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Autore: 5inque    25/08/2015    3 recensioni
Louis, 23enne annoiato, conosce in una chat Har, una ragazza dagli occhi verdi. All'inizio i due non si sopportano, ma col tempo cominceranno ad apprezzarsi. Har però è sempre molto vaga e Louis capisce che non è del tutto sincera. Ma su cosa? Non sa niente di lei, non sa nemmeno com'è il suo viso. Sa solo che ha gli occhi più belli che abbia mai visto.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Caro Louis...

Uhm, troppo formale come inizio, vero? Okay, ricominciamo.

Ciao Lou,
forse ti starai chiedendo il perché di questa lettera. Bè, ho molte cose da dirti e, come sai, mi esprimo decisamente meglio attraverso la scrittura. In realtà non ci voglio nemmeno provare a parlarti dal vivo, so già che mi perderei nei tuoi occhi troppo azzurri e che ne rimarrei incantato. Non riuscirei proprio a fare un discorso di senso compiuto, credimi. 

Quindi eccomi qui, seduto in camera mia a scriverti una lettera che non so neanche se leggerai.

La colpa ovviamente è di quel pettegolo di Niall che, oltre a non farsi mai gli affari suoi, non riesce neppure a tenere un segreto: due giorni fa mi ha confessato che ti ha contattato per darti degli “indizi” su di me e a quest’ora, a meno che tu non sia completamente stupido, dovresti già aver capito tutto.

No, oddio, scusa. Non posso insultarti in una lettera in cui voglio farmi perdonare. 
O meglio, non pretendo che tu mi perdoni, ma voglio almeno spiegarti ogni minimo particolare di quello che è successo, per colmare eventuali dubbi. So che mi odierai e non vorrai avere più a che fare con me, lo capisco - al posto tuo forse anch'io reagirei così - ma desidero che tu sappia tutto prima di dimenticarmi completamente.

Ti racconterò chi sono e dopo starà solo a te decidere se credermi e accettare le mie scuse o no. Questa è la mia versione della nostra storia, e spero che tu decida di leggerla.

Allora, devi sapere una cosa fondamentale di me, che è anche il motivo per cui tutto questo è iniziato: da quando ho fatto coming out nel mio paese, non ho molti amici, anzi. Diciamo pure che ho solo Niall, quel ragazzo è la mia vita. 
No, Lou, non è la mia vita nel senso che ci amiamo o cose simili: è il fratello che non ho mai avuto e gli voglio un bene dell’anima. Lui mi è sempre rimasto vicino nonostante tutto, mentre le altre persone si sono pian piano allontanate da me, trattandomi come se fossi un rifiuto umano. 
Non sai quante volte mi sono sentito solo, in questi anni. Certo, ho la mia famiglia che mi ama e mi supporta, ma non è lo stessa cosa dell’avere degli amici veri con cui uscire, parlare e divertirsi, non credi?

Così, un giorno in cui ero particolarmente depresso, ho scaricato un'applicazione per chattare con degli sconosciuti. D'altronde, se non potevo avere amicizie nella vita reale, potevo sempre provare ad averne di virtuali. Sì, hai capito bene, non l’avevo affatto installata per flirtare, anche se può sembrare strano. Sai, questo non te l’ho mai detto, ma io credo al vero Amore, quello con la A maiuscola, puro e infinito, quindi anche solo l'idea di incontrarlo tramite una chat dove in generale le persone cercano solo sesso occasionale la escludevo a priori. Che poi mi sia dovuto ricredere è un'altra storia.

Perdonami, non volevo spaventarti, ignora l'ultima cosa che ho scritto. 

Sta di fatto che, fino a quando non ho visto in linea questo ragazzo bellissimo dal sorriso talmente dolce da sciogliersi, con occhi azzurri e capelli spettinati in tutte le direzioni - sto parlando di te, nel caso in cui non l’avessi capito - a cui ho scritto senza nemmeno pensarci un attimo, non avevo ancora trovato qualcuno di minimamente interessante con cui scambiare qualche parola.

Con te, per evitare spiacevoli inconvenienti, ho subito messo le mani avanti, non sapendo se fossi gay o meno. Ti ho anche detto che se non ti andava di parlare con me l’avrei capito, sapendo molto bene che ad alcune persone dà fastidio avere a che fare con gente come me.

