B l o n d .

-Chi è quella ragazza?
-Quale ragazza?
-Ma sì, quella là, dall'altra parte della strada
-Quella bionda?

Il caldo lo spossava in modo particolare, quel giorno. Ogni tanto alzava lo sguardo verso il cielo terso e malediceva il sole, quel disco dorato e implacabile, che sembrava sempre più grande e più luminoso.
Non era molto abituato al caldo afoso e secco, lui. A Venezia c'era molta umidità, anche quando faceva caldo, e un venticello leggero aiutava a sopportare la temperatura.
Ma lì nel sud Italia non si muoveva una foglia, niente vento. Nemmeno lì, vicino al mare.

Paolo Bianchi era in vacanza con i suoi migliori amici, Marco Maseratti e Gianluca Zanardi.
E si divertiva, oh, se si divertiva.
In spiaggia tutti i giorni, in discoteca tutte le notti.
Il castano spostò gli occhi azzurri -per i quali, diciamolo, molte ragazze avevano perso la testa- verso la distesa d'acqua salata. Era bello, il mare. Paolo amava il mare, come ogni veneziano, ma il mare di Venezia era diverso da quel mare, così caldo e cristallino.

I tre amici si trovavano sul marciapiede della strada che costeggiava la spiaggia, appoggiati alla ringhiera di ferro battuto decorata con decine di vasi da fiore.
Marco stava finendo di mangiare il suo gelato, e nel frattempo i tre parlavano del più e del meno.
Beh, ad essere sinceri, stavano parlando di ragazze, come ogni adolescente che si rispetti, ed in particolare di una bella bionda che aveva attirato la loro attenzione.
Dall'altra parte della strada, la ragazza in questione non si era per niente accorta delle occhiate ammiccanti dei veneziani, e continuava a passeggiare tranquillamente.
-Se la saluti ti do dieci euro- scherzò Gianluca, e Paolo avrebbe accettato, se non fosse che quella ragazza era troppo carina per rovinare tutto.
Il castano assottigliò lo sguardo. La bionda si era allontanata, e adesso sorseggiava un caffè espresso guardando una vetrina.
E sì, Paolo la guardava, perché a ogni maschio sano di mente piace guardare una bella signora girata di spalle. E a lui venne voglia di andare davvero a salutarla, e magari a chiederle come stava, e se aveva voglia di prendere un gelato con lui.
Forse le avrebbe comprato la cosa che stava guardando in vetrina, e poi magari.. il calciatore scosse la testa, scacciando i sogni ad occhi aperti.
Paolo era un inguaribile romanticone, di quella dolcezza che le ragazze amano.
Insomma, chiunque davanti a un didietro tanto perfetto avrebbe pensato a tutt'altro che a comprarle un vestito. Magari avrebbe voluto toglierlo, il vestito.
Ma no, a lui piacevano le ragazze semplici, quelle con un bel sorriso e un bel carattere, quelle che ad un bacio preferiscono un abbraccio, quelle che ti fanno stare bene solo a guardarle.
Ma anche lui aveva il suo punto debole, il suo lato superficiale.
Paolo Bianchi impazziva per le bionde.
E quella in particolare, si rese conto, lo stava facendo andare fuori di testa.
Si chiamava Bianca. Lo sapeva perché aveva sentito una sua amica chiamarla per nome, qualche giorno prima, mentre passeggiava vicino al porto.
Perché Marco e Gianluca non se ne erano accorti, ma l'avevano incontrata altre volte, in spiaggia, al bar, per strada, e tutte le volte il loro capitano non riusciva a staccare gli occhi dalla sua chioma dorata e splendente.
Per fortuna, avrebbe aggiunto lui. Se avessero notato che aveva interesse per una sola ragazza, l'avrebbero preso in giro per l'eternità.
"Siamo in vacanza!" avrebbero detto.
"Divertiti e non pensare troppo" avrebbero aggiunto "che poi ti si fonde il cervello".
E Paolo non capiva. Non erano ragazzi superficiali, affatto.
Eppure quando partivano insieme per un viaggio, qualcosa scattava nelle loro teste e si sentivano obbligati a cambiare ragazza ogni giorno.
Che cosa stupida.
Però, nonostante tutto, il castano avrebbe voluto volentieri un po' del loro coraggio, un po' della loro sfacciataggine.
E decise che forse, in fondo avevano ragione.
"Sono in vacanza" disse tra sé e sé "Che importa se andrà male?"
Così prese tutto il coraggio e la sfacciataggine che aveva e attraversò la strada, dirigendosi a passo deciso verso la sua bella bionda.
Sentì Gianluca urlargli qualcosa, ma non prestò attenzione. Forse gli aveva detto che scherzava, e che non glieli avrebbe dati davvero quei dieci euro.
Ma a chi importava? Paolo vedeva l'oro in quei capelli.












 

. : Angolino della festeggiata : .

Konnichiwa minna!
Oggi bella gente, per me è un grande giorno..
Esattamente DUE anni fa, una spericolata e curiosa autrice in erba -per farla breve, la sottoscritta- entrava in questo mondo meraviglioso -scoprendo che è di gran lunga preferibile alla vita di tutti i giorni- e decideva di stabilirci definitivamente la sua dimora.
Sono passati due anni e una bella dose di pazzia, e durante questi due anni ho avuto alti e bassi, momenti di ispirazione e blocchi dello scrittore (ebbene sì, questa creatura mitologica in effetti esiste, ed è MOLTO pericolosa) ma grazie a tutte le persone stupendissime che ho conosciuto quì, sono andata avanti, e vi ringrazio,
VI RINGRAZIO DI CUORE ♥

Ho scritto questa cosuccia perché il caro Fidi è uno dei miei tre moschettieri (Fideo, Shirou & Kruger – compagnia lavavetri) e io lo adoro tanterrimo, e spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta, anche se è una cosina piccolina, ma io ci ho messo il cuore.
TI VOGLIO BENE EFP ♥


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