Lei era lì, di fronte a me, bella come il sole. Io ero li, di fronte a lei, come un imbecille, con la bocca aperta, con un biscotto in una mano e la tazzina di caffè nell’ altra, ad ammirare tanta bellezza. Mi alzo improvvisamente, come le convenzioni vogliono. Sembra che il mio gesto sia stato un po' troppo brusco; sobbalza un po', deve essersi spaventata. Ma è sempre bellissima, i capelli lunghi e leggermente sparpagliati, il vestito pieno di fango per la lunga camminata, il mantello consumato. Non mi importa, ora lei è qui e mi chiede dov' è Jane, sua sorella.
"È di sopra!" - le rispondo io con voce incantata. "stupido!!" - mi ripeto nella mente, " che diavolo stai facendo?" continua a ripetermi una vocina nella testa.
Lei ringrazia e leggiadra se ne va.
"Non puoi andartene così, non puoi apparire qui e subito scomparire." Il mio cuore non regge, batte all'impazzata, la mia mano trema leggermente, ed io sospiro dispiaciuto di averla vista per così poco.
Caroline continua a parlare da sola, non ascolto nemmeno quello che dice, a volte mi da proprio alla nausea il suo continuo blaterare. Finisco la colazione in fretta per lasciare quella stanza, voglio rimanere da solo...a pensare a lei.