che mi avresti detto di sì."

"Quindi?"

"Quindi, domani c'è la cerimonia in municipio e tu devi trasferirti da me già domani sera. Dopo, non ci sarà tempo, se per caso il calore dovesse iniziare qualche giorno prima del previsto."

Stiles degluitì. Non c'era più tempo sul serio.

"Dobbiamo prenotare in municipio, sarà strapieno in questi giorni."

"Tranquillo, ci hanno messi con il resto del branco nel gruppo prima di pranzo. Stamane ho consegnato i moduli."

"Ma non ti servivano i miei documenti?"

"A quelli ci ho pensato io.", ammise lo sceriffo con gli occhi lucidi quanto la stella che portava sulla divisa.

Stiles non seppè perché, ma corse ad abbracciarlo felice.

"Ok. Ora smettiamola con questi abbracci e lacrimoni. Ci sono i bagagli da fare.", annunciò Peter sollevandosi le maniche della camicia.

Lydia gli tirò un pugno nel fianco: "Hai il tatto di un orso!"

Entrarono in casa per iniziare a preparare la roba, invece Derek prese per mano Stiles e lo condusse da tutt'altra parte: "Noi dobbiamo parlare. C'è una cosa che devo dirti della mia famiglia."

"Se si tratta della storia dei cuccioli di licantropo, la conosco già e solo l'idea che dal mio corpo uscirà un lupo... Oh Dio, non voglio pensarci!"

L'altro lo guardò con le sopracciglia alzate, mentre lo faceva salire sulla Camaro.

"Non è per quello e come cavolo fai a saperlo?"

"Deaton."

"Mai che si faccia i fatti suoi! Si tratta di una cosa che si ripete nella mia famiglia da secoli e ti riguarda."

Mentre Derek guidava, Stiles decise che ora poteva fare tutto quello che voleva al suo licantropo.

Lo fisso, tanto che Derek lo guardò quasi infastidito: "Che c'è?"

Stiles si allungò e accarezzò la guancia del suo alpha: "Io non ti bacio se non ti fai la barba."

"Ehi?", rimase sconvolto da quell'affermazione.

Solo Stiles poteva impuntarsi su una stupidagine dopo tutto quello che avevano passato.

"Guarda che irrita tanto. La mia pelle è delicata ultimamente."

"Ok.", cedette subito.

"Grazie.", riprese a fissarlo.

"Che c'è adesso?", domandò sconsolato.

"La giacca, è mia."

"Ti sbagli, è mia. Me l'hai restituita quando sei venuto a casa, non ricordi?"

"Sì, ma l'hai usata per appestarmi l'armadio, quindi ora è mia."

"No, te l'ho solo prestata quella sera nel bosco. È mia."

"Sapevi che saremmo arrivati a questo punto quando l'hai usata per coprirmi con il tuo odore?"

"Io no. Il mio lupo interiore sì."

"Il tuo lupo interiore?"

"Sì. È di questo che volevo parlarti. Il mio lupo ti ha scelto appena ha sentito il tuo odore da omega."

Sceserò dall'auto e Stiles notò la vecchia casa bruciata.

"Senti, no per lamentarmi, ma io qui non ci vengo a vivere.", affermò interrompendo il discorso di Derek.

"Guarda che ho un loft, ci sei pure stato!"

"Avrei un paio di cose da dire anche sul tuo loft.", affermò con un sorriso malefico.

"Ne parleremo dopo il calore, per ora accontentati."

"È freddo quel posto."

"Ti riscaldo io.", affermò provocatorio, facendo arrossire l'altro.

"Entriamo, così ti spiego perché siamo qui."

Non era mai stato lì da solo, tanto meno da solo con Derek. Ricordò il sogno e per un attimo si bloccò, ma Derek intrecciando le dita di una mano alle sue lo incoraggiò ad entrare.

Il posto era come al solito, lugubre e colmo di dolore.

Derek si fermò e lo guardò negli occhi.

L'altro non capiva: "Non è che siamo qui per sacrificare un omega vergine? Fa un po' paura."

"Sei ancora vergine? Ottimo. Almeno non dovrò uccidere il coach.", affermò serio.

"Ehi, le mie esperienze sessuali passate, non ti riguardano.", lo riprese scherzoso. 

"Ora lascia che ti spieghi perche siamo qui e poi non ti sembrerà così spaventoso."

"Ok."

