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Autore: lynary    06/09/2015    2 recensioni
“Devo dirti la verità sulle sue origini e di quali colpe si sia macchiato prima di conoscerti...”
“Non mi interessa...”
“Ti ha mentito sulla sua nascita...”
“So tutto quello che mi serve...”
“Non credo che su questo il Dio dell'Inganno sia stato sincero….”
“Oh ma sei sordo… NON ME NE FREGA NIENTE!!”
Tony e Thor parlavano uno sopra l'altro, alzando la voce sempre di più non si ascoltavano e Tony si stava arrabbiando, Thor invece si alzò, apparentemente calmo, posò le mani sulle spalle dell'altro, spingendolo a sedere sul divano: “Ti chiedo di ascoltare e poi di decidere.”
Tony esalò un sospiro frustrato, questa storia gli avrebbe causato guai con Loki, doveva liberarsi di Thor, accarezzò l'ipotesi di indossare l'armatura e di prenderlo a calci, ma decise di tacere e di ascoltare: “Fa in fretta!” disse, no ringhiò puntando un dito contro il suo interlocutore.
Genere: Erotico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jarvis, Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: Lemon, Movieverse, OOC | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate
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LE VERITA' SVELATE

 

Tony mollemente appoggiato alla parete dell'ascensore, stava ripensando alla sua lunga giornata di lavoro!

Preferiva rischiare la vita nei panni di IronMan, piuttosto che stare in ufficio, ogni tanto però Pepper la spuntava e riusciva a inchiodarlo “ai suoi doveri” come oggi e adesso sognava solo un drink, una doccia e che Loki gli facesse un massaggio!

Ahh… poteva quasi sentire le lunghe dita del suo uomo scorrere sulla sua schiena, ohh si! “Spero che sia di buon umore.” pensò sorridendo.

Quando però le porte dell'ascensore si aprirono Tony si ritrovò nell'attico buio e vuoto. “Jarvis , dov'è Loki?” chiese

“ Master Loki è fuori con la dottoressa Foster, signore. E mi ha chiesto di ricordarle che l'aspettano per il secondo atto.”

“Merda, me ne ero dimenticato !” Da quando Jane e Point Break si erano lasciati, lei e Loki si erano avvicinati molto, va a capire perché, e ogni volta che Jane passava da NY, uscivano insieme, a pranzo, a cena, a fare shopping o come stasera per andare a teatro.

“Cosa stanno vedendo?” domandò Stark.

“Wicked signore.”

“Ancora? No grazie, digli che li raggiungo per cena.”

Tony sorrise, maledicendosi per aver fatto scoprire Broadway e il Musical a Loki, era diventata quasi un ossessione per lui, Wicked poi l'avevano visto almeno dieci volte e forse un paio proprio con Jane.

“Vabbeh” esclamò Tony, “Doccia, drink e il massaggio lo rimandiamo a stanotte.”

 

Quando uscì dalla doccia, ancora mezzo svestito, andò verso il bar per prepararsi il suo drink, non si era neanche portato il bicchiere alle labbra che un tuono poderoso squarciò il silenzio dell'attico. Tony si voltò di scatto, versandosi un po di liquore sul petto, stava per richiamare l'armatura quando vide Thor sulla terrazza, Tony fissò 'il cognato' con sospetto, i loro rapporti erano piuttosto tesi visto che la famiglia di Loki disapprovava il loro legame, che Thor si presentasse all'improvviso alla loro porta non prometteva nulla di buono.

“Buonasera a te, Stark.”

“Cosa vuoi Thor?”

“Non sei molto ospitale, non dovresti almeno salutarmi e magari offrirmi da bere?” disse il dio del tuono indicando il bicchiere che Stark teneva tra le dita.

“Si, beh CIAO! Loki non c'è e io sto per uscire, nessuno dei due ama la compagnia dell'altro e l'alcool non farebbe che peggiorare la cosa. Quindi...” Tony si strinse nelle spalle con un smorfia “Quindi, cosa vuoi?”

