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Autore: _Crisalide_    07/09/2015    0 recensioni
Emma a ventidue anni perde suo marito Neal a causa di una brutta malattia. Ma non è sola: aspetta un bambino che considera un dono fattole da suo marito e poi a Natale riceve una lettera: dolci e struggenti parole di Neal la sproneranno ad andare avanti.
Sette anni dopo Emma è tornata ad essere quella di sempre. Ha Henry di sei anni e il suo amico Killian , con il quale il rapporto diventa più intenso. Ma cosa succederà se nel suo cammino Emma si imbatterà nell'affascinante quanto misterioso Graham? Riuscirà a fare chiarezza nel suo cuore?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Graham/Cacciatore, Killian Jones/Capitan Uncino, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
24/12/2005
 
Un mese.
E’ passato già un mese da quando ho stretto per l’ultima volta la mano a mio marito, Neal Cassidy. Un mese che me ne sto rinchiusa in casa, senza vedere né sentire nessuno, rannicchiata sul divano, con indosso la sua felpa blu. Proprio come ora: me ne sto lì, buttata sul divano a fissare la neve che copre le strade di Storybrooke, una piccola e semisconosciuta cittadina del Maine. La neve l’ho sempre amata, sin da bambina, un po’ meno il Natale però. Essere cresciuta in un orfanotrofio e venire sballottata come un pacco postale da una casa famiglia all’altra non  ha fatto sì che amassi questa festività. E’ stato solo grazie ai miei genitori adottivi che ho imparato ad apprezzarla ma con Neal era davvero fantastico il Natale.
Neal infatti era un grande “fan” di questa festività. Era sempre in fermento quando si avvicinava questa data, sempre il primo a comprare l’albero e le decorazioni, sempre il primo a comprare i regali e sempre il primo che, alla mattina del 25 si alzava dal letto per preparare le frittelle e la cioccolata calda, rigorosamente con cannella e panna, aspettando un’assonnata me per aprire i regali.
Ed è proprio per quello che ora al centro del mio salottino troneggia un alberello piccolo ma pieno di lucine colorate, comprato quella mattina all’ultimo momento e dopo vari tentennamenti. E poi ho messo su anche “Last Christmas” dei Wham!, la canzone natalizia preferita di Neal, sperando che da lassù o insomma, ovunque fosse, ne sarebbe felice.
Faccio l’ennesimo sospiro, stringendomi di più nella felpa. Ventidue anni e già vedova. Dio se odio quella parola! Ma di più odio tutte quelle persone che, fingendo un interesse che sarebbe scemato in pochi giorni, se non ore, mi chiedono come stessi e se avessi bisogno di qualcosa.
“Oh, sto di merda, grazie tante!”. Sono davvero tentata di rispondere in questo modo ma mi sto zitta e simulo un sorriso tirato e una scrollata di spalle.
Tanto loro che ne sanno? Che ne sanno di notti insonni, di incubi di un marito con il cervello divorato dal cancro? Di un bambino che tra otto mesi nascerà senza un padre?
Già. Come se non bastasse proprio il mese scorso, due giorni dopo il funerale, avevo scoperto di aspettare un bambino. Ero triste, triste e incazzata con Neal. Avevo pianto tra le braccia di mia madre, avevo vomitato per la nausea mista alla disperazione.
Ma dopo un po’ mi ero resa conto che alla fine questo bambino era un dono, un modo di Neal per starmi accanto.
Faccio una piccola carezza al pancino quando sento suonare alla porta. Corrugo la fronte, domandandomi chi fosse a quell’ora ma soprattutto alla sera della Vigilia. Spero che non sono i miei genitori o Killian, il migliore amico di Neal con Robin e Regina a seguito. O peggio tutti quanti, perché hanno avuto la brillante idea di passare la Vigilia da me, pur sapendo che non ne ho voglia.
