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Autore: Euphemia    27/08/2015    2 recensioni
[Mostri contro Alieni]
[Monsters vs. Aliens]
"Il dottor Cockroach - era questo il nome da mostro che gli avevano dato e in realtà neanche si ricordava il nome che nella sua precedente vita aveva avuto - era rimasto affascinato da lei sin dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati: i suoi occhi azzurri gli ricordavano il meraviglioso colore del precipitato di idrossido rameico, e la sua forza - oh, la sua forza, l'avrebbe volentieri paragonata alla forza nucleare, quella più intensa della natura."
{Susan x Dr. Cockroach} {ovvero Susan x Dr. Scarafaggio - perché la sottoscritta preferisce i nomi inglesi}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My dear, no matter what size you are 
 


 
"My dear, no matter what your size you'll always be- 
*notices the Gallaxhar clones coming* 
-nothing but a filthy carbon-based lifeform!"
{Dr. Cockroach - Monsters vs. Aliens}






Quando l'aveva vista per la prima volta, nella grossa stanza dedicata ai mostri come loro nell'Area Cinquantaqualcosa, un'enorme curiosità aveva preso il sopravvento su di lui e, proprio come un vero scarafaggio, si era avvicinato a lei zampettando il più velocemente ma silenziosamente possibile. Aveva l'aspetto di un comune essere umano - proprio come lo era stato lui tanti anni addietro -, ma le dimensioni erano decisamente più grandi e, agli occhi una persona normale, spaventose. Era probabilmente per quel motivo che anche lei era stata rinchiusa lì, senza che avesse fatto davvero qualcosa di male nei confronti dell'umanità. 

Avvicinandosi ancora un po', oltre agli evidenti lineamenti femminili, aveva intravisto anche degli eccentrici capelli bianchi - eppure non gli era sembrata così vecchia, anzi, a giudicare dall'aspetto non gli avrebbe dato più di venticinque anni. Voleva studiarla meglio.
 
Il viso del nuovo mostro femmina era palesemente impaurito e i suoi movimenti goffi mettevano in evidenza il fatto di quanto si sentisse spaesata e confusa. All'improvviso, però, lei si era accorta di qualcosa e si era voltata verso il tavolo, laddove, dietro il cumulo di brodaglia giallognola, lui si era nascosto. Era stato inevitabile, lei aveva adocchiato le sue antennine - probabilmente perché il rumore del suo zampettare sul metallo aveva inavvertitamente attirato la sua attenzione - e, spaventata, aveva afferrato un grosso cucchiaio e aveva cercato di schiacciarlo - inutilmente, dal momento che lui era per metà un indistruttibile scarafaggio. 

Il dottor Cockroach - era questo il nome da mostro che gli avevano dato e in realtà neanche si ricordava il nome che nella sua precedente vita aveva avuto - era rimasto affascinato da lei sin dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati: i suoi occhi azzurri gli ricordavano il meraviglioso colore del precipitato di idrossido rameico, e la sua forza - oh, la sua forza, l'avrebbe volentieri paragonata alla forza nucleare, quella più intensa della natura. Si era sempre sentito come un atomo in sua presenza - era come se avesse involontariamente condiviso degli elettroni con l'albina così da ottenere un fortissimo legame covalente. Il dottor Cockroach non sarebbe riuscito a spiegare quel che provava per lei in parole più dolci; d'altronde, rimaneva pur sempre uno scienziato pazzo. 

Susan - o Ginormica, il suo nuovo nome da mostro - era il primo essere vivente di sesso femminile ad aver attirato la sua attenzione in quel modo; non aveva occhi che per lei. Spesso temeva che fosse fin troppo evidente, ma finché nessuno glielo faceva notare continuava ad ammirarla in tutto il suo gigantesco splendore. La sua carissima Susan era la creatura - anzi, l'invenzione più bella che mai avesse visto, e quasi si sentiva invidioso di non aver mai pensato di creare qualcosa di così meravigliosamente incantevole. 

A dirla tutta, invidiava tantissimo anche quel Derek che lei avrebbe dovuto sposare, se non le fosse piombato addosso quel meteorite di Quantonium - non sarebbe mai riuscito a ringraziare abbastanza quell'elemento ultraspaziale, nonostante a lei avesse procurato un mare di guai. In realtà il dottor Cockroach non aveva neanche mai visto quel tipo in faccia, ma immaginava che fosse un idiota, da quello che Susan aveva raccontato a lui, B.O.B. e Link; non aveva mai sopportato i meteorologi, in fin dei conti, dal momento che riteneva fossero un branco di finti scienziati ciarlatani pagati per dire castronerie in televisione. 