“Bene, la mia comunque non è una visita di cortesia, devo parlarti di Loki.”

“Ripeto: Loki non c'è… allora addio!”

“Lo so sono venuto apposta ora per trovarti da solo, devo parlarti di lui, e ti dirò cose spiacevoli che ti indurranno a lasciarlo, meglio che non sia qui. Andrò a prenderlo quando avremo finito di parlare e lo riporterò ad Asgard.”

Tony quasi si strozzò con il suo drink e si affrettò a interromperlo

“No senti Point Break, primo come cavolo fai a sapere che Loki non c'è?”

“Heindmall” rispose Thor

“Cioè il tuo spione galattico ha i suoi fari gialli puntati su di me e Loki??” Tony impiegò circa due secondi a decidere che questo non era un fatto importante ora “No… Lascia perdere, non mi interessa, io non voglio ascoltarti, qualunque cosa abbia da dire contro di lui, non mi riguarda e comunque so già tutto quello che mi serve, se osi sfiorare Loki dichiaro guerra ad Asgard, ora vattene!” esclamò tutto d'un fiato IronMan, indicando il terrazzo su cui Thor era atterrato poco prima.

Thor invece si sedette, posando Mjolnir sul tavolino di fronte a lui, “Heidmall non vi spia, ma è il suo compito vegliare sulla pace dei Nove Regni e quindi essere informato sugli spostamenti di Loki. Io non farò niente che tu non vorrai, ma quando avrai sentito la verità su mio fratello, sarai tu a volerlo allontanare.”

“IMPOSSIBILE!”

“Devo dirti la verità sulle sue origini e di quali colpe si sia macchiato prima di conoscerti...”

“Non mi interessa...”

“Ti ha mentito sulla sua nascita...”

“So tutto quello che mi serve...”

“Non credo che su questo il Dio dell'Inganno sia stato sincero….”

“Oh ma sei sordo… NON ME NE FREGA NIENTE!!”

Tony e Thor parlavano uno sopra l'altro, alzando la voce sempre di più non si ascoltavano e Tony si stava arrabbiando, Thor invece si alzò, apparentemente calmo, posò le mani sulle spalle dell'altro, spingendolo a sedere sul divano: “Ti chiedo di ascoltare e poi di decidere.”

Tony esalò un sospiro frustrato, questa storia gli avrebbe causato guai con Loki, doveva liberarsi di Thor, accarezzò l'ipotesi di indossare l'armatura e di prenderlo a calci, ma decise di tacere e di ascoltare: “Fa in fretta!” disse, no ringhiò puntando un dito contro il suo interlocutore.

“Bene, cercherò di essere breve.” Thor si risedette di fronte all'altro “Sai che Loki è stato adottato fu mio Padre a raccoglierlo, neonato e abbandonato dopo la battaglia, fu un atto di misericordia, questo bambino rifiutato dalla sua razza era innocente e Padre decise di accoglierlo come un figlio, lo crebbe e lo amò. Loki però si è sempre sentito inferiore, anche se nessuno lo trattava male, e quando scoprì la verità impazzì di rabbia e uccise il suo padre naturale, poi tentò di distruggere il suo pianeta natale, in un assurdo desiderio di vendetta, io e Padre Tutto lo fermammo ma lui riuscì a fuggire, tornando poi per distruggere la terra sotto il controllo di Thanos, ma questa parte della storia la conosci. Ciò che non sai, e che sono venuto a dirti, è la vera natura di Loki, una natura empia e mostruosa una natura che ripugna il dio del Caos stesso, tanto che la tiene nascosta sotto le sembianze Aesir grazie alla sua magia… Loki è un Gigante di Ghiaccio, uno Jotun!”

Thor fece una brevissima pausa guardò Tony negli occhi e riprese impedendo a Tony di reagire: “Capisco il tuo disgusto, è normale, ma sono qui per aiutarti ora vado a prelevarlo, e tu non dovrai più vederlo.”

Thor guardò Tony con un sorriso rassicurante e comprensivo, attendendo la reazione del suo interlocutore, Tony lo guardava perplesso: “Hai finito? Posso parlare?” Thor annuì.

