Fuga dal passato
Foglie secche scricchiolanti
Muoiono sotto passi stanchi.
Passi stanchi ma convinti
Il respiro artiglia i fianchi.
Sa che ha visto tutti i vinti
E per quanto ancora arranchi
Vede sempre volti stinti.
Corre, avanza, via dai corpi bianchi,
Tanto bianchi da apparire finti.
Ma per quanto lei si sfianchi
Nel rosso ancor li vede intinti.
Che l’Inferno si spalanchi
Lei non muti quei suoi istinti
Che per sempre non le manchi
Quel che tolto le han serpenti.
Ora ignoto è il suo cammino
Ancora oscuro l’orizzonte.
Era quello il suo destino?
Dell’infanzia sua la fonte
Rifuggire quel mattino?
Senza scelta, d’altrui sponte
Dentro il bosco più vicino,
Alle spalle le sue impronte
E l’antico suo camino.
Poi d’un tratto vede il ponte
Dividente odor marino
Dall’impervio ed aspro monte.
Lungo il passo, tremulo e fino
Via da tutte quelle onte
Occhi in ciel verso il divino.
Ecco il secondo capitolo!!! Ripeto che accetto e apprezzo anche le
critiche, non deve piacervi per forza. Tutto sommato, è anche per gioco che
postiamo i nostri lavori, no?
Fatemi sapere qualcosa. Baci a tutti.