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Autore: SynysterIsTheWay    07/09/2015    3 recensioni
America indietreggiò di scatto mentre vide il ragazzo serrare la mascella.
In quel momento ebbe l'istinto di allontanarsi il più possibile. Aveva paura che quel ragazzo tanto bello
quanto dannato potesse farle del male.
-Devi andare via da qui o qualcuno potrebbe pensare di farti del male.- Continuò il ragazzo mentre lei
non fece altro che pensare allo spavento che continuava a formarsi dentro di sé.
Egli provò a toccarle un polso per fermarla ma lei trasalì.
-No! Non toccarmi!- Urlò America indietreggiando sempre di più con le lacrime agli occhi per lo spavento.
-Aspetta, non voglio farti del male!-
-Aiuto! Aiuto!-
-Shh, sta zitta o ti sentiranno.- Continuò il ragazzo catapultandosi verso di lei ma indietreggiando l'attimo dopo, ricordandosi
di non poterla toccare.
America osservò il comportamento del ragazzo ed inarcò un sopracciglio.
I loro occhi si scontrarono.
La bionda non aveva mai visto degli occhi più belli di quelli in tutta la sua vita.
Brian invece, si sentì scosso dopo aver scrutato con attenzione gli occhi della ragazza.
Decise di lasciarla andare.
Lei chiuse gli occhi spaventata e quando li riaprì, il ragazzo era ormai sparito.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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"Preciso che i fatti e personaggi sono completamente inventati da me e tutto questo non ha niente
a che fare con i veri personaggi famosi a cui si ispira questa ff".

24° Big girls cry when their heart is breaking.



















Brian se ne era andato via per sempre.
Aveva abbandonato America alla sua sorte e le aveva colorato
i giorni di un grigio così intenso da intristirla sempre di più.
America non era più la stessa da un mese, ormai.
Da quando Brian aveva raggiunto la pace eterna ed era volato
via senza neanche dirle un fottutissimo "addio."
Ed era proprio vero che gli addii mai pronunciati fanno più male di quelli detti e stra-detti.
Brian era scivolato via e lei stava cercando un qualcosa a cui aggrapparsi.
Le mancava tanto quella voce così fastidiosa che non faceva altro
che spaventarla di giorno in giorno.
Quella presenza così fastidiosa quanto bisognosa.
Ed America aveva capito che senza di lui non sarebbe mai più
stato lo stesso.
Avrebbe almeno voluto vederlo per un'ultima volta e dirgli quello
che aveva cercato di dirgli in tutto quel tempo.
Non era alcuna finzione. Non sarebbe stato come tutte le altre volte
in cui Brian aveva deciso di staccare ed andarsene via per un po'.
Quella volta, se ne era andato per davvero.
Aveva lasciato un po' di sé dentro al cuore della ragazza che, ormai,
non riusciva più a farsi una ragione di ciò che le era accaduto.
Aveva perso il più grande amore della sua vita ed, in quell'istante,
pensava che non avrebbe mai potuto fare più niente per riaverlo indietro.
Così come lo avevano capito tutti che, avendo accettato la situazione, avevano deciso di andare avanti e farlo solo per
l'amore del loro migliore amico defunto.
Brian se ne era andato, certo.
Ma con sé aveva portato via anche tutto l'amore delle persone a lui care.
Chi se lo sarebbe mai aspettato da uno del genere?
Da un ragazzo che era nato e morto senza amore.
Le sembrava quasi ieri quando poteva vedere il suo viso.
Doveva dimenticare, non c'era altra soluzione a tutto quel dolore che sentiva dentro.
Da giorni ormai, non mangiava più, non usciva più, non studiava più.
Ogni pensiero, ogni dettaglio...le ricordava solo di lui.
In quell'istante sì che riusciva a capire quanto aveva ancora bisogno realmente
di lui.
Le mancavano persino le parole che voleva in quel momento sentirsi dire per sentirsi
ancora parte del mondo.
Brian aveva scoperto di avere un cuore e lei aveva scoperto l'amore.
Due cose molto simili che erano riuscite a cambiarli per sempre.
America non riusciva più a scrollarsi di dosso tutti quei sentimenti che non facevano
altro che morirle dentro.
Non aveva neanche più pensato al fatto che, per entrambi, ci sarebbe stato un momento in 
cui avrebbero dovuto dirsi addio.
E così, seduta tra quelle rose viola, si guardava morire.
La sua camera era ricoperta di quelle rose colme di spine e piene d'amore che non fecero
altro che soffocarla.
Seduta sul pavimento con le rose che la circondavano, piangeva lacrime di sangue e ricordava
cose che avrebbe preferito dimenticare.
Si era fatta davvero male, quella volta.
C'era davvero una ragazza a cui importava dietro quel muro che si era creata inutilmente.
Avrebbe voluto chiedere un altro po' di tempo ma, ormai, esso era scivoltato via senza neanche
avvisarla.
Era così strana la vita.
Un giorno ti sentivi come se avessi tutto ed un altro, come se non avessi nulla.
Perché ciò che amavi ti veniva strappato via senza troppi giri di parole.
Era come una ruota che girava di continuo e non sapevi mai da che parte potesse andare.
Dove poteva schiantarsi.
La giovane continuava a sentirsi in balia di sé stessa e come se fosse tutta sola.
L'unica ragione che continuava a farla arrivare a fine giornata, era quel ragazzo.
Quel ragazzo che inizialmente l'aveva fatta dannare così tanto da farla sentire schifosamente
innamorata.
Quella mattina, America marinò la scuola.
Pioveva a dirotto e lei non aveva alcun'intenzione di vedere le persone che aveva intorno.
Non più da quando Matt, Johnny e Mia se ne erano andati.
In un mese, erano cambiate molte cose.
Mia era tornata in Francia ed aveva portato via con sé l'amore della sua vita. 
Matt era andato a Broadway per fare degli esami prima di entrare al College.
Zacky e Erin avevano deciso di uscire dagli schemi.
Erin aveva dei parenti che non appartenevano alla Black Rose ma, che comunque vivevano a Long Beach.
Adesso abitavano lì con gli zii della ragazza che erano riusciti a prendere la custodia di entrambi e 
dargli la possibilità di continuare gli studi ad Huntington Beach.
Gli unici ad esser rimasti in città erano Jimmy e October.
James aveva abbandonato la lavanderia alla Black Rose ed aveva trovato
il modo di dormire nel suo nuovo negozio insieme alla sua October.
Tutti ormai sapevano che Brian era via. Ci volle un po' per far riprendere i ragazzi
dallo schock avuto precedentemente, ma, riuscirono presto a riprendersi.
Brian era in cielo e loro non lo avrebbero mai dimenticato.
Solo America non riuscì a prendere bene la situazione.
Quella mattina, quindi, uscì di casa con la pioggia che le scivolava sui capelli
e sul viso, indossando una felpa abbastanza larga ed un paio di shorts.
Il trucco sul suo viso stava iniziando a dissolversi per colpa delle lacrime salate che iniziarono
a scorrerle come un fiume in piena ed anche per colpa della pioggia frantumatasi di continuo su di lei.
Camminava con le mani affondate nelle tasche della felpa cercando una ragione alla sua stessa
vita.
Brian l'aveva proprio distrutta senza volerlo.
Tante volte aveva persino desiderato di scappare via di casa o da Huntington Beach, ma, quelli
erano solo momenti di follia.
Lei non voleva far preoccupare nessuno sebbene fosse diventata pelle e ossa e se il suo viso non avesse 
avuto delle occhiaie viola da far paura.
Non dormiva neanche più perché qualsiasi cosa sognasse le ricordava di quel ragazzo e di tutte
le cose passate insieme.
Era diventato il suo incubo ed il suo unico sogno proibito a cui non riusciva a rinunciare.
Sapeva che non sarebbe finita bene ma, aveva deciso di rischiare.
Tutto, per amore.
Tutto, si era ripromessa.
Ed ecco la fine che aveva fatto.
Aveva un cuore sanguinante e la voglia di andare via che si compensavano a vicenda.
Tutta la sua vita stava andando a rotoli e lei non aveva più una ragione per riprendere
le redini tra le mani e combattere.
Forse ci avrebbe anche provato, a combattere, ma lo avrebbe fatto senza armi.
Di quel passo, sarebbe morta anche lei.
Ricordare poi, di certo non l'aiutava.



