"Il mio lupo interiore ti ha scelto subito quando ha sentito il tuo odore e questo non dovrebbe accadere con un omega umano, ma con un omega licantropo. Il problema è che la mia vecchia ancora mi impediva di stare con un omega, quindi ho passato il periodo prima della luna piena a combattere contro me stesso, anzì contro il lupo in me. È per questo che quando ti ho baciato mi sono fermato perché non volevo sottometterti, mentre quando ti ho chiesto di essere un bravo omega qui fuori era il lupo a volerti sottomettere. Non avevo alcun controllo su di lui durante quella luna piena, però poi il lupo ha capito che eri un compagno da rispettare e ascoltare, solo così si è quietato. Fin qui mi seguì? "

"Sì, ho capito. Il lupo in te non vuole solo dominarmi come compagno, ma vuole trattarmi alla pari."

"Perfetto. Un'altra cosa che devi sapere è che la storia della mia famiglia è lunga. Noi siamo licantropi da sempre, ma è capitato spesso che la famiglia venisse distrutta e ne sopravvivesserò solo uno o due membri."

"Come con l'incendio di qualche anno fa?", affermò guardando le pareti della stanza.

"Sì, ma prima è capitato anche a mio nonno da ragazzo. Pur essendo i fondatori della città, la nostra famiglia ha sempre dovuto iniziare da zero nella creazione di un nuovo branco. Così fece lui, solo che scelse di legarsi ad un umano di nome Sam contro ogni parere. L'omega umano fece la grandezza del branco e non è stata la prima volta. In passato ogni volta che un licantropo sceglieva un umano omega la famiglia e il branco prosperavano. Ho voluto raccontarti questa storia perché quando ho capito che il lupo ti aveva scelto, ho compreso che la nostra vita sarebbe stata dedicata al branco. Ti aspetta un grande compito e anche se io cercherò di fare l'alpha dominante, non ti costringerò mai a sottometterti. Voglio che tu lo sappia."

"Quindi, io avrò la possibilità di guidare il branco?", chiese.

"Se io farò scelte sbagliate, tu dovrai fermarmi o fare ciò che serve al bene del branco."

"Della famiglia, ieri l'hai chiamato così."

"Famiglia. Ora che sai questa cosa, posso dirti perché siamo qui. Questa casa è stato il punto d'incontro del branco per anni. Lo sarà anche la nostra. Sarà sempre piena di licantropi e bambini di licantropi. Sarà bello e difficile a volte, ma se ti crea problemi..."

"Scherzi, nessun problema. E poi casa tua in questo momento è già piena di licantropi e Lydia starà buttando via le mie felpe e mettendo le mani nelle tue mutande."

"Quello è un compito che spetta a te!"

"Cosa? Mettere a posto la tua roba?", chiese infastidito dall'essere scambiato per una cameriera.

"No. Mettere le mani nelle mie mutande."

Arrossì, mentre veniva stretto tra le braccia di Derek.

"Sei carino quando arrossisci. Sono curioso di vedere quando sei eccitato."

Stiles si strinse a lui: "Io sono sempre carino e vedrai durante il calore..."

"Speravo di vederlo un po' prima."

Le labbra si sfiorarono lente: "Derek, sei davvero il mio alpha?"

"Sì, per sempre."

Le labbra si posarono le une sulle altre.

Dolcemente si studiarono per poi lasciare che le lingue si cercarserò, trasformando tutto in piacere puro.

Si baciarono affamati e Stiles iniziò a respirare a fatica. La sensazione era stordente per lui. Quando si staccò, aveva il fiato corto.

"Stiles, stai bene. Cos'hai?"

"Mi sbagliavo, l'effetto del bacio di un alpha non diminuisce con il tempo."

"Devi spiegarmi questa cosa un giorno."

"Sono cose che solo un omega può capire."

"Siediti. Devo prendere una cosa e poi andiamo ad aiutare gli altri. Lydia in casa nostra mi preoccupa!", si allontanò, senza accorgersi dell'effetto che avevano avuto le parole "casa nostra" su l'altro.

Quando tornò un minuto dopo non aveva nulla in mano, ma teneva ancora la mano nel taschino interno della giacca. Stiles era curioso di sapere cosa nascondesse, ma non insistette perché più interessato a riavere le labbra di Derek sulle sue. Peccato che l'altro avesse deciso di andare via. 

In auto, Stiles iniziò a guardare la strada scorrere fuori dal finestrino e la sua mente, stimolata dagli occhi ricordó la sera prima. In un lampo si irrigidì come morso da un lupo.

"Cos'hai?"

"Eh!?", saltò sul sedile. 

"Il tuo odore è cambiato. Sei nervoso, spaventato e a disagio.", diede un'altra annusata: "Sembra che tu ti senta anche colpevole per qualcosa."

"Smettila di annusarmi!", si adirò.

"Sei il mio omega e quindi ti annuso quanto voglio!", ringhiò, ma stranamente dolce e divertito. 