Ma quando apro la porta il respiro mi si mozza in gola. Davanti a me un affranto e trasandato Mr. Gold Cassidy, ovvero il papà di Neal. Non lo vedo dal funerale e sinceramente non so neanche cosa dire: insomma perdere un marito è bruttissimo ma perdere un figlio, soprattutto l’unico figlio, è una cosa tremenda.
-Ciao Emma.
Mr. Gold, come usiamo chiamarlo qui a Storybrooke, mi saluta con lo sguardo rivolto verso il basso. Lo guardo e un senso di malinconia mi assale di nuovo: normalmente è uno di quegli uomini che incutono timore e soggezione, ma non perché è cattivo ma perché ha quell’aria sfrontata, quell’atteggiamento sicuro, sempre impeccabile. Un uomo che ha raccolto successi su successi, che nonostante il tradimento della sua prima moglie Milah, non si è mai abbattuto e ha continuato a lottare, per il bene di suo figlio. Ha sposato poi Belle French, una deliziosa ragazza che gestisce la biblioteca accanto alla torre dell’orologio di Storybrooke, ha rilevato il negozio di fiori che un tempo era del padre di Belle ormai defunto e lo ha trasformato in un negozio di antiquariato, per la sua passione per gli oggetti antichi e di valore.
Ed ora vederlo così, con le spalle ricurve, nascosto quasi nel suo lungo cappotto nero, con la barba incolta, è irriconoscibile e provoca una stretta al cuore.  Era molto legato a Neal, lo reputava una delle poche cose positive che aveva fatto nella sua vita.
-Mr Gold, cosa…cosa posso fare per lei? La prego entri.- Dico facendogli spazio ma lui scuote la testa, estraendo una busta dalla tasta interna del cappotto.
-Non voglio disturbarti a quest’ora, ho Belle in auto che mi aspetta. Sono venuto a darti questa.
Detto questo mi porge la busta e gli occhi subito mi cadono sul nome scritto con una calligrafia disordinata, che riconosco.
-N…Neal?- Per poco non cado a terra, se non fosse che sono poggiata contro lo stipite della porta.
-L’ho ricevuta anche io. Le aveva Belle.-
Annuisco. Sicuramente Neal le aveva chiesto di tenerle fino ad ora. Mi chiedo se la sua l’abbia già letta ma i suoi occhi arrossati, come se avesse appena pianto, mi danno una risposta affermativa e allora non faccio domande.
-Grazie.- Sussurro solamente, ancora incredula e con le lacrime agli occhi, mentre stringo la lettera al mio petto.
-No, grazie a te. Neal aveva ragione, sei davvero una bella persona.
Spalanco gli occhi per quella frase: Mr Gold non è mai stato bravo ad esternare i propri sentimenti, ne tantomeno a me anzi, avevo sempre avuto il sospetto che non mi vedesse di buon occhio.
Senza pensarci allora lo abbraccio piano, quasi timidamente e quando mi staccai lui fece un passo indietro, in procinto di andarsene.
-Buon Natale, Emma.
-Buon Natale anche a lei, Mr. Gold.
L’uomo quindi, dopo aver fatto un cenno con il capo va via e io chiudo la porta, lasciandomi scivolare con la schiena contro di essa. Un sorriso mi spunta sul volto leggendo la frase sulla busta, al lato del destinatario: “per la mia piccola Swan”.
Swan è il mio cognome, o meglio il mio primo cognome, dato che non appena Mary Margareth e David Nolan mi hanno adottata, ho avuto anche il loro cognome.
Swan però lo adoro, ormai mi chiamano tutti così e poi significa cigno e quindi mi piace anche scherzarci con questo.
Decido dunque, dopo un lungo respiro di aprire la lettera.

