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Autore: the angel among demons    11/09/2015    2 recensioni
Una storia impossibile,quella tra un faraone e una qualunque del popolo,vero?
Ma quello che imparerà la nostra protagonista,è che niente è impossibile.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atemu, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                      Prologo


“Mamma! sei pronta?” sbuffò la piccola Amira,che ormai aveva fatto tre giri della casa ad aspettare la sua mamma.

Bè,sempre se dove vivevano si poteva chiamare casa...in realtà,era una sola stanza,ma era già un lusso e di certo non si lamentavano. Su padre guadagnava bene facendo il contadino,guadagnandosi così una casa per loro tre e non fare lo schiavo. Purtroppo morì di una malattia misteriosa,lasciando il lavoro alla madre e ad Amira,che già nella tenera età lavorava come tutti i bambini del popolo.

“Si,dovevo solo legarmi i capelli con questa cordicina” disse Rym rivolgendo un sorriso alla figlia.

“Quindi ora possiamo andare?” 

“Si tesoro” disse rivolgendole un altro sorriso.

“Che bello non vedo l'ora!” disse afferrando con la sua piccola manina quella della madre,per poi trascinarla fuori dalla loro abitazione.

 

Mentre camminavano tra le vie dell'Egitto,videro un’allegria e vivacità che non c’era mai stata prima.

Il faraone Aknamkanon decise di fare una grande festa,che includeva tutti gli abitanti d’Egitto,dove per una sera tutti,anche i più poveri,potevano cibarsi e godere dei privilegi del faraone,facendo staccare gli abitanti dalle abitudini dalla continua vita frenetica egizia.

Chi possedeva un'abitazione poteva addirittura entrare a palazzo,mentre gli altri (schiavi o i più poveri senza una casa) restavano fuori,ma comunque con il cibo nelle strade e varie esibizioni,come danze o piccole scene teatrali in quasi tutti gli angli delle vie,dove poteva farli anche il popolo per guadagnarsi qualche soldo o fare scambi di merce.

Lo scopo di tutto questo era per far capire la benevolenza e bravura del loro faraone,che teneva al suo popolo,infatti la decisine fu sua,lasciando sbalorditi non solo gli abitanti ma anche i membri a corte.

 

Quel giorno Amira non stava più nella pelle. Dopo tutto era normale per lei essere così eccitata,aveva solo otto anni ed era la prima volta che succedeva qualcosa del genere. Aveva passato tutto il pomeriggio a lavare la veste,che avrebbe messo quella sera,nel Nilo con sua madre. Certo,non era di seta pregiata e tutto il resto,ma era l’unica cosa meno peggiore che poteva mettersi,e cioè una normale tunica bianca,e un laccetto legato alla vita tanto per dargli un pò di forma.

Forse la parte che non avrebbe ripetuto fu quando Rym le pettinò i capelli per bene con le dita. Ci mise un ora buona a toglierle tutti i nodi,ma alla fine le venne una bella chioma castana. “Ne evalsa la pena” disse sua madre guardando il suo lavoro terminato,mentre Amira quasi piangeva dal dolore.

Il resto del pomeriggio lo passò a guardare seduta fuori da casa sua gli abitanti,che come lei erano emozionati. C’era chi spolverava le vesti,chi correva da una parte all’altra,altri provavano le esibizioni che avrebbero fatto quella sera e così via. 
Poi il buio arrivò,e la città si dipinse di mille volti sorridenti.

 

Era persa nei suoi pensieri e correva come una matta con la madre dietro per arrivare al palazzo,e quando se lo ritrovò davanti si bloccò,spezzando anche il filo dei sui pensieri.

Lo vedeva sempre da lontano pensando a come vivessero i sovrani,ed ora era lì davanti a lei,e ci stava per entrare. 
Era così bello e grande che lei si sentiva una formichina.
Si fece un pizzicotto per assicurarsi che non fosse tutto un sogno.

“Finalmente ti sei fermata!” disse Rym riprendendo fiato.

Ma non le diede tempo di riprendersi del tutto che ricominciò a correre,curiosa come tutta la massa di gente che stava entrando.

E la povera mamma dovette seguirla ancora.

All’entrata c’era un uomo,probabilmente una guardia,che gridava a gran voce per farsi sentire:

“Portate rispetto alla casa di Aknamkanon,che vi ha ospitato nella sua dimora. I banchetti col cibo e bevande sono a sinistra,gli spettacoli e musicisti nella parte destra. Sua maestà vi augura di passare una bella serata.”

