Joseph era solo un padre in cerca della figlia scomparsa. Evelyn, la sua dolce bambina, aveva solo sette anni. Ed era sparita, svanita nel nulla. Quale orribile mostro l'aveva portata via? Continuava a chiederselo, angosciato.
Temerario, non si era arreso. Gli indizi che aveva raccolto lo avevano portato in quella casa nel bel mezzo del bosco, nella bianca distesa innevata.
In lontananza si stagliava un'altalena rossa come il sangue. Corse sin li. Si sentì chiamare e quando si voltò, la vide.
Aveva i suoi stessi capelli rossi, i suoi stessi occhi di un verde smeraldo intenso.
"Evelyn" sussurrò in preda alla gioia e si concesse un sorriso.
Lei, senza dir nulla, lo prese per mano e lo condusse sino all'altalena.
Si sedettero ed Evelyn iniziò a dondolarsi. Lui, la guardò, affascinato. Nessuno le ha fatto del male, pensò sospirando.
Chiuse per un attimo gli occhi, lasciandosi cullare dai candidi fiocchi di neve che gli accarezzavano il volto. Quando li riaprì lei non c'era più. E al suo posto vide l'altalena intrisa di sangue ed una scia rossa sulla neve che conduceva all’interno della casa.
Con mano tremante abbassò la maniglia e l'orrore lo colse come un pugno allo stomaco.
Evelyn era riversa sul pavimento, attorno a lei una pozza di sangue già rappreso.
Un luccichio catturò la sua attenzione.
Nella mano destra impugnava un coltello imbrattato di sangue. Il sangue di sua figlia.
Lui, era il mostro.