"Già inizi a fare l'alpha oppressivo? Ho bisogno dei miei spazi e ciò che riguarda il mio odore non deve riguardare te. Il mio odore ha a che fare con i miei spazi e la mia libertà di individuo. Quindi, smettila di annusarmi!", gesticolò.

"Non ne posso fare a meno. Il tuo odore mi piace!"

"Sì, sì, lo so. Lo ripeti da mesi."

"Forse, non hai capito. Ho bisogno di sentire il tuo odore sempre, per stare bene. E ora che tu odori così, mi sento in dovere di farlo ritornare come quello di sempre. Non mi piace quando puzzi di disagio, se non sono io a procurarlo.

"Sei sempre tu a provocarlo.", ammise.

"Non capisco. Questa volta cosa c'entro io?"

"Ieri sera."

"Ieri sera?", ridacchiò Derek.

"Non so di preciso cosa ho detto. Anzì, lo sospetto, ma credevo di parlare a Scott."

"Mi hai solo insultato. Nulla di nuovo e poi... Hai detto che mi vuoi e che ti piaccio."

Stiles sospirò. 

"Mi spieghi perché c'eri tu alla guida e non Scott?", domandò curioso.

Questa volta fu Derek ad essere ansioso e preoccupato: "Lui, mi ha fatto un discorsetto sul fatto che mi dovevo dare una mossa con te."

"Davvero Scott l'ha fatto?"

"Sì. Mi ha detto che siamo due idioti e che se non ci mettevamo insieme dopo aver passato ore a guardarci eravamo dei decelebrati."

"E tu non l'hai sbranato."

"No, ero occupato a guardare il ragazzino ubriaco raggomitolato sul sedile.", così dicendo diede uno scalpellotto alla nuca del suo omega.

"Ehi! Cosa ho fatto?", si lamentò massaggiandosi la parte colpita. 

"Ti sei ubriacato. Non lo fare più!", sembrò un ordine, ma era solo un rimproverò da alpha apprensivo. 

Stiles, ci pensò un po' su: "Mi ubriacherò solo se ci sarai tu a portarmi a casa."

L'altro lo guardò storto, ma Stiles gli sorrise furbo e si avventò a baciargli una guancia.

Derek dopo la sorpresa iniziale, si lasciò andare in un sorriso. 

 

 

Lasciare la sua casa alle cure di un branco di omega non era stata una buona idea. Derek aveva visto sparire i suoi calzini di spugna bianchi, le sue magliette logore da corsa nei boschi e non osava immaginare cosa fosse accaduto al cassetto delle mutande. 

Ora c'era spazio a sufficienza per la roba di Stiles che gli alpha stavano scaricando. Non era tanta, ma erano cose a cui lui non poteva rinunciare, come le foto dei suoi genitori o le sue amate felpe. 

In poche ore il loft di Derek era pronto ad accogliere un omega in calore. C'era solo la dispensa da riempire, visto che Derek mangiava soprattutto fuori e soprattutto carne. Stiles aveva bisogno di un'alimentazione più equilibrata. Così, si ritrovarono a fare spesa al supermercato. 

Stiles dovette subito imparare che l'alimentazione di un licantropo è a base di carboidrati, calorie e grassi, praticamente il festival del colesterolo. 

Mentre, Derek dovette abituarsi all'idea che la lattuga non viene usata solo per ornare certi piatti. 

Aveva lasciato il suo omega alla cassa per prendere le ultime cose dai freezer, comprese diverse confezione di gelato, visto che Stiles ne andava matto, quando aveva sentito il cuore del suo omega sussultare, battere piu forte e poi tornare normale.

Non corse a vedere se fosse in pericolo perché sapeva che Stiles era nuovamente tranquillo. 

Quando tornò, capì cos'era stato a provocare quel breve cambiamento. Il coach Bobby Finstock.   

Stavano parlando tranquilli e per un attimo a Derek venne il desiderio di tirare fuori gli artigli in pubblico. Si trattenne e ascoltò la conversazione avvicinandosi. 

"Sono felice che tu abbia trovato ciò che cercavi."

"E tu, come stai?"

"Stranamente, non male come credevo."

Derek decise d'affiancarsi, non si sentiva tranquillo a lasciarlo solo con il suo ex.

"Allora, ci vediamo in campo a settembre?"

"Certo!", rispose sicuro Stiles.

Derek lo corresse subito, mentre gli passava un braccio intorno alle spalle: "Vedremo."

La reazione dell'omega fu uno sguardo confuso al suo alpha. 

Anche Bobby lancio uno sguardo preoccupato a Stiles. 