Susan aveva sempre parlato di Derek come se fosse l'uomo più affascinante e dolce della Terra, colui che le avrebbe donato una vita meravigliosa e che l'avrebbe portata alla città dei suoi sogni, Parigi - certo, dopo Fresno però, e dopo le altre millemila città laddove lui avrebbe ottenuto delle proposte di lavoro che l'avrebbero arricchito sempre più di notorietà e di denaro. No, quel Derek non era decisamente il tipo di persona preferito dal dottor Cockroach; tuttavia, lui adorava sentire i racconti di Susan e non la interrompeva mai mentre parlava, ascoltando invece con molta attenzione quella voce melodiosa simile al suono di un violino. Si era sentito onorato quando lei aveva riconosciuto il suo enorme genio scientifico e gli aveva chiesto di aiutarla a tornare alle sue dimensioni originarie, e lui non aveva potuto nemmeno pensare di rifiutare quando quegli occhioni azzurri lo avevano guardato supplichevoli. 

Susan era convinta che, se fosse tornata ad essere alta come un normale essere umano, sarebbe potuta uscire da quella specie di carcere, perché gli altri umani l'avrebbero accettata nuovamente nella loro civiltà - e poi, sarebbe potuta ritornare tra le braccia di Derek e la sua avventura d'amore sarebbe potuta continuare senza ulteriori problemi. Il dottor Cockroach, però, era a conoscenza del fatto che tutto questo non sarebbe mai potuto accadere; non aveva voluto distruggere le speranze e le aspettative dell'albina, dipinte su quel viso paffuto e spruzzato di lentiggini, ma sapeva molto bene che, da quando il Quantonium l'aveva colpita, la sua vita era stata segnata per sempre e non sarebbe mai potuta tornare indietro. In effetti, quelli dell'Area Cinquantaqualcosa non avevano dato neanche a lui l'opportunità e il tempo, all'epoca, di trovare un modo per ritornare ad avere l'aspetto di una volta, e così aveva dovuto accettare la sua nuova natura di "mostro". Avrebbe dovuto accettarla anche Susan, prima o poi. 

Gli uomini - l'aveva capito molto bene, da quando era diventato un mezzo scarafaggio - erano terrorizzati da ciò che era a loro diverso o semplicemente ignoto; invece di studiare il nuovo, però, tendevano sempre ad avere un approccio distaccato e parecchio aggressivo nei suoi confronti, finendo poi per rinchiuderlo in carceri di massima sicurezza o, a volte, distruggerlo. Nonostante tutti i tentativi di Susan, le persone non l'avrebbero mai più riconisciuta come una di loro - anzi, l'avrebbero trattata sempre come un essere potenzialmente pericoloso per il genere umano, e tutto questo solo perché era diventata Ginormica.

Al dottor Cockroach, però, la sua statura non interessava; poteva anche essere alta quanto un grattacielo o piccola come una formica - non gli faceva alcuna differenza, in realtà. Susan rimaneva sempre e comunque l'oggetto dei suoi pensieri e la causa di un'eccessiva produzione di feniletilamina, dopamina e noradrenalina, oltre che il motivo per il quale la sua palpitazione cardiaca sembrava raggiungere ogni volta livelli superiori alla norma. Per lei, il dottor Cockroach avrebbe fatto qualsiasi cosa: se lei lo desiderava, farla tornare al suo aspetto da umana era solo il minimo e, altro che Derek, se ne avesse avuto la possibilità l'avrebbe portata lui stesso a Parigi, e nel solo giro di un'ora, grazie a un jet supersonico che avrebbe creato appositamente per lei in ben meno tempo. 

Gigante, minuscola, mostro o umana: niente di tutto questo aveva alcuna importanza. Per il dottor Cockroach, lei sarebbe rimasta per sempre la sua cara Susan.











Note dell'autrice
Ciao a tutti! Non so bene come cominciare queste note, in realtà, ma ci proverò-
"Monsters vs. Aliens" o, in italiano, "Mostri contro Alieni" è uno dei miei film della DreamWorks preferiti - nonché film della mia dolce infanzia, che io ho amato alla follia perché già allora ero super affascinata sia dai mostri sia dagli alieni. E niente, recentemente ho deciso di riguardarlo e ho riscoperto una vecchia OTP che già allora inconsciamente shippavo (dico inconsciamente perché non avevo neanche la più pallida idea di cosa significasse shippare), e quindi oddeo, penso che Susan e il dottor Scarafaggio siano troppo carini insieme - e al diavolo Derek, quanto lo odio. A proposito, in questa storia ho preferito assegnare ai vari personaggi i nomi inglesi, quindi Dr. Cockroach = Dr. Scarafaggio, Link/The Missing Link = Anello/ L'Anello Mancante e infine, vabbe, Susan e B.O.B. rimangono uguali. A dirla tutta ci sono rimasta male quando ho scoperto che non c'è una sezione dedicata a questo film, ma ehi, provvederò a scrivere un'altra storia e a convincere gli amministratori a crearla - perché questo film  m e r i t a, cioè andiamo, ci hanno fatto su anche una serie animata (ma meglio il film e l'antagonista originario, Gallaxhar <3) 
Ringrazio chiunque abbia letto fin qui, a presto!
Euphemia >.^

 
 
  
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