“Bene...” riprese Tony, “Come ti ho detto, lo sapevo già, e… chi se ne frega! Grazie della visita, te ne vai da dove sei venuto, vero?” Tony si alzò indicando la terrazza, “Ciao, ci vediamo, non troppo presto spero.” Fece per andarsene, Thor lo guardava stupefatto: “Come lo sapevi già?” esclamò.

“Quello che ho detto, lo sapevo e non mi importa.”

“Vuoi dire che Loki ti ha rivelato il suo più grande e terribile segreto?”

“Si… cioè no, non proprio.” tergiversò Tony passandosi la mano tra i capelli, “a dirla tutta, l'ho scoperto per caso, ma poi ne abbiamo parlato e lui ha vuotato il sacco. Ma il succo del discorso è che questa cosa, non cambia quello che c'è fra di noi.”

“Per caso? Come?” Thor si era alzato e aveva un cipiglio poco rassicurante.

“Loki sta aiutando Bruce Banner a studiare l'energia cosmica, quella da cui Loki trae la sua magia, e c'è stato un incidente niente di grave, ma ha rivelato il suo vero aspetto. Tutto qui.”

“Tutto qui?”

“Si.”

“E non ti importa?”

“No.”

“Non ti ripugna?”

“No.”

“Non capisco, gli Jotun sono malvagi e sanguinari.”

“Stiamo parlando di Loki… è instabile e ha un discutibile senso dell'umorismo, ma non è sanguinario, la sua razza forse ma lui non è così. E comunque c'ero mentre guidava l'invasione aliena alla Terra, conosco i suoi difetti e so di cosa è capace.”

“Il brutale assassinio del padre non ti crea problemi? Il tentato sterminio della sua razza...”

“Thor” lo interruppe Tony “dai, hai presente la finestra da cui sei entrato? Loki mi ci ha scaraventato fuori all'inizio della nostra storia, se sono passato sopra a questo.”

“Ma, la sua pelle blu? Davvero quegli occhi rosso sangue non ti creano apprensione? Lo guardi e lo tocchi senza provare repulsione?”

“Il mio migliore amico è nero, l'altro diventa verde, a capo delle mie imprese c'è una splendida bionda, e il mio amante è blu! Peccato che Capitan Ghiacciolo abbia fatto fuori Johan Schidmt, mi servirebbe un nemico rosso per completare l'arcobaleno.”

Tony rise della sua battuta, mentre in Thor montava una certa rabbiosa incredulità.

“Cos'è? Ad Asgasar avete problemi di xenofobia?” Tony apostrofò Thor con tono sprezzante, “Ok, ora che abbiamo chiarito la faccenda, te ne vai? Mi stai facendo fare tardi.”

Thor fisso Tony, meravigliato: “Stai dicendo che resterai con Loki comunque? Che qualunque cosa dovessi rivelarti non interromperesti la vostra…. “ Thor non terminò la frase, come se avesse difficoltà a trovare la parola giusta.

“Relazione?” venne in suo soccorso Tony “O storia, o rapporto, fidanzamento, chiamala come ti pare. Io amo Loki, e lo amo così com'è, pregi e difetti. Fino a quando lui lo vorrà io sarò li al suo fianco.”

Il tono di Tony non ammetteva repliche, restarono a fissarsi per un po, poi Thor sospirò riprendendo Mjolnir, “Come vuoi Stark… non capisco la tua cocciutaggine, sono certo che te pentirai ma per ora me ne andrò.”

Tony non disse nulla, si limitò a fissarlo non appena Thor se ne fu andato Jarvis, richiamò l'attenzione di Stark “Signore, Master Loki chiede che fine abbia fatto.”

“Digli che sto arrivando… e non dirgli niente della visita di Thor, chiaro?”

“Se posso permettermi, mentire a Master Loki non mi sembra saggio.”