Lasciarono Bobby in fila alla cassa dopo una decina di minuti. 

Stiles, decise di chiedere spiegazioni per quella frase: "Cosa significa vedremo?"

"Che vedremo quando sara il momento se è una buona idea giocare a lacrosse anche dopo il calore. Potresti voler cambiare."

"È per Bobby? Guarda che non m'interessa più."

"Parliamone un'altra volta, ok?", fu lapidario. 

"Va bene.", Stiles si senti in dovere di assecondare il suo alpha, ma non aveva intenzione di abbandonare la discussione, voleva solo rimandarla.

La giornata si concluse a casa di Stiles. 

Lo sceriffo preparò le bistecche che Stiles adorava e Derek non le rifiutò, anzì fece il bis. 

I due alpha rimaserò a tavola a discutere di denaro e Stiles, dopo aver scoperto che Derek se la passasse piuttosto bene economicamente, decise di andare in cucina alla ricerca di qualcosa di dolce. Trovò un pezzo di torta che divise in tre fette e portò a tavola.

Quando tornò dai due, vide Derek occultare qualcosa in una tasca della giacca, mentre suo padre faceva finta di niente.

Non sapeva perché, ma sospettava che i due nascondesserò qualcosa che riguardava lui. Doveva scoprire cosa, ma solo dopo aver mangiato la fetta di torta. 

Pensando a come potesse scoprire cosa Derek nascondesse, fece cadere il proprio piatto a terra prima di poterlo posare sul tavolo. In pratica, stava mantenendo viva l'usanza di non arrivare al dolce. 

Fissò per diversi secondi i cocci a terra con aria affranta, tanto da non notare il piatto che si era materializzato davanti a sè. 

Quando realizzò che Derek gli aveva ceduto la sua porzione, non riusci a far altro che sorridere felice. Aveva scelto il migliore degli alpha. 

 

 

Stiles chiese a Derek di salire in camera con la scusa di dover portare via un'ultima cosa. 

In camera sua era rimasto ben poco da dover trasferire al loft, ma le intenzioni dei due erano ben altre. 

Si chiusero la porta alle spalle e non persero tempo in chiacchiere, iniziando a baciarsi a ridosso della parete. Già che c'era, Stiles ne approfittò per cercare nelle tasche di Derek l'oggetto misterioso, palpando prima la giacca e poi i jeans senza trovare nulla o almeno gli pareva così, visto che era troppo distratto dalle labbra del suo alpha per capire cosa stava toccando. 

"Stiles, se vuoi farmi eccitare continua pure a frugare nelle tasche, ma se mi stai perquisendo... Beh, continua così.", sospirò perso. 

L'altro si blocco, preso in castagna: "Io... non ti sto.. perquisendo."

"Non m'importa. Continua a fare quello che stavi facendo.", cercò di riprendere con i baci, ma Stiles sembrava volergli fare delle domande, quindi si bloccò. 

Si strinserò in un abbraccio, guardandosi in faccia. 

"Mi nascondi qualcosa?", chiese incerto.

"Sì."

"Cosa?"

"È un segreto per ora. Devi fidarti di me ora che sei il mio omega."

"Mi sono sempre fidato di te. Comunque, sei tu a essere mio e non il contrario."

"Cosa?", sembrava confuso.

"Io ho scelto te, quindi sei mio."

"Hai intenzione di invertire i ruoli. Non credo che funzioni così tra alpha e omega.", affermò divertito.

"Vedremo.", aggiuse.

Si salutarono dolcemente prima che Derek andasse via.

"Wow, è la prima volta che ti vedo uscire dalla porta!"

"Se preferisci, uso la finestra."

"Naaa, è più originale così."

"A domani cucciolo, non tardare o vengo a cercarti.", affermò lasciando la stanza definitivamente. 

"Non mancherò. Buonanotte tesoro di un sourwolf.", sussurrò certo che l'avesse sentito dalle scale. 

Stiles si lasciò andare sul letto.

Era pronto, era felice ed era innamorato. Non riusciva a crederci di aver trovato l'unico alpha che lo volesse, senza pretese e lamentele, così com'era. Solo Derek Hale poteva essere abbastanza sicuro di sé da scegliere quello che appariva come il peggiore degli omega, solo perché non voleva sottomettersi.

Prese a riassumere sull'agenda tutta la giornata prima di crollare addormentato. 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Ho imparato a inserire le immagini! Non frega a nessuno. Va be'...

Allora, finalmente ci siamo! Forse...

Vedremo se superano la firma del legame e la prima notte insieme. Ve lo dico, sarà movimentata...

Grazie per le recensioni, siete adorabili ♡

A presto, Francesca. 

 

 

   
 
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