-Allora ci vediamo quando torno, okay?-
-Matt...non credo che ci sarò quando tornerai.-
-Non dire stronzate, America! Non eri tu a dirci di dover
sempre andare avanti? Cazzo, non puoi fare così!-
-Così come?-
-Niente, lascia perdere.-
-Non è colpa mia se...se mi sono innamorata di un qualcuno
che sapevo non poteva far parte della mia vita...-
-Shh, non piangere America. Va tutto bene. Andrà tutto bene.-
-Non credo più nel lieto fine, ormai. La vita non è una fiaba. La vita
fa male. La vita è un sogno ad occhi aperti.-














Continuava a ripetere mentre si stringeva a Matt, prima
di vederlo salire su quell'aereo che lo avrebbe portato via.
Ormai era abituata agli addii.
Così abituata che non era riuscita neanche a salutare Brian
come realmente voleva.












-Tornerò presto, lo prometto!-
-Mi mancherai tanto, Mia. E anche tu, nanetto!-
-Ehi, ci ho messo tre ore per fare questa cresta!-
-Johnny...mi mancherai davvero tanto.-
-Anche tu mi mancherai, cazzo. Non è un addio, okay? E'
solo un arrivederci.-
-Voglio crederti. E' l'unica cosa che riesce a darmi un po' di pace
in questo momento. Sapere che ci rivedremo presto.-
-Prestissimo, America. Non devi temere la lontananza. Tornerò
presto a trovare anche Brian.-
-Non ne dubito.-

