“Mia piccola e dolca Emma. Quando leggerai questa lettera io purtroppo non sarò più lì. Ho scritto anche a mio padre e ho chiesto a Belle di farvele recapitare proprio adesso. Sapevo, ho sempre saputo che non avremmo passato il Natale insieme e quindi mi piaceva l’idea di farvi il mio ultimo regalo. Sai che ho sempre adorato i regali!
Non sarà facile scrivere queste parole, anche perché questo bastardo mi fa tremare le dita, mi sembro un deficiente! Oh, okay, scusa, humor nero. Emma non alzare gli occhi al cielo come al solito.
Dunque Emma, quando ti ho conosciuta ero uno scapestrato. Un bulletto senza arte ne parte, che amava cacciarsi nei guai, fregandosene di tutto e di tutti ma poi tu con i tuoi occhioni verdi e il tuo bel caratterino, sei riuscita a vedere oltre. Hai scoperto dei lati di me che nemmeno io sapevo di avere. O forse fingevo di non avere.
Dio Emma, conoscerti e sposarti è stata la cosa più intelligente che potessi fare!
Non mi pento proprio di nulla, dico davvero. Ma ora tocca a te! Ehi Emma, ti dico una cosa: non essere triste e non chiuderti in te stessa, non rompere le tue ali ma anzi, continua a volare, continua a volere sempre di più Emma! Di ricordi insieme ne abbiamo e ne sono tanti, aggrappati anche ad essi se vuoi,  ma non aver timore di costruirtene di nuovi.
Non sarai mai sola, sai? Io sarò sempre lì al tuo fianco, anche se non potrai più vedermi. Continuerò ad amarti sempre, l’ho giurato davanti a Dio, no? E sai, credo che il “finchè morte non vi separi” sia solo un’emerita cazzata. Perché, anche se ora sono morto, io non smetterò di amarti, non smetterò di onorarti e di esserti fedele. Un amore come il nostro, mia piccola Emma, non cesserà mai di vivere. Ma tu, che sia tra un giorno, un mese, un anno, non importa quando, tu incontrerai qualcun altro che ti farà battere di nuovo quel cuore buono che hai. E quando succederà non aver paura, okay? Non aver paura di lasciarti andare. Desidero per te un amore speciale e meraviglioso come lo è stato il  nostro, anche se ammetto che sarò un po’ geloso.
Ma Emma non chiudere il tuo cuore, dentro di esso hai ancora così tanto amore da dare e ancora tanto da ricevere.
Beh questo è quello che volevo dirti e che avrei voluto fare durante la mia malattia. Ah e ti chiedo ancora una cosa: stai vicino a Killian, non vorrei che quel brutto ceffo che ora non ci sono più commetta di nuovo i suoi soliti guai.
Ma soprattutto, e questo è davvero importante, stai vicino a mio padre, Emma. So che lo farà anche Belle ma tu sei la persona che più lo capisce, soprattutto in quei momenti in cui il dolore si farà lacerante. Perché arriveranno quei momenti, non voglio negarlo ma in quei momenti tutti e due dovrete farvi forza a vicenda.
Bene direi che ho davvero finito.
Ti amo Emma, ora e per sempre.
Tuo Neal.
 
Alzo gli occhi dalla lettera, con il viso ormai colmo di lacrime. Ma poi sorrido, sorrido davvero. Perché so che ora posso farcela. So che poco alla volta il cigno può farcela. E poi non sono da sola: avrò sempre Neal al mio fianco e il bambino che porto al grembo ne è la prova. Sì, devo farcela, devo farlo anche per lui. O per lei.
-Ce la faremo, piccolino. Te lo prometto.
Dico, posando una mano sul pancino.
-Non siamo soli.


E ciaoooooooooooooooooooooooo
Lo so ho anche la ff dei mesi ma non ho resistito *-*
Allora questa FF è un po' ispirata ad un libro di Sparks ma sarà totalmente diverso 
Ho fatto morire Neal (e io adoravo Neal) lo so ma era necessario (?)
E niente spero vi piaccia!

         
 
  
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