Nick: Kikyo90
Titolo della storia: I belong to
you, you belong to me for ever.
Fandom: Inuyasha
Personaggi:
Kikyo/Inuyasha
Note: One shot, AU
Rating: Arancione
Riassunto: Si dice
che niente unisce due amanti come l'amore, ma non é vero. L'amore, se mal visto
da chi ti sta attorno, può condurre alla morte. Questa, é molto più potente
dell'amore nell'unire due persone e Kikyo e Inuyasha lo scopriranno a loro
spese.
Aforisma scelto: “Dolce é l'alba che illumina gli amanti”- William
Shakespeare
I BELONG TO YOU,
YOU BELONG TO
ME
FOR EVER
-Forza Ayumi! Sbrigati, o faremo notte!
-Che cavolo,
Claire! Un po' di pazienza...-aggiunse la ragazza, brontolando per il
disappunto. Non a tutti fa piacere essere svegliate alle due del mattino per
andare a fare trekking.
Quando arrivarono nello spiazzo verde, Ayumi depose
il cestino della colazione sull'erba e si sedette, sfinita.
-Non dirmi che
sei stanca?
-Ma no, si vede molto?! Ti ricordo che sono appena le cinque del
mattino e che...
-Si, si.. ho capito. Dai, alzati...
-Non ci penso
neanche!
Claire rise, tirando sua sorella per un braccio e costringendola ad
alzarsi.
-Ti hanno mai detto che sei una donna estremamente crudele?
-Uhm,
si. Giusto qualche volta...-rispose lei, indifferente.
Ayumi e Claire
decisero di perlustrare la zona, prima di mangiare, quando Ayumi si bloccò
vedendo ciò che stava dietro ad una curva.
-Claire, cosa sono
quelli?
L'altra li guardò e sgranò gli occhi, sorpresa.
-Dunque esistono
davvero...
-Spiegati meglio.
Le due donne guardarono l'abete bianco e
l'abete nero, due piante di solito incompatibili tra loro che ora erano
teneramente intrecciate. Ad incorniciare il surreale paesaggio, contribuì il
sole che stava spuntando proprio in quel momento, come a voler illuminare meglio
i due alberi.
-Questi sono gli abeti della leggenda.
-Claire, quale
leggenda?
-Quella della tragedia di Kikyo e Inuyasha, non la
conosci?
Ayumi fece un segno di diniego con la testa ed esortò sua sorella a
continuare il racconto.
-Risale al Giappone del 1700, verso la fine della
terribile guerra che coinvolse il nostro paese. I protagonisti sono il re Yang,
sua figlia Kikyo e Inuyasha.
***
-Mio re, il principe Tetsuya é qui.
-Grazie ciambellano,
fallo pure entrare.
L'uomo fece un inchino e si ritirò, facendo entrare il
ragazzo.
-Sire, desidero vedere la mia promessa sposa.
Yang fece chiamare
sua figlia, che arrivò camminando col capo basso come si confaceva ad una brava
ragazza.
Kikyo era una ragazza bellissima, dai lunghi capelli nerissimi e gli
occhi dello stesso colore. I tratti del suo viso, che era pallido come la luna,
erano delicati e il suo corpo era ben formato nei punti giusti.
Il principe
Testuya l'aveva vista in giardino, durante una visita al castello e se ne era
innamorato subito, chiedendola in sposa.
Lui non era un ragazzo molto bello,
lo si poteva vedere dal suo viso già solcato da qualche ruga e dal naso adunco e
sporgente, ma il re aveva acconsentito a dargli in moglie la figlia solo perché
era ricco.
Kikyo si inginocchiò elegantemente sul cuscino, sedendosi così
vicina a suo padre e di fronte al suo futuro marito.
Una cameriera servì loro
il té e se ne andò.
-Signore,-esordì Tetsuya-vorrei fissare la data delle
nozze al più presto.
-Principe, prima di tutto devi portarmi le quattro ceste
di gioielli che ti ho chiesto. Non te ne sei dimenticato, vero?
-No,
sire.
-Bene... dopotutto, la dote di mia figlia ti risarcirà a
dovere.
Durante tutto il loro discorso, Kikyo stette educatamente zitta
sbirciando di tanto in tanto la faccia del suo futuro sposo.
“Mi domando
perché mio padre abbia deciso di darmi in moglie a lui... io non lo
voglio...”