Ora arriva il bello. Tu hai incominciato a parlarmi come se fossi una ragazza e ci sono letteralmente rimasto di merda. Scusa il termine, ma è così. Dimmi come diavolo è possibile scambiarmi per una femmina? Davvero, sono passati mesi ma ancora non capisco. Va bene che avevo solo una foto dei miei occhi, ma... seriamente?

Comunque ero talmente sconcertato da quella situazione che nei primi minuti mi sono anche divertito a prenderti in giro, ma giuro che avevo tutte le intenzioni di dirti poi subito la verità e riderci sopra insieme. Il problema era che più ti scrivevo, più mi sembravi un tipo a posto. Ti spiego: non mi avevi approcciato con fare malizioso come tutti gli altri, anzi, sembravi anche tu alla ricerca di una persona con cui parlare e basta.

Quando mi sarebbe potuta ricapitare una situazione simile? Avevo la possibilità di avere un altro amico all'infuori di Niall e tu eri perfetto, in tutti i sensi, e se per averti dovevo fingermi un’altra persona l’avrei fatto. Non credevo di star facendo niente di male nell'omettere il fatto che fossi un maschio: d'altronde su internet mentono tutti e comunque non pensavo che ci saremmo mai realmente incontrati o ci legassimo l’uno all'altro così tanto - almeno nel mio caso.

Per sentirmi meno in colpa ho anche cercato di mantenermi sul neutro e di non parlare mai di me né al maschile né al femminile, in modo tale da non mentirti del tutto. Ad un certo punto ho persino messo una mia foto per confessarti ogni cosa in maniera - come dire? - carina, prima che fosse troppo tardi, ma... anche in quel caso non hai capito. Quindi in un certo senso la colpa è anche un po’ tua.

Aspetta, con questo non voglio incolparti, eh. Sia chiaro: sono io che ho sbagliato a non dirti subito la verità - e adesso non sai quanto me ne pento - però ti chiedo di metterti nei miei panni e di cercare di capirmi. Io non ti mai ho mentito su chi sono io, ti ho solo lasciato credere che fossi una ragazza, tutto qua (anche se in realtà il malinteso è partito da te). Forse adesso ti senti come 'tradito' da me, ma sappi che la persona con cui scrivevi ero davvero io, al 100%, e che ci tengo ancora tantissimo a te. Ti prego, Lou, credimi.

Più ci scrivevamo e più mi piacevi: mi piacevano persino i tuoi sbalzi d’umore, i tuoi improvvisi dubbi su Stan e sui tuoi gusti - finalmente avevo trovato qualcuno che mi capiva -, le foto a sorpresa del tuo fantastico fondoschiena, ma soprattutto mi piaceva il tuo modo di fare fondamentalmente dolce e protettivo (mi sei sei stato vicino e mi hai tirato su di morale quando quei bulli omofobi mi hanno picchiato, e non è cosa da tutti). Sì, insomma, stava cominciando a piacermi tutto di te, e non in modo platonico, ecco. Stavo proprio cominciando a prendermi una cotta per te. 

Lo so che è assurdo, ma cosa potevo farci?

Ho provato ad allontanarmi non appena ho saputo che volevi frequentare un po’ Stan, ma abbiamo finito per litigare e ne sono uscito a pezzi.
Sai, ho anche avuto dei problemi al college a causa tua: siccome sono stupido, ho rifiutato di uscire con un mio compagno di corso perché altrimenti mi sarei sentito in colpa nei tuoi confronti. Già. Da allora ha cominciato a insultarmi e a fare lo stronzo e io purtroppo io non ho mai avuto il carattere per rispondere a tono o difendermi. Ero arrivato al limite, stufo di subire e basta, così ho convinto Niall ad accompagnarmi a Londra per vedere altri college in cui essere più tranquillo e per cambiare aria.

E, casualmente, nella metro di quel quartiere universitario c'eri anche te. Quella è stata la più grande coincidenza che ci potesse mai capitare, ti rendi conto? Stessa zona, stesso momento. Incredibile. Ti giuro che quando ti ho riconosciuto mi sono sentito male. Stavo letteralmente tremando, non riuscivo a credere che fossi proprio te. Sì, sapevo che in quel weekend ti trovavi a Londra (l'avrai scritto un milione di volte in quegli stati sdolcinati su te e Stan, e sappi che ti odio ancora per questo, da quando ho saputo che era tutto falso), ma mai e poi mai avrei pensato davvero di imbattermi in te. 