Tony intanto stava finendo di prepararsi, “E ti sembra saggio contraddire colui che può smontarti e venderti come ferro vecchio su Ebay? Fa come ti dico e chiamami un taxi!”

Tony uscì di corsa, no, non era saggio mentire a Loki, se l'avesse scoperto nel modo sbagliato si sarebbe infuriato, peggio, si sarebbe sentito tradito, Tony gli avrebbe detto della visita di Thor, ma avrebbe dovuto trovare il modo giusto per farlo… e gli ci voleva un po di tempo per rifletterci!

 

Tony raggiunse Loki e Jane in un piccolo bistrot sulla Broadway, cenarono, bevvero, si raccontarono facezie, fu una piacevole serata. Dopo aver riaccompagnato Jane in albergo, i due tornarono a piedi alla Stark Tower, godendosi la tiepida notte newyorchese, Tony aveva quasi dimenticato la visita di Thor, più che altro aveva deciso di dimenticarsene fino al giorno dopo. E uscendo dal bagno della loro camera pensò solo di pretendere quel famoso massaggio.

Si avvicinò a Loki, che era seduto a gambe incrociate sul loro letto, non si era ancora spogliato, stuzzicando la fantasia di Tony che adorava denudarlo. Si sedette sul letto e allungò una mano per accarezzarlo “Thor è stato qui?” chiese Loki fissando Stark che, incredibile a dirsi, arrossì violentemente.

“Chi te l'ha detto? Grazie Jarvis, giuro che stavolta ti smantello!”

Loki scosse il capo, “Non è stato Jarvis.” Lo sguardo del dio era confuso, Tony si sentiva in colpa e cercava le parole per spiegarsi: “Come hai scoperto che è stato qui?” chiese Tony per prendere tempo e rimandare le spiegazioni.

“Mjolnir… lascia una traccia d'energia riconoscibile, posso avvertirla. Perché l'hai chiamato?”

“NONO, NO! Io non l'ho chiamato, lui si è presentato roteando il suo stupido martello, corazza e mantello svolazzante, è stata una sorpresa, sgradita per giunta.” Tony aveva preso il volto di Loki tra le mani, guardandolo negli occhi con sguardo implorante, “Credimi non è stata una mia idea, Loki..”

“Cosa voleva?” Loki aveva un brutto presentimento, sentiva il gelo nascere dallo stomaco e propagarsi per tutto il suo corpo, Thor non voleva che lui e Stark stessero insieme, aveva già provato a separarli, “Dimmelo Stark!”

Tony prese un respiro, mentire era inutile e pericoloso, merda doveva dirgli tutto subito, Loki si sarebbe incazzato, ma almeno non avrebbe fatto la figura del traditore.

“E' venuto per dirmi qualcosa sul tuo conto, ma io l'ho ignorato e mandato via.”

Loki lo guardava intensamente, “Cosa ti ha detto?”

“Non è importante.”

“Allora dimmelo e chiudiamo la discussione.” Loki stava sentendo nascere una rabbia sorda, perché gli stava mentendo. Perché nascondergli la visita di Thor, doveva esserci qualcosa di grosso sotto, non c'era altra spiegazione.

“Dimmelo, Stark, DIMMELO!” urlò divincolandosi e alzandosi in piedi si allontanò dal letto.

“Va bene, te lo dico, ma ascoltami e non ti arrabbiare.” Tony lo raggiunse ai piedi del letto, Loki non gli permise di prendergli le mani, gesto che provocò una fitta allo stomaco dell'uomo: “Ascolta, io me lo sono travato davanti, e l'avrei mandato via subito ma lui ha insistito, l'ho ascoltato solo perché l'alternativa era prenderlo a calci, ma quello che mi ha detto non mi interessa non cambia niente tra di noi. NIENTE!” Tony allungò le mani sulle spalle di Loki che stavolta non si ritrasse, rassicurato Ironman sputò fuori la verità: “Mi ha detto della tua nascita, e come sei arrivato ad Asgard, io gli ho detto che sapevo già tutto, che non m'importava e lui se n'è andato.”