La maggior parte della gente,come Amira e la mamma,andò nella parte sinistra. Infondo non ricapitava più di mangiare buon cibo senza pagare niente,quindi tutti ne approfittarono.

Fu in uno di questi banchetti che fece la sua prima conoscenza.

“Ehi” una voce trillante le giunse alle orecchie.

Si girò,con un boccone troppo grande in bocca,trovandosi davanti una bambina che doveva avere la sua stessa età,con i capelli castani più scuri dei sui e occhi verdi. Dall'aspetto sembrava ricca. La guardava tutta sorridente.

Amira si guardò intorno,poi di nuovo la bambina.

“Dici a me?” disse dopo aver ingoiato a fatica quello che aveva in bocca.

La bambina si mise a ridere.

“Sei divertente,e io mi sto annoiando...ti va di giocare un pò insieme?”

Amira ci pensò un pò su. Non aveva mai avuto amici con cui giocare,quindi la cosa per lei era nuova e la spaventava un pò,però la entusiasmava il fatto di passare del tempo con una della sua stessa età.

“Va bene. Come ti chiami?”

“Mana,e tu?” 

“Amira”

“Bel nome! Allora,giochiamo a nascondino,tu mi cerchi!” detto ciò,scomparve dalla sua vista in un attimo.

Ma dove è finita...pensò.

Alzò la tovaglia del tavolo,ma niente.

Continuò a cercarla per un pò,ma era impossibile trovarla con tutta quella gente.

“Amira,che stai facendo?” le chiese a un tratto sua madre,vedendo che stava cercando qualcosa.

“Sto giocando con una bambina a nascondino,ma devo dire che è proprio brava a nascondersi”

A Rym le si riempì il cure di gioia sapendo che si stava divertendo con una sua coetanea.

“Va bene,vai pure in giro,io rimango sempre qui se hai bisogno”

La figlia annuì,poi continuò a cercare.

Passarono svariati minuti,e Amira si stava stancando. Iniziò a pensare che quella bambina se ne fosse andata e che non voleva continuare a giocare.

Smise di cercarla del tutto quando ci fu un annunciazione da parte della stessa guardia dell’entrata:

“Il faraone vi aspetta alla sala principale per un saluto e ringraziamento!”

A quelle parole si mise a correre inseguendo la massa di gente che si avviava verso la sala principale. 

Voleva assolutamente vedere sua maestà.
Era il più grande privilegio che poteva avere nella vita.
 

La sala era ancora più grande di quella di prima. Le decorazioni erano bellissime. Tutto era bellissimo! Tanto da stare lì ore a contemplare quella meraviglia.
L'unico problema,era che non ci vedeva niente. Lei era troppo piccola per riuscire a vedere,ed era anche scomoda,perchè la gente si dimenava per vedere l’uscita del faraone.

A un certo punto,mentre era sbattuta di quà e di là dalla folla,una mano afferrò la sua. 

Era Mana.

“Vieni con me” le disse all’orecchio.

La portò fuori da quel caos,poi camminarono per delle vie del palazzo deserte.

“Dove mi stai portando? Dov'eri sparita? E come fai a conoscere le vie di questo palazzo?”

“Quante domande Amira! Ti sto portando in un posto dove almeno non sei sbattuta da una parte all’altra”

Salirono qualche rampa di scale,poi si fermarono. 

Sotto di loro avevano una perfetta visuale di quello che stava succedendo.

“Non credo che dovrei stare qui...” disse Amira riprendendo fiato per la corsa.

“Tranquilla,se sei con me non ti dicono niente”

A quelle parole ebbe la conferma che abitava a palazzo. Infatti sapeva tutti i corridoi e la sua veste era migliore.

Si fermò a guardare sotto di lei. “Certo che è proprio bello da qua su...” tra la folla riusciva a vedere anche sua madre.

“Non per niente ho scelto questo posto” rise Mana.

A un tratto,tutti rimasero zitti inchinandosi a terra.

Era entrato Aknamkanon,che a grande voce disse:

“Il nostro è un grande regno,e come tale dobbiamo unire il più possibile la plebe con la corte. Per questo stasera,divertitevi,e godete dei lussi di un re.”

Tutti applaudirono,ripetendo in coro il suo nome.

Poi aggiunse:

“E ora,figlio,mostrati al tuo futuro popolo.”


Fu lì che lo vide la prima volta.

 

 

****

Sarebbe dovuto essere un capitolo più lungo,ma ho deciso che continuerò nel prossimo perchè volevo incuriosire un pò di più. 

Spero non lo abbiate trovato noioso,infondo so di non essere una grande scrittrice,ma col tempo migliorerò sempre di più,lo prometto :)

   
 
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