La ragione per cui la ragazza non voleva unirsi in matrimonio con
Tetsuya era perché il suo cuore apparteneva segretamente ad Inuyasha, una delle
guardie reali.
Mentre si lasciava cullare dai dolci ricordi del viso di lui,
la voce del padre la riscosse ordinandole di salutare il principe.
Kikyo gli
porse la mano che lui baciò, per poi voltarsi ed andarsene. Lei fece un inchino
a Yang e si ritirò in camera sua, dove si buttò sul letto per leggere uno dei
suoi libri preferiti.
Ma la giornata era così bella che Kikyo si rifiutò di
stare chiusa in casa e uscì a leggere in giardino, all'ombra di un grosso
faggio.
All'improvviso, avvertì una presenza alle sue spalle e chiuse il
libro. Si voltò e rimase a bocca aperta.
-Scusate, principessa. Non intendevo
spaventarvi...
A Kikyo si bloccò il cuore in petto per l'emozione.
“Com'è
bello... i suoi capelli argentei e quel viso d'angelo, che voglia di
sfiorarlo...”
-Non temete, non mi avete spaventata. Solo...
sorpresa.
Inuyasha si scusò ancora e fece per andarsene, quando lei lo
richiamò.
-Aspettate! Non andatevene.. vi va di parlare un po' con me?
Il
ragazzo si sorprese.
-Non é per contraddirvi, ma se vostro padre mi vedesse
con voi me la passerei di certo molto brutta.
Da sempre Kikyo aveva avuto il
divieto di parlare col corpo di guardia, poiché composto da uomini. In quel
frangente, però, non le importava.
-Non temete, non lo saprà.
Sedetevi...
Inuyasha, sempre perplesso e anche un po' imbarazzato, si sedette
poco distante da Kikyo.
-Posso chiedervi cosa stavate leggendo?
“Amore e
Psiche”, una storia romantica che finisce in tragedia.
Inuyasha non rispose.
Si era incantato a guardare il suo viso bellissimo, e quegli occhi... non voleva
e non poteva ammetterlo, ma si era innamorato della principessa.
-Devo dire
che io preferisco la vicenda di Ginevra e Lancillotto, la conoscete?
-Oh si,
é una delle mie preferite. Adoro il modo in cui viene descritto il loro primo
bacio, così tenero e timido...
Di solito Kikyo non era così loquace, ma quel
ragazzo le faceva dimenticare tutto il resto e le sue preoccupazioni. D'un
tratto, si fece triste.
-Cosa avete? Ho detto qualcosa che non va,
principessa?
-No, voi non avete detto niente. É solo che... tra poco mio
padre mi darà in sposa, e io non voglio. Da quando é morta mia madre non vede
l'ora di liberarsi di me e un matrimonio combinato gli sembra la soluzione
adatta!
Non voleva sfogarsi con quel ragazzo bellissimo, ma era inevitabile.
Si era tenuta tutto dentro per troppo tempo e non si sorprese quando sentì una
lacrima calda scivolarle lungo la guancia.
Inuyasha la guardò e gliela
asciugò.
-Non dovete piangere. Sono sicuro che vostro padre non vuole affatto
liberarsi di voi, ma solo garantirvi un futuro felice. Inoltre, il vostro futuro
sposo sarà molto fortunato ad avervi accanto...
Kikyo, dal canto suo, era
totalmente pietrificata dalla sorpresa e dalla gioia. Mentre le diceva quelle
parole, Inuyasha avvicinò di troppo i loro visi fino a fare quasi sfiorare le
labbra. Inuyasha, vedendola arrossire, si rese conto di quello che aveva fatto e
la mollò di scatto.
-Vi chiedo scusa, non avrei dovuto toccarvi. Meglio che
io me ne vada...
La guardia non diede tempo a Kikyo di dire nemmeno una
sillaba che era già sparito dalla sua vista, lasciandola sola e delusa. La
ragazza si chiedeva il perché della sua reazione...
“Che anche lui provi
qualcosa per me? Non ci credo... sarebbe troppo bello, anche se la situazione
non é delle migliori. Se mio padre venisse a sapere che coltivo sentimenti
amorosi per una guardia, di rango inferiore al mio... ce la vedremmo brutta
entrambi.”
Kikyo tornò in casa, ancora frastornata dal ricordo delle
sensazioni provate al tocco delle mani di Inuyasha sul suo viso. Era ormai ora
di cena, e la ragazza se la fece servire in camera dove era sicura di poter
pensare tranquilla ai fatti suoi. Aveva appena finito di mangiare, quando sentì
un timido bussare alla porta.