Gli occhi di Loki si spalancarono sorpresi? Arrabbiati? Feriti? Tony non sapeva dirlo, non parlarono per alcuni momenti. “Ti ha detto come sono arrivato ad Asgard, come mi hanno ingannato e come io mi sono vendicato delle loro bugie?”

“Mi ha raccontato la sua versione della storia, se vuoi raccontarmi la tua verità, io ti ascolto, oppure chiudiamo il discorso e non ne parliamo più.”

“Non ti interessa che stai con un mostro sanguinario, un temibile Gigante di Ghiaccio? Un essere abominevole, spregevole… disg...”

“Io sto con te Loki e tu non sei niente di tutto questo” lo interruppe Tony.

La rabbia di Loki era evidente ormai, tremava, le mani strette a pugno, proruppe in una risata fredda e cattiva “Tu non sai niente di me.”

“So che ti amo e so che tu ami me!” Tony lo teneva forte per le spalle e sperava che Loki in preda all'ira non decidesse di teletrasportarsi altrove, sfuggendogli prima di aver chiarito questa storia.

“Quello che è accaduto prima di noi, prima della nostra storia puoi raccontarmelo, se vuoi, ma qualunque cosa dovessi dirmi non cambierà quello che provo per te.” Il tono di Tony era calmo e risoluto, non si muoveva di un millimetro, lo guardava negli occhi e sperava che questo bastasse a placare Loki, che lo fissava con occhi annebbiati dalla rabbia, forse c'erano anche delle lacrime… era uno sguardo che Tony non gli aveva mai visto, nemmeno nei momenti peggiori dell'invasione, questa storia aveva ferito Loki, in un modo che Stark non credeva possibile, lo vedeva così fragile e indifeso, per dei lunghi istanti il dio non parlò, respirava affannosamente e poi, sputò fuori la sua verità e c'era un tale odio nella sua voce che Tony rabbrividì.

 

“Mi hanno raccontato che i Giganti di ghiaccio volevano dominare i Nove Regni” cominciò Loki, “Odino, il grande, il Saggio… li combatté per la salvezza di Asgard, li sconfisse e li condannò al gelo eterno, rubando delle preziose reliquie, tra di esse c'ero io. Odino disse di avermi trovato abbandonato, pare dal mio stesso padre, Padre Tutto ebbe pietà di me, mi raccolse, volle salvarmi, nascondendo la mia empia natura di Jotun! Quando ero piccolo gli Jotun erano i mostri delle mie favole, imparai a odiarli, a temerli, a provare disgusto per quella razza, quando per puro caso scoprii chi ero in verità, ho chiesto spiegazioni, mi hanno detto che ero stato scartato da mio padre, il Re Lafuey perché ero troppo piccolo, non se è vero... l'ho ucciso prima di dargli il tempo di parlare e si, ho cercato di sterminare tutta la feccia Jotun dai Nove Regni, l'ho fatto per ottenere l'approvazione di Odino, perché fosse fiero di me e mi permettesse di governare al suo fianco, ma io non ero all'altezza secondo lui, non lo sono mai stato, ero un aborto per la mia razza e un bottino di guerra per la mia famiglia, no, per quella che consideravo e amavo come la mia famiglia, Odino non mi ha mai dato la possibilità di farmi valere di dimostrare quello che valgo, in me ha sempre solo visto il mostro, l'ingannatore, l'infido mago che trama nell'ombra. Non ero bello e solare come Thor, passavo le mie giornate a leggere e a studiare la magia in polverose biblioteche, invece che a combattere e a bere alla luce del sole, e quando ero al loro fianco in battaglia ero quello che si nascondeva dietro a trucchi e magie, che importava se i miei trucchi salvavano le loro vite, non c'era onore in quello che facevo, e allora mi sono rivoltato, quando caddi dal Bifrost e Thanos mi trovò ebbe gioco facile, nutrì il mio rancore soggiogando la mia mente ma poi mi sono ribellato anche a lui, se l'avete sconfitto è anche merito mio vero? Ma ancora non è abbastanza, io so di avere sbagliato... di avere commesso molti errori… ma ho pagato per i miei errori, in verità sono l'unico che ha pagato pur non essendo l'unico ad avere sbagliato, e ancora non gli basta, perché devono rovinare anche questo perché vogliono allontanarti da me?!”