Anche Johnny e Mia erano via.
Ma almeno, si accontentava di vedere Zacky e Erin a scuola
e di vedere Jimmy entrare in camera sua di tanto in tanto, che la raggiungeva
anche solo per abbracciarla.
Si stava accontentando di quello anche se Brian continuava a mancarle
per davvero.
Quel filo che prima li legava, si era ormai spezzato sebbene America riusse
a sentirlo ancora dentro di sé.
Vicino al cuore.
Era incredibile. Certe sensazioni non cambiavano mai.
La ragazza, tirando su col naso, si diresse poi verso il cimitero in cui
non aveva più avuto il coraggio di tornare.
Quel giorno, però, aveva deciso di fare uno strappo alla regola e lasciare
una rosa viola sulla lapide di Brian.
Fu proprio questo ciò che fece.
Si chinò dinanzi alla lapide del ragazzo e vi lasciò sul terriccio quella rosa
che sembrò quasi lasciarsi inghiottire dal terreno.
Osservò a lungo quel posto mentre altre lacrime sgorgavano dal suo viso
senza lasciarle un attimo di tregua.
La sua vita era diventata, tutt'ad un tratto, pesante.
Prima, era così leggera.
Seppur non facile, aveva trovato qualcuno che le aveva insegnato ad amare
e a lasciarsi amare.
Quasi lo ricordava come se fosse ieri quando Brian la guardava come un bambino
e come se lei fosse la sua caramella.
America non poteva neanche più guardarlo negli occhi. Aveva persino rotto
tutti gli specchi che aveva a casa per paura di guardarsi ancora senza di lui.
Voleva solo ritornare indietro.
Ritornare a quel giorno in cui iniziò tutto.
Nascondendosi nei suoi silenzi, stava cercando di respirare ancora.
Le era rimasto ancora un po' di dolore dentro.
Sotto la sua pelle.
Uscita dal cimitero, vide una coppia tenersi per mano senza dirsi una sola parola.
Stavano camminando con lentezza e tutto quello che facevano era semplicemente guardarsi.
Si sorridevano di continuo e si tenevano la mano senza mai lasciarsi.
Camminavano verso le porte dell'orizzonte e insieme.
Un palo era riusciti però a sbarrargli la strada.
Le loro mani si divisero contrastati da quel palo di ferro e lo stomaco
di America iniziò a farle del male.
Non stava parlando. 
Persino le lacrime avevano smesso di rigarle il viso, ma glielo si leggeva in faccia che stava cercando di incassare il colpo.
Se ne tornò a casa deglutendo e si spogliò dei suoi vestiti, entrando nella vasca
da bagno dopo essersi chiusa nella stanza.
I suoi genitori erano ancora a lavoro e quella sera non sarebbero rientrati
per la cena.
Suo fratello era rimasto da sua zia Meredith con i cugini e lei doveva pagare
il prezzo dei suoi dolori restandosene da sola in quella casa che gli ricordava
solo di lui.
Si immerse nell'acqua calda della vasca e nelle bolle di sapone che iniziarono a 
nasconderle le parti intime.
Prima di entrare nella vasca si era occupata di prendere una bottiglia di vodka alla fragola
che decise di scolarsi senza troppi complimenti.
Nella vasca, la giovane chiuse gli occhi tentando di rilassarsi mentre, di tanto in tanto,
sorseggiava la vodka che in quell'istante sembrò essere la sua migliore amica.
Non era mai stata una di quelle ragazze che avevano bisogno dell'alcool per andare avanti
ma, quella sera, era riuscita a tradirsi.
Voleva dimenticare anche solo per una sera ma non voleva che Brian avesse fatto lo stesso con lei.
Chissà se dov'era...era felice.
Chissà se pensava ancora a lei o forse aveva trovato degli angeli più belli.
Chissà se l'aveva già dimenticata.
Chissà.