-Chi é?
-Signorina, sono Dalia, la vostra
ancella.
-Entrate pure..
La ragazza entrò, ma si fermò
sull'uscio.
-Principessa, il re vostro padre desidera vedervi e mi ha mandata
a chiamarvi.
-Vai da lui e digli che sto arrivando.
Dalia chinò il capo in
segno di assenso e uscì dalla stanza di Kikyo, che poco dopo anche quest'ultima
lasciò.
Scese al piano terra, dove si trovava lo studio di suo padre e fece
un respiro profondo prima di bussare.
-Sei tu, figlia mia?
-Si,
padre.
-Entra pure..
Kikyo aprì la porta e vide Yang seduto alla sua
scrivania, ai piedi della quale giacevano quattro ceste di gioielli. Quello
poteva voler dire una sola cosa...
-Figlia, sai cosa significa tutto
questo?
La ragazza annuì.
-La data del matrimonio é fissata. Tra una
settimana diventerai la moglie di Tetsuya, la signora Akamura. Ricorda che avrai
un sacco di doveri, tra cui quello di generare un figlio maschio che erediti il
mio regno e quello di onorare il nome di tuo marito. Siamo intesi?
-Si,
padre...
Pur avendo detto quello, Kikyo avrebbe voluto urlare per la
disperazione. Lei non voleva sposare Tetsuya, non lo amava... e adesso sentiva
gli occhi gonfi di lacrime che premevano con forza per uscire.
-Padre, col
vostro permesso vorrei ritirarmi in camera mia. Sono molto stanca e...
-Si,
vai pure.
“Fortuna che ho un buon autocontrollo... ho rischiato di scoppiare
a piangere davanti a lui e se fosse successo avrei sicuramente rimediato uno
schiaffo. Non vuole una figlia debole, ma una figlia ubbidiente... che
vita...”
Mentre si dirigeva al piano di sopra, fu affiancata dalla sua
ancella Atsumomo, nonché anche la sua unica amica in quel delirio.
-Allora,
perché quella faccia da funerale?
-Momo, mio padre ha fissato la data del
matrimonio. Tra una settimana, ti rendi conto?
-Dovresti esserne felice,
Kikyo. Tetsuya non sarà bello, ma é un principe; non so cosa darei per essere al
tuo posto.. io, come ancella, posso aspirare al massimo a sposare una
guardia.
Kikyo si irrigidì a quel commento e la cosa non sfuggì ad
Atsumomo.
-Perché quell'espressione? Non dirmi che hai ancora in testa
quell'Inuyasha, vero?
La faccia colpevole della principessa non sfuggì
all'amica, che la definì “senza speranza”.
-Tu hai l'opportunità di sposare
un principe e cosa fai? Ti incaponisci per una guardia? Sai cosa succedesse se
tuo padre scoprisse che sei innamorata di un suo sottoposto?
L'altra
rabbrividì.
-Non dirlo neanche per scherzo! So che la pena sarebbe terribile
per entrambi, anche se in modo diverso...
Intanto, le due ragazze erano
giunte davanti alla porta della camera di Kikyo e si salutarono. Quest'ultima
entrò nella stanza, si mise il pigiama e si coricò nel letto. Purtroppo, i suoi
pensieri le impedivano di prendere sonno e decise di alzarsi per fare una
passeggiata fuori e prendere una boccata d'aria.
“Piano piano.. senza che
nessuno mi senta, o sono guai...”-pensava la ragazza mentre scendeva le
scale.
Arrivò davanti al grande portone, lo aprì e, stringendosi nella sua
lunga vestaglia rosa, uscì. Si diresse nel grande giardino di casa, proprio
dietro il castello ma si arrestò sentendo due persone che parlavano.
“Ma
chi...? Oh, ma..”
Kikyo si nascose dietro ad un cespuglio di rose, per poter
guardare almeno da lontano il suo grande amore. Purtroppo, non riuscì ad udire
tutto il discorso che faceva con un suo amico, ma solo qualche spezzone.
-Ma
sei matto? E lei...?
-Non ho bisogno che mi riempi la testa con le tue
chiacchiere, sai? Un'altra delle tue ciance a sproposito e non ti dirò più
nulla.
-Inuyasha, come sei irascibile! Dai, dimmi come ha reagito
lei.