 

Nella voce di Loki vibravano rabbia ma anche paura e dolore, per Tony ogni parola era una stilettata al cuore, sapeva che nella vita di Loki c'era tanta oscurità, sofferenza e peccati difficili da perdonare, a volte poteva scorgerli nei suoi occhi, ma Loki non ne aveva mai voluto parlare e Tony aveva sempre rispettato questo suo desiderio, perché davvero per lui il passato non contava, il cielo sapeva quante ombre c'erano nel passato di Stark, e il ricordo era doloroso come una lama rovente conficcata nel petto, lui non amava parlarne, motivo per cui non pretendeva che Loki ne parlasse.

Ora però doveva pensare a calmarlo, doveva trovare il modo per convincerlo che non sarebbe cambiato niente tra di loro e doveva farlo in fretta la nebbiolina verde che si sprigionava dalle mani di Loki non lasciava presagire niente di buono. Tony lo prese per i polsi, dato che le sue mani erano ancora strette a pugno, li strinse con quanta forza aveva, doveva fargli sentire la sua presenza, fisicamente visto che gli occhi di Loki lo guardavano senza vederlo: “Ascoltami… non hanno rovinato niente, quale che fosse il loro intento, io sono ancora qui, a un passo da te e non ho nessuna intenzione di andare via! Non so perché quel coglione di Thor e quel bastardo di Odino vogliono separarci, ma onestamente non me ne frega niente, tu ed io ci siamo trovati nonostante tutto il male che abbiamo fatto e che ci hanno fatto, e ora abbiamo diritto a goderci un po di bene. Ed è quello che faremo, io e te insieme.” Lo sguardo di Loki era ancora offuscato, ma Tony poté vedere le sue spalle rilassarsi impercettibilmente e la nebbiolina diradarsi nel nulla. “Il nostro passato, è quello che ci ha portato qui, ora, per quanto doloroso e terribile sia, ci ha permesso di trovarci e di amarci. Quindi va bene così… ci ha fatto soffrire, commettere errori, perdere occasioni e persone che forse ci erano care, ma ci ha guidati fino a qui, adesso, in questo momento, io e te a stringerci le mani e a goderci la brezza di fine marzo, non ti chiedo di dimenticarlo, non sarebbe giusto o forse solo impossibile, ma ti chiedo di lasciarlo relegato nel posto che gli compete. Dietro le nostre spalle.” Loki finalmente focalizzò lo sguardo su di Tony, che gli sorrise rassicurante, “Io sarò sempre qua, finché mi vorrai!” Così dicendo Tony allargò le braccia, Loki respirava ancora affannosamente e tremava ma nei suoi occhi non c'era più il terrore di poco prima, si rifugiò nell'abbraccio di IronMan che lo strinse a se sospirando di sollievo. In qualche modo si ritrovarono sdraiati sul loro letto. Rimasero così, stretti, Tony stava pensando a modi coloriti per vendicarsi di Thor continuando a carezzare la schiena e i capelli di Loki, che piano piano aveva ripreso a respirare regolarmente, Stark credeva si fosse addormentato e sussultò lievemente quando sentì la sua voce soffocata contro il suo petto: “Vuoi vedermi? Vuoi vedere come sono davvero?” - Cazzo si – pensò Tony, la cui curiosità di scienziato era sempre allerta. “Solo se vuoi che ti veda.” rispose però, non voleva forzarlo era chiaro che Loki odiasse la sua natura Joutn, era un terreno minato e Tony non era ansioso di far scoppiare un'altra bomba.

“C'è una cosa che non capisco...” disse Loki sollevandosi per guardarlo in viso, stava tergiversando e Stark lo assecondò volentieri: “Cosa?”

“Thor ti ha detto la verità e se ne andato, semplicemente?”