Dal vivo eri - e sei - così bello, Lou... Da lasciare senza fiato, sul serio. Quando ti ho visto lì, di fronte a me, non ci ho capito più niente, quasi non riuscivo a parlarti. Chissà se hai notato quanto fossi agitato e intimorito da te. Non intimorito dal tuo modo di fare (sei adorabile anche quando sei arrabbiato) ma dalla possibilità che mi riconoscessi. E invece no, non hai capito nemmeno in quel caso.

Ho costretto Niall a pedinarti insieme a me, perché non potevo sopportare l’idea di trovarci nella stessa città e di non poterci più rivedere. Il caso era già stato gentile con noi una volta e, se volevo rincontrarti, dovevo collaborare anch'io. Tutto questo discorso può sembrarti quello di un pazzo psicopatico e maniaco, ma credo che, se provassi le stesse cose che provo io per te, lo avresti fatto anche tu al mio posto.

E poi avevo la possibilità di farmi piacere da te per come ero veramente, come potevo resistere? Ti abbiamo seguito fino al vostro hotel, poi al pub dove ti sei mezzo ubriacato (sul serio, Louis? Di solito ti ubriachi alle 7 di sera?) e quando abbiamo visto che vi stavate dirigendo verso il London Eye, siamo corsi per arrivare lì prima di voi e non fare la figura degli stalker. Dal momento in cui ti ho visto abbracciare Stan, poi, sono diventato ancora più geloso e intenzionato a completare la mia ‘missione’: avrei fatto di tutto pur di conquistarti.

Poi, vabbè, il fatto che sei svenuto e che non avevi i tuoi amici al tuo fianco non era stato previsto. Non sai che colpo mi è venuto quando mi hai guardato fisso negli occhi e hai sussurrato ‘Harry’ prima di perdere del tutto i sensi. Ci eri già arrivato, Lou, eppure hai continuato a chiedermi di eventuali fratelli e a parlare di coincidenze e robe simili. 
Persino quando la mattina dopo ti ho chiesto in che bar fossi e poi sono comparso io non ti è venuto nessun dubbio? E quando ti ho portato in un negozio di musica e ho organizzato la partita a calcio? Niente di niente?

Quella mattina, comunque, ho passato i momenti più belli della mia vita: mi sono divertito tantissimo e sono stato davvero bene con te. Sai? Quando alla fine mi hai proposto quel patto di scambiarci le magliette per poi restituircele in futuro, non puoi immaginare quanto mi sia dovuto trattenere dal baciarti. Sei stato così dolce e tenero e mi piaci così tanto, Louis. Non so più come dirtelo.

Mi piaci.

Mi piaci, mi piaci, mi piaci.

E so che, in fondo in fondo, un po’ ti piaccio anch'io. Forse non lo vorrai ammettere, ma è così, l’ho sentito.

Probabilmente l’ultima cosa che ti starai chiedendo adesso è: “Perché se ti piaccio così tanto ti sei cancellato dalla chat?”. Bè, arrivaci. Non potevamo andare avanti così, non mentendo, ed ero convinto che non sentirci più e dimenticarci pian piano l’uno dell’altro fosse la cosa più giusta da fare per non soffrire ulteriormente.

Ti chiedo scusa. Scusa per tutto. Pensi ancora che sia uno stronzo? Mi perdonerai mai? Credo che non riceverò una risposta da parte tua a queste domande, anche perché non ho di certo intenzione di venire a Doncaster per poi magari prendermi un pugno in faccia. Decisamente no.

Forse questa sarà la nostra ultima “conversazione”, ma come mi avevi detto tu qualche minuto prima di andartene, non ti dirò addio perché in fondo ci spero ancora. Spero ancora in un futuro che comprenda me e te, insieme.
Troppo romantico per i tuoi gusti, vero? Bè, non mi importa. Ci completiamo a vicenda e non sai quanto mi piace che sia così.

Alla prossima, Louis Holmes.

Ti voglio bene, e tanto.

H.S.

 

   
 
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