-Beh, ecco... non ha protestato, é... solo arrossita. Quando ho visto le
sue guance tingersi, ho capito la grande cavolata che avevo combinato e sono
letteralmente scappato via. Lo so che devo fare finta di niente,
però...
Kikyo, esterrefatta, lasciò andare le fronde che stava tenendo. Che
Inuyasha stesse parlando di lei? Che anche lui provasse qualcosa? A quel
pensiero, il cuore iniziò a batterle a mille e non si accorse che il suo amore
proibito era dietro di lei.
-Mi era sembrato di sentire un rumore...
principessa, posso chiedervi, se non sono indiscreto, cosa fate fuori a
quest'ora?
-I-io volevo solo prendere una boccata d'aria...
scusatemi.
Kikyo scappò via, imbarazzata che lui l'avesse vista con quella
mise. Non percorse una grande distanza che lui la bloccò delicatamente per il
polso.
-No, vi chiedo scusa io per essere stato maleducato con voi. In fondo,
non é affare mio se uscite alla sera... solo, vi raccomando di non farlo spesso.
Sapete, non tutte le guardie avrebbero rispetto di voi e del vostro titolo, se
capite cosa intendo...
L'improvvisa preoccupazione di Inuyasha fece
riaffiorare negli occhi di Kikyo le lacrime represse poco prima, quando aveva
saputo che le rimaneva solo una settimana per sognare il volto perfetto e i
capelli argentei di Inuyasha.
Vedendo le lacrime che sgorgavano, lui non
resistette e le si avvicinò come aveva fatto il pomeriggio stesso. Solo che,
stavolta, oltre ad asciugare le sue guance non resistette all'impulso di
abbracciarla. Kikyo, a quel contatto, pianse ancora più
forte.
-Principessa...-disse Inuyasha staccandosi da lei-non so quale sia la
causa della vostra disperazione, spero solo di non essere io. In questo caso, vi
chiedo scusa per essermi preso questa libertà con voi.
Kikyo fece un respiro,
per darsi coraggio e parlò.
-Io non ce l'ho con voi, assolutamente.
Io...
La ragazza, non sapendo come esprimere il tormento che provava, si alzò
sulle punte dei piedi e poggiò delicatamente le sue labbra su quelle ruvide di
lui.
All'inizio, sembrava che Inuyasha non volesse ricambiare ma poi le
allacciò le braccia intorno alla vita per stringerla a sé. Il ragazzo le sfiorò
piano il labbro inferiore con la lingua e lei, dopo un attimo di smarrimento per
un'intimità così imprevista, dischiuse la bocca per permettere alle due lingue
di ingaggiare una lenta lotta che sapevano entrambi sarebbe finita alla
pari.
Quando dovettero interrompersi per riprendere ossigeno, rimasero un
attimo a pensare a quello che era appena accaduto tra loro. A rompere per prima
il silenzio, fu Kikyo.
-Beh... io adesso devo rientrare in casa...
arrivederci, Inuyasha.
-Aspettate, principessa! Ecco... domani sera io non
sono di guardia, sono a riposo e mi chiedevo se... insomma, se... ecco...
Lei
aveva capito.
-Verrò volentieri da voi. Lo volete davvero?
-Non immaginate
quanto... e se a voi non dispiace che una guardia, di rango inferiore al vostro,
osi offrirvi il suo amore...
-Non ditelo neanche per scherzo! Io.. da sempre
ammiro il vostro viso da lontano e beh.. posso dire che sono innamorata di
voi..
Una voce ruppe il silenzio del bosco. Chiamavano Inuyasha per il suo
turno di guardia.
-Devo andare, ma ci rivedremo domani
sera..
-Si..
Inuyasha si voltò e andò nella direzione dalla quale era
stato chiamato, mentre Kikyo tornava nel suo castello crogiolandosi nella
felicità che le avevano provocato gli ultimi minuti. Dunque, anche Inuyasha
l'amava? Quella era l'unica cosa che le dava conforto, se pensava al suo
imminente matrimonio.
Quando rientrò in casa, trovò dietro al portone la sua
amica Atsumomo che la guardava non poco accigliata.
-E tu dove saresti
andata?
-Ehm... fuori?
-Grazie, ma questo lo avevo capito da sola. Pensa
cosa fosse successo se ti avesse scoperta tuo padre al posto mio... allora, sei
stata da lui?
Lo sguardo sognante di Kikyo confermò i sospetti di
Atsumomo.