“Non proprio, era sicuro che lo choc, o meglio il disgusto, della notizia mi avrebbe indotto a mandarti via, ti avrebbe preso e riportato ad Asgard, ma io l'ho convinto che lo sapevo e che non cambiava niente nei miei sentimenti, e se n'è andato.”

“Gli hai mentito?”

“Si!”

“Cosa gli hai detto? Tu non avevi idea della mia vera natura.”

“Che l'avevo scoperto per caso, che avevamo affrontato e risolto la cosa.”

“Tutto qui? E lui ha preso e se n'è andato? Senza protestare, insistere...”

“Si… beh è convinto che io mi pentirò della mia decisione” lo interruppe Tony, “Ma non accadrà!” Tony sorrise e posò un bacio leggero sulla fronte corrugata di Loki. “Non preoccuparti più di lui.”

“Ma tu non sei nemmeno un po' curioso di vedere come sono davvero?” la voce del dio tremava leggermente, avrebbe voluto mostrarsi… ma temeva che Tony lo trovasse repellente e lo allontanasse, non sarebbe sopravvissuto a una cosa del genere. Tony sospirò, gli prese le mani tra le proprie baciandole “Si, ammetto che sono curioso... è una parte di te e vorrei sapere tutto quello che ti riguarda, ma ti fa troppo male, quindi...” l'uomo scosse le spalle con gesto noncurante: “Io non sono la tua famiglia, a me non devi dimostrare niente io sono qui e qui resto finché vorrai. Dipende da te Loki.”

“Il mio reale aspetto è disgustoso” disse Loki abbassando lo sguardo.

“Io ne dubito” Loki fece per ribattere ma Tony non gli diede il tempo posando un dito sulle sue labbra: “Ti hanno insegnato a odiarti, con stupidi pregiudizi e inculcandoti infantili incubi, ma io non posso credere che il tuo aspetto sia meno che favoloso!”

Tony sorrideva rassicurante, scorrendo le dita tra i capelli corvini e aspettava le decisione del suo uomo, avrebbe voluto cancellare la sua sofferenza con un solo gesto ma non poteva. Poteva solo restargli accanto e sperare che questo bastasse. Loki, si alzò, mettendosi in piedi di fronte a Tony, prese un lungo respiro, chiuse gli occhi e permise al suo aspetto Jotun di venire in superficie. Tony vide la pelle di Loki cambiare colore, cominciò dalle mani e proseguì lungo le braccia, Tony era strabiliato: pose le mani sulle spalle del dio facendo scivolare la camicia bianca che ancora indossava, la pelle di Loki era di un blu intenso traslucido e al tatto era ancora più liscia e levigata del solito e più fredda, la temperatura del corpo di Loki era più bassa rispetto agli standard umani, Tony valutò che era un paio di gradi più bassa ancora, ma era quasi piacevole. L'uomo fece scorrere le dita leggere fino alle mani che portò alle labbra nella speranza di fermare il loro impercettibile tremito, registrò le unghie nere ma subito il suo sguardo fu attratto dai marchi che costellavano il petto di Loki, chissà cosa significavano, gli ricordavano i tatuaggi maori. Con l'indice sfiorò quelli a mezza luna sulla fronte, seguendo poi il contorno del viso fino alle labbra sottili e turgide di una sfumatura più intensa del resto del corpo: Stark non esitò un secondo ad impossessarsi di quelle labbra ad esplorare quella bocca con la lingua cosi da assaporare il gusto di Loki, sentiva una piacevole sensazione di fresco come quando si succhia un ghiacciolo. Si avventurò lungo la linea della mandibola giù verso il collo fino alla clavicola, le sue labbra incontrarono uno dei marchi che Tony decise di seguire con la lingua arrivando cosi al capezzolo, che baciò, succhiò, leccò fino a sentire il gemito strozzato di Loki, sentiva l'eccitazione di entrambi crescere, Tony sorrise… blu o bianco, Aesir o Jotun, Loki era sempre lo stesso sentiva il suo corpo reagire ad ogni carezza ad ogni bacio, sapeva come toccare il corpo e l'anima del dio, sapeva come farlo stare bene, eccitandolo, portandolo al limite più estremo del piacere, e quando, dopo averlo stuzzicato e preparato a dovere affondò in lui fu con reciproca, paradisiaca soddisfazione!