Tre sorsi ed America strizzò gli occhi. Non era abituata a quel sapore leggermente amaro, vellutato
da un piccolo strato di fragole.
Ma le andava bene così.
Seppur si sentisse stanca di sentirsi sempre come se le mancasse qualcosa.
Non avevano vinto mano nella mano.
Avevano perso e basta.
Lui sembrava così cattivo mentre in realtà un cuore ce l'aveva sempre avuto e lei era solo la stupida
che si era occupata di lasciarsi divorare.
Brian le sembrava davvero un pezzo di merda con quel sorrisino sempre beffardo sul volto e la testa
sempre alzata pronto ad una nuova sfida. 
Lo aveva odiato così tanto quando riusciva a rovinarle ogni appuntamento ed ogni nuovo avvicinamento...
ma, lo aveva odiato ancor di più quando era riuscito a prenderle il cuore e a farla sentire
la donna amata che aveva sempre desiderato di essere.
Aveva ormai capito che dentro un po' di odio c'era l'amore.
Il suo respiro diventava sempre più pesante mentre sentiva la testa quasi esploderle.
In quel momento sì che aveva delle buone ragioni per odiarlo ma si era sforzata così tanto
da non riuscirci mai.
Era felice di saperlo felice.
Di sapere che aveva finalmente raggiunto l'altro lato, ma, stava diventando egoista pensando
a quanto avrebbe voluto averlo ancora con sé.
Al suo fianco.
Dormire con lui.
Si sarebbe persino accontentata di non poterlo MAI toccare.
Si sarebbe limitata come sempre ma lo rivoleva lì.
Amarlo le sembrava essere la cosa più naturale a quel mondo.
Ed in quell'istante tutto il suo amore stava affondando nel fondo di quella bottiglia ormai mezza
vuota.
Si sentiva come una farfalla destinata a morire da un momento all'altro.
Bevve sorsi lunghi di vodka fino a non sentirsi più.
Il corpo iniziò a formicolarle e quando l'alcool finì, lasciò scivolare la bottiglia
a terra vedendola frantumarsi.
La bionda scoppiò a ridere nel vedere la bottiglia rompersi dinanzi ai suoi occhi scuri.
Non riusciva più a capire cosa le stesse accadendo.
Sapeva solo che era uscita dalla vasca e si stava avvicinando alla porta di casa tenendosi
ancora perfettamente nuda.
O almeno per metà. Si era solo occupata di indossare un paio di mutande.
Quando aprì la porta di casa dopo aver sentito il campanello suonare, si ritrovò Jimmy davanti
agli occhi che inarcò un sopracciglio, stupito.
-Oh ca-cazzo.- Balbettò il ragazzo, tossendo ed abbassando lo sguardo con imbarazzo.
-Che ci fai tu qui?- Sbottò America, sorridendo di tanto in tanto al ragazzo e roteando
gli occhi di continuo.
-Vatti a vestire. Ero solo passato per assicurarmi che stessi bene.- Disse James senza
rivolgerle un solo sguardo.
-Assicurarti che stessi bene?- Scoppiò a ridere America e Jimmy la guardò fisso negli occhi.
Si era appena reso conto di quanto la ragazza fosse ubriaca.
-Cazzo America, ma che hai fatto?!- Le urlò contro il ragazzo dagli occhi azzurri, rimproverandola.
-Cosa?- Ribatté la giovane, continuando a ridere mentre la nausea iniziò a farsi sentire dentro di lei.
-Hai bevuto.- 
-Ma cosa dici!- Esclamò la ragazza perdendo l'equilibrio mentre Rev riuscì a prenderla tra le
sue braccia appena in tempo.
La ragazza si aggrappò al giubbino in pelle del suo amico, tentando di non cadere.
-Cazzo...sei ubriaca fradicia.- Notò ancora Sullivan, sentendo poi la puzza di alcool che continuava
a fuoriuscire dalla bocca di America.
-Io non sono ubriaca!- Urlò la ragazza con una vocina stridula, a dir poco fastidiosa.
-Ma perché devi farti del male, cazzo!- Sbottò il ragazzo, tenendola tra le sue braccia dopo aver chiuso
la porta di casa con un calcio.
-Ma di che cosa stai parlando? Io sto benissimo!- 
-Stupida!- Si incazzò James, trascinandola dalle braccia sul divano del salotto
di casa.
-No, stupido tu!- Ribatté America prendendo tutto come se fosse un gioco.
La ragazza continuò a ridere con i suoi seni traballanti mentre si fece stendere sul divano.
-America, non puoi distruggerti in questo modo. Eri stata tu la prima a farci il terzo grado quando
io e i ragazzi facevamo lo stesso pensando a Brian. Ed ora? Ora tutto quello che ci dicevi dovresti
affidarlo a te stessa.- Le sussurrò il ragazzo, preoccupato.
-Fanculo. Voglio un'altra bottiglia di vodka.- Mormorò la ragazza sorridendo e vedendo l'immagine
di Jimmy triplicarsi dinanzi ai suoi occhi.
-No, tu non vuoi un cazzo, chiaro?!- Cercò di trattenerla Jimmy sul divano, diventando
tutto rosso in volto per cercare di non soffermarsi sul corpo nudo della ragazza.
-Jimmy, vaffanculo! Tornatene da dove ne sei venuto e lasciami in pace!-
-Ma non capisci che sto solo cercando di aiutarti? Hai bevuto troppo...-
-Non ho bisogno del tuo aiuto! Io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, cazzo! Non sono
rotta come pensate tutti! Non sono rotta!- Urlò America, portandosi le mani sulle tempie per
non rischiare di impazzire.
Si sentiva così malata. Così malata da fare schifo senza il suo angelo custode.
-Adesso basta. Smettila di comportarti come quella che non sei.- 
-Cosa ne sai tu di chi sono io?!-
-Smettila di urlare!-
-Io urlo quanto voglio!-
-Vado a prenderti qualcosa per coprirti, aspettami qui e non ti muovere.-
-No, Jimmy...aspetta.- Sussurrò America con gli occhi da cerbiatta, fermando Jimmy e
prendendogli un braccio.
-Voglio farlo con te.- Disse la ragazza, facendo deglutire James che restò di sasso
alle parole di America.
-C-che cosa?- Domandò Jimmy, con gli occhi sbarrati.
-Fallo per me, ti prego. Fai sesso con me e te ne sarò grata per il resto
della mia esistenza.-
Sussurrò ancora la giovane mentre la testa ricominciò a girarle.
-America...tu non sai quello che stai dicendo...-
-Jimmy, ti prego. Tu devi farlo con me...ti prego.- Ripeté ancora la ragazza, quasi supplicante.
James deglutì. Non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
-Tu non vuoi realmente finire a letto con me, America. Tu hai solo bisogno di Brian e non 
sai più come compensare quel bisogno disperato che hai di lui. Pensi che venire a letto con me
ti aiuterà a non aver più bisogno di lui? Pensi che dopo averlo fatto con me, lo dimenticherai
per sempre? Sei solo una povera illusa se pensi che questo basti per smettere di amare realmente
qualcuno.-
Le disse il ragazzo dagli occhi lucidi, con un tono di voce fin troppo serio.
E Jimmy aveva ragione.
America scoppiò improvvisamente a piangere perché, seppur ubriaca, si era resa conto di 
quanto era stata stupida a pensare una cosa del genere.
Non lo aveva fatto perché voleva davvero andare a letto con Jimmy o voleva amarlo. Fu
la prima cosa che le passò per la testa quella di fare l'amore con un uomo per cercare
di dimenticarne un'altro.
Ma l'amore che aveva provato con Brian era molto più forte di qualsiasi altra cosa.
Loro si erano amati senza neanche toccarsi.
-Mi dispiace...- Mormorò America, piangendo a dirotto.
-Ehi, va tutto bene, piccola.- Le disse James, abbracciandola con l'intenzione
di stringerla più forte che poteva.
America si lasciò stringere da Jimmy mentre continuava a piangere e singhiozzare
come non mai.
-E' che lui mi manca da morire e...sento che niente avrà più un senso senza di lui.- Disse
la ragazza tra le lacrime e i singhiozzi soffocanti, cercando un modo per respirare.
-Perdonati, America. E' stato un attimo. Poteva succedere a chiunque. Io ti voglio bene e non voglio
più vederti mentre ti fai del male. Chiaro?-
Le domandò il ragazzo, accarezzandole i capelli fruttati.
-Chiaro.- Si limitò a dire la ragazza con la testa che continuava a scoppiarle.
L'istante successivo, America si addormentò e Jimmy la prese in braccio per portarla
in camera.
La fece sdraiare sul letto e chiuse la porta, dirigendosi poi verso il bagno per ripulire
tutti quei cocci di vetri rotti.
Una volta finito, uscì di casa trattenendo le sue lacrime.
America si svegliò il mattino seguente e dovette subirsi il doposbronza.
Rigettò l'anima e ritornò a letto senza andare a scuola.
Scrisse un messaggio di scuse a Jimmy e lui le rispose inviandole un semplice "E' tutto okay,
scema. Ci vediamo presto."

L'amore continuava a renderla debole ma, ripromise a sé stessa che non avrebbe bevuto mai
più dell'alcool.
Aveva visto Brian molte più volte di quanto lo vedeva in una giornata.