-Tu sei pazza... e se qualcuno lo venisse a sapere?
-Non
accadrà, tranquilla.
-Si, si... dai, dimmi cosa é successo.
Kikyo arrossì
al pensiero, ma si fece coraggio e parlò. Disse alla sua amica che Inuyasha e
lei si erano scambiati un dolcissimo bacio, lasciandola letteralmente di
stucco.
Era molto tardi, perciò salutò Atsumomo e andò in camera sua dove si
distese sul comodo letto a baldacchino e si addormentò sognando un certo
ragazzo...
Il mattino dopo, però, non ebbe il tempo di pensare a niente se
non al matrimonio con Tetsuya. Aveva fatto talmente tante prove di vestiti per
vedere quale era il più adatto e tante prove di acconciature per capire quale si
intonava meglio con l'abito bianco che aveva scelto, che a fine giornata non ne
poteva più. Cenò, esausta, con suo padre in sala e subito dopo filò in camera
sua. Anche se, il vero motivo di quella fuga altri non era che la sua grande
voglia di rivedere Inuyasha e sperava che lui si ricordasse dell'invito della
sera prima...
Come già fatto in precedenza, aspettò che tutti quanti
dormissero per uscire fuori di casa e trovò il ragazzo ad aspettarla vicino allo
stesso cespuglio di rose della sera prima.
-Principessa, siete
venuta..
-Come potevo non venire e resistere al vostro invito?
Il ragazzo
la guardò un po' stralunato, notando qualcosa di diverso nel suo già splendido
viso ma senza riuscire a capire cosa.
-Vi siete truccata?-disse lui, sorpreso
quando se ne accorse.
-Si, solo un pochino. Ho colorato leggermente le labbra
e...
-Non dovevate, siete più bella al naturale.
-Grazie..
-Vi va di
fare una passeggiata con me?
-Ma non rischiamo di farci vedere?
-Non
preoccupatevi, vi condurrò lontano da occhi indiscreti. Venite?
-Si..
Si
misero a camminare, fianco a fianco, senza sapere cosa dire. Kikyo era
preoccupata per come avrebbero gestito la cosa che rischiava di sfuggir loro di
mano mentre Inuyasha sperava di non aver osato troppo.
Arrivarono in un
piccolo spiazzo d'erba, circondato da alberi e al riparo da tutto e da tutti. Lì
dove si trovavano era impossibile che qualcuno li vedesse, perciò si rilassarono
sedendosi sul prato.
-Non sapevo che conosceste anche voi questo posto,
Inuyasha.
-Ci vengo quando voglio stare da solo. Pur essendo all'interno
della vostra proprietà, del vostro castello, lo conosciamo solo voi ed
io.
-Già...
Kikyo, senza pensarci, poggiò stancamente la testa sulla
spalla di Inuyasha il quale le mise le braccia intorno alla vita per
abbracciarla. La ragazza alzò la testa e le labbra dei due si incontrarono una
seconda volta, con la differenza che questo bacio diventava sempre più
passionale.
Inuyasha fece accomodare la principessa sulle sue gambe e riprese
a baciarla, con foga mentre dalla bocca scendeva al collo. Lunghi gemiti di
soddisfazione sfuggirono dalle labbra di Kikyo, che però si tramutarono in
gemiti di disappunto quando scoprì che la guardia le stava accarezzando una
gamba.
-Io... scusatemi. Non dovevo e...
-Non sono arrabbiata, solo...
sorpresa e un po' spaventata.
-Avete paura di me?
-No, affatto.-rispose
lei sorridendo.-Ho paura del forte sentimento che sto provando per voi, paura
per quello che accadrà in futuro... non so cosa fare, aiutatemi voi..
Kikyo
si strinse ancora di più ad Inuyasha, con gli occhi pieni di lacrime che si
rifiutava di far uscire.
-Non preoccupatevi, in qualche modo faremo. Ora però
é meglio che torniate in casa, non voglio che passiate dei guai per colpa mia.
Ci potremo rivedere domani sera, allo stesso posto, va bene?
Kikyo annuì e
sciolse l'abbraccio che la legava ad Inuyasha per tornare nel castello. Se suo
padre avesse scoperto tutto... beh, sarebbero stati enormi guai. Una guardia che
osa corteggiare la principessa? Inaudito!
La ragazza era appena arrivata in
camera sua e vide nel buio una sagoma seduta sul suo letto. Quando accese la
candela, poté vedere che si trattava di Atsumomo.