L'estasi finale li colse quasi di sorpresa, un coro di gemiti e sospiri, a fare da colonna sonora all'esplosione di piacere, di godimento che li pervase e che sembrava non volere finire mai, lasciandoli tremanti e stremati e soddisfatti come non mai.

Rimasero avvinti e silenziosi a godersi quel dolce sfinimento… ascoltando i battiti impazziti dei loro cuori normalizzarsi. Tony amava quei momenti, la quiete, il silenzio rotto dai respiri affaticati, il volto di Loki premuto contro il suo collo, la mente sgombra da pensieri molesti, per pochi, meravigliosi momenti esistevano solo loro e l'ebbrezza che si regalavano l'un l'altro! Era un momento perfetto e Tony lo spezzò a malincuore. Si puntellò su un gomito per guardare il suo amante in viso, “Loki… apri gli occhi, fatti vedere” sussurrò dolce carezzando il suo viso e scostandogli dei ciuffi ribelli dalla fronte era l'ultimo tabù, i suoi occhi rossi, Tony aveva notato che li aveva tenuti serrati per tutto il tempo, caduto questo avrebbero potuto dimenticare questo spiacevole incidente e proseguire la loro vita. Loki tremava appena sotto le languide carezze di Tony, trattenendo il respiro girò il viso aprendo gli occhi, occhi completamente rossi, tranne che per la pupilla dilatata dall'apprensione, temeva di scorgere negli occhi di Tony lo stesso disgusto che tutti riservavano al suo aspetto Jotun, ma negli occhi color cioccolato che incrociò vide solo comprensione, amore, un pizzico di curiosità e desiderio. Tony corrugò leggermente la fronte, “Non sono rosso sangue.” disse scuotendo la testa “Cosa??” chiese Loki, “Il bestione sosteneva che i tuoi occhi fossero rosso sangue ma non è vero... è rosso… lampone! Due succosi, golosi lamponi maturi!” affermò seguendo il contorno delle orbite non l'indice, il suo sorriso era caldo e sincero, i suoi occhi brillavano e Loki non poté fare a meno di ridere, lasciando andare finalmente tutta la tensione e l'ansia e la paura che lo avevano attanagliato nelle ultime ore “Sei il solito idiota!” Sbuffò divertito, quando le risate cessarono Loki si sollevò a cercare le labbra di Tony e quando si staccarono l'uomo lo guardò di sottecchi, “Però, non arrabbiarti, sei sexy da morire come sempre, il blu ti dona davvero, e mi piace che tu sia così fresco anche dopo che abbiamo fatto l'amore, ma… Ti preferisco con gli occhi verdi!” concluse con tono scanzonato e leggero, Loki lo guardò dubbioso, poi chiuse le palpebre e quando le riaprì le iridi rosse avevano lasciato il posto ai suoi brillanti occhi verdi, Tony posò un singolo bacio su ognuno di essi, “Eccole qui, le mie stelle smeraldo in un mare color zaffiro!” Dopo l'ennesimo lungo, dolce, rassicurante bacio Tony si sdraiò sulla schiena, sorridendo maliziosamente e puntellandosi sui gomiti, aprì le gambe in un chiaro invito.

“Bene, bene, bene… GIGANTE DI GHIACCIO… vediamo cosa sai fare!?” disse in tono di sfida,

Loki fece balenare il rosso dei suoi occhi, mostrando il più affilato e pericoloso dei suoi sorrisi e non si fece ripetere l'invito.



NOTE DELL'AUTRICE: le Ironfrost sono le mie storie preferite e ho voluto cimentarmi nella scrittura.
Grazie a Francesca che letta in anteprima la storia mi ha convinto a pubblicarla. 

   
 
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