***


















I giorni successivi non migliorarono molto ma, America
ricominciò almeno ad andare a scuola.
Quella mattina aveva sentito Matt al cellulare e aveva saputo
che i suoi corsi procedevano a gonfie vele lì a New York.
America era fiera di lui e fiera anche di aver sentito Mia.
I suoi genitori, al suo ritorno, l'avevano accolta meglio del solito
ed avevano accettato Johnny in un batti baleno.
Avrebbero fatto di tutto pur di vedere felice la loro bambina e farsi
perdonare di tutte quelle volte in cui non le avevano potuto dedicare
tutte le attenzioni che meritava.
America uscì frustrata dall'aula d'arte scontrandosi poi con Jimmy.
Gli finì accidentalmente addosso perché aveva la testa da tutt'altra parte.
-Ops, scusa Jimmy, non ti avevo visto.- Disse la bionda, portandosi una ciocca
di capelli dietro l'orecchio con imbarazzo.
-Ma tranquilla, neanche io ti avevo vista.- Rispose il ragazzo con uno dei
suoi sorrisi radiosi e fiduciosi.
-Ti chiedo ancora scusa per l'altra sera...sono stata proprio una stupida
e l'alcool non ha fatto altro che peggiorare la situazione.- Si giustificò America,
sentendosi ancora a disagio per ciò che era accaduto con il ragazzo solo qualche
sera prima.
-Ti ho già detto che non devi preoccuparti, America. Eri fottutamente ubriaca e soffrivi
molto.-
-Soffro ancora.- Puntualizzò la ragazza.
-Ci avrei giurato che continuassi ad andare a dormire piangendo. E se stasera venissi
un po' al negozio ad ascoltare della buona musica?-
-No Jimmy, non voglio infastidire anche October che non sa neanche del perché continuo
a sentirmi in questo modo orribile.-
-Altro che infastidire! Magari ci facciamo portare qualche pizza alla chiusura
dell'emporio, che ne dici?- Provò ancora il ragazzo, cercando di aiutare America
che aveva più voglia di restarsene a dormire.
-No, Jimmy. Ti ringrazio, ma non ne ho molta voglia. Credo che resterò a casa
a disegnare e riposare.-
-Cosa devo fare per convincerti?-
-Ma assolutamente niente. Quando sarò pronta ad andare avanti sarai il primo a saperlo.-
-D'accordo. Solo, non fare più cazzate o la prossima volta mi incazzerò sul serio.-
-Va bene. Hai sentito qualcuno dei ragazzi?-
-Sì e tu?- Domandò Jimmy, aprendo poi il suo armadietto dando due pugni contro di esso.
-Sì.-
-Matt se la sta cavando alla grande. Johnny invece non ne può più di mangiare
cibo francese.- Ridacchiò James.
-Beh, però è con la persona che ama e questo credo che gli basti.- Disse America, abbozzando
un sorriso.
-Già. Non so neanche come Mia abbia potuto innamorarsi di un nanetto del genere!- Scherzò
il ragazzo, posando i suoi libri nell'armadietto.
-Io credo che tu più di tutti potresti capirlo.- Sorrise la ragazza, tenendosi i libri sul petto.
-Beh...dopotutto è un pezzo di pane quel ragazzo.- Ammise James, chiudendo poi l'armadietto.
-Lo è. L'unica cosa che continuo a chiedermi è del perché io sia stata così sfortunata.- Sospirò
la giovane, abbattuta.
-Non devi prenderla così. Tu hai avuto tutto e neanche te ne rendi conto.-
-A che cosa ti riferisci?-
-A Brian, ovviamente.-
-Non ha più senso ora...lui se n'è andato.-
-Lo sapevate entrambi che prima o poi sarebbe finita. Ma perché devi pensarla per forza
in questo modo? Pensaci bene anche solo per un'istante, America. Hai avuto tutto.-
-Cos'è che te lo fa pensare?-
-Il fatto che tu ti sia innamorata.-
-Sì, di uno spirito vagabondo che è ormai scomparso nel nulla.-
-Il fatto che lui se ne sia andato non significa che si è portato via anche i tuoi sentimenti.
Tu lo ami ancora, è così evidente. E sono sicuro che ovunque sia...ora
starà pensando a te così come tu spendi le tue giornate a pensare solo a lui.-

-Brian non tornerà più.-
-Brian se ne era già andato tempo fa. Se solo avesse potuto, sono sicuro che sarebbe 
rimasto qui con te per sempre. Me lo fanno pensare tante cose. Soprattutto sapere che due come
voi sono riusciti ad amarsi pur non toccandosi. Vi siete toccati qui dentro, America. Io penso
che questo sia quel tipo di amore destinato a vivere in eterno...-
Borbottò James, indicando
il cuore della ragazza che aveva già gli occhi lucidi.
-Il vostro è vero amore. Quello fatto di semplici gesti e che ti dà la possibilità di scavare
realmente all'interno di una persona. Avete sofferto molto soprattutto quando non potevate toccarvi...
ma il vostro amore era sempre lì! Ne sono sicuro!-

America rifletté molte sulle parole di Jimmy mentre si asciugò una lacrima cadente.
-Tu non immagini neanche e che cosa avrei dato per poterlo anche solo abbracciare.- Disse la ragazza
con un tono di voce soffocante e distruttivo.
-Dai tuoi occhi capisco che avresti davvero fatto qualsiasi cosa.-
-Scusami Jimmy, ti ho riempito la testa di chiacchiere e...-
-Non dirlo neanche per scherzo. Quando vuoi, sai dove trovarmi.-
-Beh, grazie ancora.-
-Figurati. Sono sicuro che Brian mi starà ringraziando per questo.- Sorrise il ragazzo,
facendo sprigionare un sorriso anche sul volto di America.
La ragazza salutò James con un cenno di mano ed uscì dall'istituto scolastico con disinvoltura.
Aveva imparato a capire che i per sempre erano disposti a finire.
Ma il per sempre che aveva creato con Brian...sarebbe durato molto più di quanto pensasse.








































