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Autore: DanzaNelFuoco    09/09/2015    2 recensioni
Scritta per la "Winter is coming" week del gruppo fb We Are Out for Prompts - giorno #3: p0rn o giù di lì
(questo è più arancione stinto, perché ugh, non ce la potevo fare).
- Intro:
"Sa, signorina Umbridge, il suo personaggio mi ha sempre affascinato."
Metatron fece scorrere lo sguardo sulle pareti leziosamente rosa della stanza decorare con piatti di gattini in movimento.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Metatron
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Sa, signorina Umbridge, il suo personaggio mi ha sempre affascinato." 

Metatron fece scorrere lo sguardo sulle pareti leziosamente rosa della stanza decorare con piatti di gattini in movimento. 

"Prego?" chiese lei, stringendosi nel suo completo rosa. "Personaggio?" 

Metatron la ignorò, come se non avesse nemmeno aperto bocca. "È perché lei ama l'ordine. Sa che ci sono leggi che devono essere rispettate e si adopera affinché lo siano. Lei non è la cattiva, eppure la gente la percepisce come tale. Io vorrei dirle che invece apprezzo moltissimo il suo lavoro." sorrise mellifluo l'angelo.

Dolores aprì e richiuse la bocca stupita da tanta gentilezza. "Vuole... Vuole una tazza di tè?" disse infine, non sapendo che altro fare. Si sa che per gli Inglesi il tè è la soluzione a qualunque problema. 

"Volentieri." disse accomodandosi su una poltroncina rosa davanti al caminetto acceso. 

La Umbridge tirò fuori la bacchetta e accese il fuoco sotto il bollitore. 

"Dunque, signor..." 

"Metatron." Doleres non batté ciglio davanti al nome molto particolare del suo ospite.

"Metatron e...?"

"Metatron e basta." disse senza smettere di sorridere nemmeno per un istante. In un altro caso Dolores avrebbe storto il naso difronte a qualcuno senza cognome, ma era troppo intenta a essere affascinata dall'angelo seduto sul suo divanetto. 

"Molto bene, signor Metatron, come posso esserle utile?" 

"Nulla più del piacere della sua compagnia." 

"Oh." Dolores arrossì lievemente di fronte a tanta galanteria, raggiungendo quasi il colore delle pareti. Per questo si affrettò a chiamare le tazze del tè e a seppellirsi con il viso dentro la sua. 

"Signorina Umbridge..."

"Oh, la prego, mi chiami Dolores." 

"D'accordo, Dolores. Mi dica, come fa a convincere il suo capo a promulgare le giuste leggi che lei vede essere necessarie e gli suggerisce? Deve essere davvero persuasiva." 

Dolores ridacchiò come se il suo tè fosse stato corretto con Whiskey Incendiario. "Una signora ha i suoi segreti." 

Il sorriso di Metatron si incrinò lievemente, ma la donna non se ne accorse. 

Dannazione, era lì per un motivo e lei non gli stava rendendo per niente facile il compito. 

"Ma un segreto può essere svelato." disse alzandosi in piedi e tendendole la mano. 

Dolores lasciò da parte la tazza da cui aveva a malapena bevuto per afferrarla. 

Metatron la trattene e rimase mano nella mano con lei per qualche istante più a lungo della decenza. 

"Oh, non saprei." rispose riluttante. 

Metatron le sfiorò una guancia. "Molto bene. In fondo sono sicuro che una bella signora come lei sarà piena di spasimanti che la ammirano tanto quanto me, forse di più. Certamente tra loro ce ne sarà uno che merita più di me di sapere i trucchi del mestiere di una donna tanto abile." 

Gli si sarebbe cariato un dente se avesse continuato, ma sapeva che era necessario. 

Avrebbe fatto qualunque cosa per sapere come farsi ascoltare da Dio, invece che ascoltare e basta, limitandosi a trascrivere. Qualunque cosa. 

 

Si ripeté che l'aveva fatto perché doveva, ma l'orrore di quello che era stato costretto a fare, quello che aveva dovuto fare a quella donna... 

Perché diamine Gabriel poteva andarsene in giro per la terra indisturbato (come mai tutti sapevano dove Gabriel fosse e nessuno faceva mai nulla per riportarlo a casa?) e avere delle top model e l'unica volta in cui lui decideva di comportarsi da essere umano gli toccava il rospo? 

Ambizione, lo fai per arrivare più in alto di uno stupido Arcangelo che si finge una divinità norrena, si ripeté, sdraiato su quel letto rosa sulla cui coperta alcuni gattini si muovevano inquietanti. 

Ma la signora non sembrava decisa a parlare. Sarebbe tornato in Paradiso a mani vuote. 

"D'accordo, vuoi sapere qual è il segreto?" 

Metatron fremette di aspettativa, trattenendo l'equivalente angelico di un Oblivion. Forse tutta questa fatica non era stata invano. 

"L'autrice." ridacchiò Dolores. "L'autrice fa tutto senza che io debba nemmeno parlarne con Caramel. È il bello di dover essere la cattiva della storia, fino verso la fine del libro tutto quello che farò contro i protagonisti mi verrà bene e facilmente. Il mio capo non c'entra niente, è chi scrive quello che conta." 

Metatron sorrise prima di cancellarle la memoria. Purtroppo lui avrebbe dovuto conservare quel ricordo per il resto della sua eterna vita, ma ne era valsa la pena. 

È chi scrive quello che conta. 

E Metatron era l'angelo con la macchina da scrivere. 



Prompt di Lisa: Crossover, Dolores Umbridge x Metatron, "La signora in rosa offre una tazza di thè all'angelo con la macchina da scrivere." Se non riesci a scrivere di loro due che fanno cose, pienamente comprensibile, mi accontento anche di un rating arancione.
 
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