-E tu cosa ci fai
qui?
-Sei uscita di nuovo, vero? Sei tornata da lui?
-Si, ma non vedo come
potrebbe interessarti..
Atsumomo si alzò dal letto e si diresse alla porta,
ma prima di uscire sibilò qualcosa in tono molto arrabbiato.
-Lascialo stare,
ti avverto... tu hai già il tuo principe, lascia in pace Inuyasha...
Kikyo
rimase sconvolta. La sua migliore amica era innamorata di Inuyasha? Certo, era
possibilissimo, dato il grande fascino che lui sapeva esercitare su ogni donna
ma non avrebbe mai detto che Atsumomo...
Si mise a letto, ma non riuscì a
prendere sonno e si rigirò per il resto della notte. Quando si svegliò, era più
stanca di quando si era coricata e aveva voglia solo di starsene tranquilla ma
un'altra ancella andò a svegliarla per condurla da suo padre.
Kikyo si alzò e
si vestì, dopodiché scese al piano inferiore per andare nello studio di re
Yang.
-Padre, volevate vedermi?
-Si, figlia mia. Entra e siediti.
La
principessa ubbidì e si sedette di fronte a suo padre.
-Sai, vero, che il
matrimonio é fra sei giorni?
-Si, certo.
-Bene... é stato anticipato a
domani, quindi tieniti pronta e ricordati quello che ti ho detto giorni fa.
Appena lo sposerai dovrai comportarti bene ed essere una devota moglie,
capito?
La ragazza aveva un groppo alla gola e non riusciva a parlare, perciò
annuì soltanto per poi uscire dallo studio e precipitarsi in camera
sua.
“Domani... domani dovrò sposare quel tipo e dovrò dire addio ad
Inuyasha... ma io non lo farò. Stasera, quando andrò da lui vedremo insieme cosa
fare... voglio stare sempre con lui..”
Atsumomo non si fece vedere tutto il
giorno, mentre le altre ancelle si adoperavano per decorare la casa in vista
delle imminenti nozze.
Kikyo era più triste che mai anche per il fatto di
aver litigato con la sua unica amica, avrebbe voluto anche fare pace ma non era
sicura che l'altra avrebbe accettato.
Quando finalmente arrivò la sera, Kikyo
si era preparata a dovere per raggiungere il suo vero amore e, arrivata alla
piccola radura, lo vide lì che aspettava. Il suo viso continuava a travolgerla,
era bellissimo... gli andò incontro e si baciarono teneramente.
-Principessa,
siete davvero bellissima.
-Vi ringrazio, Inuyasha...
Si sedettero ai piedi
di un albero tenendosi per mano, mentre lei cercava un appiglio per poter
introdurre il suo argomento.
-Principessa.. dovrei dirvi una cosa.
-Anche
io dovrei parlarvi, ma fate prima voi.
-Va bene.. non so da dove cominciare,
ma.. una delle vostre ancelle oggi é stata da me. Non voglio criticare nessuno,
ma il suo comportamento é stato un tantino sconveniente..
-Quale ancella? E
cosa intendete per “sconveniente”?
-Quella ragazza sempre vestita di rosa,
coi capelli lunghi e neri che porta sciolti e gli occhi verdi... ha tentato di
sedurmi.
-Dite davvero? Deve trattarsi della mia amica Atsumomo... non l'ho
mai sospettato, ma é innamorata di voi.
Inuyasha sospirò.
-Non va bene...
non potrò mai amarla, il mio cuore é vostro.
Le ultime parole le disse ad un
centimetro di distanza dalle labbra di Kikyo, che allontanò il proprio viso con
lo sguardo triste.
-Cosa avete?
-Inuyasha... il matrimonio é stato
anticipato. Io mi sposo domani.
Il ragazzo rimase impietrito. Solo una frase
gli rimbombava in testa, una frase che non avrebbe mai voluto
sentire.
-D-domani?
-Si... ricordate che prima vi ho detto che devo
parlarvi?
-Si, dite pure.
Kikyo fece un respiro profondo prima di
parlare.
-Ecco, non voglio che mi giudichiate una poco di buono come la mia
ancella ma l'idea di lasciarvi mi rattrista sempre di più. Perciò, dato che
rimane poco tempo... voglio essere vostra stasera, per la prima ed unica
volta.
Lei era arrossita a dismisura, ma aveva tenuto la testa alta mentre
gli faceva la richiesta più assurda che, all'epoca, potesse uscire dalla bocca
di una ragazza.