***



























Nel pomeriggio, la situazione peggiorò.
America stava strappando di continuo dei fogli dal
suo cavaletto e la sua camera si ritrovò essere tappezzata da cartacce
inutilizzabili.
Aveva provato a disegnare, a lasciarsi andare con l'unica cosa
che riuscisse a farla sentire meglio ma...aveva fallito.
Neanche l'arte o il disegno riuscivano a migliorare la sua condizione.
Ogni pennellata diventava tempesta e qualsiasi cosa disegnasse non era
mai ciò che voleva realmente.
Strappando il decimo foglio della giornata, se lo modellò tra le mani fino ad accartocciarlo
e lo gettò sul pavimento inerme.
Si sentiva impazzire di continuo e non sapeva più come uscirne.
Forse, solo il tempo e le lacrime si sarebbero occupati di migliorarle
un po' quella vita che stava cercando di vivere.
Ne aveva ancora di strada da fare.
O forse, doveva semplicemente rassegnarsi al fatto che nessuno sarebbe mai stato
in grado di prendere il posto di quel ragazzo che tanto amava.
Sarebbe rimasta bloccata su di lui per sempre e non avrebbe mai provato
ad innamorarsi di nessun altro.
La giovane doveva incassare ciò che le stava accadendo ma, non rimpiangeva
di aver conosciuto quella persona tanto bella quanto speciale.
Brian era bello dentro.
Tutto ciò che si era occupato di fare era amarla incondizionatamente.
Lontani dal cuore, lontani dalla mente.
Non era bastato.
Nella mente della giovane il ricordo di Brian era ancora così vivo da spezzarle
il cuore di continuo.
A volte basta davvero poco per innamorarsi.
Altre, basta solo uno sguardo.
Come quello che si erano scambiati America e Brian al cimitero per la prima volta.
Quello sguardo, avrebbe fatto rabbrividire chiunque.
Negli ultimi periodi, la ragazza era stanca di svegliarsi da sola.
Con quegli occhi deboli e incavati che non riuscivano neanche ad aprirsi o, forse,
non volevano.
Brian era stato il suo angelo per tutto quel tempo. 
Un angelo che dava amore pur non sapendo cosa fosse.
Era forse questa la cosa più meravigliosa che aveva dentro di sé quel ragazzo?
America osservò la vernice a pezzi sulle pareti della sua camera e ritornò con la testa
sul foglio cercando di disegnare qualcosa di decente.
Prese con lentezza il pennello imbrattato di pittura rossa e cercò di adagiarlo
verso il foglio ma, ogni volta che ci provava, si fermava a metà.
Avrebbe volentieri chiesto a Brian di tagliarle tutte le corde che la tenevano ancora in piedi
e di lasciarla cadere nel vuoto.
Le corde.
Già.
Solo pensare a delle corde, non fece altro che farla sentire peggio.
Come quella corda che riusciva a tenerli insieme. 
A congiungerli.
La ragazza sospirò.
-Non ho mai capito cosa ci vedeva di tanto bello in te.- 
Una voce femminile, la fece improvvisamente voltare verso la finestra.
America restò immobile nell'osservare una donna sulla quarantina con delle rughe notevoli
sul viso ed un trucco troppo pesante che quasi la invecchiavano ancora di più.
La donna stava aspirando del fumo da una sigaretta ed aveva dei capelli corti e biondi
fatti di boccoli.
Sembrava essere uscita da uno di quel film in bianco e nero del '70.
-Ma...tu chi sei...- Sussurrò America, sbarrando gli occhi.
-Non credo ti interessi. Ero proprio curiosa di sapere del perché Brian era
riuscito ad innamorarsi di una ragazzina come te.- Sbottò la donna con superiorità,
continuando a fumare mentre la giovane ebbe quasi un'illuminazione.
-Come hai fatto ad entrare in camera mia?- Domandò America, alzandosi dallo sgabello su cui era seduta
ed iniziando ad indietreggiare, spaventata.
-Oh tesoro, pensavo ci fossi abituata, ormai.- 
-Abituata?-
-Sì, abituata.- Continuò la donna, sorridendole con superbia.
-Non so come hai fatto ad entrare nella mia camera ma...preferirei che uscissi prima che io possa
chiamare qualcuno.- Tremò America, non sapendo più cosa fare o come comportarsi.
-Beh, se vuoi che me ne vada non farò complimenti. E' solo un peccato sapere che tu non voglia
collaborare con me ed aiutare Brian a raggiungere il luogo che dovrebbe...raggiungere.-
La donna
quasi sussurrò l'ultima parole ed America ebbe un colpo al cuore.
Cosa centrava lei con Brian? Che cosa stava succedendo?
-Brian, hai detto?-
-Sì, proprio lui.- Ribatté la donna, sporcando di rossetto rosso quel po' di sigaretta che le restava
da fumare.
-Brian è già andato via un bel po' di tempo fa.- Sbottò America, abbassando lo sguardo
verso il pavimento, cercando di non ricordare o per lo meno di non farsi del male.
-Come sei ingenua. Credi davvero che lui abbia raggiunto l'altro lato? Bene, se vuoi posso
lasciartelo credere.-
-Tu...sei Morrigan, non è così?-
-Mh, ce ne hai messo di tempo per capirlo.-
-Senti, io non so neanche del perché riesco a vedere anche te ma...se Brian è in pericolo
o sta male ti prego di dirmelo.- Disse la giovane con gli occhi iniettati di sangue e lo stomaco
che continuava a contorcersi.
Non ne poteva più di misteri. Le erano ormai troppo pesanti da sostenere.
-Brian non sta male. Sta malissimo.- Disse la donna, sedendosi poi sul letto della ragazza.
-Malissimo?!- Urlò la giovane, in preda al panico.
-Calmati tesorino, non è il momento di allarmarsi. Puoi vedermi, sì. Ma solo per poco. Ho chiesto
aiuto ad una forza superiore che mi ha dato l'opportunità di provare a salvare in qualche modo
la povera anima di Brian. Lui è ancora bloccato qui, nel limbo.-
-Bugiarda! Brian è andato via! Stai cercando di prendermi in giro? Perché vuoi farmi del male?!- Sbottò America,
perdendo il controllo delle sue azioni.
-Urlami pure contro se può farti sentire meglio. Sapevo che sarebbe stata una pessima
idea parlarti ma, cazzo, credi che io voglia il male di quel ragazzo che non ho fatto
altro che amare per tutto questo tempo?-
-Morrigan, io non so bene a cosa stai cercando di prepararmi ma so quello che dico. Brian
è via. Altrimenti non avrebbe avuto motivo di non tornare più da me.-
-E' qui che ti sbagli. Dio, quanto sei superficiale, ragazzina.-
-Beh...illuminami allora.- La sfidò America, sentendosi urtare.
Non aveva di certo bisogno di altre delusioni.
Stava solo cercando di difendersi.
-Se Brian è scomparso o ha scelto di non farsi più vedere da te è solo perché aveva
paura di farti del male. La sua anima sta iniziando a logorarsi. Il suo tempo nel limbo
sta per scadere e sta impazzendo giorno dopo giorno. Lui non avrebbe mai voluto farsi
vedere in quello stato da te ed è per questo motivo che ha scelto di lasciarti. Lo ha fatto
perché si è sentito obbligato! Lo ha fatto per te.- Spiegò la donna, calpestando la cicca di sigaretta
che aveva appena gettato sul tappeto.
-Io non ti credo. Mi stai solo riempiendo di stupidaggini. Brian...non lo avrebbe mai fatto.- Balbettò
