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Autore: Irresponsible    07/02/2009    8 recensioni
Non riesco neanche a rendermi conto di cosa sta accadendo, sento solo il suo sapore, le sue labbra, la sua lingua…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Uff, è venerdì sera, non ho proprio voglia di uscire.. anche se… voi che fate?” Disse Tony con un insolito sguardo, una strana luce negl’occhi, come se volesse mandare un messaggio.
Non uscire… non uscire vorrei dirgli, perché ho paura che potresti far ubriacare qualch’altra ragazza solo per potertela portare a letto, non che tu abbia bisogno di certi mezzucci, ma non uscire stasera… resta a casa, fatti una doccia e metti su un bel film, perché se esci ho paura di diventare un’altra delle tue tante conquiste, ho paura di finire nel mucchio, e di essere solo un’altra delle tante ragazze leggere che ti sono svenute dietro...
“Forse mi vedo con mia sorella…”
McGee… mi hai fatto quasi prendere un colpo… leggera è il termine giusto? Non ricordo… e tu smettila di fissarmi… mi fa stare male il tuo sguardo su di me… smettila, piantala! Sto quasi per lanciare un urlo, sarebbe senz’altro liberatorio. Non fa che fissarmi quest’idiota… come mi tolgo da quest’impiccio ora…
“E tu Mossad? Che farai stasera?”
Colpita… forse il suo intento era solo questo… voleva sapere i miei programmi, ma è troppo codardo per chiedermelo davvero.
“mh?”
Faccio finta di non capire, per guadagnare tempo… non so che pensare… forse mi illudo a credere che si stia interessando davvero a me.
“Dicevo, che programmi hai per stasera?!”
Ora devo proprio rispondere… stupida stupida stupida… stupida io che mi sono lasciata andare l’altra sera, stupida io che quell’ultimo bicchiere di tequila è stata la mia condanna… stupida io che mi sono fatta giocare un brutto tiro dal destino. Stupida io, che se a quest’ora ero ancora nel Mossad, tutto questo non sarebbe mai accaduto!
“Non ne ho la minima idea, per ora me ne vado a casa… a lunedì ragazzi… Gibbs…”
“ ‘Notte Ziva”
“David”
Perché continua con quello sguardo… la deve smettere… non sono a mia agio. Mi infastidisci lo vuoi capire?
I secondi non passano mai davanti a questo dannato ascensore… odio questa sensazione… la sensazione del tuo sguardo su di me… perché diavolo non arriva questa maledetta scatola di latta!? Ah.. eccola… finalmente, era ora!
Mah… un momento! Che fa…? Non posso crederci! Si infila nell’ascensore all’ultimo minuto e schiaccia quel pulsante, il pulsante “Ufficio di Gibbs”… che intenzioni …
E non riesco neanche a finire di chiedermelo… è troppo e tutto insieme, come l’altra sera, sembra così dolce un minuto prima, e un minuto dopo ha il fuoco in se… è passione quella che lo brucia… che ci brucia, ci consuma.
Non riesco neanche a rendermi conto di cosa sta accadendo, sento solo il suo sapore, le sue labbra, la sua lingua… mi assale, mi attira a se più che può, quasi mi schiaccia… no… non sono sensazioni che si possono descrivere queste… mi cerca, mi trova, mi asfissia, mi tortura. Sento di non potermi controllare. Sto per esplodere. Sento la sua mano, è in un attimo in cui mi rendo conto di cosa tenta di fare. Cerca di spostarmi la maglietta, di farsi largo sotto di lei, di stracciarla disperatamente. Ma lo fermo. Non possiamo permetterci di andare così oltre. Non sarebbe giusto. Sarebbe squallido. Lo spingo più in là con una mano. Riprendo fiato.
“Che fai? Fermati”
Sembra quasi non capire quello che dico, ma forse intuisce un velo di paura nei miei occhi.
“Scusa, hai ragione”
Si allontana definitivamente, è quasi dolore fisico quello che provo, il cuore mi batte talmente forte che mi sembra di sentirlo nelle mie orecchie… e ho paura che possa sentirlo anche lui, ho paura che avverta il mio nervosimo. Ma forse è troppo tardi.
Mi guarda, mi guarda così intensamente che mi tremano le gambe… ha lo stesso sguardo di prima…. Voglioso.
“Mi stavo facendo trascinare troppo, non volevo”
e rischiaccia il pulsante. È ansia la mia. L’ansia di trovarmi da sola con lui. È insostenibile.
Di nuovo mi attira a se… mi bacia. E io di nuovo come una bambina perdo il controllo, perdo il senso della realtà. Di nuovo come quella notte, so che non dovrei farlo, ma mi lascio trascinare dall’impeto e assecondo il bacio, e ora sono io a cercarlo con veemenza.
Si stacca da me un attimo prima che l’ascensore si apra.
“Non te la caverai così facilemente…”
Mi lascia con un sorriso e se ne va. Se ne va portandosi via con se tutto il mio autocontrollo e le mie sicurezze. Se ne va e non posso fare altro che pensare a lui, a lui e alle sue dannate labbra, le sue sulle mie. Posso sentire ancora il suo sapore.
Chiudo un attimo gli occhi. Riprendo fiato, di nuovo. È panico il mio. Non so come comportarmi con lui, che farò la prossima volta che lo vedrò? Cristo se ho voglia di rivederlo. È un pensiero che mi fa paura. È un desiderio incoercibile.
Perché? Perché mi fa perdere il controllo a quel modo? Perché gli permetto di farmi perdere il controllo? Ripenso ancora a quei momenti. Non riesco a farne a meno. Poi lo so, è un lampo in cui lo so… Si perde il controllo per poter perdere il fiato. E solo per un attimo smetto di aver paura.







*l'ho scritta di getto e avevo bisogno di farla leggere a qualcuno! Mi auguro di non avervi annoiati!
  
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