-Io... siete sicura?
-Si.
-Ma cosa dirà il vostro
principe quando si accorgerà che qualcuno vi ha tolto la vostra purezza? E cosa
farete voi?
-Adesso non ci voglio pensare... voglio pensare solo al presente,
a voi.. sempre se mi volete.
Inuyasha la guardò esterrefatto.
-Se vi
voglio? Non immaginate neanche quanto..
-E allora prendetemi, voglio essere
vostra.
-Non qui... andiamo nella mia stanza, é libera.
I due amanti si
alzarono dal prato e, tenendosi per mano, si diressero dove la guardia dormiva.
In effetti, l'ambiente era libero.
Inuyasha si sedette sul letto mentre
Kikyo, seppur timida e insicura sul da farsi, cominciò a spogliarsi togliendosi
la lunga sottana che aveva indossato poco prima.
-Inuyasha, prendetemi...
prima che me ne penta...
-Non lascerò che vi pentiate, principessa..
-Non
chiamatemi principessa, ma Kikyo. Stasera voglio essere solo Kikyo per
voi.
-Kikyo.. ho sempre sognato di potervi chiamare per nome e non riesco a
credere che si sia avverato tutto.
La passione li travolse ma, proprio nel
bel mezzo del loro atto amoroso, fecero irruzione nella stanza di Inuyasha
alcune delle altre guardie reali. Kikyo si infilò sotto le coperte per coprirsi
mentre a lui fu lasciato appena il tempo di vestirsi prima di essere condotto
dal re, naturalmente furibondo.
-Come hai osato? Come hai potuto toccare mia
figlia dopo che ti ho accolto nel mio castello quando più ne avevi bisogno? Mi
ripaghi così?
-Sire, vi prego... io sono innamorato della principessa
e...
-Alt, non voglio sentire nulla. Non esiste che ti faccia sposare mia
figlia, anche se l'hai insudiciata con le tue mani.
In quel momento, nella
sala dove c'era il trono reale, entrò anche Kikyo scortata da due
ancelle.
-Figlia, come hai potuto? E ad un giorno dal matrimonio, poi! Ti
rendi conto del disonore che hai portato in casa mia?
-Padre, io ne sono
innam..
-Non cominciare anche tu con questa farsa dell'amore! Tu fai quello
che dico io e domani sposerai Tetsuya. Questa é la mia ultima parola, e ora fila
in camera tua.
La ragazza fu condotta nella sua stanza, mentre il re rimaneva
da solo con la guardia.
-Inuyasha, tu hai disobbedito alla regola maggiore
che io avevo posto. Tu, un sottoposto, hai osato toccare mia figlia, e per
questo... ti condanno. La tua pena consisterà nell'essere sepolto vivo. Guardie,
portatelo via e fate ciò che dovete!
Le guardie lo trascinarono per condurlo
alla morte. Intanto, Kikyo aspettava dalla sua camera un qualche segno
dall'esterno. Sperava che suo padre non gli riservasse il destino che
immaginava, non era sicura di riuscire a sopportare una cosa del
genere...
“Chissà chi ha avvisato...?”
Un improvviso bussare alla porta la
distrasse dai suoi pensieri.
-Avanti...
Entrò in camera Atsumomo, che si
avvicinò lentamente alla principessa e si sedette sul letto.
-Atsumomo, cosa
fai qui? Cosa succede fuori?
-Stai zitta!-disse con la voce rotta dal
pianto-Il tuo caro paparino ha condannato Inuyasha a morte, lo farà seppellire
vivo, dannazione! Perché non lo hai lasciato in pace? Tu avevi tutto e stavi per
sposare un principe, ma ti sei incaponita con una guardia! Se lo avessi lasciato
a me a quest'ora non sarebbe stato rinchiuso vivo in una bara. Sei una persona
dannatamente egoista e durante il tuo matrimonio di domani Inuyasha sarà già
morto. Spero che rifletterai su quello che hai fatto e che ti sentirai in colpa
per tutta la vita... addio, principessa.
Kikyo non sentì quando Atsumomo uscì
dalla sua stanza, il suo cervello era ancora bloccato sulla sorte che il re
aveva riservato al suo amato.
“Dunque lo ha fatto davvero...”
Una lacrima
scivolò sulla guancia di Kikyo, seguita subito da una seconda e da una terza,
finché tutto il volto non fu inondato di lacrime amare.