America, sentendo il cuore farsi sempre più pesante.
-Sei libera di non credermi, certo. Io ero venuta qui solo perché quel ragazzo ha davvero bisogno
di aiuto e tu sei l'unica che può portarlo dove dovrebbe stare.-
-Mi ha davvero lasciata?-
-America, Brian non avrebbe mai trovato il coraggio di farti una cosa del genere. Non lo ha fatto
per farti del male, al contrario, per proteggerti. Aveva pensato di starti lontano per un po' perché
sapeva che la sua anima stava rischiando di impazzire di continuo. Se fosse rimasto con te, ti avrebbe
fatto del male. Sarebbe arrivato al punto di farti soffrire ingiustamente. Si sarebbe fatto del male
lui pur di non farlo a te.-
La giovane cercò di trattenere le lacrime con tutta la forza che aveva.
Brian era ancora lì.
Al suo fianco.
E le aveva fatto credere di essersene andato per sempre solo per proteggerla.
-E' impossibile...- Sussurrò America, tenendosi il volto tra le mani.
-Lo era anche poter vedere Brian, no? Eppure, riesci a vederlo benissimo.- Le fece notare Morrigan,
sorridendo.
-Tutto quello che sta accadendo non può essere reale.- Continuò a disperarsi America, fissando
il pavimento.
-Quanto tempo ti ci vuole per riprenderti? Non ce ne resta molto...-
-Che cosa vuoi dire?-
-Voglio dire che...io non sono nel limbo ma la forza suprema mi ha mandata qui a vegliare
su Brian. Io so molte più cose di quanto credi. Posso rispondere ad ogni tua domanda, coprire
ogni tuo dubbio. Ma se sono venuta a cercarti è perché, non credevo mai di poterlo dire, ma ho bisogno
di te.-
-Hai bisogno di me per fare cosa?- Domandò America, preoccupata.
Morrigan sospirò.
-C'è un motivo per cui tu sei l'unica a poterlo vedere. Tu e lui avete sbagliato tutto. Pensavate che risolvere
i conti in sospeso di Brian sarebbe servito a qualcosa? Pensavate davvero che i ragazzi dovevano
uscire dalla Black Rose per assicurare a Brian un posto nell'alto dei cieli o chissà dove? No. Era tutto sbagliato ma sarei
stata punita se mai avessi provato a dire tutto a Gates. La verità è che il motivo per cui tu puoi vederlo
è alla base di tutto. E' il punto della situazione, capisci?-
-Devo ammettere che stai riuscendo a spaventarmi ma...parla, ti prego. Io voglio solo
cercare di capire.- Continuò America, torturandosi le mani.
-Brian sarebbe riuscito a trovare la pace solo quando sarebbe riuscito ad innamorarsi per davvero.-
-C-come?-
-Hai sentito bene. Brian nella sua vita non ha conosciuto nessuna forma d'amore. Aveva sempre sbagliato
tutto. Aveva un padre che lo maltrattava e l'unica forma d'amore che aveva ricevuto era quello dei suoi
migliori amici. Ma lui aveva bisogno anche di un altro tipo d'amore. Quel tipo d'amore che sei riuscita
a dargli solo tu, America.-
La ragazza sbarrò di nuovo gli occhi, sorpresa.
-Io?-
-Sì, tu. Tu sei riuscita a fargli conoscere l'amore e lui è riuscito ad amare. Quando era in vita,
aspettava la persona giusta. La persona che sarebbe stata capace di travolgerlo e fargli cambiare
testa. E' questo il motivo per cui tu puoi vederlo e gli altri no. Tu eri stata predisposta per lui.
Le persone vagano per tutta la vita nella speranza di poter trovare la loro anima gemella e tra tutti...
la sua sei sempre stata tu. Eravate semplicemente destinati a stare insieme e vi è bastato anche solo
uno sguardo per capirlo. Come quella sera al cimitero. I vostri cuori stavano già battendo in sintonia.
C'era già qualcosa che vi aveva legati sin dal primo istante. Un filo sottilissimo che vi aveva avvolti
entrambi. Chi mai ha detto che l'amore non esiste? Beh, io prima non ci credevo. Poi ho visto
voi due e mi sono ricreduta. Ho capito che c'era molto di più ma, che sono stata stupida a diventare
la donna che ero. E Brian che non aveva mai provato ad innamorarsi guardava te come un diamante
splendente. Non aveva mai guardato nessun'altra in quel modo. Io pensavo che gli angeli potessero addirittura drogarsi.-
America sorrise alle parole di Morrigan, pensando a quanto avrebbe voluto prendere Brian tra le sue
braccia o semplicemente guardarlo.
Le bastava davvero così poco per essere felice?
-Tu eri destinata a lui e...poi è successo. Vi siete innamorati. Chi lo avrebbe mai detto che 
un essere umano ed uno spirito in tormento sarebbero mai riusciti a diventare l'uno parte dell'altro?-
-Beh ma allora è tutto risolto. Io e Brian siamo innamorati. Brian può tranquillamente raggiungere il
l'altro lato, no?-
-Non è così facile come credi. Certe cose non bastano mai. Voi non vi siete mai toccati, mai abbracciati...
ed il vostro amore è così vero e puro che sembra essere quasi un amore surreale. Voi dovete dimostrare
di amarvi. Serve poco, sì, quel che basta per aiutare Brian a raggiungere la pace eterna.-
-Quindi...dobbiamo solo dimostrare il nostro amore, giusto?-
-Esatto. Dimostrare che il vostro è vero amore. Brian ha scoperto questo sentimento così arduo e rammaricante
con il tuo aiuto ma...adesso è il momento di dimostrarlo per davvero. Benedetto sarà ogni tipo d'amore che messo
dinanzi a Dio, riuscirà a dare pace e serenità a chi lo merita. In caso contrario...Brian resterà per sempre
nel limbo fino a perdere conoscenza. Fino a perdere la testa. Fino a non ricordare più chi sia lui stesso.-
Le ultime parole di Morrigan fecero rabbrividire America che sapeva bene che cosa doveva fare.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di aiutare Brian e dimostrare al meglio quanto lo amava.
Mostrare che il loro amore era vero e sincero.
Uno di quegli amori impossibili ma che riuscivano a diventare REALI.
Ma come si dimostrava l'amore?
-Morrigan...come posso dimostrare l'amore che ho dentro? Come posso farlo fuoriuscire avendo
la capacità di donarlo ad un uomo morto?- Domandò la giovane, confusa.
-Non lo so...vorrei poterti aiutare su questo punto di vista ma...proprio non lo so.-
America sbuffò. Era rammaricante ciò che stava provando.
Lei voleva il bene di Brian e quella volta sarebbe riuscita a dargli l'addio che meritava.
Ma come poteva fare? Non c'era alcun modo per averlo e basta, senza troppi compromessi?
-Ma forse...un modo ci sarebbe...- Sussurrò improvvisamente Morrigan, incrociando i suoi occhi
con quelli della giovane.
-Davvero? E quale?- Ribatté America, fremendo.
-Faresti davvero qualsiasi cosa per aiutare Brian nel suo percorso?-
-Perché me lo chiedi?-
-Tu rispondi alla mia domanda.-
-Sì. Farei qualsiasi cosa.-
-Ne sei proprio sicura? America, questa situazione non è così semplice come credi.-
-Puoi propormi qualsiasi cosa, Morrigan. Qualsiasi condizione possa aiutare Brian a diventare
un'anima libera da ogni peccato per me non sarà mai nulla di troppo sofferente.-
-Allora...posso parlartene liberamente? Faresti davvero qualsiasi cosa per lui?-