La ragazza corse alla
porta, voleva uscire, ma Yang aveva ordinato a delle guardie di sorvegliarla
proprio per evitare quell'evenienza.
Kikyo non si perse d'animo, avrebbe
fatto di tutto per raggiungere il suo amato Inuyasha.
“No... io non lo
perderò. Non sposerò quel principe, né sarò una devota moglie.. la vita é mia e
decido io cosa farne.”
Prese delle lenzuola e le legò tra loro per evadere
dalla finestra. Una volta che i suoi piedi ebbero toccato il terreno, cominciò a
correre a perdifiato.
“Chissà se sarà nella radura...”
Kikyo aveva visto
giusto. Quando arrivò al loro spiazzo verde, vide che sotto gli alberi c'era una
bara chiusa in modo che non si potesse aprire dall'interno. La principessa si
avvicinò e in un baleno ruppe i sigilli per aprire ciò che teneva prigioniero
Inuyasha, già privo di sensi. Lei si avvicinò al suo viso e gli posò un lieve
bacio sulle labbra, dopodiché si sdraiò sopra di lui facendo in modo che il
coperchio della bara si richiudesse su di loro.
Nessuno al castello
sospettava quello che stava succedendo e nessuno si diede pena di andare a
trovare la principessa per vedere come stava. Solo il mattino dopo Yang decise
di recarsi dalla figlia per parlarle e accompagnarla dal suo futuro marito; non
sospettava certo che potesse essere uscita, non con tutte le guardie che
sorvegliavano la porta della sua camera. Quando arrivò, bussò alla porta ma non
ricevendo alcuna risposta decise di entrare ugualmente.
Rimase di stucco
quando vide che Kikyo non era nel suo letto, ma che era scappata dalla finestra
legando tra loro due lenzuola. Yang immaginava che fosse andata a liberare il
prigioniero ma quando arrivò nella radura vide che la bara era
chiusa.
-Andiamo, Daisuke. Qui mia figlia non c'é...
-Sire, con tutto il
rispetto, credo vi siate lasciato scappare un particolare.
-Cosa?
-La...
bara non é chiusa come l'ho lasciata io ieri e...
Yang non stette a sentire
altro e andò a sollevare il coperchio di quella e ciò che vide gli tolse il
fiato.
Sua figlia, la principessa Kikyo, giaceva esanime sul corpo morto di
Inuyasha. Aveva preferito morire piuttosto che rinunciare a lui.
Il
matrimonio con Tetsuya fu annullato, mentre i due amanti venivano sepolti vicini
nella radura che era stato il loro nido d'amore e la loro tomba. Più tardi,
anche il corpo di una certa ancella fu trovato senza vita dalle altre domestiche
ma tutti erano impegnati a piangere la tragica morte di Kikyo.
Yang fece
piantare sulle loro tombe due abeti: uno bianco e uno nero, che col passare
degli anni si sono intrecciati mentre crescevano. Ora, i due innamorati potevano
stare insieme per sempre e nessuno li avrebbe mai più separati.
***
-Claire... ma é una storia bellissima! Accidenti, poveri
ragazzi...
-Già, é una delle leggende più tristi che si conoscano. Kikyo ha
preferito morire piuttosto che rinunciare all'amore della sua vita. Che ne dici
di tornare a casa, adesso?
-Si, davvero, non vedo l'ora.
Mentre le due
ragazze camminavano, Ayumi fermò sua sorella tenendole un braccio.
-Claire,
posso sapere perché mi hai portata qui alle cinque del mattino?
La ragazza
sorrise.
-Dolce é l'alba che illumina gli amanti, cara Ayumi...
Detto
questo, ricominciò a camminare mentre Ayumi rimaneva indietro, un po' spiazzata
per le affermazioni che l'altra aveva appena fatto.
Ayumi tornò indietro e si
avvicinò ai due alberi pensando, però, che ora erano finalmente uniti e che
l'alba che illuminava i due abeti intrecciati, quasi a simboleggiare un
abbraccio eterno che nessuno avrebbe mai più potuto sciogliere, era davvero una
cosa meravigliosa.
Allora, che ve ne pare della mia
storia? Lo so che é un po' triste, però a me é piaciuto scriverla.
Volevo
dire che mi sono ispirata all'Aida per scrivere questa fic, nella quale Aida si
fa seppellire viva con il suo Radames per non perderlo.
Commentate in tanti,
mi raccomando ^^