-Qualsiasi.-

































NOTE DELL'AUTRICE.

Buon salve a tutti miei bellissimi lettori!
Eccomi tornata con...il penultimo ormai capitolo di questa ff!
Allora, in questo capitolo avete sicuramente trovato anche voi tutte le risposte
alle vostre domande così come le ha trovate la nostra cara protagonista!
Non sono mai stata brava con le ff di genere "fantastico" ma giuro che ci ho provato!
Se questo esperimento è riuscito, dunque, fatemelo sapere con una vostra recensione!
Ormai anche questa storia è giunta al termine ed io sono così felice di essere riuscita
a dedicare dell'altro tempo a voi...i miei fidatissimi e carissimi lettori.
Siete la mia gioia ed è solo grazie a voi se continuo a scrivere e a pubblicare
tutto ciò che ho in questa testolina!
So già che in molti starete morendo dalla voglia di sapere che cosa ha proposto Morrigan
alla nostra America ma...un po' di pazienza!
Aggiornerò presto la storia e l'ultimo capitolo sarà online il prima possibile!
Mi auguro che anche il finale di questa storia possa piacervi il più che mai!
Ovviamente, attenderò con ansia le mie considerazioni e come sempre...vi lascio
il mio account twitter : @GatesIsTheWay.
Scrivetemi quando volete e usate l'hashtag : #ToccamilanimaFF !
Bene, miei cari.
Noi ci sentiamo all'ultimo capitolo e per voi ho in serbo dei ringraziamenti speciali!
Se volete quindi sapere cosa accadrà nel prossimo capitolo...continuate a seguirmi!
Un bacio immenso dalla vostra...
















-SynysterIsTheWay
(Che è diventata una pel di carota, lol)
   
 
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